Buongiorno, i miei genitori, con alle spalle 26 anni di matrimonio, da un po' di mesi stanno passand

15 risposte
Buongiorno, i miei genitori, con alle spalle 26 anni di matrimonio, da un po' di mesi stanno passando un periodo molto difficile dati rancori passati e mancanza di fiducia in seguito a una serie di comportamenti reciproci. Mia madre ha minacciato di uscire di casa e ora sta attivamente cercando un nuovo appartamento.
Ho tentato di suggerire loro una terapia di coppia, ma parlano di "questioni troppo profonde". So che non posso obbligarli a intraprendere un percorso così personale, ma sapreste consigliarmi come potrei convincerli? Vedo che stanno soffrendo molto e vorrei aiutarli, ma non so come fare. Potrebbe essere una domanda stupida la mia, ma ci provo. Ringrazio chiunque voglia rispondermi.
Salve, mi dispiace molto per la situazione che state vivendo in casa, comprendo quanto possa essere di disagio per i suoi genitori e soprattutto per lei, che si sente impotente e dispiaciuta dinanzi a questa situazione. Purtroppo, mi rendo conto quanto sia difficile "convincere" due persone adulte e con varie esperienze alle spalle ad intraprendere un percorso di terapia, non è facile mettersi in gioco e spaventa a molti. Quello che può fare, a mio parere, è cercare di ritagliarsi per sè uno spazio affinchè possa elaborare i suoi pensieri e vissuti emotivi in merito alla situazione descritta onde evitare di lasciarsi travolgere dagli eventi.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

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Carissima leggo con molta attenzione la sua mail.
Si vince molta sofferenza a riguardo.
Non si può convincere nessuno ad effettuare una psicoterapia di qualunque genere.
però può far appello alla responsabilità genitoriale affinchè possano rivolgersi ad un terapista anche solo per lasciarsi bene e nel migliore dei modi, deponendo le "armi" per una conflittualità nascente e o latente.
Ovviamente consiglio a li una psicoterapia individuale in cui può lavorare ad elaborare il "lutto" della separazione dei suoi genitori qualora dovesse avvenire, e per accogliere il suo dolore e tutte le emozioni spiacevoli.
Resto a disposizione anche online.
Saluti affettuosi
Dr Alessia Supino
Buon pomeriggio,
purtroppo è molto complicato convincere qualcuno ad intraprendere un percorso di terapia, se non è disposto ad intraprenderlo.
Valuti la possibilità di richiedere un consulto psicologico, al fine di esplorare la possibilità di un percorso che la aiuti a gestire l'impatto di questa spiacevole situazione, potrà certamente aiutarla.
Cordialmente, EP
Ciao
piuttosto che una terapia di coppia credo tu possa chiedere ai tuoi genitori un incontro con un professionista che aiuti tutta la famiglia ad affrontare questo momento di crisi. In questo incontro potreste ognuno esprimere le vostre emozioni e pensieri ed il professionista vi aiuterà e supporterà a trovare il percorso fattibile per tutti. Digli che hanno fatto una promessa sposandosi e che sono responsabili non solo di loro stessi ma anche e soprattutto dei figli e quindi se te hai questo bisogno per comprendere ciò che sta accadendo nella tua famiglia loro hanno l'obbligo e la responsabilità di farlo. Non è una terapia di coppia ma un supporto alla genitorialità ed al sistema famiglia.
Chiamami pure per qualsiasi altro chiarimento

