Buongiorno, Non mi sono mai trovato nella situazione di chiedere aiuto. Ma sono in una situazione p
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Buongiorno,
Non mi sono mai trovato nella situazione di chiedere aiuto. Ma sono in una situazione particolare,
Insieme da quasi 6 anni con la mia compagna, dove ci sono stati tanti alti ma tantissimi bassi.
Nell’arco dei 6 anni, ho maturato tanto in ambito lavorativo e nella vita, lei rimasta sempre nel suo guscio. Nonostante io gli dicessi di maturare perché andando avanti così, poteva danneggiare la nostra storia. Ma lei continuava, molte volte chiedendomi scusa è che avrebbe capito, ma poi tornava come prima, mostrava amore da bambina e non da donna. Perché in fin dei conti, il problema principale era proprio questo. Chiesi distacco. Perché mi porto al limite. E nel frattempo arrivò un’altra persona, matura. Più grande. E lei a dirmi che stavolta è cambiata davvero, che mi ringrazia perché le ho fatto capire tante cose ed è maturata e pensa più in modo adulto. Opprimeva anche con richieste di fare un figlio ma non mi sono mai sentito di farlo perché un figlio va cresciuto con maturità. Che non aveva. Tornando al discorso della nuova. Mi ha mostrato molte cose e mi sono preso, ma non riesco a farci una storia perché la mia testa è divisa in 2 con tante domande del tipo “e se è davvero cambiata? E se la vedessi con un'altro? Sto facendo il giusto o sbagliato? Questa persona ovviamente si è un po’ stufata di questa situazione, ma nonostante io prova qualcosa per questa persona, per la sua maturità e tutto. Non riesco a lasciarla, e lei è lì, ad aspettarmi, ad aspettare che io torno per dimostrarmi il suo cambiamento. E ho paura che il suo “cambiamento” (che ad una certa età deve essere automatico) sia solo un contentino per farmi tornare da lei. D’altra parte non vorrei nemmeno che se ne andasse quella persona. Forse perché ci troviamo in tante cose, in troppe. Ha anche 2 figli, e magari anche questo mi frena un po’. Non lo so. So solo che tutto ciò fa male, molto. Non mi fa impegnare nel mio lavoro, mi fa sentire “trascurato”. Sento la mancanza della mia ragazza quando non la sento, e stessa cosa dell’altra. Potreste darmi un parere o un consiglio?
Spero che possiate non dico aiutarmi, ma svegliarmi.
Non mi sono mai trovato nella situazione di chiedere aiuto. Ma sono in una situazione particolare,
Insieme da quasi 6 anni con la mia compagna, dove ci sono stati tanti alti ma tantissimi bassi.
Nell’arco dei 6 anni, ho maturato tanto in ambito lavorativo e nella vita, lei rimasta sempre nel suo guscio. Nonostante io gli dicessi di maturare perché andando avanti così, poteva danneggiare la nostra storia. Ma lei continuava, molte volte chiedendomi scusa è che avrebbe capito, ma poi tornava come prima, mostrava amore da bambina e non da donna. Perché in fin dei conti, il problema principale era proprio questo. Chiesi distacco. Perché mi porto al limite. E nel frattempo arrivò un’altra persona, matura. Più grande. E lei a dirmi che stavolta è cambiata davvero, che mi ringrazia perché le ho fatto capire tante cose ed è maturata e pensa più in modo adulto. Opprimeva anche con richieste di fare un figlio ma non mi sono mai sentito di farlo perché un figlio va cresciuto con maturità. Che non aveva. Tornando al discorso della nuova. Mi ha mostrato molte cose e mi sono preso, ma non riesco a farci una storia perché la mia testa è divisa in 2 con tante domande del tipo “e se è davvero cambiata? E se la vedessi con un'altro? Sto facendo il giusto o sbagliato? Questa persona ovviamente si è un po’ stufata di questa situazione, ma nonostante io prova qualcosa per questa persona, per la sua maturità e tutto. Non riesco a lasciarla, e lei è lì, ad aspettarmi, ad aspettare che io torno per dimostrarmi il suo cambiamento. E ho paura che il suo “cambiamento” (che ad una certa età deve essere automatico) sia solo un contentino per farmi tornare da lei. D’altra parte non vorrei nemmeno che se ne andasse quella persona. Forse perché ci troviamo in tante cose, in troppe. Ha anche 2 figli, e magari anche questo mi frena un po’. Non lo so. So solo che tutto ciò fa male, molto. Non mi fa impegnare nel mio lavoro, mi fa sentire “trascurato”. Sento la mancanza della mia ragazza quando non la sento, e stessa cosa dell’altra. Potreste darmi un parere o un consiglio?
Spero che possiate non dico aiutarmi, ma svegliarmi.
