Buongiorno, Sono da poco uscita da una relazione molto importante per me, grazie alla quale sono cr
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Buongiorno,
Sono da poco uscita da una relazione molto importante per me, grazie alla quale sono cresciuta tanto. È stata una scelta comune e siamo entrambi d'accordo sul fatto che ultimamente la relazione non stesse andando piú bene, non fosse piú la cosa giusta per noi.
Non capisco però come mi sento, sono confusa, in certi momenti sono profondamente turbata da questa cosa, in altri sembra che mi scivoli addosso con la piú totale indifferenza. Potrebbe essere un modo per 'difendermi'? Spegnere ciò che provo per proteggermi dalla tristezza?
Mi sento di non stare soffrendo abbastanza e non capisco perché, ho paura di tornare apatica come ero un tempo e non voglio lasciarmi vivere le emozioni, voglio viverle attivamente.
Sono da poco uscita da una relazione molto importante per me, grazie alla quale sono cresciuta tanto. È stata una scelta comune e siamo entrambi d'accordo sul fatto che ultimamente la relazione non stesse andando piú bene, non fosse piú la cosa giusta per noi.
Non capisco però come mi sento, sono confusa, in certi momenti sono profondamente turbata da questa cosa, in altri sembra che mi scivoli addosso con la piú totale indifferenza. Potrebbe essere un modo per 'difendermi'? Spegnere ciò che provo per proteggermi dalla tristezza?
Mi sento di non stare soffrendo abbastanza e non capisco perché, ho paura di tornare apatica come ero un tempo e non voglio lasciarmi vivere le emozioni, voglio viverle attivamente.
Gentile utente, innanzitutto vorrei ringraziarla per aver descritto queste dinamiche che immagino la stiano facendo soffrire. Quando una relazione finisce, si sente una sensazione di smarrimento e con questa tutti stati negativi. Se ci pensa, però, è una reazione coerente, abituati a trascorrere del tempo con una persona, sapere chic'è, ristabilire un equilibrio senza di lei, è difficile. Le consiglio di non spegnere queste emozioni che prova e di affrontarle magari attraverso un percorso psicologico, in modo da superare questo momento.
Se dovesse avere dei dubbi, può contattarmi premendo il tasto 'messaggio' sul mio profilo.
Resto a disposizione attraverso consulenze online.
Dott. Luca Rochdi
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Gentile utente, è comprensibile che lei si senta così dopo una relazione importante. È normale passare attraverso un mix di emozioni quando si esce da una situazione che ha avuto un impatto significativo sulla sua vita. In questa situazione, ci sono molti fattori coinvolti, tra cui la sua capacità di elaborare e affrontare le emozioni, insieme alla natura del rapporto e al modo in cui è finito.
È possibile che lei stia sperimentando un po' di disconnessione emotiva, infatti quando qualcosa ci ferisce profondamente, può essere un tentativo della nostra mente proteggerci dalle emozioni più dolorose. Tuttavia, è importante anche permettersi di vivere pienamente le emozioni, anche se sono scomode o dolorose.
Potrebbe considerare l'idea di parlare con uno psicologo che possa aiutarla a esplorare e comprendere meglio ciò che sta vivendo, così come fornirle strumenti per affrontare le sue emozioni in modo sano e costruttivo. Ricordi che il processo di guarigione è un viaggio personale e ci vuole tempo. Sia gentile con sé stessa e si conceda di sentire le sue sensazioni, senza giudizio. Resto a sua disposizione per qualsiasi richiesta di informazioni. Un caro saluto, dott. Daniele D'Amico.
È possibile che lei stia sperimentando un po' di disconnessione emotiva, infatti quando qualcosa ci ferisce profondamente, può essere un tentativo della nostra mente proteggerci dalle emozioni più dolorose. Tuttavia, è importante anche permettersi di vivere pienamente le emozioni, anche se sono scomode o dolorose.
Potrebbe considerare l'idea di parlare con uno psicologo che possa aiutarla a esplorare e comprendere meglio ciò che sta vivendo, così come fornirle strumenti per affrontare le sue emozioni in modo sano e costruttivo. Ricordi che il processo di guarigione è un viaggio personale e ci vuole tempo. Sia gentile con sé stessa e si conceda di sentire le sue sensazioni, senza giudizio. Resto a sua disposizione per qualsiasi richiesta di informazioni. Un caro saluto, dott. Daniele D'Amico.
