Buongiorno, vorrei chiedere un consiglio ad uno psicologo/psicoterapeuta, ho un fratello maggiore ch

22 risposte
Buongiorno, vorrei chiedere un consiglio ad uno psicologo/psicoterapeuta, ho un fratello maggiore che ha sempre avuto un carattere estremamente introverso, non ha mai lasciato nessuno, della nostra famiglia, entrare nei suoi problemi, spesso non solo per "colpa" sua. Da qualche anno convive con una compagna dalla quale ha avuto un bambino. Speravo che potesse trovare un po' di serenità ma purtroppo le cose sono andate in modo altalenante per diversi mesi fino al punto di rottura. La compagna lamenta scarsa comunicazione e lui giustifica in parte con lo stress lavorativo (notevole) e atteggiamenti infantili altrui. Entrambi, non so fino a che punto consapevolmente, spesso concludono sostenendo che l'altro in fondo non abbia poi tutte le colpe. Ora sono perfettamente consapevole che un eventuale incompatibilità caratteriale fra loro non mi dovrebbe riguardare, mi chedo però come posso dare una mano a mio fratello ad esprimere le sue angosce anche solo per sfogarsi un po'. Inoltre, temendo, che questa volta la rottura non sia sanabile mi chiedevo se c'è qualche professionista a cui rivolgersi o libri da leggere per fare in modo che al bambino pesi il meno possibile questa situazione. Vi ringrazio anticipatamente.
Buongiorno, ben comprendendo la sua preoccupazione le dico che è molto difficile esprimersi per terze persone se queste ultime non richiedono in prima persona un aiuto. Non è possibile azzardare interpretazioni ed ipotesi che potrebbero anche essere fuorvianti perché non si conoscono le ragioni e motivazioni di suo fratello. Quello che può fare è porsi nella condizioni di ascolto empatico, non di più. Soprattutto se tali "angosce" sono riconosciute solo da lei e non da suo fratello. In ogni caso, certo, suo fratello se motivato può rivolgersi ad uno psicologo.