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive. Ritengo che sia arrivano il momento di chiedere aiuto attraverso un consulto psicologico che possa permetterle di ritagliarsi uno spazio per elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi alla situazione riportata. E' normale avere dei dubbi perchè da una parte, con la persona attuale, c'è una situazione più incline a ciò che desidera ma dall'altra parte, evidentemente, c'è ancora qualcosa di forte che la frena e le fa rivolgere lo sguardo al passato. Cerchi di uscire da questa situazione ma lo faccia tramite un aiuto per trovare delle strategie efficaci per fronteggiare le situazioni particolarmente problematiche onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Cordialmente, dott. FDL
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Se stare con due persone consenzienti contemporaneamente non la fa star bene può indagare le ragioni scavando dentro di sè. Ci sono vari linguaggi terapeutici che aiutano a farlo, la psicoterapia se fatta con motivazione e costanza porta ad autentiche trasformazioni di sè...qualora le desideri.
Salve,
Mi dispiace per il disagio che sta vivendo. Ritengo che la sua richiesta di cambiamento possa iniziare con un percorso psicologico che gli permetterà di analizzare e approfondire il suo vissuto e di trovare un nuovo punto di osservazione per guardare sua situazione attuale.
Resto a disposizione.
Cordialmente
Dott.ssa Paola Tucci
Mi dispiace per il disagio che sta vivendo. Ritengo che la sua richiesta di cambiamento possa iniziare con un percorso psicologico che gli permetterà di analizzare e approfondire il suo vissuto e di trovare un nuovo punto di osservazione per guardare sua situazione attuale.
Resto a disposizione.
Cordialmente
Dott.ssa Paola Tucci
Buona sera, grazie per averci raccontato il suo vissuto doloroso.
Probabilmente è arrivato il momento di chiedere aiuto e cercare di conoscersi meglio. La sua storia merita di avere uno spazio protetto in cui essere ascoltata.
Si rivolga ad uno psicoterapeuta, sicuramente troverete le strategie più adatte a lei per affrontare la situazione.
Resto a disposizione per eventuali chiarimenti,
dott.ssa Chiara De Battisti
Probabilmente è arrivato il momento di chiedere aiuto e cercare di conoscersi meglio. La sua storia merita di avere uno spazio protetto in cui essere ascoltata.
Si rivolga ad uno psicoterapeuta, sicuramente troverete le strategie più adatte a lei per affrontare la situazione.
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Buonasera, immagino che non sia facile vivere le proprie giornate con questi dubbi e difficoltà. Potrebbe esserle d'aiuto un lavoro focalizzato in primis su se stesso, che la aiuti a focalizzarsi e chiarirsi le idee per poi poter vivere con serenità le relazioni della sua vita. Se vuole sono qui. Dott.essa Simona Mazzola
Buonasera, posso comprendere il suo disagio nell' incertezza di una scelta. Potrebbe ritagliarsi un suo spazio per comprendere i motivi di questa sua indecisione: porsi le domande giuste su cosa realmente vuole e su cosa non riesce a lasciare. Le consiglio, quindi, di richiedere una consulenza psicologica, per scavare suoi suoi vissuti, sulle sue emozioni e aiutarla a ritrovare sicurezza.
Resto a disposizione, un caro saluto, dottoressa Paola De Martino
Resto a disposizione, un caro saluto, dottoressa Paola De Martino
Salve, mi dispiace per la situazione che sta vivendo. Da ciò che scrive sembrerebbe trasparire un po’ di confusione e di incertezza. Ha pensato a un consulto psicologico? Potrebbe chiarirsi alcune idee.
Buona giornata.
Dott. Fiori
Buona giornata.
Dott. Fiori
Buonasera, capisco che la situazione la sta facendo soffrire. Purtroppo quando siamo di fronte a scelte che implicano un cambiamento e quindi anche delle perdite in favore di aprirsi ad altro, non è mai facile e sono normali sentimenti di dubbio, di ripensamento, di messa in discussione. Ciò che posso consigliarle è, qualora il disagio fosse difficile da affrontare e superare, di rivolgersi a uno psicologo che la possa aiutare a comprendere le sue sensazioni in riferimento alle due relazioni, a ciò che vuole e accompagnandola nel maturare la sua scelta.