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Gentilissima buonasera, esistono molti modi per affrontare le situazioni che ci fanno soffrire uno di questi è quello di evitarle, fare di tutto per soffocarle, non sentirle o distrarsi da esse in tutti i modi che ci vengono in mente. Purtroppo sono metodi che non funzionano o se danno qualche momento di sollievo questo è solo temporaneo. Ci scrive che teme di tornare apatica come un tempo. Forse questo è il suo modo di proteggersi dalla sofferenza: spegnendo interessi, curiosità e carica vitale, per non sentire dolore. Così però, se ne rende conto anche lei, spegne anche la gioia. Esistono forme per affrontare la vita in modo più sano. La vita è fatta di gioie e di dolori, ma è la nostra vita, non c'è nulla da rinnegare. Per questo è importante imparare a rapportarsi con tutto ciò che la stessa ci propone, non fuggire di fronte alle situazioni sgradevoli ma imparare a relazionarsi con esse per adottare comportamenti che ci permettano di vivere una vita piena e significativa. Spero di averle offerto uno spunto di riflessione. La saluto cordialmente e resto a disposizione. Dott.ssa Manuela Leonessa
Grazie di aver condiviso questa sua esperienza dolorosa. Innanzitutto vorrei rassicurarla che ciò che sta provando è naturale alla fine di una relazione importante. Così, pure, è naturale che si mettano in atto delle difese (perlopiù inconsce) per proteggersi dalla sofferenza. Spesso, quando una relazione finisce, bisognerebbe domandarsi perché è iniziata. Chiedersi quali siano gli impatti emotivi; quali i coinvolgimenti passionali; come ci si vede proiettati in un futuro assieme.
Un percorso psicoterapeutico la potrebbe aiutare a vedere in maniera più chiara la propria situazione ed il proprio sentire, offrendole anche un'opportunità di crescita personale. Un caro saluto. Dott.ssa Mariagrazia Carrani
Un percorso psicoterapeutico la potrebbe aiutare a vedere in maniera più chiara la propria situazione ed il proprio sentire, offrendole anche un'opportunità di crescita personale. Un caro saluto. Dott.ssa Mariagrazia Carrani
Buongiorno,
Le sensazioni che descrive sono quelle tipiche di quando le cose sono ancora "fresche". Col tempo la cosa verrà elaborata. Se però sente di aver bisogno di un aiuto esterno le consiglio di rivolgersi ad un collega.
Dott. Marco Cenci
Le sensazioni che descrive sono quelle tipiche di quando le cose sono ancora "fresche". Col tempo la cosa verrà elaborata. Se però sente di aver bisogno di un aiuto esterno le consiglio di rivolgersi ad un collega.
Dott. Marco Cenci
Buongiorno, l'uscita da una relazione significativa genera speso una gamma complessa di emozioni. Può essere utile esplorare questi sentimenti con uno/a psicologo/a per ottenere un supporto e aiutarla nel processo di comprensione e accettazione delle sue emozioni. Resto a disposizione. Cordiali Saluti. Dott. Edoardo Bunone.
Gentile utente, da come racconta la sue esperienza sembra che la confusione e il turbamento non siano stati costanti, ma al contrario, accadono in certe situazioni piuttosto che altre, probabilmente in situazioni di forte incertezza, o in altre che potrebbero rivelarsi utili a capire il perché di questo modo di sentirsi. Non è un caso che in altre circostanze, il pensiero del suo ex e della relazione le siamo totalmente indifferenti. Quanto al sensazione di "non stare soffrendo abbastanza", cosa intende? È possibile che il suo modo di mantenere la stabilità personale sia basato su stati di agitazione e allarme, tali per cui non abbia difficoltà a "reggere" momenti di serenità e spensieratezza?