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Salve, sicuramente consigliare a suo fratello uno psicologo con cui intraprendere un percorso per imparare ad esprimere nel migliore dei modi le proprie emozioni e i propri pensieri potrebbe essere di grande aiuto per la crescita personale di suo fratello. Per quanto riguarda il bambino, anche il quel caso consiglio di contattare uno psicologo che possa seguire il piccolo durante le fasi della separazione e spiegare i genitori come fare per rendere questa transazione in meno dolorosa e traumatica possibile al bambino.
Le auguro il meglio
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Gentile Utente,
comprendo la premura dietro la sua richiesta. Parto dalla fine. La separazione dei genitori è sempre un evento doloroso per un figlio, e l'unico modo di indorargli la pillola è quello di mostrare coesione e rispetto reciproco tra i due ex coniugi, equilibrio che spesso cede alla conflittualità e alle reciproche accuse di aver fatto fallire il rapporto. E' difficile ma non impossibile, deve essere un obiettivo di entrambi. Quanto a suo fratello, è una persona che descrive come introversa, e per entrare davvero in contatto con lui sarebbe necessario comprendere come sia nata in lui una riservatezza che assomiglia ad un muro con l'esterno, e che rende lei e i suoi familiari semplici testimoni delle sue difficoltà. Sono però informazioni che suo fratello potrà trovare in un proprio percorso di terapia, che la incoraggio a proporgli, perché è il modo più limpido nel quale può aiutarlo. Un caro augurio di buona fortuna
Gentile utente, è comprensibile oltre che molto apprezzabile la sua preoccupazione per suo fratello e nulla le impedisce di cercare con lui un'apertura per un confronto e un dialogo. Purtroppo, però, la richiesta di un aiuto specialistico deve necessariamente partire da una motivazione interiore. Al più, potrà suggerire lei a suo fratello questa strada, considerata l'importanza di tutelare il piccolo.
Un caro saluto, SM
Gentile utente, comprendo appieno il suo dolore e l'amarezza di chi si sente impotente di fronte ad eventi che non avrebbe voluto che accadessero. Non conosco suo fratello nè lei e la vostra storia familiare. Credo che proporre un percorso di terapia di coppia o dei singoli genitori possa giovare a loro stessi e al bimbo. Per essere di supporto a suo fratello può porsi come colei che ascolta non giudicando. Chi è introverso spesso non trova nell'altro e nel dialogo un momento di sfogo e di aiuto, però può sempre provare dicendogli ciò che lei prova e mostrando il suo desiderio di essergli di aiuto. Per quanto riguarda il bimbo, molto dipende dall'età che ha. Sotto ai 4-5 anni il loro maggiore timore è quello di sentirsi abbandonati, per cui è importante mantenere una costanza temporale e prevedibile nel vedere il papà e la mamma. Utile l'appoggio dei restanti familiari che devono mostrarsi affettuosi e presenti. Sopra i 4-5 anni si aprono altri scenari, il rischio è che il figlio si senta in parte responsabile dell'accaduto e pertanto è bene ribadire che mamma e papà saranno presenti ma che non abiteranno nella stessa casa...Sono indicazioni molto generiche e occorrerebbe sapere molto di più . Come libri che servano da spunto posso consigliarle:"Mamma e papà si separano. Come aiutare ad affrontare serenamente questa esperienza" ; "Io dove vado?Parlare ai bambini della separazione di mamma e papà"; "Le fiabe per..parlare di separazione. Un aiuto per grandi e piccini"....e potrei continuare. Il bambino va monitorato nel tempo e se manifestasse dei disagi sarebbe utile affrontare un percorso di psicoterapia o di sostegno psicologico ai cambiamenti. Rimango a sua disposizione per eventuali dubbi o ulteriori chiarimenti in merito.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Buonasera, molto bello leggere che una sorella si preoccupa per la situazione del fratello e per il nipotino ed inoltre scrivere per trovare il modo come poterli aiutare. A suo fratello potrebbe consigliargli di contattare una psicoterapeuta per poter lavorare su se stesso e come aiutare il piccolo.Sarebbe bene che fosse lui a contattare un professionista per fare in modo che si assumesse la responsibilità in prima persona e per la riuscita della terapia. Cordiali saluti, dott. Eugenia Cardilli.
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Gentile utente,
È molto bello leggere nelle sue parole la voglia che ha di aiutate suo fratello nelle difficoltà che osserva in lui.
Anzitutto, Il fatto che suo fratello sia introverso, Può essere dipeso da diversi fattori, e come ha lasciato intendere All’inizio può essere legato ad aspetti E modalità relazionali che ha acquisito nel tempo.
Un modo per entrare in contatto con lui può essere quello di esprimere lei stesso le sue preoccupazioni nei suoi confronti, aprendo così una possibilità al dialogo e allo scambio.
Riguardo a suo nipote, può proporre a suo fratello di rivolgersi ad un terapeuta Con il quale fare un percorso di psicoterapia che lo aiuti ad affrontare le dinamiche con la Sua ex compagna e lo sostenga nel suo ruolo paterno. La decisione spetta comunque a lui.
Le mando i miei saluti. Dr.ssa Marta Fuscà
Buonasera, la sua preoccupazione è delicata e profonda, ma per la buona riuscita di un percorso terapeutico la domanda dovrebbe arrivare da suo fratello. Provi a consigliarlo, facendo leva proprio sulla difficoltà di raccontarsi, che a volte, proprio perché si è davanti a un estraneo, ma specialista, potrebbe avere risvolti Inattesi. Un cordiale saluto Dott Elisa Galantini
Gentile utente, nelle sue parole si legge una chiara e comprensibile preoccupazione per la situazione di suo fratello e, conseguentemente, del suo bambino. Il consiglio che mi sento di darle, non conoscendo la situazione specifica, è di suggerire a suo fratello di consultare uno specialista, sia per affrontare le difficoltà relazionali con la compagna sia per apprendere come interagire in modo positivo con il proprio bambino, nonostante le difficoltà che la coppia genitoriale sta affrontando. Cordialmente, Dott.ssa Salustri
Cara utente, la sua sensibilità e la sua preoccupazione l'aiuterà sicuramente ad indirizzare suo fratello sulla strada giusta. Come fare? Potrebbe consigliargli di affidarsi ad uno psicoterapeuta che si occupi anche di sostegno genitoriale, in questo modo avrà la possibilità di lavorare su se stesso come uomo ma anche come padre. Spero che lui trovi in se stesso la motivazione per farlo, almeno per suo figlio. Rimango a disposizione se ha bisogno di domande o dubbi.
Dott.ssa Federica Leonardi
Buonasera. Credo che un passaggio sia quello di capire in che misura l'altro, ovvero il sistema familiare madre-padre-bambino, abbia le risorse e la volontà di farsi aiutare. Colpisce che alla lettura della sua mail non si manifesti un pensiero sistemico (ovvero le reciproche influenze e legami propri di questo organismo chiamato famiglia) , ma una visione più mirata alle singole individualità. Poiché è lei che scrive, credo sia fondamentale rispondere a lei: provi a guardare suo fratello immerso nel sistema, un po' come un organo del corpo umano, e non solo come.una parte staccabile, come accade nelle bambole. Magari con una visione più complessa riuscirà lei stessa ad essere un buon orecchio se lui vorrà parlarle
Buongiorno. E' molto importante il suo interessamento e oltretutto davvero apprezzabile. Comprendendo appieno la situazione, le consiglio di indirizzare suo fratello verso il consulto con uno specialista. Al momento mi limiterei, fossi al suo posto, a questo