Resto a disposizione. Cordiali saluti. Dott.ssa Matilde Ciaccia
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Salve forse la risposta alla sua domanda va cercata nella sua storia. La scelta della prima compagna di vita, le aspettative in parte disattese sotto il piano affettivo, una nuova storia affettiva considerata matura ma che spaventa per le questioni legate alla paternità sono tutti elementi che meritano attenzione. Questa ipotesi connessa alla sua storia però dev'essere confermata attraverso un consulto. Un cordiale saluto
Buonasera, da ciò che scrive mi sembra che lei si senta come fra due fuochi, due donne che però non la soddisfano del tutto. Potrebbe riprovarci con la sua ex e chiedere del tempo alla donna più matura ma probabilmente questo la farebbe sentire in pericolo di perderla. Il suo essere a "metà" di ognuna potrebbe avere nessi nel suo vissuto personale e chiarirlo la aiuterebbe.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Salve. Sembrerebbe ancora innamorato della compagna immatura, nonostante la difficoltà ad accettare la sua parte infantile, mentre con la persona matura con la quale ha un rapporto alla pari, che la fa stare bene, ha dubbi e perplessità su un futuro insieme per vari motivi. Valuti la possibilità di poter fare chiarezza in un percorso psicoterapeutico che possa aiutarla a comprendere cosa vuole in una relazione di coppia e cosa la lega a ognuna di queste donne, se per la prima è solo la possibilità che sia cambiata o se il legame è presente indipendentemente da... Distinti saluti
Gentile utente di mio dottore,
lei è portatore di una istanza di coppia, per tanto potrebbe esser opportuno affrontare in un setting terapeutico di coppia le problematiche da lei evidenziate. Lo specialista per eccellenza in questi casi è uno psicoterapeuta sistemico-relazionale esperto in terapia di coppia. In terapia di coppia si lavora affinché i partner imparino a relazionarsi in modo armonico e amorevole, a prescindere dalle difficoltà personali delle persone prese come singole (difficoltà che potrebbero essere affrontate in una terapia individuale).
E’ la coppia che si mira a far funzionare in una terapia di coppia.
In terapia di coppia avreste la possibilità di contattare le vostre autentiche emozioni e i vostri profondi bisogni affettivi (spesso frustrati). Ciò viene facilitato dal fatto di trovarsi in un ambiente riservato e protetto che è quello appunto della psicoterapia di coppia.
Durante il percorso psicoterapeutico potreste accorgervi gradualmente che i comportamenti distruttivi sono il risultato di emozioni e di bisogni non riconosciuti né soddisfatti.
Potreste rendervi conto di non essere mai riusciti ad esprimere ciò che profondamente vi interessa. Ed avreste la possibilità, qualora lo desideriate e sareste pronti ad impegnarvi, di apprendere nuove modalità di comunicare e di prendersi cura dei bisogni emotivi di entrambi. Potrebbe aiutarvi a trovare un nuovo equilibrio e coronare il sogno di continuare a stare insieme.
Nella speranza di aver orientato con queste poche righe la domanda di cui si è fatto portatore.
Cordiali Saluti
Dottor. Diego Ferrara
lei è portatore di una istanza di coppia, per tanto potrebbe esser opportuno affrontare in un setting terapeutico di coppia le problematiche da lei evidenziate. Lo specialista per eccellenza in questi casi è uno psicoterapeuta sistemico-relazionale esperto in terapia di coppia. In terapia di coppia si lavora affinché i partner imparino a relazionarsi in modo armonico e amorevole, a prescindere dalle difficoltà personali delle persone prese come singole (difficoltà che potrebbero essere affrontate in una terapia individuale).
E’ la coppia che si mira a far funzionare in una terapia di coppia.
In terapia di coppia avreste la possibilità di contattare le vostre autentiche emozioni e i vostri profondi bisogni affettivi (spesso frustrati). Ciò viene facilitato dal fatto di trovarsi in un ambiente riservato e protetto che è quello appunto della psicoterapia di coppia.
Durante il percorso psicoterapeutico potreste accorgervi gradualmente che i comportamenti distruttivi sono il risultato di emozioni e di bisogni non riconosciuti né soddisfatti.
Potreste rendervi conto di non essere mai riusciti ad esprimere ciò che profondamente vi interessa. Ed avreste la possibilità, qualora lo desideriate e sareste pronti ad impegnarvi, di apprendere nuove modalità di comunicare e di prendersi cura dei bisogni emotivi di entrambi. Potrebbe aiutarvi a trovare un nuovo equilibrio e coronare il sogno di continuare a stare insieme.
Nella speranza di aver orientato con queste poche righe la domanda di cui si è fatto portatore.