Mi auguro di sollecitare utili riflessioni. Cordialmente, Dott.ssa Cramarossa
Mi auguro di sollecitare utili riflessioni. Cordialmente, Dott.ssa Cramarossa
Carissima, decidere di "uscire" da una relazione affettiva per lei "molto importante" e di crescita personale, prevede la rescissione di un legame sentimentale. La separazione include azioni fisiche e atti psichici che rendono fortemente visibile la linea di demarcazione interpersonale tra il se' e l'altro. Se penso all'etimoligia della parola confine (cum-finis), la separazione appare come un concetto ambivalente: una parte divide, l'altra tiene insieme uno o più vissuti. Separarsi, dunque, vuol dire pensare, analizzare, vivere sulla base delle esperienze vissute nella relazione affettiva trascorsa. Perdere qualcosa di sé o qualcuno è utile per la crescita personale. Sono convinta che la separazione è un processo evolutivo impervio ma necessario per sentirsi vitali e avanzare nell'esistenza. La saluto affetto e resto a disposizione per qualsiasi chiarimento.
Dott.ssa Chiara Lagi
Dott.ssa Chiara Lagi
Carissima, le suggerisco di approfondire ed elaborare la fine di questa relazione rivolgendosi ad un professionista e chiedendo una consulenza psicologica finalizzata alla definizione di un percorso; in questo modo potrebbe sentirsi ascoltata e ascoltarsi in merito ai sentimenti da lei descritti e comprendere meglio quanto sta avvenendo a tutti i livelli (cognitivo, emotivo, somatico). Sono ovviamente a sua disposizione, qualora lo ritenesse utile, anche da remoto. Cordiali saluti. Dottor Montanaro
Ottima idea quella di voler vivere attivamente le proprie emozioni!
La sua esperienza mi richiama il lutto, un percorso che va attraversato sapendo che è fatto anche di dolore.
Se può esserle utile approfondire questi aspetti e riconoscerli in se stessa, possiamo organizzare un colloquio online. Potrebbe rivelarsi una bella risorsa per ascoltarsi e pensare.
La sua esperienza mi richiama il lutto, un percorso che va attraversato sapendo che è fatto anche di dolore.
Se può esserle utile approfondire questi aspetti e riconoscerli in se stessa, possiamo organizzare un colloquio online. Potrebbe rivelarsi una bella risorsa per ascoltarsi e pensare.
Buonasera.
Esiste una quantità di dolore sufficiente a dirci che non è abbastanza? Ognuno affronta il dolore in modo differente. Il fatto che abbiate condiviso entrambi l'idea di interrompere la relazione probabilmente è frutto in qualche modo di un processo già avviato di elaborazione e consapevolezza. Consapevolezza relativa al vostro non star più bene in quel rapporto.
Quando si affronta la rottura di un legame importante è comprensibile provare emozioni contrastanti, è un cambiamento e ciò implica trovare un nuovo equilibrio anche con se stessi.
Sarebbe importante esplorare la connessione che le fa tra l'apatia e il non soffrire abbastanza per questa separazione. Soffrire in modo "non intenso" non vuol dire non provare emozioni, significa probabilmente aver difficoltà a leggere i propri stati interni, dargli un significato, sentirli e regolare le proprie emozioni in modo funzionale.
Rimango a sua disposizione, anche online.
Un caro saluto, Dott.ssa Martina Orzi
Esiste una quantità di dolore sufficiente a dirci che non è abbastanza? Ognuno affronta il dolore in modo differente. Il fatto che abbiate condiviso entrambi l'idea di interrompere la relazione probabilmente è frutto in qualche modo di un processo già avviato di elaborazione e consapevolezza. Consapevolezza relativa al vostro non star più bene in quel rapporto.
Quando si affronta la rottura di un legame importante è comprensibile provare emozioni contrastanti, è un cambiamento e ciò implica trovare un nuovo equilibrio anche con se stessi.
Sarebbe importante esplorare la connessione che le fa tra l'apatia e il non soffrire abbastanza per questa separazione. Soffrire in modo "non intenso" non vuol dire non provare emozioni, significa probabilmente aver difficoltà a leggere i propri stati interni, dargli un significato, sentirli e regolare le proprie emozioni in modo funzionale.
Rimango a sua disposizione, anche online.
