ciao 2 anni fa ho rotto tibia e perone, dopo che mi hanno tolto il gesso ho subito giocato a calcio

11 risposte
ciao 2 anni fa ho rotto tibia e perone, dopo che mi hanno tolto il gesso ho subito giocato a calcio e corso tanto, ho iniziato fin da subito a zoppicare e dopo ho avuto la tendinite ho continutato per mesi a fare fisioterapie, piscina ecc........ (sempre continuando a zoppicare) ,adesso mi è passata la tendinite adesso mi fanno male i legamenti e i nervi il dolore cmq sta sempre diminuendo ho iniziato a giocare a calcio ma solo gli allenamenti, e ho iniziato a correre e fare attività sempre con la dovuta calma, la gamba che si è infortunata è piu piccola (specialmente il polpaccio),io non capisco perchè continuo a zoppicare, nonostante io mi impegno a non zoppicare, il dottore mi ha detto che per lui io posso essere apposto e riprendere a giocare le partite intere tra 1 mese, anche se la gamba infortunata la vedo sempre magra, tutti mi dicono che zoppico e in maniera evidente(anche se il mio medico mi ha detto che sto migliorando la camminata),nonostante tutto però devo ammettere che continuando a fare sport e attivitò fisica, sto iniziando in questi giorni a sentire sempre meno dolore nella gamba, io temo di poter zoppicare ancora a lungo, volevo chiedergli inanzitutto, se secondo lei va bene il percorso? e volevo dei consigli su come ritornare a camminare normalmente, e come ultima domanda secondo lei quando potrei cominciare a riprendere a fare attività fisica completa, e a iniziare a camminare normalmente?
Buonasera, dopo un periodo di immobilizzazione e divieto di carico è normale che la gamba colpita risulti essere più debole e piccola dell'altra. Durante questo periodo si instaurano tutta una serie di compensi che ti aiutano ad andare avanti e svolgere tutte le attività possibili; gli stessi, se non trattati, possono perdurare anche dopo la risoluzione della frattura. Per tornare all'attività sportiva è necessario fare una riabilitazione specifica che prevede il ritorno graduale al gesto sportivo così da evitare altre problematiche. Se ad oggi il tutto si sta pian piano risolvendo significa che stai eseguendo tutto correttamente, però per la zoppia il consiglio è quello di contattare un fisioterapista specializzato che ti possa aiutare a rinforzare le strutture carenti e che ti aiuti a recuperare il corretto schema del passo e della corsa. Per poter stilare una prognosi sarebbe necessaria una valutazione.

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Dott. Piero Fedele
Fisioterapista, Posturologo
Pontecagnano Faiano
Salve, da quello che scrive la zoppia è dovuta ad una differenza di tono muscolare e di forza tra i due arti inferiore. Deve effettuare un rinforzo muscolare mirato per eliminare questa differenza. Potrà riprendere l'attività sportiva appena i due arti avranno la stessa forza.
Dott. Dimitri Cozlov
Fisioterapista, Osteopata
Verona
Ciao! Intanto grazie per aver condiviso con tanta chiarezza la tua storia: è evidente che ci tieni molto a recuperare al meglio, e questo è già un ottimo punto di partenza.

Dalle informazioni che dai, sembra che tu stia seguendo un percorso sensato: dopo una frattura di tibia e perone, la ripresa richiede tempo e pazienza, anche molto più di quanto ci si aspetti. Hai fatto bene a ricominciare gradualmente l’attività fisica e a seguire fisioterapia e piscina. Il fatto che il dolore stia diminuendo è un segnale incoraggiante, ma ci sono ancora alcuni aspetti da approfondire.

Perché zoppichi ancora?
Zoppicare a distanza di due anni da una frattura può dipendere da diversi fattori:

Squilibrio muscolare: il polpaccio più piccolo indica un'atrofia muscolare (comune dopo un lungo stop o immobilizzazione). Anche se ora non hai dolore forte, la debolezza muscolare può alterare la biomeccanica della camminata.

Schema motorio alterato: dopo mesi di cammino con dolore o compensi, il cervello può aver "imparato" un modo sbagliato di camminare. Anche se ti impegni, il corpo potrebbe non riuscire ancora a "disattivare" quello schema.

Possibile rigidità articolare o aderenze: se la mobilità della caviglia o del ginocchio è ridotta anche di poco, si può creare un'andatura anomala.

Sensibilità dei nervi o fastidi post-traumatici: a volte, dopo una frattura importante, i nervi periferici possono restare più sensibili o irritati, influenzando la percezione e il movimento.

Consigli pratici per tornare a camminare normalmente
Valuta un ciclo di rieducazione del passo: un fisioterapista esperto in rieducazione del cammino può analizzare la tua andatura e impostare esercizi mirati per riattivare uno schema motorio corretto.

Allenamento mirato per il polpaccio e i glutei: lavora con esercizi di rinforzo su una gamba sola (calf raises, affondi, squat monopodalici). Non trascurare la forza dei glutei, fondamentali nella camminata.

Mobilità articolare: assicurati che la tua caviglia abbia piena mobilità dorsale e plantare. Se senti rigidità, inserisci esercizi di stretching o mobilità (anche con una palla sotto il piede).

Lavoro propriocettivo: tavoletta, cuscini instabili, cammino su superfici irregolari (come erba o sabbia) per riattivare il controllo neuromuscolare.

Specchio o video: guarda come cammini, anche in slow motion, oppure fatti filmare. Aumenta la consapevolezza visiva per correggere attivamente lo schema.

