Buongiorno, ho difficoltà a comprendere come restare in contatto con una persona che vive all’estero

24 risposte
Buongiorno, ho difficoltà a comprendere come restare in contatto con una persona che vive all’estero ormai da un paio di anni. È stato in psicanalisi per venti anni dicendo che per questo non sente il bisogno né il desiderio di condividere le cose, qui ha fatto un lavoro su di sé che gli ha cambiato la vita trasformando il dolore e la sofferenza in coscienza. quando non rispondeva per su wapp ad un messaggio trovandomi sempre nella condizione di riscrivere mi ha detto che anche ad altri non risponde, “chiedilo a chiunque mi conosca” “io non sono uno che manda messaggi o porta avanti corrispondenze” ti voglio bene ma accettalo.”rimanere in contatto per me vuol dire sentirsi 2 volte l’anno”. Vuole contatti sporadici massimo 2 volte l’anno, “io ho grandissimi affetti amicizie e parenti che li sento una volta all’anno”. non vuole stringere rapporti? io invece vorrei continuare a sentirlo più spesso. Ha qualche problema relazionale? La psicoanalisi gli ha insegnato ad essere egoista e pensare solo a se stesso? Un collega di lavoro in comune mi disse che anche lui non lo sentiva da molto “come la zia che fa gli auguri a Pasqua” e che spesso c’erano sempre mille problemi per vedersi. Mi viene da pensare che non abbia amici. Mi ha detto spesso che come ritornava ci saremmo rivisti luglio 2023 “quando tornerò te lo farò sapere e ci faremo un saluto” novembre 2023 “non credo di tornare presto” dicembre 2023 “contaci a risentirsi a voce, ma anche questo inverno non tornerò” marzo 2024 “non credo di tornare presto, quando tornerò te lo farò sapere” ma sono quasi 2 anni passati. È possibile che nn sia più tornato? Cosa significa? In quei giorni di marzo alle mie preoccupazioni “Apprezzo molto il tuo modo di vivere le relazioni e desidero solo possa esserci una buona amicizia con te posso contarci?” Mi risponde “Certo” “Stai serena” “Siamo amici” dicendogli poi vorrei ti sentissi libero in questa amicizia proprio come le altre che hai mi ha detto “Non ho amici con i quali mi sento”. Come devo comportarmi?
io vorrei sentirmi libera di potergli scrivere, Mi sembra impossibile che non sia mai venuto mi viene il sospetto che sia venuto ma non mi abbia detto nulla. Come posso non illudermi aspettando che ritorni e si faccia vivo? Devo esser così ingenua da credere che non sia mai venuto? Posso scrivere sporadicamente, viene non me lo fa sapere. Mi sembra una amicizia finita. In tutto ciò quando scrivo mettiamo dopo un paio di settimane a volte risponde a volte risponde dopo varie volte che gli si riscriva il giorno seguente. Altre volte risponde con un vocale immediatamente dicendo “tutto bene tra noi solo che a volte si preso dai lavori che faccio” oppure tranquilla cara sto solamente passando un periodo molto impegnato”. Ultimamente erano tre settimane che non gli scrivevo nulla gli ho detto “avrei delle novità da raccontarti volevo dirgli dei mie esami medici come sono andati ma non sono cose da dire per chat magari quando sei più libero conto di risentirsi?” Nessuna risposta dopo tre giorni dopo tra 2 messaggi cancellati il martedì e due il mercoledì vedendo non avevo risposta giovedì scrivo “scusami se ho esagerato con i messaggi” mi risponde dopo qualche ora no scusami te se non ti ho risposto ma sono stato molto impegnato e sto malissimo” “sono a letto con un febbrone” “devo solo riposarmi” e ha nascosto stato online da qualche giorno a tutti penso. È imprevedibile, desidera essere poco raggiungibile come persona e non l’ho più visto né sentito a voce ma sembra sempre aver cura di tranquillizzarmi. Cosa ne pensate? Come può esistere comunicazione o dialogo nel suo modo di vivere le relazioni? Significa che nessuno può farsi sentire? Una volta mi disse cara scrivo a te o meglio rispondo , più di qualsiasi altra persona sulla terra. Quando gli dissi che mi sarei inserita nel binario della sua normalità che non c’era bisogno di un messaggiarsi periodico mi disse ottimo”. Per quanto mi riguarda ci siamo sempre capiti a voce molto bene e anche io non amo raggiungere frequentemente le persone tramite wapp, vorrei dirgli qualche novità a voce in chiamata ma mi sembra impossibile farlo, è fidanzato ma tra lavoro e vita privata per dirmi siamo amici quale è il suo desiderio di vivere questa amicizia? Come posso far rispettare anche i miei desideri nel suo ego smisurato? Cosa significano quelle parole relative alla psicanalisi e al suo stile di vita?
Dott.ssa Camilla Persico
Psicologo, Sessuologo, Neuropsicologo
Carrara
Gentilissima,
Le sue parole esprimono una profonda frustrazione e confusione riguardo alla relazione con questa persona che vive all'estero. È comprensibile che sia difficile per lei comprendere e accettare il modo in cui questa persona gestisce la comunicazione e il contatto.

