Buongiorno, ho usato per anni eutimil e sono stato benissimo. Lo scorso anno in estate ho scal

15 risposte
Buongiorno, ho usato per anni eutimil e sono stato benissimo. Lo scorso anno in estate ho scalato , tutto bene fino a quando ho avuto qualche avvisaglia di leggera insonnia e ansia a marzo 2023.
Il mio medico mi ha consigliato di aumentare la dose nuovamente, e lo sto facendo da circa tre settimane. Alterno giorni di tranquillità a giorni in cui una leggera ansia mi assale ma comunque riesco a lavorare . Tutto sommato dormo abbastanza bene. Sono sulla buona strada per guarire velocemente? Il mio problema sono i turni lavorativi e temo di non riuscire a gestire le ore di sonno.
Salve, la ringrazio per aver utilizzato questo portale per porre la sua questione.
Il disagio che sta vivendo merita di approfondimento. Non è possibile dare risposte generiche, le difficoltà relazionali o i sintomi sono sempre collegati e nascono all’interno di una storia di vita del tutto personale e unica. Quello che le posso suggerire è di fare una scelta su di sé, cioè prendersi cura di ciò che le accade. La direzione l'ha già intravista, ovvero quello di farsi accompagnare in questo momento difficile da uno psicologo/a.
Un buon percorso di psicoterapia in genere migliora la condizione di disagio che ci ha descritto e permette di valutare come proseguire per rimettere in moto la propria esistenza in una direzione più soddisfacente.
Se ha necessità di approfondimento non esiti a contattarmi o scrivermi.
Qualora decidesse di fare un percorso psicologico le sedute possono avvenire anche online.
Un saluto
Dott.ssa Camilla Ballerini

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Salve, in merito alla questione farmacologica deve parlarne col medico che le ha prescritto il farmaco. Tuttavia è sempre buona cosa affiancare la cura farmacologica a una terapia per analizzare i motivi del disturbo e per evitare un uso prolungato di farmaci che non sono una buona idea se non strettamente necessario. Cordiali saluti. Professor Antonio Popolizio
Salve, ritengo utile esporre la questione al medico che ha prescritto i farmaci, figura professionale più competente in materia.
Tenga presente che la letteratura scientifica è concorde nel sostenere l'efficacia dell'intervento combinato ossia costituito da farmaco più psicoterapia dunque la invito, qualora non lo avesse fatto, a richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Gentile utente, in casi di insonnia i farmaci dopo un po' danno assuefazione e studi scientifici non hanno dimostrato che i farmaci ipnoinducenti a lungo termine portino cambiamenti significativi. Proprio per questo, sebbene all'inizio del malessere ,il farmaco aiuta a stabilizzare il quadro sintomatologico, è opportuno abbinare una psicoterapia cognitivo-comportamentale per il trattamento dell'insonnia. Personalmente in casi di insonnia utilizzo tecniche specifiche quali: igiene del sonno, controllo degli stimoli, restrizione del sonno e tecniche di rilassamento e di mindfulness.
Spero di averle dato uno spunto di azione.
Per ulteriori domande mi può contattare anche online.
Buona giornata
Dott.ssa Melania Filograna
Gentilissimo, grazie per aver qui condiviso
Difficile darle un "parere" viste le poche informazioni da lei condivise con noi
Aldilà della farmacoterapia, sarebbe opportuno capire qualcosa in più circa il suo stile di vita per poterla consigliare
Quello che certamente posso dirle è che, aldilà della farmacoterapia e della sua posologia, sicuramente, i fattori in ballo per un eventuale benessere/malessere della persona, sono molti di più che una semplice molecola...
Siamo esseri e strutture complesse, non riducibili ad un unico fattore (per fortuna, direi).
Le consiglierei, comunque, di valutare un percorso psicoterapeutico