dott.ssa Letizia Muzi
Buongiorno,
mi spiace molto per questa situazione e per la sofferenza che le può provocare. Non è assolutamente facile convincere qualcuno a intraprendere un percorso sopratutto se non è chiara la finalità per la quale si inizia questo tipo di lavoro. Forse loro sono talmente ad un punto di rottura che temono di dover fare della psicoterapia per ritornare assieme e attualmente non sembra lo vogliano. Forse potrebbe far capire loro che in questo momento la psicoterapia servirebbe solo a fare le cose nel modo migliore possibile in modo da non procurare troppa sofferenza a tutti lei compresa. Affidarsi a qualcuno in un momento come questo permettere loro di prendere delle decisioni e di impostare il loro futuro non solo sulla base dei contenuti attuali di conflittualità, ma anche sulla base di quello che hanno già costruito assieme che non va rinnegato. Dopo tanti anni di vita condivisa è normale che si troveranno a gestire aspetti pratici e quotidiani e il rischio di farlo solo sulla base di ripicche o conflitti espliciti rischierebbe di far prendere delle decisioni delle quali in futuro potrebbero poi pentirsi. Puntare più su un percorso per garantire loro un futuro migliore sia da single che da coppia, se vi fossero ancora i presupposti, forse in questo momento potrebbe spingerli maggiormente verso una scelta di questo tipo. Se se la sente provi con questi contenuti a far leva su un bisogno più personale che di coppia forse!
Per qualsiasi dubbio rimango a disposizione
Dott.ssa Loredana LUISE
Buongiorno, comprendo lo stato di malessere dato dalla situazione descritta e probabili suoi vissuti di frustrazione, preoccupazione, ansia e senso di impotenza. Forzare qualcuno a iniziare un percorso di terapia non è produttivo senza una vera motivazione personale. Potrebbe, invece, pensare a un percorso psicologico individuale che aiuti proprio lei ad affrontare e elaborare le emozioni complesse che sta sperimentando in questo momento delicato della sua vita. Cordiali saluti, Dott.ssa Katia Cividini
Gentile Utente, non è affatto una domanda stupida, qualunque figlio a qualsiasi età soffrirebbe nel vedere i propri genitori separarsi. Il punto è che c’è terapia se c’è motivazione, e i suoi genitori per i motivi più disparati non sembrano averla. Ce l’ha lei invece, che comprensibilmente soffre per la loro condizione. Eventualmente può pensare di ritagliarsi lei uno spazio che la aiuti a gestire questa transizione, fermo restando di accettare che è normale le generi malessere. Un caro saluto
Gentile Utente, concordo con i miei colleghi sul fatto che “convincere” qualcuno ad andare in terapia senza aver chiara la motivazione fino in fondo, può risultare controproducente.
Piuttosto potrebbe valutare lei di incontrare un professionista ed elaborare le molteplici emozioni a cui andrà incontro in questo periodo.
Un caro saluto, Luisa
Salve, non è affatto una domanda stupida e ben comprendo il dispiacere e lo smarrimento che sta provando vedendo i suoi genitori allontanarsi. Tuttavia lei può solo suggerire una strada da percorrere ma non imporla e se non vogliono intraprendere una terapia di coppia poco si potrà fare. La cosa che le posso suggerire è di svolgere un ruolo mediatorio tra loro due cercando di intravedere se esistono possibilità di colloquio . Cordiali saluti. Professor Antonio Popolizio
Non è mai semplice accettare rapporti genitoriali conflittuali: tuttavia, presumo che la sua età sia la ventina d'anni, quindi sebbene giovane, comunque in parte già nell'ottica di affacciarsi al mondo adulto...
Non disperda energie preziose cercando di mettere assieme cocci che non sono i suoi: accetti ciò che è al momento, e vada oltre!
La famiglia perfetta non esiste: esistono persone, con i loro vizi e le loro virtù, e i genitori non sono da meno...
Va da sé che non esiste neppure il genitore perfetto, piuttosto quello "sufficientemente buono"...
Resto a disposizione, cordialmente
Buongiorno, purtroppo non è mai semplice aiutare qualcuno a cui si vuole bene, soprattutto se si tratta dei propri genitori. Come suggerito dai miei colleghi potrebbe essere utile iniziare lei un percorso per poter elaborare i propri vissuti ed emozioni rispetto a questo cambiamento familiare e su come poter star vicino ad entrambi suoi genitori. Resto a disposizione un caro saluto Raffaella
Buonasera

Intraprendere una psicoterapia di coppia potrebbe aiutarli a chiarire motivazioni e sentimenti . Provi a continuare a proporlo.
Saluti
Dott.ssa Claudia Castellani
Buongiorno gentile utente,
la sua domanda non è stupida, ma cela una ostinazione. “So che non posso obbligarli, ma come potrei convincerli?” suona come “Li vorrei obbligare, so che non posso, ma non posso/non voglio accettare che non posso”.
E' interessante che lei dica che “sa che non può obbligarli”: in base a cosa lo sa? Al fatto che sono adulti, che sono liberi, che hanno diritto di fare le loro scelte; che l'aiuto, quando è imposto, non è aiuto…? Se sa queste cose, a che scopo li vuole convincere?
Non so i suoi genitori, però lei sì sicuramente sta soffrendo molto. Nonostante siano 26 anni di comportamenti reciproci con rancori e sfiducia, lei ancora spera che loro “cambino”. Forse separarsi è un modo per cambiare qualcosa, forse no. Questo riguarda i suoi genitori.
La questione ora riguarda lei. Lei ci scrive, lei chiede aiuto (seppure per loro, ma indirettamente per se stessa). La mia sensazione è che lei abbia vissuto in questi 26 anni con la speranza e l'aspettativa che loro finalmente cominciassero a parlarsi e a comportarsi in maniera diversa.
Dal mio punto di vista, la cosa veramente importante è che lei si tolga da questa “attesa” e inizi a vivere la sua vita, rivolgendo a sé stessa l'intenzione e l'aspirazione che fino ad ora ha riservato ai suoi genitori.
Le faccio i miei migliori auguri.
Salve, mi dispiace per la situazione che sta vivendo, deve essere difficile, purtroppo a volte sentirsi impotenti è doloroso. A parer mio sarebbe più utile concentrarsi su se stessi, volendo chiedendo aiuto a uno psicoterapeuta per superare il momento di difficoltà. Resto a disposizione Dott.ssa Alessia Malandrino
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