La sua descrizione della situazione suggerisce una serie di sfide emotive e comportamentali che potrebbero avere radici nella lunga esperienza di psicoanalisi di questa persona. Il fatto che abbia affermato di non sentire il bisogno o il desiderio di condividere le cose potrebbe essere il risultato di un lungo percorso di lavoro su sé stesso.

Le sue risposte spesso vaghe, il suo desiderio di contatti sporadici e la mancanza di disponibilità a stringere rapporti più stretti potrebbero riflettere un modello di relazione che lui ha scelto di adottare, che sembra differire molto dalle aspettative e dai desideri che lei ha per la vostra amicizia.

La sua domanda riguardo a possibili problemi relazionali o all'influenza della psicoanalisi sul suo modo di vivere le relazioni è legittima. È possibile che la psicoanalisi abbia insegnato a questa persona a essere più centrata su se stessa, concentrata sul proprio benessere e meno incline a investire energie emotive nelle relazioni esterne.

Tuttavia, è altrettanto importante riconoscere e rispettare i suoi sentimenti e desideri nella relazione. Se lei desidera una maggiore comunicazione, un contatto più regolare o una connessione più profonda, è giusto esprimere questi bisogni in modo chiaro e rispettoso.

Tuttavia, è evidente che questo individuo abbia un approccio diverso alle relazioni, desiderando contatti più sporadici e meno impegnativi, questo potrebbe renderle difficile trovare un equilibrio tra i suoi desideri e le aspettative di questa persona.

Potrebbe essere utile per lei riflettere su cosa desidera veramente da questa amicizia e quali sono i suoi limiti. È importante prendersi cura di se stessi e delle proprie esigenze emotive, senza compromettere il proprio benessere per soddisfare le aspettative degli altri.

Inoltre, potrebbe essere opportuno considerare se questa dinamica di relazione è sostenibile e soddisfacente per lei nel lungo termine. Se sentirsi libera di scrivere occasionalmente e di aspettare una risposta sporadica è accettabile per lei, allora potrebbe essere un modo per mantenere questa amicizia nel modo in cui lui sembra desiderare.

Tuttavia, se sente il bisogno di una maggiore chiarezza, comunicazione e coinvolgimento nella relazione, potrebbe essere necessario esprimere questi sentimenti e valutare se questa persona è disposta o capace di soddisfare tali esigenze.

In ogni caso, è fondamentale che lei si rispetti e si prenda cura della sua salute emotiva in questa situazione. La consulenza individuale potrebbe essere un'opzione utile per esplorare ulteriormente questi sentimenti e trovare modi sani per gestire questa relazione.

La ringrazio per aver condiviso la sua situazione e le auguro di trovare la chiarezza e la pace interiore che cerca in questa situazione complessa.

Resto a sua disposizione per ulteriori chiarimenti o supporto.

