Cari specialisti, scelgo di scrivere su questo forum perché all'esterno sento che nessuno mi capisce

4 risposte
Cari specialisti, scelgo di scrivere su questo forum perché all'esterno sento che nessuno mi capisce, tantomeno io mi sento in grado di far comprendere agli altri il mio malessere interiore.
Sono una ragazza di 20 anni con problemi di autostima. All'esterno appaio come una persona sicura di sé e forte, ma dentro sono fragile e insicura. Non ho mai avuto una relazione, sia per la mia incapacità nell'approcciarmi ai ragazzi al di fuori dell'amicizia, sia perché non credo di aver mai trovato persone di cui mi fidassi o che mi interessassero tanto.
Sono vergine e questa cosa mi tormenta. Mi tormenta già da un bel po'. La masturbazione è diventata la dose che attutisce momentaneamente il mio desiderio e il raggiungimento dell'orgasmo è l'eco delle mie pulsioni. Tutti sanno quanto desidero fare sesso, nessuno capisce che valore avrebbe davvero per me. Non avendo avuto mai alcun tipo di contatto sessuale ed emotivo, non mi sento donna davvero. Mi piacerebbe mostrare la mia femminilità e seduzione, condividere una parte di me con gli altri, ma nessuno mi prende sul serio. Se mi piace una persona e cerco di farglielo capire, mi accorgo che l'altra non ha il minimo interesse verso di me, il che contribuisce al mio abbattimento.
Ho iniziato quasi un annetto fa una sorta di relazione virtuale sessuale con una persona conosciuta da vicino e che rivedrò presto. Questa persona mi comprende prima ancora che le scriva, mi fa sentire per un attimo donna, ma allo stesso tempo mi incoraggia ad aprirmi e ad avere una vita sessuale reale. È una sorta di precettore e il mio angolo intimo. Mi fido e gli voglio un bene immenso... è una bella persona e non solo con me. Tutto questo però non mi basta. Fare sesso online è stato un modo per aprirmi e sentirmi inizialmente appagata e un attimo più donna, ma più vado avanti più mi sembra di sprofondare in un tunnel di solitudine.
Dott. Alberto Galia
Psicologo, Sessuologo
Milano
Gentile utente, ciò che emerge dalla sua richiesta è innanzitutto qualcosa di molto simile a un conflitto interiore: da una parte la ricerca della sua prima esperienza sessuale, dall’altra una tendenza rifiutante («non credo di aver mai trovato persone di cui mi fidassi o che mi interessassero tanto») o a sentirsi rifiutata («nessuno capisce che valore avrebbe davvero per me», «nessuno mi prende sul serio», «mi accorgo che l’altra non ha il minimo interesse verso di me»). Questa tendenza rifiutante – o il tentativo di prevenire il rifiuto – può manifestarsi in una varietà di modi, tra cui instaurare un rapporto a distanza quale quello da lei dichiarato. Il rapporto a distanza rappresenta infatti una soluzione di compromesso tra la ricerca e il rifiuto del contatto. Si tratta, tuttavia, di una semplice chiave di lettura, ma può essere un buon punto di partenza per un’autoanalisi: ha mai pensato a sé stessa in questi termini? Quali implicazioni comporta per lei il dover subire un rifiuto?

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Dott.ssa Martina Orengo
Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo
Torino
Buongiorno, io penso che i suoi problemi di autostima e di poca fiducia negli altri la portino a ergere barriere che le impediscono di lasciarsi prendere dai sentimenti per timore di essere ferita. Penso che la sessualità sia fortemente correlata con il nostro benessere e la nostra sicurezza. Le consiglierei di iniziare un percorso dove poter prima rafforzare la sua autostima, il suo senso di autoefficacia e la sua fiducia negli altri e in questo modo si potrà anche iniziare a lavorare sull'aspetto della sessualità.
Dott.ssa Paola Uriati
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo
Roma
Buongiorno, proverei ad approfondire l'esperienza legata alla distanza emotiva e sessuale. Poiché una parte desidera riempire quella distanza, ma dall'altra ne ha paura, teme il rifiuto.
La invito quindi a riflettere su come è fatto questo suo bisogno di sentirsi accettata e compresa.
Colmare quel vuoto di significati, bisogni, vissuti, potrebbe aiutarla non solo a gestire la paura del rifiuto e della solitudine, ma soprattutto, a gestire gli effetti della vicinanza attraverso un confronto più genuino con l'altro.
Cordiali saluti
Paola Uriati
Dott.ssa Eloisa Dasara
Psicologo, Sessuologo, Psicologo clinico
Posada
Cara ragazza, quanta profondità nelle sue parole. Mi arriva un forte tormento per la solitudine che sente di vivere, perlomeno nel mondo offline. Comprendo la sua difficoltà nel dare fiducia ad un’altra persona in carne ed ossa, d’altronde non le si potrebbe assicurare, se non con il senno del poi, se la sua fiducia sia stata o meno ben riposta. Però sa, le relazioni sono sempre un rischio. Nel sesso ci sveliamo, portiamo le nostre nudità sia in senso psicologico che corporeo. Ma come potremmo privarci per sempre di incontrare l’Altro? La inviterei a chiedersi cosa la terrorizza così tanto, di cosa ha paura. E le chiederei anche da dove viene questo suo sentire di non essere mai presa sul serio, ne vista per chi è, dalle altre persone. Quello che le consiglio è di intraprendere un percorso psicologico, per poter costruire uno spazio nel quale portare questi temi, così fondamentali. Dott.ssa Eloisa Dasara

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