Quando potrai tornare a fare tutto?
Se il dolore continua a migliorare e inizi a sentirti più stabile, potresti iniziare a fare attività fisica completa entro un mese, come ti ha detto il medico, ma con attenzione. La gamba dovrà recuperare ancora tono e coordinazione. Le partite complete potrebbero essere un obiettivo tra 1-3 mesi a seconda di come risponde il corpo agli allenamenti.

In conclusione
Il percorso che stai seguendo è buono, ma probabilmente hai bisogno di:

un lavoro più specifico per recuperare forza e simmetria muscolare;

una vera rieducazione del cammino;

e un po’ più di tempo (ma sei vicino!).
Buongiorno. La sua zoppia molto probabilmente è dovuta da una mancanza di tono muscolare dell'arto infortunato. Sia nella vita quotidiana che in quella sportiva, appena fa degli sforzi eccessivi per le capacità del lato infortunato, ne risente subito avvertendo fastidi e dolori vari. Durante il percorso di recupero le è mancato il progressivo lavoro di rinforzo e di ricondizionamento della gamba, ecco perché si presenta ancora più piccola di quella sana.
Dott. Alessio Mennilli
Fisioterapista, Osteopata
Pescara
Buongiorno
Le consiglio valutazione fisiatrica e poi conseguentemente il giusto iter riabilitativo.
Probabilmente il percorso seguito, ha tralasciato i giusti tempi di recupero dopo la rimozione del gesso.
Vanno valutate eventuali limitazioni di mobilità su entrambi gli arti inferiori e bacino che potrebbero giustificare i dolori da sovraccarico raccontati, sovente risolvibili con approccio osteopatico.
La zoppia e l'ipotono (la gamba piu magra) sono la conseguenza di come il sistema sta lavorando non controllabile volontariamente.
Da parte dello specialista è necessario individuare le cause funzionali.
cordiali saluti

Alessio M.
Dott. Massimo De Marco
Fisioterapista, Osteopata
Roma
Buonasera, bisognerebbe valutare il gradimento di ipotrofia muscolare ed un' eventuale implicazione vertebrale, ovvero una disfunzione vertebrale che causa un 'inibizione muscolare, risolvibile comunque con qualche manipolazione.
Saluti
Dr. Luciano Brigandi
Fisioterapista, Osteopata, Posturologo
Meda
Buongiorno
Avrei bisogno di avere maggiori informazioni Mi invii il suo numero di telefono su questo sito
Senza impegno economico
Grazie
Dott. Fabio De Rogatis
Osteopata, Fisioterapista, Posturologo
Pomigliano d'Arco
La gamba più piccola è perchè, quasi sicuramente, c'è ridotto tono-trofismo muscolare, mentre la zoppia è dovuta, molto probabilmente, agli schemi motori che si sono attuati per ridurre al minimo il dolore durante il cammino. Dovrebbe effettuare un percorso riabilitativo mirato al recupero motorio in tutti i suoi aspetti (forza, tono, propriocezione, analgesia, range articolare, ecc.) e poi anche per recuperare il gesto atletico degli sport che pratica.
Dr. Alessio Facchini
Fisioterapista, Osteopata
Novara
Buongiorno. Purtroppo non è possibile fare delle valutazioni specifiche non conoscendola e non sapendo i dettagli del suo trauma e delle modalità di gestione dell’infortunio. Premetto che mi riesce difficile pensare che un professionista (medico o fisioterapista) le abbia detto di tornare direttamente a correre subito dopo aver tolto il gesso. Dal suo resoconto traspare che in parte all’inizio potrebbero esserci stati errori (anche da parte sua) e che la situazione sia sta sottovalutata (seguendo le indicazioni mediche e fisioterapiche solo in parte ed in modo disordinato?). Comunque se a distanza di due anni sono ancora presenti squilibri importanti, la cosa migliore forse sarebbe fermarsi e sospendere di nuovo l’attività sportiva. Chieda pareri alternativi e cerchi di capire come migliorare a partire da oggi, provando a concentrarsi bene sulla riabilitazione. Non le nascondo che più passerà tempo e più recuperare completamente improbabile. Spero di essere stato d’aiuto. Cordiali saluti
ma ha eseguito un percorso fisioterapico e di rieducazione al cammino e all'attività fisica dopo tolto il gesso? ci vogliono mesi prima di riprendere, altrimenti il rischio è che la zoppia resti provocando altri danni
Gentile signore, la sua persistente zoppia a due anni dalla frattura di tibia e perone, nonostante il dolore sia in diminuzione e la tendinite risolta, indica che la sua riabilitazione funzionale è incompleta e che il suo corpo ha sviluppato una compensazione. In poche parole, si è abituato a muoversi e camminare in un modo completamente scorretto. La gamba e il polpaccio più piccoli sono segni di atrofia muscolare, che contribuisce direttamente alla debolezza e alla zoppia. Sebbene il medico le dica che potrebbe essere pronto in un mese, riprendere attività fisica intensa e partite complete con una zoppia evidente non è consigliabile, poiché rinforza il pattern scorretto (cioè il compenso di cui le parlavo), sovraccarica altre strutture (legamenti e nervi che ora le fanno male) e aumenta il rischio di nuove lesioni. Per tornare a camminare normalmente e riprendere completamente l'attività fisica, è fondamentale un percorso di fisioterapia altamente specializzata, focalizzato sulla rieducazione del passo, il recupero completo della forza muscolare simmetrica e il miglioramento della propriocezione (la "sensazione" della posizione del suo arto). Non si tratta solo di non zoppicare volontariamente, ma di ripristinare la funzionalità completa della gamba attraverso esercizi specifici per il polpaccio e il piede, rinforzo generale, e rieducazione neuromuscolare. Il recupero dovrebbe essere progressivo e senza zoppia.

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