Cordiali saluti, dott.ssa Camilla Persico

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Dott.ssa Luisa Cirimbilli
Psicologo, Psicologo clinico
Perugia
Gentile utente,
è evidente che questa interazione sia per lei fonte di estremo disagio. Premesso ciò mi viene da chiederLe come mai sente il bisogno di portare avanti un'"amicizia" che si basa su parametri evidentemente discordanti tra i vostri punti di vista. Al di là delle motivazioni, più o meno sincere, credibili, accettabili, fornite da questa persona, mi viene da chiederLe perché lei sente il bisogno di sentirlo e soprattutto perché le risposte che le vengono date la destabilizzano così tanto. Sinceramente credo che lei debba chiedersi perché accade tutto ciò piuttosto che interrogarsi sui comportamenti di altre persone.
Resto a disposizione,
Luisa Cirimbilli
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Dott. Francesco Pellino
Psicologo, Psicologo clinico, Terapeuta
Milano
Buonasera. Le dinamiche di introversione ed estroversione sono una cosa complessa che spesso si danno invece per scontate. La psicanalisi non rende egoisti ma è un percorso verso se stessi che spesso dall'esterno viene percepito come un cambiamento. Mi verrebbe da chiederle perché desidera cosi tanto continuare questa relazione? Che tipo di affetto nutre per questo amico e quali sono le sue aspettative. La frustrazione che questo rapporto "a senso unico" le genera è evidente e se vuole fare chiarezza, un incontro volto al sostegno psicologico potrebbe essere interessante per lei. Tramite questa piattaforma trova disponibile me e i miei colleghi che le hanno risposto e le risponderanno. Grazie per la condivisione. Dott. Francesco Pellino
Dott.ssa Daniela Benvenuti
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Padova
Carissima utente, il suo collega ha espresso chiaramente le sue intenzioni e le sue abitudini nel gestire le comunicazioni con lei. Molto chiaramente! Perché si arriverà e non accetta questa persona e le modalità con cui vuole gestire i Vs rapporti?
Deve riflettere sulle motivazioni che le impediscono di accettare la volontà del suo amico. Credo dovrebbe parlarne con uno psicologo, perché credo che il problema sia esclusivamente suo. Scusi la franchezza.
Buona serata. Dr.ssa Daniela Benvenuti
Dott. Francesco Damiano Logiudice
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Dott. Diego Ferrara
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Quarto
Buongiorno,
lei vorrebbe un tipo di relazione, che appare non corrisposta nella medesima modalità da parte dell'altro. La inviterei per tanto a riflettere sul senso che possa avere per lei fare parte di una relazione sbilanciata in cui è più orientata a darsi che a ricevere. Una psicoterapia potrebbe aiutarla ad esplorare meglio questo aspetto del suo modo di stare in questo ma probabilmente anche in altri rapporti.
Cordiali saluti
Dott. Diego Ferrara
Dott.ssa Rossella Chiusolo
Psicologo, Psicoterapeuta
Aprilia
Buongiorno cosa la lega ancora a questo suo contatto? Il lavoro che deve fare è chiedersi se è disposta ad accettare le modalità comunicative del suo amico,da quello che scrive mi sembra chiaro che avete bisogni differenti rispetto al modo di intendere e portare avanti l amicizia. Le consiglio di fare qualche incontro di psicoterapia per indagare le dinamiche che in lei si sono innescate. Un caro saluto Rossella Chiusolo
Dott.ssa Dora Pelullo
Psicologo, Psicologo clinico
Orta Nova
Mi colpisce la tua cura nel voler mantenere vivo questo rapporto. Nonostante il legame, sembra che abbiate due modi totalmente diversi di vivere le relazioni e, per quanto il suo modo sia lontanissimo dal tuo, rifletterei sul tuo bisogno di comprenderlo. Credo sia molto importante, invece, provare ad approfondire la tua esigenza di fondo e, cioè, come mai hai necessità di spiegarti la sua modalità di vivere i SUOI rapporti. Cosa significa, per te, vivere le relazioni? Buona riflessione e buon percorso. Un abbraccio.
Dott.ssa Rossella Maria Sferrazzo
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Alba
Buonasera, le chiederei perché desidera portare avanti questa relazione? Mi permetto di suggerirle d'incontrare uno psicologo per esplorare i suoi sentimenti e trovare modi sani per gestire questa relazione.
Un saluto.
Dott.ssa Lidia Milazzo
Psicologo, Psicologo clinico
Messina
Gentile Utente,
Dal tuo resoconto emerge una situazione complessa che potrebbe richiedere una riflessione approfondita. La persona di cui parli sembra avere un approccio alle relazioni molto diverso dal tuo, caratterizzato da contatti sporadici e un certo distacco emotivo. È importante considerare che le persone hanno stili di vita e bisogni relazionali diversi, che possono essere influenzati da vari fattori, inclusi percorsi personali come la psicoanalisi.

L'aver trascorso molti anni in psicoanalisi potrebbe aver influenzato il modo in cui la persona gestisce le relazioni, portandola a privilegiare la propria autonomia e a limitare gli investimenti emotivi. Questo non significa necessariamente che abbia problemi relazionali o sia egoista, ma piuttosto che abbia sviluppato un modo di vivere le relazioni che funziona per lui.