Un caro saluto, Dott.ssa Martina Orzi
Buongiorno. Quella che descrive è la risposta ad un cambio di rotta e quindi di orizzonti fino ad ora individuati e seguiti. Costruire e mantenere una relazione significa condividere progetti e quindi una prospettiva volta al futuro. Quando la relazione viene meno si va incontro ad una ristrutturazione di tutti quei progetti, oltre che alla propria quotidianità, che inevitabilmente assume forme fino ad ora sconosciute. Avere "up and down" è legato al normale trascorrere della giornata, a quei momenti più intensamente impegnati, dove è meno forte il senso di distacco e di cambiamento, e quei momenti dove invece si fa sentire di più. In questo momento si trova in quella fase di riscoperta di sè come individuo a sè e potrebbe quindi essere un buon momento per avviare un percorso di supporto psicologico. Rimango a disposizione, cordialmente,
Sara Torregrossa
Sara Torregrossa
La fine di una relazione è un momento sempre molto delicato e complesso. Una relazione finisce nel momento in cui ci si dice addio? O finisce molto prima? Oppure, ancora, può finire molto tempo dopo l'essersi congedati? A queste domande non c'è un'ovvia risposta che possa star bene su tutti, ma certamente ne esiste una che più le appartiene e che porta la sua firma. Quando sale la nebbia nel percorso diventa difficile persino il passo più semplice e ci sentiamo disorientati. E' proprio questo momento di crisi che può trasformarsi nell'opportunità di crescita e di comprensione di se stessi, purché si abbia una guida che ci accompagni in questo viaggio di comprensione di sè: ogni Dante ha diritto al suo Virgilio, come ogni Arianna ha diritto al suo filo rosso... Insomma, anche lei può avere l'opportunità di non essere sola in questo viaggio alla ricerca della sua chiarezza interiore. A presto
Buongiorno, una relazione non finisce proprio nel momento in cui ce lo si dice. Può essere finita già da tempo ed avere elaborato il lutto già nel periodo assieme, oppure ci si deve prendere un bel momento per elaborare quanto si è vissuto insieme e come ci si vede nel presente e nel futuro. Non è detto neppure che si debba per forza soffrire moltissimo o pochissimo. Cerchi di prendersi dei momenti in cui ascoltare sè stessa, il proprio corpo, le proprie emozioni. Le lasci fluire liberamente senza pensare a come dovrebbero essere. Le viva e basta. Se volesse un supporto terapeutico psico-somatico le potrebbe essere d'aiuto. Resto a disposizione se lo vorrà, online oppure in presenza zona Brescia. Un carissimo saluto, dott.sa Elena Pedrini
Gentile utente, mi dispiace peer i momento delicato che sta vivendo. La fine di una relazione genera quasi sempre emozioni contrastanti e momenti di confusione. Mi colpisce maggiormente invece la sua paura/timore di ritornare ad essere apatica come un tempo. Questa sua "preoccupazione" meriterebbe un approfondimento con uno psicologo al fine tra l'altro di evitare che succeda.
Cordialmente
Cordialmente
Gentile utente, Capisco che questo momento di transizione possa generare molte emozioni contrastanti. La sua reazione di sentirsi confusa e, in alcuni momenti, indifferente potrebbe indicare un meccanismo di difesa per affrontare la tristezza. Potrebbe essere utile esplorare le radici di questi sentimenti, magari con il supporto di amici e familiari o un professionista, come uno psicologo, per affrontare il dolore in modo sano e costruttivo. Lavorare con le sue emozioni, invece di spegnerle, potrebbe facilitare una connessione più profonda con sé stessa e favorire un’esplorazione delle sue reazioni emotive. Resto a disposizione per eventuali dubbi o approfondimenti. Un caro saluto. Dott.ssa Pasqualina Annoso.
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Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè capisco quanto questa situazione possa impattare sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale innanzitutto che lei faccia chiarezza circa ciò che sente e ciò che prova verso questa persona, ritagliandosi uno spazio d'ascolto per elaborare pensieri e vissuti emotivi legati alla situazione descritta pertanto la invito a richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Buongiorno,
Capisco quanto possa essere confusa e turbata da questa situazione. È normale attraversare una gamma di emozioni dopo una separazione, specialmente quando la relazione è stata significativa. Quello che stai sperimentando potrebbe essere una forma di difesa emotiva, dove il tuo essere alterna momenti di profonda turbamento con momenti di indifferenza.