Cordiali Saluti
Dottor. Diego Ferrara
Dalle sue parole sembra attraversare un momento davvero particolare che meriterebbe di essere condiviso. I suoi vissuti, così importanti e delicati, necessiterebbero di essere ascoltati e approfonditi in un contesto terapeutico, certamente un percorso psicologico la aiuterebbe a fare chiarezza e ad affrontare questo momento. La psicoterapia è prima di tutto un viaggio, un'esplorazione di noi stessi con la compagnia di qualcuno a cui affidarsi e su cui poter contare che può aiutarci a conoscerci meglio, a sondare parti di noi emozioni, pensieri, prospettive ancora sconosciuti che è arrivato il momento di incontrare. Le suggerisco di valutare l'inizio di un percorso di terapia con la compagnia di qualcuno che si sintonizzi al meglio con le sue necessità e aspettative, in caso mi trova disponibile ad riceverla (attraverso la video-consulenza online) e, se mi permette, la invito con piacere a ritagliarsi qualche minuto per leggere la mia descrizione presente su questa piattaforma e farsi una prima idea di me del mio approccio; se la lettura le piacerà e se la motiverà a mettersi in gioco (scegliere di affrontare il nostro dolore è una scelta molto coraggiosa e una scommessa su noi stessi!), mi troverà felice di accoglierla. Resto a sua disposizione e, se vuole, la aspetto. Un gentile saluto
Gentile utente,
Dal suo messaggio emergono disorientamento e confusione.
Il problema di cui parla è un problema di scelta, scelta alla quale seguirebbe la perdita di una persona e dei bisogni che quella persona le consente di soddisfare. Potrebbe esserle utile iniziare un percorso psicoterapeutico nel quale concentrarsi su di sè e che la aiuterà a riflettere sulle due relazioni e sui bisogni che le consentono di soddisfare. Cordiali saluti. Dott.ssa Georgia Silvi
Dal suo messaggio emergono disorientamento e confusione.
Il problema di cui parla è un problema di scelta, scelta alla quale seguirebbe la perdita di una persona e dei bisogni che quella persona le consente di soddisfare. Potrebbe esserle utile iniziare un percorso psicoterapeutico nel quale concentrarsi su di sè e che la aiuterà a riflettere sulle due relazioni e sui bisogni che le consentono di soddisfare. Cordiali saluti. Dott.ssa Georgia Silvi
Buonasera, grazie per la sua condivisione. Leggendo il suo racconto percepisco dolore da un lato e curiosità dall'altro. Il dolore di perdere una relazione in cui ha investito molti anni, la curiosità di vivere ciò che, mi sembra di capire, desidera in una relazione. In queste situazioni non c'è un giusto ed uno sbagliato. Ciò su cui può focalizzarsi è quello di cui ha bisogno. Partendo da questo, saranno generalmente automatiche le valutazioni successive. Un caro saluto
Buonasera,
le sue parole esprimono un vero tormento. Una scelta difficile, che crea sofferenza. Lei sa bene che nessuno può decidere al suo posto. Quello che mi sento di dirle è di pensare seriamente alla possibilità di fare qualche seduta con un professionista per essere aiutato a vedere con più chiarezza dentro di sè.
Resto a sua disposizione, anche online.
Dott.ssa Franca Vocaturi
le sue parole esprimono un vero tormento. Una scelta difficile, che crea sofferenza. Lei sa bene che nessuno può decidere al suo posto. Quello che mi sento di dirle è di pensare seriamente alla possibilità di fare qualche seduta con un professionista per essere aiutato a vedere con più chiarezza dentro di sè.
Resto a sua disposizione, anche online.
Dott.ssa Franca Vocaturi
Gentile Utente, dal suo racconto emerge tutta la sofferenza della situazione che sta vivendo.
È stato coraggioso a esporre i suoi vissuti e a chiedere aiuto, è già un passo verso una giusta direzione.
Per uscire da questa incertezza sarebbe necessario che facesse un percorso per portare a consapevolezza le sue aspettative, i suoi timori, le sue frustrazioni in merito alle relazioni sentimentali che ha con queste due donne.
Con un ciclo di sedute di supporto psicologico potrebbe ritagliarsi uno spazio tutto suo per comprendere i suoi sentimenti.
Resto a sua disposizione per qualsiasi approfondimento.
Le auguro ogni bene!
Dr.ssa Erika Conti
È stato coraggioso a esporre i suoi vissuti e a chiedere aiuto, è già un passo verso una giusta direzione.
Per uscire da questa incertezza sarebbe necessario che facesse un percorso per portare a consapevolezza le sue aspettative, i suoi timori, le sue frustrazioni in merito alle relazioni sentimentali che ha con queste due donne.
Con un ciclo di sedute di supporto psicologico potrebbe ritagliarsi uno spazio tutto suo per comprendere i suoi sentimenti.
Resto a sua disposizione per qualsiasi approfondimento.
Le auguro ogni bene!