Per quanto riguarda il desiderio di mantenere un'amicizia con lui, potrebbe essere importante comprendere se questo è compatibile con i tuoi bisogni e le tue aspettative. Se desideri una maggiore frequenza nei contatti e lui preferisce mantenere un rapporto più distanziato, potrebbe essere difficile trovare un punto di equilibrio. In questi casi, è importante comunicare apertamente i tuoi sentimenti e le tue esigenze, ma anche essere pronti ad accettare che le persone possano avere visioni diverse sulle relazioni.

Inoltre, riguardo alle parole che ha usato relative alla psicoanalisi e al suo stile di vita, potrebbero riflettere un processo di crescita personale e una consapevolezza dei propri limiti e bisogni. Tuttavia, è fondamentale valutare se questa consapevolezza si traduce in un rispetto reciproco e nella capacità di mantenere relazioni significative.

In definitiva, è importante essere onesti con te stessa riguardo alle tue aspettative e ai tuoi bisogni, e valutare se questa amicizia è soddisfacente per te così com'è, o se è necessario apportare dei cambiamenti per preservare il tuo benessere emotivo. Se ritieni che la situazione sia troppo stressante o insoddisfacente, potrebbe essere utile cercare il supporto di un professionista per esplorare ulteriormente le tue opzioni e prendere decisioni consapevoli.

Cordiali Saluti
Dott.ssa Lidia Milazzo






Dott.ssa Simona Vanetti
Psicologo, Psicologo clinico
Torino
Grazie per la tua condivisione. Credo che uno dei valori dell’amicizia sia poter essere se stessi fino in fondo sapendo che l’altro comunque ci vuole bene. Il fatto è che ognuno può aver modi differenti di essere se stesso. Compreso il rispondere solo in alcuni momenti. Così come, per qualcun altro, essere se stessi significa il desiderare una maggiore vicinanza e frequenza di contatto. Non necessariamente chi risponde poco è egoista, a volte semplicemente ha talmente dentro l’altro che sente poco il bisogno di sentirlo così spesso. Non c’è un modo giusto o sbagliato di vivere la relazione di amicizia, c’è semplicemente il vostro modo. E se per te è importante raccontargli di ciò che vivi con frequenza (cosa assolutamente legittima!), fallo con tranquillità, così come lui con tranquillità risponde solo quando se la sente. Sempre che a te continui ad andar bene mantenere questa amicizia. Ti auguro una buona vita. Dott.ssa Simona Vanetti
Dott.ssa Francesca Gottofredi
Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Bologna
La persona di cui parli sembra avere un approccio distante e poco incline a mantenere contatti frequenti. È importante rispettare il suo desiderio di spazi di comunicazione sporadici. La sua esperienza di lunga psicanalisi potrebbe aver influenzato il suo modo di relazionarsi, spingendolo a privilegiare la propria autonomia emotiva. Tuttavia, è fondamentale comunicare apertamente i tuoi desideri e bisogni, cercando un equilibrio che soddisfi entrambi. Potresti cercare di organizzare una chiamata o un incontro quando è possibile, ma ricorda che potresti non avere la stessa disponibilità reciproca.

Rimango a disposizione per ulteriori chiarimenti.