Spero di esserle stata d'aiuto
Cordialmente

Dr E. Nola
Buongiorno. Capisco la difficile situazione emotiva che sta vivendo in questo momento; naturalmente potrei darle dei suggerimenti di buon senso, ma me ne astengo: potrebbero tranquillamnete farelo stesso persone sagge o amici fidati, ma non è questo il punto. Si tratta invece di capire se la sua è una situazione di fragilità psicologica tanto avanzata da richiedere un percorso terapeutico strutturato. Questo si può decidere solo dopo un colloquio che consenta di mettere a fuoco la complessità del problema. Mi metto pertanto a sua disposizione per un colloquio telefonico gratuito; mi può contattare tramite Mio Dottore. Cordiali saluti Dott. Giacomo Santini
Salve. Lo scalaggio dei farmaci non è mai cosa fine a se stessa: esso avviene comunque all'interno di una relazione, ovvero quella tra lei e il suo curante. Comprendo la sua irrequietezza circa questo momento di passaggio, ma ha già pensato di parlarne con un terapeuta e provare a iniziare un percorso? Sicuramente tutte queste perplessità troverebbero spazio di ascolto e luogo ove poterne dire.
Cordialmente.
Greta Tovaglieri
Buongiorno,
Sicuramente per dare risposte più specifiche e approfondite serve più tempo e una conoscenza più ampia della questione.
Ciò che le consiglio è di accompagnare la terapia farmacologica con un percorso psicoterapeutico o, perlomeno, effettuare qualche colloquio di consultazione psicologica per inquadrare meglio la questione e ricevere risposte più affidabili.
Per arrivare a un obiettivo di guarigione definitiva la terapia farmacologica da sola aiuta fino a un certo punto, pertanto le consiglio vivamente di intraprendere un percorso psicologico.
Rimango a disposizione sia in presenza che online.
Cordialmente
Dott.ssa Chiara Saccà
Buongiorno, sicuramente il medico è la figura professionale più adatta per quanto riguarda la prescrizione dei farmaci, tuttavia credo che i sintomi che lei ha brevemente descritto possano venire risolti al meglio affiancando alla terapia farmacologica un percorso psicoterapico. È possibile che i turni lavorativi non siano l'unica causa dell'insonnia, in questo senso le informazioni che lei ha fornito non sono sufficienti per formulare ipotesi circa le possibili origini del suo disturbo che, a mio parere, andrebbero invece indagate. Le consiglio pertanto di affidarsi ad uno psicoterapeuta, in particolare le suggerirei di cercare uno specialista che utilizzi l'EMDR, un metodo che si è rivelato particolarmente efficace in vari ambiti tra cui anche i disturbi d'ansia. Resto a sua disposizione per qualsiasi ulteriore chiarimento
Gentilissimo utente, grazie per la condivisione. Per quanto riguarda gli aspetti farmacologici, sicuramente un medico potrebbe darle delle risposte più esaustive e pertinenti. Per quanto riguarda l'origine della sua fatica, servirebbero alcuni colloqui di terapia per esplorare e comprendere le ipotetiche motivazioni sottostanti
Resto a disposizione!
AV
Salve, sarebbe opportuno affiancare al trattamento farmacologico un percorso di psicoterapia per imparare a gestire i suoi stati emotivi.

Resto a disposizione per eventuali chiarimenti
Cordiali saluti
Dott.ssa Daniela Chieppa
Benvenuto e grazie per aver condiviso con noi il suo vissuto!
Indubbiamente sta già seguendo un percorso farmacologico per le difficoltà da lei riscontrare rispetto al quale sarà utile avere uno scambio con lo specialista che si occupa del trattamento. Sarà poi senza dubbio utile associare un percorso di psicoterapia proprio per essere accompagnato nell'elaborazione di quelle dinamiche che sottostanno alle sue difficoltà di gestione delle ore di sonno. Solitamente in questi casi eseguo un protocollo a due livelli, utilizzando sia tecniche psicologiche che vanno a lavorare ad un livello più superficiale aiutando la remissione del sintomo, che un lavoro di psicoterapia del profondo utile a sciogliere i nodi emotivi sottostanti. Volendo rispondere alla sua domanda le vorrei sottolineare che non esiste un'unica strada ben predefinita per raggiungere il benessere psico-fisico ma la "sua" strada che mi sembra stia tracciando al meglio.
Percorra una strada per volta fino in fondo e non si perderà.
Un caro saluto.
Dott.ssa Barbara Papini
Buongiorno, ritengo che sia opportuno affiancare alla cura farmacologica un buon supporto psicoterapico al fine di gestire al meglio la situazione.
A disposizione
Saluti
Buongiorno, i suoi dubbi sono legittimi. A latere della terapia farmacologica, nella quale non posso entrare per deontologia professionale, una psicoterapia è consigliata perché, se da una parte "guarisce" gli stati d'animo che non la fanno stare bene, dall'altro "educa" alla consapevolezza e alla conoscenza di sé. La conseguenza di questa "educazione" è che poi lei è in grado di fronteggiare tutto ciò che la vita ci riserva quotidianamente, in modo adeguato. Se non trova riscontro con lo psicoterapeuta che sta frequentando, conviene cambiare. Ognuno ha un suo metodo di lavoro e non è detto che quel metodo vada bene per lei. A disposizione per qualsiasi chiarimento, la saluto cordialmente. dr.ssa Elena Santomartino, psicologa psicoterapeuta
Gentile utente, come suggerito dai colleghi, si rivolga al medico che le ha prescritto la terapia e segua le sue indicazioni sulla posologia e non faccia di testa sua, rischia di essere controproducente.
Le consiglio di affiancare alla terapia farmacologica anche una terapia psicologica per indagare le cause della sua ansia.
Resto a disposizione,

Dott.ssa Federica Moro

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