Dr.ssa Erika Conti
Buongiorno, grazie per aver condiviso questa tua situazione con noi. Capisco che ti trovi in una situazione difficile e piena di incertezze. È normale sentirsi confusi quando si è di fronte a scelte così importanti. Prima di tutto, è fondamentale prendere del tempo per te stesso per riflettere su ciò che realmente desideri e quali sono le tue priorità. Comunicare apertamente con entrambe le persone coinvolte potrebbe aiutarti a chiarire i tuoi pensieri e sentimenti. Inoltre, considera la possibilità di cercare supporto da parte di amici fidati o di un professionista per avere un punto di vista esterno e valutare le tue opzioni in modo più obiettivo. Ricorda che prendere decisioni importanti richiede tempo e pazienza, quindi non avere fretta nel fare una scelta definitiva. Un saluto, Dr. Vittorio Penzo.
Gentile utente,
nelle relazioni non esiste una risposta univoca o definitiva. È fondamentale che lei si affidi alle sue sensazioni e, in questo contesto, sarebbe utile dedicare del tempo a riflettere su cosa queste due persone rappresentano per lei. Per questo si può avvalere dell'aiuto di uno psicologo tenendo presente però che non si tratta di trovare una soluzione immediata, ma di acquisire una maggiore consapevolezza di se stesso e del suo modo di vivere gli affetti e le relazioni. Questa esplorazione le può permettere di sviluppare delle nuove prospettive e strumenti interpretativi, che possono arricchire la sua comprensione di queste dinamiche rendendola così capace di operare poi concretamente delle scelte in modo autonomo.
Rimango a disposizione per ulteriori chiarimenti.
Un caro saluto,
VZ.
nelle relazioni non esiste una risposta univoca o definitiva. È fondamentale che lei si affidi alle sue sensazioni e, in questo contesto, sarebbe utile dedicare del tempo a riflettere su cosa queste due persone rappresentano per lei. Per questo si può avvalere dell'aiuto di uno psicologo tenendo presente però che non si tratta di trovare una soluzione immediata, ma di acquisire una maggiore consapevolezza di se stesso e del suo modo di vivere gli affetti e le relazioni. Questa esplorazione le può permettere di sviluppare delle nuove prospettive e strumenti interpretativi, che possono arricchire la sua comprensione di queste dinamiche rendendola così capace di operare poi concretamente delle scelte in modo autonomo.
Rimango a disposizione per ulteriori chiarimenti.
Un caro saluto,
VZ.
Buonasera, la ringrazio per la sua condivisione e per essersi affidato a noi per un parere e consiglio.
Indubbiamente servirebbero più informazioni per poterle dare qualche risposta maggiormente esaustiva e soddisfacente. Nonostante ciò, sulla base di ciò che riporta, una riflessione potrebbe essere posta sul peso delle aspettative. Ognuno di noi, si pone da adulto, nelle relazioni sentimentali, lavorative e amicali, sulla base di un bagaglio maturato con le esperienze e con ciò che è stato appreso anche nei propri contesti di vita familiare.
Ciò significa che i nostri valori e obiettivi non necessariamente coincideranno con quelli della persona che abbiamo accanto e che avremo forse modi diversi di affrontare le difficoltà, tempi diversi anche per il raggiungimento degli obiettivi stessi.
Probabilmente la sua paura di tornare indietro con la sua ex compagna nasce appunto dal peso delle aspettative, ci si aspetta che un cambiamento possa essere automatico ma questo escluderebbe la parte soggettiva e di storia personale e familiare che ci distingue l'uno dall'altro. Può esserci dunque, secondo lei, un confine chiaro e flessibile tra ciò che chiediamo all'altro di essere e ciò che l'altro in modo naturale può offrirci? Quanto siamo disposti a trovare un punto d'incontro e collaborare nella coppia affinché si possa essere autentici? Spero che queste domande, poste come spunti di riflessioni, possano esserle utili per i dubbi che riporta.
Per ulteriori dubbi o domande rimango a disposizione, Dottoressa Cafarelli - psicologa sistemico relazionale.
Indubbiamente servirebbero più informazioni per poterle dare qualche risposta maggiormente esaustiva e soddisfacente. Nonostante ciò, sulla base di ciò che riporta, una riflessione potrebbe essere posta sul peso delle aspettative. Ognuno di noi, si pone da adulto, nelle relazioni sentimentali, lavorative e amicali, sulla base di un bagaglio maturato con le esperienze e con ciò che è stato appreso anche nei propri contesti di vita familiare.
Ciò significa che i nostri valori e obiettivi non necessariamente coincideranno con quelli della persona che abbiamo accanto e che avremo forse modi diversi di affrontare le difficoltà, tempi diversi anche per il raggiungimento degli obiettivi stessi.