Dott.ssa Francesca Gottofredi
Dott. Daniele D'Amico
Psicologo, Psicologo clinico
Torre del Greco
Gentile utente, la ringrazio per aver condiviso i suoi dubbi con noi. Comprendo le sue difficoltà e le sue preoccupazioni, e mi dispiace per i vissuti negativi che queste le provocano. Qualora dovesse ritenerlo opportuno o necessario, mi rendo disponibile a cominciare con lei un percorso , che potrebbe tornarle utile per esplorare ed approfondire le sue emozioni, esperienze e valori al fine di trovare una strada percorribile e ritrovare la serenità.
Tenga a mente che il benessere mentale è una priorità, e trovare il professionista giusto può fare la differenza.
Qualora dovesse avere dubbi, domande, o perplessità riguardo al mio lavoro non esiti a contattarmi.
Un caro saluto, dott. Daniele D’Amico.
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Dott. Diego Emmanuel Cordoba
Psicologo, Psicologo clinico
Bergamo
Gentilissima utente, la ringrazio per condividere con noi questo momento così difficile.
Sembra che la persona di cui parli abbia delle difficoltà a mantenere contatti regolari e stretti legami con gli altri. È possibile che la psicanalisi abbia influenzato il suo modo di relazionarsi, forse insegnandogli a concentrarsi maggiormente su se stesso e a mantenere una certa distanza emotiva dagli altri. Tuttavia, è importante rispettare i suoi desideri e i suoi limiti nella relazione, anche se possono essere diversi dai tuoi.
Se desideri mantenere una comunicazione più frequente con questa persona, potresti provare a esprimere i tuoi desideri in modo chiaro ma rispettoso, cercando di capire anche le sue esigenze e i suoi limiti. Potresti trovare un compromesso che soddisfi entrambi, magari stabilendo delle occasioni regolari in cui potete sentirci o incontrarvi.
Tuttavia, se sembra che la relazione non sia più soddisfacente per te e che la comunicazione sia diventata difficile, potresti valutare se è il caso di allontanarti e concentrarti su relazioni più appaganti e reciproche. È importante prendersi cura delle proprie esigenze emotive e non sentirsi obbligati a mantenere relazioni che non portano gioia e benessere.
In ogni caso, cerca di comunicare in modo aperto e onesto con questa persona, esprimendo i tuoi sentimenti e i tuoi bisogni in modo chiaro ma rispettoso. È importante trovare un equilibrio che soddisfi entrambi e che permetta a entrambi di vivere una relazione in modo autentico e sincero.
Rimango a sua disposizione per qualsiasi dubbio
Dott. Cordoba
Gentile utente, dopo aver letto la sua problematica vorrei focalizzare l'attenzione su di lei e sulla sua necessità di continuare a portare avanti tale rapporto. Bisognerebbe focalizzarsi sul perchè lei agisca così, quali sono i suoi bisogni, le sue priorità e soprattutto i suoi desideri dettati dalla sua emotività.
Ogni rapporto che costruiamo ci dice qualcosa di noi stessi e per tale motivo è importante capire le motivazioni che hanno portato ad oggi l'esigenza di continuare tale amicizia. Resto a sua disposizione Dott.ssa Valentina Pisciotta.
Dott.ssa Giulia Veneziani
Psicologo, Psicologo clinico
Piacenza
Gentile utente, vorrei risponderle su più punti: innanzitutto, la psicoanalisi non rende egoisti.
E' un percorso terapeutico e come tale può produrre modificazioni e cambiamenti nel paziente nella misura in cui il paziente stesso "impara" ad entrare in contatto con dinamiche inconscie e a manifestare i propri bisogni.
E' fisiologico che, nell'intraprendere un percorso terapeutico, si cambi ed il cambiamento dell'altro potrebbe disorientarci.
Infine (ed è la questione ben più importante) vorrei focalizzarmi sul malessere che traspare dalle sue parole.
Le relazioni che costruiamo con gli altri non dovrebbero mai mancare di reciprocità: se con questa persona non si sente accolta nel suo bisogno di "sentirsi di frequente", come mai, prima che le sue, cerca di comprendere le ragioni di lui?
Cosa dice questo di lei?
Di solito cosa cerca negli altri?
Ed infine, dove ha imparato questa modalità, in cui mette da parte le sue necessità e, con il grande struggimento che traspare dal suo messaggio, si focalizza più sull'altro che su di sè?
Spero che queste riflessioni siano "generative" e che l'aiutino a superare il momento di "impasse" con questa persona.
Le consiglio di esplicitare la sua prospettiva e le sue preoccupazioni all'altro, solo così potreste creare un dialogo realmente costruttivo e potreste riuscire a comprendere se i vostri bisogni siano "allineati".