Questa reazione potrebbe derivare dal tentativo inconscio di proteggerti dal dolore e dalla tristezza che deriva dalla fine della relazione. Il tuo cervello potrebbe cercare di 'spegnere' le emozioni intense per evitare il dolore. Tuttavia, è importante comprendere che ciò non significa che non stai elaborando la tua sofferenza in modo sano. Ogni persona affronta il dolore emotivo in modi diversi.
Il fatto che tu sia consapevole di questo processo è già un passo avanti. Vorresti viverle attivamente, il che è un segno di resilienza e di volontà di affrontare le tue emozioni. Posso aiutarti a esplorare queste emozioni in modo più profondo e a trovare modi per affrontarle in modo sano e costruttivo. Sei sulla buona strada per vivere pienamente le tue emozioni e superare questa fase. Sono qui per supportarti lungo questo percorso di crescita personale e di guarigione emotiva. Cordiali saluti, Dott.ssa De Pretto.
Capisco quanto possa essere confusa e turbata da questa situazione. È normale attraversare una gamma di emozioni dopo una separazione, specialmente quando la relazione è stata significativa. Quello che stai sperimentando potrebbe essere una forma di difesa emotiva, dove il tuo essere alterna momenti di profonda turbamento con momenti di indifferenza.
Questa reazione potrebbe derivare dal tentativo inconscio di proteggerti dal dolore e dalla tristezza che deriva dalla fine della relazione. Il tuo cervello potrebbe cercare di 'spegnere' le emozioni intense per evitare il dolore. Tuttavia, è importante comprendere che ciò non significa che non stai elaborando la tua sofferenza in modo sano. Ogni persona affronta il dolore emotivo in modi diversi.
Il fatto che tu sia consapevole di questo processo è già un passo avanti. Vorresti viverle attivamente, il che è un segno di resilienza e di volontà di affrontare le tue emozioni. Posso aiutarti a esplorare queste emozioni in modo più profondo e a trovare modi per affrontarle in modo sano e costruttivo. Sei sulla buona strada per vivere pienamente le tue emozioni e superare questa fase. Sono qui per supportarti lungo questo percorso di crescita personale e di guarigione emotiva. Cordiali saluti, Dott.ssa De Pretto.
Buongiorno a te. Ti porrei queste domande per iniziare...
Cosa è accaduto nel periodo che hai definito tu stessa averti reso apatica?
Come lo hai superato?
Quando usciamo da una condizione o qualcuno esce dalla nostra vita si genera una sorta di vuoto e ci vuole tempo per riprendere la forma che lo riempia.
Se senti di aver bisogno di ascoltarti con un supporto di uno psicologo puoi contattarmi tranquillamente
Cosa è accaduto nel periodo che hai definito tu stessa averti reso apatica?
Come lo hai superato?
Quando usciamo da una condizione o qualcuno esce dalla nostra vita si genera una sorta di vuoto e ci vuole tempo per riprendere la forma che lo riempia.