Probabilmente la sua paura di tornare indietro con la sua ex compagna nasce appunto dal peso delle aspettative, ci si aspetta che un cambiamento possa essere automatico ma questo escluderebbe la parte soggettiva e di storia personale e familiare che ci distingue l'uno dall'altro. Può esserci dunque, secondo lei, un confine chiaro e flessibile tra ciò che chiediamo all'altro di essere e ciò che l'altro in modo naturale può offrirci? Quanto siamo disposti a trovare un punto d'incontro e collaborare nella coppia affinché si possa essere autentici? Spero che queste domande, poste come spunti di riflessioni, possano esserle utili per i dubbi che riporta.
Per ulteriori dubbi o domande rimango a disposizione, Dottoressa Cafarelli - psicologa sistemico relazionale.
Capisco che ti trovi in una situazione molto complicata e dolorosa. Le emozioni che stai vivendo, diviso tra due relazioni e l’incertezza su cosa fare, sono assolutamente comprensibili. Da quanto racconti, sembra che tu sia intrappolato in un circolo di conflitti interiori, dove da un lato c'è l'affetto e la paura di perdere la tua compagna di lunga data, ma dall'altro c’è anche il desiderio di qualcosa di diverso, una relazione che ti sembri più matura e soddisfacente. Il fatto che tu non riesca a impegnarti del tutto in nessuna delle due situazioni ti sta creando molta ansia e confusione.
Quello che mi sembra evidente è che stai cercando un cambiamento significativo nella tua vita e nelle tue relazioni, ma il processo non è lineare e semplice. Il desiderio di un cambiamento nella tua compagna, che da quanto descrivi non è riuscita ad evolvere come speravi, sembra essere il cuore del conflitto. La paura che il cambiamento che lei dice di aver fatto possa essere solo una reazione temporanea per "non perderti" è legittima, e forse questo ti impedisce di fidarti completamente del suo impegno.
D’altra parte, la nuova persona che hai incontrato ti ha mostrato delle qualità che apprezzi molto, come la maturità, ma allo stesso tempo ti senti bloccato per varie ragioni, tra cui la paura che possa essere un legame che non si sviluppa come ti aspettavi. Probabilmente ti senti "tirato" da entrambe le parti, perché entrambe le relazioni ti danno qualcosa che manca nell'altra, e ti trovi nel mezzo a fare i conti con la paura di fare una scelta sbagliata o di perdere entrambe le persone.
Mi sembra che tu stia cercando una risposta alla domanda "qual è la cosa giusta da fare?", ma la verità è che non c’è una risposta semplice o definitiva. Ogni scelta che fai comporta delle perdite e dei guadagni emotivi. Ti consiglio di prenderti un po' di tempo per riflettere su cosa ti rende felice, su cosa vuoi davvero da una relazione, e su come ti senti in entrambe le situazioni. Se il cambiamento nella tua compagna non sembra essere autentico o duraturo, potrebbe essere necessario accettare che, nonostante tu ci abbia creduto, la relazione non sta progredendo nella direzione che speravi. Allo stesso modo, se con la nuova persona senti che c’è una connessione che ti arricchisce, ma ti fermi a causa di dubbi o paure, forse è il momento di affrontare questi timori e prendere una decisione consapevole.
Anche se ti trovi in un momento di indecisione e confusione, ti invito a considerare le tue necessità emotive e a darti il permesso di fare la scelta che ti sembra più adatta al tuo benessere, senza paura di sbagliare. A volte una riflessione profonda, magari con l’aiuto di un terapeuta, può davvero aiutarti a fare chiarezza e a capire cosa ti rende davvero felice.
Spero che tu possa trovare una strada che ti faccia sentire più in pace con te stesso, e ti auguro davvero di riuscire a fare una scelta che ti porti serenità. Se ti senti pronto, parlarne con qualcuno di fiducia, come un terapeuta, potrebbe davvero aiutarti a chiarire i tuoi pensieri.
Quello che mi sembra evidente è che stai cercando un cambiamento significativo nella tua vita e nelle tue relazioni, ma il processo non è lineare e semplice. Il desiderio di un cambiamento nella tua compagna, che da quanto descrivi non è riuscita ad evolvere come speravi, sembra essere il cuore del conflitto. La paura che il cambiamento che lei dice di aver fatto possa essere solo una reazione temporanea per "non perderti" è legittima, e forse questo ti impedisce di fidarti completamente del suo impegno.
D’altra parte, la nuova persona che hai incontrato ti ha mostrato delle qualità che apprezzi molto, come la maturità, ma allo stesso tempo ti senti bloccato per varie ragioni, tra cui la paura che possa essere un legame che non si sviluppa come ti aspettavi. Probabilmente ti senti "tirato" da entrambe le parti, perché entrambe le relazioni ti danno qualcosa che manca nell'altra, e ti trovi nel mezzo a fare i conti con la paura di fare una scelta sbagliata o di perdere entrambe le persone.