Cordialmente,
Dott.ssa Giulia Veneziani
Dr. Vittorio Penzo
Psicologo, Psicologo clinico
Parma
Sembra che ci siano molte sfumature e complessità nelle dinamiche della vostra relazione. La sua esperienza prolungata in psicanalisi potrebbe aver plasmato la sua percezione delle relazioni in modi che possono sembrare insoliti o difficili da comprendere per gli altri. Potrebbe aver sviluppato una sorta di distacco emotivo o una preferenza per interazioni meno frequenti e più distanziate. Le sue risposte intermittenti e le sue spiegazioni sul perché non risponde regolarmente ai messaggi potrebbero essere indicative del suo desiderio di mantenere una certa distanza o di concentrarsi sulle sue priorità personali. La sua dichiarazione di essere "a letto con un febbrone" potrebbe essere vera o potrebbe essere un modo per evitare ulteriori conversazioni. In questo contesto, è importante rispettare i suoi confini e le sue preferenze, ma allo stesso tempo è giusto comunicare i tuoi bisogni e desideri. Se desideri mantenere un contatto più regolare o avere conversazioni più approfondite, potresti esprimere apertamente questi desideri e vedere come risponde. Tuttavia, è anche importante essere pronti a accettare la sua risposta e rispettare la sua volontà di mantenere la distanza. Le sue parole riguardo alla psicanalisi potrebbero indicare che ha lavorato intensamente su sé stesso e che potrebbe avere una visione molto personale e individualistica delle relazioni. Tuttavia, non è necessariamente vero che la psicanalisi abbia insegnato solo egoismo; potrebbe essere più una questione di come ha interpretato e applicato ciò che ha imparato durante il trattamento. Infine, ricorda che ogni persona ha il proprio modo unico di gestire le relazioni e che è importante trovare un equilibrio che funzioni per entrambi. Se senti che la tua amicizia con lui non soddisfa più i tuoi bisogni emotivi, potresti prendere in considerazione la possibilità di ridurre l'intensità della relazione o di cercare altre forme di supporto sociale che ti rendano più soddisfatta e appagata. U saluto, Dr. Vittorio Penzo.
Dott.ssa Elisa Guareschi
Psicologo
Fidenza
Buongiorno, comprendo la frustrazione che prova nel non riuscire ad avere dall'altra persona ciò che si aspetta. Il concetto di amicizia è molto personale, penso che sarebbe importante in questo caso da parte sua comprendere cosa è disposta ad accettare e quanto quello che sta vivendo è compatibile con la SUA idea di amicizia. Per questo credo che esplorare meglio il suo vissuto attraverso un percorso psicologico potrebbe essere un aspetto importante. Per qualsiasi esigenza sono a disposizione. Cordiali saluti!
Dott.ssa Tania Gardoni
Psicologo
Orzinuovi
Buongiorno gentile utente, la ringrazio per la condivisione dei propri vissuti emotivi.
In questo momento la persona di cui parla ha trovato una propria dimensione e una conoscenza di sé, probabilmente elaborata dopo un lungo percorso di psicoanalisi.
Potrebbe provare ad esternare in maniera assertiva all'altro i propri pensieri e preoccupazioni a riguardo, ma pur sempre rispettando la sua posizione, anche se per Lei è complicato accettarla. Qualora fosse interessata, potrei aiutarla a focalizzarsi su se stessa, sui suoi bisogni emotivi non soddisfatti, avere più chiarezza sul proprio funzionamento emotivo (come mai è ancora motivata a portare avanti un rapporto, nonostante l'altro abbia più o meno esplicitamente definito dei confini?)e trovare delle strategie per fronteggiare situazioni delicate come questa.
Rimango a disposizione.
Cordiali Saluti - Dr.ssa Tania Gardoni
Dott.ssa Anna Tosi
Psicologo, Psicologo clinico
Caldiero
Buongiorno, mi dispiace per la situazione difficile che sta vivendo con questa persona. Mi sembra di capire che avete modalità relazionali molto diverse e questo le sta creando forte disagio. Le amicizie a distanza non sono mai facili, soprattutto se la persona lontana ha una vita molto impegnata e non ama il contatto per messaggio. Mi sembra però che lui ci abbia tenuto a rassicurarla più volte sulla vostra amicizia, ma questo non la convince. Quindi sarebbe interessante capire perchè non si sente rassicurata dai suoi messaggi e quello che teme possa succedere. Che interesse avrebbe a fare tante promesse e a darle conforto se non gli interessasse di questa amicizia? Non sarebbe più semplice per lui troncare i rapporti del tutto? Quello che le consiglio di fare è vagliare tutte le ipotesi e provare a cercare tutte le spiegazioni che le vengono in mente sul perchè potrebbe comportarsi così con lei. In questo modo allontaniamo dalla mente l'ipotesi peggiore e consideriamo anche alternative forse più valide. Per quanto riguarda il percorso di psicoanalisi, sicuramente può averlo aiutato a mettere ordine alle priorità nella sua vita e probabilmente se ha scelto di gestire le relazioni in questo modo, avrà delle ragioni che non possiamo sapere. Spero di esserle stata d'aiuto, resto a disposizione. Dott.ssa Anna Tosi
Dott. Giacomo Cresta
Psicologo, Psicologo clinico
Genova
