Buongiorno, sono una ragazza di 25 anni sposata con una bimba di 15 mesi. Sono sempre stata una raga

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Buongiorno, sono una ragazza di 25 anni sposata con una bimba di 15 mesi. Sono sempre stata una ragazza molto emotiva e ansiosa. Dalla gravidanza questo è peggiorato. Premetto che la bimba è stata fortemente voluta, ho un marito amorevole e una bella famiglia quindi non ho altri problemi di fondo, sono solo sempre stata molto pessimista e come ho detto ansiosa. In gravidanza avevo pensieri brutti, pensavo di non riuscire a portare a termine la gravidanza, che avesse potuto avere malformazioni e morire poco prima che partorissi perché mi capitava di leggere storie di ragazze che avevo perso la gravidanza anche quasi alla fine. Quando è nata e l'ho vista in salute mi sono calmata, ma poi è iniziata la paura che potesse morire mentre dormiva perché mi capitava di sentire in quel periodo storie di sids, oppure con i primi vaccini mi ero messa in testa che avrebbero potuto farla diventare autistica o provocarle qualche malattia. Man mano che mia figlia cresce queste ansie diminuiscono un po', ogni tanto ho sempre fatto pensieri strani, ad esempio immaginavo degli incidenti che sarebbero potuti avvenire ad esempio che mentre cucinavo le avrei potuto scasualmente rovesciarle l'acqua bollente addosso oppure quando aveva in mano il telecomando immaginavo la scena di lei che ingoiava le pile e moriva. Da un mese a questa parte ho sentito una storia di cronaca riguardante una madre e una bambina di 5 anni.. quella storia mi ha scioccato, ho pensato a quella povera bambina per giorni, leggevo i dettagli, provavo a immaginare cosa avrebbe potuto provare quella bambina in quei momenti e stavo malissimo, come se fosse mia figlia. Un giorno ad un certo punto sento come una voce nella mia testa intimarmi di replicare quanto letto. Da allora panico totale, non riuscivo a comprendere come avessi potuto pensare ad una cosa del genere, all'inizio non ci ho dato peso ma col passare dei giorni si è insinuata in me la paura di fare del male a mia figlia e diventare anche io come quella mamma. Da allora non vivo più, non toccherei mia figlia neanche sotto tortura, è la mia vita, non ho mai fatto questi pensieri verso di lei e da allora compaiono nella mia mente scene di me che le faccio del male. Ho il terrore anche mentre lo sto scrivendo. Mi sento in colpa, mi faccio schifo per pensare queste cose, non mi ritengo più una buona mamma anche se razionalmente penso che quella frase sia capitata nella mia testa perché pensavo a quella bambina giorno e notte e mi sono fatta suggestionare, ma ormai da quel giorno la mia ansia è peggiorata sempre di più. Ho paura che quella storia abbia scatenato in me una parte che vorrebbe veramente fare quelle cose o che abbia iniziato a fare uscire fuori qualche malattia mentale che ho è che non ho mai saputo di avere, ho paura di essere schizofrenica,di fare del male a mia figlia contro la mia volontà. Se mi distraggo o sono in compagnia l'ansia diminuisce molto perché so che non potrei fare nulla stando con altre persone e mi tranquillizzo ma quando sono da sola vado in panico. Io non mi capacito di come possa aver pensato ad una cosa del genere e ho paura perché dico se ho paura di farlo vuol dire che ne sarei capace? Perché non riesco a tranquillizzarmi dicendo che non lo potrei mai fare? Sto impazzendo, vorrei solo poter ritornare la mamma di prima dolce e che senza sua figlia non può vivere, ora mi sembra che mi stai allontando da lei perché per paura di farle qualcosa preferisco stare più lontano. Sono sempre stata una ragazza emotiva, piango per qualsiasi cattiveria capiti nel mondo, anche per un cane che viene abbandonato, perché si è insinuata questa paura in me che non ho mai pensato neanche lontanamente. A volte penso che sia meglio farla finita piuttosto che pensare queste cose ma non ne ho il coraggio. Su internet quando leggo questi articoli mi calmo un po', mi tranquillizza sapere che si tratti probabilmente di ansia o come ho letto probabile DOC, ma poi la mia ansia ritorna peggio di prima. Ne ho parlato con mia mamma e mio marito e loro mi rassicurano dicendo che non potrei mai fare qualcosa del genere.. perché loro che sentono queste cose spaventose si fidano di me,di lasciarmi sola con lei e io non mi fido di me stessa? Aiutatemi
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

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Buongiorno,

le manifestazioni di cui parla sono l'espressione di un disturbo d'ansia importante. I disturbi d ansia sono trattabili attraverso l ausilio della psicoterapia e della farmacoterapia. La mia indicazione è quella di intraprendere un percorso di psicoterapia al fine di poter approfondire e risolvere le problematiche qui esposte. Nella speranza con queste poche righe di aver orientato la sua richiesta di aiuto.