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Grazie per aver condiviso la tua situazione. La tua domanda è più che legittima. Sopratutto se hai già conosciuto cosa significhi divenire apatica per non sentire il dolore. Un colloquio permetterebbe di andare più in profondità su ciò che stai provando. Di base, comunque, il modo in cui una relazione termina può influenzare come si vive la situazione. Di solito, e sono consapevole che sono grandi generalizzazioni, chi lascia si può sentire in parte sollevato e in parte in colpa, mentre chi viene lasciato, a seconda dei proprio significati personali si può sentire affranto, abbandonato, arrabbiato, incredulo. Nella tua situazione, da ciò che scrivi, la scelta è stata comune ed è partita da una consapevolezza reciproca che le cose non stessero funzionando. Questo alleggerisce molto. Ciononostante, permettiti di vivere la tristezza quando emerge e l’indifferenza quando arriva. Così come tutte le altre sfumature emotive. Può essere che tu ti stia anche difendendo, schermandoti per non sentire troppo dolore e questo di per sè non è sbagliato. Sopratutto quando la quotidianità va avanti. Se però percepisci che la tua tonalità emotiva nel tempo diviene eccessivamente ridotta e si esaurisce solo a una versione bicolore, datti ala possibilità di approfondire ed elaborare con un professionista la situazione. Ti auguro il meglio e ti mando un caro saluto. Dott.ssa Simona Vanetti
Gentile Utente, è comprensibile che a seguito di una rottura relazionale, seppur consensuale e concordata, si vengano a manifestare dentro di noi tante emozioni che possono conseguentemente generare caos e confusione. Mi sento di suggerirle di concedersi la possibilità di intraprendere un percorso psicologico per esplorare i suoi vissuti in merito a questo momento della sua vita, sia per dare un nome alle sue emozioni, sia per comprendere se la sua indifferenza è, come lei stessa suggerisce, un meccanismo protettivo o meno. Ha infatti scritto nelle ultime frasi come teme di tornare "apatica" come un tempo, e questo ci suggerisce che vi è un suo particolare modo di rapportarsi ai propri vissuti emotivi che merita di essere attenzionato e indagato. Resto a disposizione tramite consulenze online, un caro saluto, dott.ssa Ambra Marzoli.
Buona sera, ho letto attentamente il suo messaggio mi complimento delle ottime riflessioni che le ha fatto su sè stessa. Dopo una separazione, anche se è stata una scelta consensuale, è normale attraversare in un mix di emozioni diverse tra loro. La sua osservazione riguardo alla possibilità dello star difendendosi dalle emozioni è ottima: spesso, quando ci troviamo di fronte a situazioni dolorose, si possono attivare meccanismi di difesa, come l'indifferenza o l'apatia, per proteggere il nostro benessere emotivo, soprattutto se si ha il timore di ripiombare in vecchi circoli viziosi passati. È importante ricordarsi che non esiste un modo giusto di soffrire o di vivere una separazione, ognuno ha il proprio modo e non aver paura di stare male o di provare emozioni negativa, le quali vanno attraversate. Tuttavia, il desiderio di capire attivamente le sue emozioni è un primo passo fondamentale, provi ad esplorare come si sente, cosa pensa, con curiosità invece di giudicarli come sbagliati. Potrebbe essere utile riflettere su cosa significava per lei questa relazione.
Resto a disposizione per ulteriori chiarimenti o domande
Cordiali saluti
Dott.ssa Noemi Salatino
Resto a disposizione per ulteriori chiarimenti o domande
Cordiali saluti
Dott.ssa Noemi Salatino
Buongiorno, è comprensibile sentirsi confusa e vivere emozioni contrastanti dopo la fine di una relazione importante, soprattutto quando la decisione è stata presa insieme e con consapevolezza. Non è necessario che si debbano provare emozioni forti o travolgenti per riconoscere il valore di ciò che è stato vissuto. A volte, il legame si chiude in modo sereno e questo non significa affatto che non si provi nulla, ma che l’elaborazione è avvenuta in modo più contenuto e riflessivo. L’alternarsi tra momenti di turbamento e apparente indifferenza può anche rappresentare un meccanismo di difesa naturale, un modo per proteggersi da un dolore. Il desiderio di vivere attivamente le emozioni, invece, è un segnale di attenzione e cura verso se stessa. Accogliere queste sensazioni senza giudizio è importante, perché il processo di elaborazione non segue un percorso lineare e ogni persona vive questo momento a modo proprio. Se sente il bisogno di approfondire e sostenere questo percorso, allora un supporto psicologico può offrirle uno spazio protetto in cui esplorare e comprendere meglio le sue emozioni, accompagnandola nella riscoperta di sé.
Gentile utente,
quello che sta vivendo è una reazione molto più normale di quanto immagina, soprattutto quando una relazione finisce in modo consapevole, senza rotture traumatiche o conflitti estremi. La confusione che sente — l’alternarsi di momenti di turbamento profondo e altri di apparente indifferenza — non indica freddezza, né apatia, né mancanza di coinvolgimento. Indica che la sua mente e il suo corpo stanno regolando un cambiamento importante.