Grazie per aver condiviso questa situazione complessa e delicata. È evidente quanto tenga a questa amicizia e quanto le stia a cuore capire i comportamenti e i pensieri di questa persona. Dalle sue parole emerge un chiaro contrasto tra il suo desiderio di mantenere un legame più stretto e la distanza che l’altro sembra porre, forse come scelta personale o come modalità di gestire le proprie relazioni. La sua difficoltà a comprendere questo distacco è più che comprensibile, soprattutto quando i segnali ricevuti sembrano ambigui o contraddittori. Il fatto che questa persona abbia dichiarato di non essere solito mantenere corrispondenze frequenti, nemmeno con altri amici o parenti, potrebbe indicare una tendenza a vivere i rapporti in modo più sporadico e meno coinvolgente, probabilmente per rispettare i propri confini emotivi o per una sua necessità personale di spazio. La lunga esperienza in psicoanalisi che ha menzionato potrebbe aver contribuito a rafforzare in lui un senso di indipendenza e una gestione più autonoma delle sue emozioni, al punto da ridurre al minimo le sue aspettative relazionali. Questo non significa che non le voglia bene o che non tenga al rapporto, ma piuttosto che lo vive in modo diverso dal suo. È importante chiedersi se per lei questa modalità di amicizia possa essere sostenibile nel tempo senza generare ulteriore sofferenza. Potrebbe essere utile comunicare con lui in modo diretto, esprimendo come si sente e quali sono le sue esigenze, senza però aspettarsi necessariamente un cambiamento da parte sua. A volte, accettare il modo in cui l’altro vive le relazioni può essere liberatorio, anche se non facile. Se però si accorge che questa distanza le crea più dolore che serenità, sarebbe utile riflettere sul valore di continuare a investire energie in un rapporto che non la soddisfa pienamente. Guardi a questa esperienza come un’occasione per approfondire ciò che desidera realmente nelle sue amicizie e per trovare un equilibrio tra il rispetto dei suoi bisogni e quelli dell’altro.
Dott. Andrea Boggero
Psicologo, Psicologo clinico
Genova
Buongiorno, comprendo il suo disorientamento e la sua difficoltà nel gestire un rapporto che sembra avere modalità di comunicazione molto diverse dalle sue. È normale sentirsi confusi e anche frustrati quando si ha il desiderio di mantenere un legame più presente e continuativo con qualcuno che invece esprime una preferenza per una comunicazione molto sporadica. Da ciò che racconta, sembra che questa persona abbia un modo di vivere le relazioni che non si basa sulla frequenza del contatto, ma su un’idea di legame che prescinde dalla comunicazione costante. Probabilmente per lui il concetto di amicizia non è legato al sentirsi spesso, ma a una presenza che può esistere anche a distanza, senza necessità di scambi regolari. È possibile che la sua lunga esperienza in psicoanalisi lo abbia portato a sviluppare una forte indipendenza emotiva, tanto da non sentire il bisogno di condividere spesso ciò che accade nella sua vita. Tuttavia, questo non significa necessariamente che non tenga alle persone o che non sia sincero nei suoi sentimenti. Ciò che è importante, però, è riconoscere che in ogni relazione esistono due esigenze: le sue e le sue. Se da un lato lui ha il diritto di vivere i suoi rapporti con il grado di distanza che ritiene più naturale per sé, dall’altro anche lei ha il diritto di volere un’amicizia in cui si possa comunicare in modo più regolare e reciproco. Quando due modi di intendere la relazione sono così diversi, diventa fondamentale chiedersi: questa amicizia mi fa stare bene? Riesco ad accettare il suo modo di esserci, oppure sento che per me è troppo doloroso? Spesso, quando si ha il bisogno di sentirsi più vicini a qualcuno che invece si mostra distante, si può incorrere nel rischio di interpretare ogni suo comportamento come un segnale, un messaggio nascosto da decifrare. Ad esempio, chiedersi se sia tornato senza dirlo, se voglia effettivamente mantenere l’amicizia, se il suo silenzio sia un segno di chiusura o solo un’abitudine. Tutto questo alimenta un’ansia da attesa che può diventare molto frustrante. Forse la domanda più utile da porsi non è tanto "Cosa significa il suo comportamento?" ma piuttosto "Quanto voglio continuare a investire emotivamente in un rapporto così?" Se per lei è importante poter scrivere quando sente il bisogno di condividere qualcosa, può farlo, ma senza aspettarsi necessariamente una risposta immediata o un cambio di atteggiamento. Allo stesso tempo, se questa modalità di relazione la fa stare male, è legittimo prendere atto del fatto che forse questo tipo di amicizia non soddisfa i suoi bisogni emotivi. Non si tratta di una questione di egoismo da parte sua o da parte sua, ma semplicemente di esigenze diverse. A volte, accettare che una persona abbia un modo differente di gestire le relazioni significa anche riconoscere i propri limiti e stabilire fin dove si è disposti ad adattarsi senza sentirsi trascurati o insoddisfatti. Se sente il bisogno di comunicare più spesso, potrebbe essere utile concentrarsi su relazioni che rispecchiano maggiormente il suo desiderio di scambio e vicinanza. Resto a disposizione. Dott. Andrea Boggero
Gentile utente,
ognuno ha un proprio modo di vivere le relazioni, influenzato dalla storia personale, dalle esperienze, dalla propria struttura emotiva. Alcune persone instaurano legami profondi anche con una frequenza di contatto molto ridotta, che per altri invece risulta difficile da comprendere o accettare.