Mi sembra che tu stia cercando una risposta alla domanda "qual è la cosa giusta da fare?", ma la verità è che non c’è una risposta semplice o definitiva. Ogni scelta che fai comporta delle perdite e dei guadagni emotivi. Ti consiglio di prenderti un po' di tempo per riflettere su cosa ti rende felice, su cosa vuoi davvero da una relazione, e su come ti senti in entrambe le situazioni. Se il cambiamento nella tua compagna non sembra essere autentico o duraturo, potrebbe essere necessario accettare che, nonostante tu ci abbia creduto, la relazione non sta progredendo nella direzione che speravi. Allo stesso modo, se con la nuova persona senti che c’è una connessione che ti arricchisce, ma ti fermi a causa di dubbi o paure, forse è il momento di affrontare questi timori e prendere una decisione consapevole.
Anche se ti trovi in un momento di indecisione e confusione, ti invito a considerare le tue necessità emotive e a darti il permesso di fare la scelta che ti sembra più adatta al tuo benessere, senza paura di sbagliare. A volte una riflessione profonda, magari con l’aiuto di un terapeuta, può davvero aiutarti a fare chiarezza e a capire cosa ti rende davvero felice.
Spero che tu possa trovare una strada che ti faccia sentire più in pace con te stesso, e ti auguro davvero di riuscire a fare una scelta che ti porti serenità. Se ti senti pronto, parlarne con qualcuno di fiducia, come un terapeuta, potrebbe davvero aiutarti a chiarire i tuoi pensieri.
Buongiorno, la sua richiesta di aiuto, così sentita e onesta, è già un passo molto importante. Trovare il coraggio di mettere in parole un conflitto così profondo, che tocca la sua identità, i suoi affetti e il senso di ciò che è giusto per lei, merita attenzione e rispetto. Si percepisce chiaramente quanto questo momento stia diventando per lei non solo doloroso, ma anche confuso, al punto da interferire con il suo lavoro, la sua serenità e persino con la percezione di sé. Le relazioni affettive ci mettono spesso di fronte a domande scomode, e quella che sta vivendo ora è una fase di intenso conflitto decisionale. Da una parte c’è una persona con cui ha condiviso sei anni di vita, una relazione che ha attraversato alti e bassi ma che, nonostante tutto, ha lasciato un legame profondo, forse anche perché ci ha investito molto, cercando di “trascinarla” verso una maturità che lei sembrava non riuscire a raggiungere. Dall’altra parte c’è una persona nuova, con cui sente una sintonia diversa, forse più adulta, più centrata, ma che non riesce a vivere fino in fondo perché la sua mente è ancora molto ancorata al passato. Quello che sta descrivendo può essere visto attraverso la lente del modello cognitivo-comportamentale come un conflitto fra due schemi di pensiero e due bisogni emotivi: da un lato il bisogno di sicurezza, di familiarità, di non abbandonare qualcosa che, pur faticoso, ha rappresentato per lei una parte importante della propria storia; dall’altro il desiderio di evoluzione, di vivere una relazione che rifletta il suo attuale livello di maturità e consapevolezza. Quando questi due bisogni entrano in conflitto, è naturale che si generino pensieri ossessivi, dubbi continui, rimuginii: “e se fosse cambiata davvero?”, “sto facendo la scelta giusta?”, “perché non riesco a lasciarla del tutto?”. Sono pensieri che la mente utilizza per cercare di ottenere una risposta definitiva a una situazione che, per sua natura, definitiva non è. Una delle strategie che si possono utilizzare in questi casi è imparare a osservare questi pensieri senza lasciarsene travolgere. Non tutti i pensieri sono verità. Alcuni sono espressione dell’ansia di perdere il controllo, della paura dell’errore, della difficoltà di tollerare l’incertezza. Le domande che si pone non hanno una risposta certa ora, e cercare di risolverle solo a livello cognitivo spesso alimenta il blocco. Il punto non è tanto trovare *la* risposta, ma sviluppare la capacità di stare nel dubbio, di ascoltarsi in profondità, di accettare anche l’eventualità di commettere un errore, perché nessuna decisione è esente da rischi. Forse una domanda più utile in questo momento potrebbe essere: “che tipo di relazione voglio oggi, alla luce di ciò che sono diventato?”