Cordiali saluti
Dott. Diego Ferrara
L’ipotesi di un DOC non è fuori luogo. Tuttavia, per un approfondimento più accurato ed una soluzione efficace al suo disagio persistente, le suggerisco un percorso psicoterapeutico: per quanto i suoi familiari la sostengano, tali rassicurazioni non possono placare la sua ansia sul lungo termine. Lo psicoterapeuta la aiuterà in questo momento delicato, fornendole specifici strumenti per fronteggiare le situazioni più critiche e sarà sua premura valutare se sia necessario o meno l’eventuale impiego di una terapia psicofarmacologica, inviandola da uno specialista psichiatra adottando, in tal modo, un approccio integrato, assumendo i farmaci per il tempo necessario e sufficiente che il collega riterrà più opportuno per lei.
Buongiorno,
Mi spiace per la situazione difficile e di forte ansia e confusione che sta provando.
La nascita di un figlio, specialmente il primo, con l'acquisizione del ruolo di "genitore" è spesso un evento molto importante e che può generare delle ansie.
Da quello che descrive, si potrebbe ipotizzare però un Disturbo Ossessivo Compulsivo (es.il fatto di spaventarsi per aver "pensato" qualcosa ed il conseguente "timore di attuarlo" - che può implicare il timore di "perdere il controllo di sè" e/o una "fusione tra pensiero ed azione") e/oppure un Disturbo d'Ansia.
In ogni caso, visto il forte disagio che sta provando, le consiglierei fortemente d'iniziare un percorso di Psicoterapia.
Sperando che queste poche righe possano risultarle utili.
Le lascio la mia disponibilità, anche on line.
GR