Nel caso che descrive, è evidente che questa persona ha scelto (o si è costruito) un modo molto selettivo e distaccato di vivere i rapporti, giustificandolo anche attraverso il percorso personale svolto in psicanalisi. È una modalità che può essere coerente con la sua visione di vita, ma che non necessariamente deve andare bene per lei.

E qui sta il nodo centrale: se il tipo di relazione proposto non risponde ai suoi bisogni, è importante chiedersi:

Perché continuo a investire in una relazione che non mi dà ciò che desidero?
Che cosa sto aspettando o sperando?
Quale parte di me si aggrappa a questo legame, anche se fa male o lascia vuoti?

Spesso non è l’altro a farci soffrire, ma le aspettative che nutriamo verso l’altro. E il desiderio di essere importanti per qualcuno che, nei fatti, ci sta dicendo che non è disponibile.

Non si tratta di egoismo, né di patologia: può trattarsi semplicemente di incompatibilità relazionale. E a volte, per proteggersi e non restare incastrati in attese frustranti, la scelta più sana è quella di accettare la realtà per quella che è, smettere di inseguire chi non ci incontra e rimettere sé stessi al centro.

Merita qualcuno che le dia il suo tempo, la sua attenzione, la sua voce.
E che lo faccia non per dovere, ma per piacere.

Un caro saluto,
Dott.ssa Elena Frosini.

Dott.ssa Sara Petroni
Psicologo clinico, Psicologo
Tarquinia
Gentile utente,
la situazione che descrive non riguarda un disturbo relazionale in senso clinico, ma un diverso modo di vivere i legami. Alcune persone, soprattutto dopo percorsi intensi e molto lunghi di psicoterapia, sviluppano uno stile fortemente individualista: sentono il bisogno di grande autonomia, pochi contatti, relazioni “a bassa richiesta”. Non è necessariamente egoismo, né un risultato “negativo” della psicoanalisi; è semplicemente un assetto personale che per lui funziona.

I segnali che riporta sono coerenti con questo stile: non ricerca contatto, risponde in modo intermittente, mantiene affetto ma a distanza, vive le amicizie senza frequenza di scambio. Il fatto che ribadisca più volte che “la normalità per lui è sentirsi pochissimo” indica che sta cercando di essere chiaro, anche se questo può risultare doloroso per chi desidera un tipo diverso di vicinanza.

Il punto centrale non è se lui “abbia amici” o se sia tornato in Italia senza dirlo: queste ipotesi alimentano aspettative, ma non cambiano il dato reale. Lui vive i rapporti con tempi e ritmi molto distanti dai suoi, e non sembra motivato a modificarli. Questo non riguarda la qualità della stima che prova per Lei, ma la sua modalità stabile di funzionamento.

Per Lei, invece, il bisogno è diverso: desidera un contatto più regolare, una conversazione a voce, la possibilità di condividere parti di vita in modo spontaneo. È legittimo che percepisca frustrazione: la distanza tra il suo desiderio e la disponibilità dell’altro genera un’aspettativa continua che rischia di farla sentire in sospeso.

In queste situazioni è utile spostare l’attenzione non su cosa significhi il suo comportamento, ma su ciò che Lei può tollerare senza sentirsi trascurata o in attesa. Se per lui “amicizia” significa due contatti all’anno, e per Lei significa scambi più frequenti, non è questione di egoismo: è una incompatibilità di bisogni.

Può scegliere di mantenere un rapporto sporadico solo se questo, per Lei, non comporta sofferenza o attesa continua. In caso contrario, è importante darsi un limite chiaro per tutelare il proprio equilibrio emotivo: non è Lei a dover entrare nei suoi ritmi, ma a valutare se quei ritmi corrispondono a ciò che desidera nei legami.

Dott.ssa Sara Petroni

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