. Quando si pone questa domanda, è importante concentrarsi su ciò che sente nel presente, non su ciò che ha rappresentato una relazione in passato, né solo su ciò che potrebbe accadere nel futuro. Riconoscere ciò che le manca quando è lontano da entrambe le persone è umano, ma non deve confondere la nostalgia con l’amore, né la paura della solitudine con il desiderio autentico di costruire qualcosa di nuovo. Riguardo alla sua ex compagna, è comprensibile il dubbio che il suo cambiamento possa essere legato alla paura di perderla. È una possibilità. Ma anche qualora il cambiamento fosse sincero, il punto centrale è chiedersi se, al di là del suo cambiamento, *lei* desidera ancora investire in quella relazione. L’amore adulto, quello che dura, non può reggersi solo sul rimpianto o sulla speranza che l’altro sia diverso. Deve fondarsi su un progetto condiviso, che veda entrambi i partner pronti a crescere insieme, non uno a trascinare l’altro. Infine, tenga conto che anche il senso di “trascuratezza” che descrive può nascere dalla difficoltà a restare nel presente. Quando la mente è sempre divisa tra ciò che c’è stato e ciò che potrebbe esserci, si perde il contatto con ciò che c’è ora. È come vivere con un piede in due mondi, senza poter camminare davvero. Anche il lavoro ne risente, perché l’energia mentale è tutta assorbita dal conflitto. Ciò che sta cercando non è una risposta magica, ma un risveglio, come scrive. Questo risveglio passa dalla consapevolezza dei propri bisogni profondi, da una maggiore tolleranza per l’incertezza e dalla possibilità di esplorare questi vissuti con uno specialista che possa aiutarla a fare chiarezza. Un percorso psicoterapeutico di orientamento cognitivo-comportamentale, anche breve, potrebbe offrirle gli strumenti per analizzare i suoi pensieri, ridurre il rimuginio e costruire un processo decisionale più libero e autentico. Non c’è niente di sbagliato nell’avere bisogno di tempo per scegliere. Ma il tempo, da solo, non guarisce. È l’ascolto attivo e consapevole di sé che permette, col tempo, di prendere decisioni che portino pace. Resto a disposizione. Dott. Andrea Boggero
Gentile utente,
la situazione che descrive riflette un conflitto interiore profondo tra ciò che sente e ciò che riconosce come più adatto per sé. Da una parte c’è il legame affettivo costruito negli anni con la sua compagna, legame che — pur segnato da difficoltà — rappresenta una parte importante della sua storia emotiva; dall’altra, l’incontro con una persona più matura che le ha fatto sperimentare un modo diverso di relazionarsi.
Quando ci si trova divisi in questo modo, è frequente oscillare tra nostalgia e desiderio di novità. Tuttavia, ciò che oggi sembra bloccarla non è tanto la scelta tra due persone, quanto la necessità di capire che cosa desidera davvero da una relazione: stabilità, crescita reciproca, leggerezza, riconoscimento, autonomia? Chiarire questo punto la aiuterà a distinguere l’affetto residuo dall’effettiva compatibilità presente.
A volte, dopo anni in cui si è cercato di “far crescere” l’altro, ci si ritrova esausti e in dubbio tra la speranza di un cambiamento e la consapevolezza che quel ruolo di “guida” non è più sostenibile. Se oggi sente fatica e confusione, può essere utile fermarsi e concedersi uno spazio di riflessione personale, magari con l’aiuto di un professionista, per orientarsi tra senso di colpa, attaccamento e bisogno di chiarezza.
Non esiste una scelta giusta in assoluto, ma solo quella che le permetterà di sentirsi più in pace con sé stesso, senza dover “salvare” o trattenere nessuno.
— Dott.ssa Sara Petroni
la situazione che descrive riflette un conflitto interiore profondo tra ciò che sente e ciò che riconosce come più adatto per sé. Da una parte c’è il legame affettivo costruito negli anni con la sua compagna, legame che — pur segnato da difficoltà — rappresenta una parte importante della sua storia emotiva; dall’altra, l’incontro con una persona più matura che le ha fatto sperimentare un modo diverso di relazionarsi.
Quando ci si trova divisi in questo modo, è frequente oscillare tra nostalgia e desiderio di novità. Tuttavia, ciò che oggi sembra bloccarla non è tanto la scelta tra due persone, quanto la necessità di capire che cosa desidera davvero da una relazione: stabilità, crescita reciproca, leggerezza, riconoscimento, autonomia? Chiarire questo punto la aiuterà a distinguere l’affetto residuo dall’effettiva compatibilità presente.
A volte, dopo anni in cui si è cercato di “far crescere” l’altro, ci si ritrova esausti e in dubbio tra la speranza di un cambiamento e la consapevolezza che quel ruolo di “guida” non è più sostenibile. Se oggi sente fatica e confusione, può essere utile fermarsi e concedersi uno spazio di riflessione personale, magari con l’aiuto di un professionista, per orientarsi tra senso di colpa, attaccamento e bisogno di chiarezza.
Non esiste una scelta giusta in assoluto, ma solo quella che le permetterà di sentirsi più in pace con sé stesso, senza dover “salvare” o trattenere nessuno.
— Dott.ssa Sara Petroni
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