Quando una relazione significativa termina, non sempre il dolore arriva in modo lineare. Spesso procede “a onde”: ci sono momenti in cui tutto sembra pesare e altri in cui non si sente quasi nulla. Questo non è un segno che lei non stia soffrendo abbastanza, ma che sta attraversando il lutto della relazione a più livelli.
C’è una parte di lei che comprende razionalmente che la relazione non funzionava più, e questo la protegge. E c’è una parte più emotiva che sta ancora metabolizzando la separazione. Il risultato è proprio quella oscillazione che descrive: non è incoerenza, è un processo di adattamento.
Il timore di “spegnersi”, di tornare apatica, nasce dal fatto che il suo sistema emotivo in passato ha risposto allo stress chiudendo, proteggendosi, congelando. È un meccanismo che molte persone imparano presto: quando la sofferenza sembra troppo grande, la mente “sospende” temporaneamente le emozioni per permettere di andare avanti. Non è pericoloso in sé, ma è comprensibile che ora lei non voglia tornarci.
La cosa importante è che si sta accorgendo di queste oscillazioni: questo è già un modo attivo di vivere ciò che prova, non un modo passivo. Se davvero fosse apatica, non si farebbe domande, non cercherebbe un senso, non avrebbe paura di non sentire abbastanza. Il fatto che lei presti attenzione a quello che succede dentro di sé è un segno di grande consapevolezza.
Il dolore arriverà nei tempi in cui deve arrivare, e può anche essere più lieve di quello che si aspetta: non tutte le separazioni richiedono lo stesso tipo di sofferenza e non è il dolore che misura il valore della relazione. A volte la crescita avvenuta durante il rapporto rende la separazione più sostenibile.
Ciò che sta provando oggi è un equilibrio dinamico tra protezione e contatto autentico con le sue emozioni. E questo è un modo sano di attraversare un cambiamento così importante.
Dott.ssa Sara Petroni
quello che sta vivendo è una reazione molto più normale di quanto immagina, soprattutto quando una relazione finisce in modo consapevole, senza rotture traumatiche o conflitti estremi. La confusione che sente — l’alternarsi di momenti di turbamento profondo e altri di apparente indifferenza — non indica freddezza, né apatia, né mancanza di coinvolgimento. Indica che la sua mente e il suo corpo stanno regolando un cambiamento importante.
Quando una relazione significativa termina, non sempre il dolore arriva in modo lineare. Spesso procede “a onde”: ci sono momenti in cui tutto sembra pesare e altri in cui non si sente quasi nulla. Questo non è un segno che lei non stia soffrendo abbastanza, ma che sta attraversando il lutto della relazione a più livelli.
C’è una parte di lei che comprende razionalmente che la relazione non funzionava più, e questo la protegge. E c’è una parte più emotiva che sta ancora metabolizzando la separazione. Il risultato è proprio quella oscillazione che descrive: non è incoerenza, è un processo di adattamento.
Il timore di “spegnersi”, di tornare apatica, nasce dal fatto che il suo sistema emotivo in passato ha risposto allo stress chiudendo, proteggendosi, congelando. È un meccanismo che molte persone imparano presto: quando la sofferenza sembra troppo grande, la mente “sospende” temporaneamente le emozioni per permettere di andare avanti. Non è pericoloso in sé, ma è comprensibile che ora lei non voglia tornarci.
La cosa importante è che si sta accorgendo di queste oscillazioni: questo è già un modo attivo di vivere ciò che prova, non un modo passivo. Se davvero fosse apatica, non si farebbe domande, non cercherebbe un senso, non avrebbe paura di non sentire abbastanza. Il fatto che lei presti attenzione a quello che succede dentro di sé è un segno di grande consapevolezza.
Il dolore arriverà nei tempi in cui deve arrivare, e può anche essere più lieve di quello che si aspetta: non tutte le separazioni richiedono lo stesso tipo di sofferenza e non è il dolore che misura il valore della relazione. A volte la crescita avvenuta durante il rapporto rende la separazione più sostenibile.
Ciò che sta provando oggi è un equilibrio dinamico tra protezione e contatto autentico con le sue emozioni. E questo è un modo sano di attraversare un cambiamento così importante.
Dott.ssa Sara Petroni
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