Cordialità

MT
Buonasera, è bello leggere della sua preoccupazione per suo fratello. Potrebbe innanzitutto parlare apertamente con lui proprio delle sue preoccupazioni nei suoi confronti e del fatto che vuole aiutarlo. Potrebbe quindi proporgli una consulenza psicologica per provare a sfogare le sue emozioni e i suoi pensieri. Volendo anche con un confronto con la sua compagna, in virtù proprio di salvaguardare il rapporto in relazione al loro bambino.
Resto a disposizione per chiarimenti o ulteriori informazioni. Un caro saluto, dott.ssa Paola De Martino
Sarebbe utile che lei consigliasse a suo fratello di rivolgersi ad uno specialista per intraprendere un percorso di psicoterapia. Essendo coinvolto e volendo bene a suo fratello non è facile aiutarlo
Buonasera, comprendo la sua preoccupazione x suo fratello e il nipotino. E' molto bello da parte sua chiedere aiuto e trovo delicato il suo gesto. La terapia funziona solamente se a richiederla é l'interessato x cui le propongo di suggerire a suo fratello di rivolgersi o a uno psicoterapeuta oppure ad un mediatore famigliare per far in modo che la separazione sia protettiva nei confronti del piccolo. Lei può dare il suo contributo stando accanto ai suoi familiari in una posizione di ascolto.
Le auguro una buona vita.
Dott.ssa Valeria Borghi
Salve, quando una coppia con un bambino, come quella di suo fratello, entra in crisi di comprensione e comunicazione, una possibilità per aiutarli è consigliargli una consulenza familiare. Un terapeuta esperto di coppie e genitorialità potrebbe aiutarli a a valutare e gestire la situazione anche nei confronti di loro figlio. Questo darebbe spazio anche alle angosce di suo fratello e una possibilità per aprirsi. In bocca al lupo
Salve. La situazione che descrive sembra estremamente complicata. Sembra essere molto coinvolto ed è comprensibile. Credo che dare una svolta positiva alla situazione possa partire solo da una richiesta diretta degli attori coinvolti. Lei può solo cercare di sostenere il più possibile suo fratello cercando di mantenere la giusta distanza o chiedere aiuto ad un terapeuta che la aiuti a riflettere sulla sua posizione ed essere il più efficace possibile.
Cordiali saluti Dottor Emanuele Grilli Psicologo e Psicoterapeuta.
Gentile, comprendo il suo disagio e la sua preoccupazione, le consiglio sicuramente un percorso psicologico per suo fratello, gli parli e parli a lui di ciò che pensa e la preoccupa. Saluti.
Buonasera, il fratello maggiore sembra essere lei...e questo aprirebbe già riflessioni interessanti. Il modo migliore per aiutare qualcuno che si ama che non accetta di essere aiutato è chiedere aiuto per sè. Nel frattempo può dire a suo fratello esattamente come lo ha detto a noi quanto gli vuole bene, che se ha bisogno di parlare lei c'è e che se si facesse aiutare aiuterebbe anche il suo bambino e che è preoccupato per lui. Poi grazie alla sua sensibilità immagino che lei sia uno zio dolcissimo e che farà di tutto per coccolarsi il nipote. Fatto ciò, le suggerisco di lavorare in terapia su quanto è difficile sostenere l'impotenza di amare qualcuno e non poterlo salvare.
Un grande abbraccio
Salve, non si può obbligare una persona a fare un percorso di psicoterapia, ma la si può consigliare.
Parli con suo fratello ed esprima le proprie perplessità, è l'unica cosa vera e concreta che può fare.
Buona giornata.
Dott. Fiori
Salve,
ne parli con suo fratello. E' difficile aiutare qualcuno che non vuole esserlo.
Ci faccia sapere.
Un saluto,
MMM
Buonasera, penso che al momento attuale, rivolgersi ad uno psicologo potrebbe esserle di aiuto per fare chiarezza e avere maggiore comprensione del periodo e della difficoltà che sta vivendo. Un saluto, Dott. Alessandro D'Agostini

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