GR
Buonasera e grazie per la sua condivisione. La sua bambina, così fortemente amata, si merita una mamma che non debba vivere questo tormento. Curi la sua ansia attraverso un percorso di psicoterapia. Ritroverà la fiducia in s stessa e la trasmetterà alla sua piccola. un caro saluto.
Buonasera, mi dispiace molto leggere e percepire dalle sue parole, l'angoscia che prova. Si capisce l'amore che sente per sua figlia e credo che proprio per questo sia utile cercare l'aiuto di un professionista. Essere genitori porta alla luce ansie, paure e tanto altro di sé e del proprio passato e in ciò non c'è nulla di strano, ma quello che lei descrive sono sensazioni e pensieri difficili da gestire da sola e che possono ripercuotersi nel rapporto con sua figlia. La sua bimba ha bisogno di sentire serenità, amore e fiducia della mamma, in primis verso se stessa. L'aiuto di una psicoterapeuta le gioverà.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Salve. Nella mia lunga esperienza, è importante dare spazio alle paure, ai pensieri negativi collegati alla fragilità che si fatica ad accettare. Partire dalle fragilità, dalle emozioni che si reprimono perché considerate negative, alla possibilità di sentirle ed esprimerle, aiuta a far "defluire" le emozioni represse accumulate nel corso della vita, che danno spazio a pensieri negativi e a paure di poter far del male a se stessi e a chi si ama e si vorrebbe proteggere. Poter vivere la rabbia, la paura, la vergogna, il disgusto, la tristezza come emozioni naturali, esperimerle prima che si possano trasformare in violenza, angoscia e comportamenti distruttivi e autodistruttivi, lavorando sul senso di colpa per poterlo ridimensionare, aiuta a stimolare la fiducia in se stessi. Personalmente lavoro con l'integrazione psicorporea dell'analisi bioenergetica, partendo dal rispetto delle fragilità di ognuno, comprendendo da cosa si originano i problemi e i sintomi che si presentano e a cosa sono funzionali, si integrano pensieri, emozioni, sensazioni e, al momento opportuno per ognuno, si introducono micromovimenti che aiutano a liberare le tensioni emotive trattenute nelle tensioni muscolari, per poter lasciare andare e liberarsi dal bisogno di controllo delle emozioni che non permette di vivere serenamente per paura di non riuscire a gestirle. Quando si possono vivere, dandogli pian piano spazio, diminuisce sempre di più la paura di perdere il controllo e anche i pensieri negativi. Il tutto mettendo da parte l'impegno e la buona volontà che possono essere un impedimento alla crescita della fiducia in sé stessi. Sono disponibile per approfondimenti. Distinti saluti
Salve, stia tranquilla perché lei ci racconta classici disturbi del pensiero dovuti all'ansia. In periodi di grande stress e stanchezza l'ansia può manifestarsi con più forza e probabilmente durante la gravidanza si è accentuata anche se ciò che lei temeva è comune a tantissime donne in attesa. Tuttavia le consiglio vivamente di affrontare il problema contattando uno psicologo per analizzarlo con più cura e attenzione e risolverlo, al fine di avere una qualità della vita decisamente migliore. Per sua tranquillità i disturbi di ansia vengono risolti con terapie strategiche e brevi scegliendo il professionista specializzato. Non esiti ancora. Cordiali saluti. Professor Antonio Popolizio
Buongiorno,
comprendo quanto quello che sente in questa fase della sua vita e che descrive molto bene, possa crearle profondo malessere.
Sembrerebbe che in lei si sia attivato un funzionamento ansioso. L'ansia è trattabile e trae molto giovamento dalla psicoterapia. Se i sintomi fisici dovessero essere difficili da gestire, valuti la possibilità di contattare anche uno psichiatra per poter integrare la terapia farmacologica corretta per il tempo necessario ad alleviare i sintomi.
Cordialmente, EP
Gentile utente, mi dispiace per questo suo stato di sofferenza e la ringrazio per aver condiviso in questo spazio le sue paure più intime. La nascita del primo figlio e dunque la nascita del genitore, è un cambiamento così profondo che sollecita inevitabilmente timori e ansie di varia natura. Nel suo caso, questi pensieri così intrusivi, che tolgono piacevolezza all'esperienza della maternità credo che debbano essere accolti e compresi all'interno di uno spazio adatto. Eviti le diagnosi fai da te su google e si rivolga a un professionista. Prendersi cura di sè è il più grande atto d'amore che può insegnare a sua figlia. Ritroverà la fiducia persa, Un caro saluto
Dott.ssa Francesca Froiio
Buonasera e grazie per aver condiviso con questa community la sua esprienza. la genitorialità non è cosa da poco e forse ne sta toccando con mano la portata. Detto ciò, ho l'impressione che quando è angosciata o turbato confonde il piano dei pensieri con quello della realtà. Probabilmente le notizie di cronaca che legge la toccano, specilamente in questo periodo con una bimba cosi piccola.
Come hanno sottolineato i colleghi le sarà sicuramente utile un percorso di psicoterapia per riuscire a capire come mai queste risposte disadattive arrivano in automatico.
nel frattempo che cerca il professionista più adatto a lei, le consiglio di notare che i pensieri sono solo pensieri, paragonabili alle nuvole nel cielo: arrivano e poi passano!
i pensieri funzionano allo stesso modo, e quello che lei immagina non sta accadendo nel momento in cui lo sta pensando! Spero che queste poche righe le siano utile e che servano da incoraggiamento per trovare un professionista con cui iniziare il suo percorso. Resto a diposione Online! A presto
Buongiorno,
grazie per averci consultato, spesso momenti di grande cambiamento come la nascita di un figlio può essere fonte di ansia che nel suo caso difficilmente riesce a contenere sviluppando quei pensieri che definisce ossessivi o "negativi" . La sua consapevolezza e il sostegno che riceve dai suoi famigliari possono rappresentare la forza su cui fare leva attraverso un percorso psicoterapeutico che la aiuti ad orientarsi nella esperienza della genitorialità. L'aiuto che chiede deve avvenire in uno spazio e un tempo dedicato con un professionista che l'aiuti a dare significato a ciò che le accade.
Un caro saluto. Dr.ssa lorella Mezzenga
Buonasera
Le consiglio di intraprendere un percorso di psicoterapia psicoanalitica per affrontare il suo disagio .
Saluti
Dott.ssa Claudia Castellani
Salve, mi dispiace molto per il periodo difficile che sta attraversando, le consiglierei di consultare uno psicologo. Intraprendere un percorso le assicuro che la può aiutare a gestire queste problematiche, ma anche a conoscersi, rispettarsi ed amarsi. Resto a disposizione Dott.ssa Alessia Malandrino
Salve gentile utente,
Si avverte il forte disagio che impatta sulla sua vita e sulle sue relazioni.
É davvero importante possa trovare uno spazio di ascolto e di sostegno affinché possa liberamente esplorare i suoi vissuti e superare i blocchi emotivi.
Dr.ssa Damiano Maria

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