Buongiorno, ho 62 anni e da alcuni anni soffro di vertigini con acufene orecchio sin., nausea e vomi
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Buongiorno, ho 62 anni e da alcuni anni soffro di vertigini con acufene orecchio sin., nausea e vomito; sintomi accentuati sempre più, tanto da necessitare a marzo del ricovero ospedaliero. Dopo RM con contrasto (tronco encefalico e cervicale), tac alla testa, visita neurologica, cardiologica (elettro-eco-cardiogramma, ecodoppler, audìmetrie) e numerose visite otorino, la diagnosi è: sindrome di Menière. Ho iniziato ad avere crisi vertiginose nel 2021(autunno e primavera), ma nel tempo si sono accentuate con cadute improvvise all'indietro. In ospedale mi hanno fatto tre infiltrazioni transtimpaniche di steroide + terapia Plander, ma le crisi sono aumentate e l'udito è diminuito del 70%. Sono stato dimesso con "abbiamo fatto il possibile" e Vertiserc, poi cambiato dal medico curante con Arlevertan. Dopo circa un mese le crisi erano diminuite,l'udito recuperato per il 40% ed era rimasta solo una instabilità e ovattamento dell'orecchio. Mercoledì scorso di nuovo prima capogiri, poi improvvisa crisi vertiginosa fortissima con violenta caduta all'indietro. Ad oggi sono a letto con la testa ovattata e mancanza di equilibrio. Vivo nella paura...c'è qualcosa che si può fare oltre alle compresse di Arlevertan? E per quanto tempo potrò assumerle (le prendo ormai da due mesi)? Sono destinato a passare il resto della mia vita così?
Grazie se potrete darmi un aiuto.
Grazie se potrete darmi un aiuto.
La sindrome di Ménière è un disturbo dell'orecchio interno che provoca vertigini improvvise e intense, acufeni (ronzio o fischi nell'orecchio) e perdita uditiva episodica. La causa esatta della sindrome di Ménière non è completamente compresa, ma si crede che sia legata a cambiamenti nella pressione dei fluidi nell'orecchio interno. I sintomi possono variare da lievi a gravi e possono influire significativamente sulla qualità della vita delle persone colpite.
I sintomi principali della sindrome di Ménière includono le vertigini, gli acufeni e la perdita uditiva.
Questa malattia viene curata con diverse opzioni terapeutiche, a seconda della gravità dei sintomi e delle esigenze individuali. Si va dalla gestione dello stile di vita (consumo di sale, caffeina e alcol, gestione dello stress) ai farmaci. Alcuni farmaci, infatti, possono essere utilizzati per controllare le vertigini e ridurre i sintomi (i diuretici ad esempio possono aiutare a regolare i fluidi nell'orecchio interno). Ma ci sono anche esercizi vestibolari che possono aiutare a migliorare l'equilibrio e la stabilità possono essere utili nel ridurre le vertigini. I dispositivi uditivi, invece, sono particolarmente utili per coloro che hanno subito una perdita uditiva significativa, autando a migliorare la comunicazione e la qualità dell'udito.
L'intervento chirurgico per questa malattia va preso in considerazione solo in casi molto gravi e resistenti al trattamento conservativo.
La scelta della terapia dipende fortemente dalle condizioni mediche specifiche e deve essere sviluppata solo su stretta indicazione del proprio otorino di fiducia per la gestione delle fasi acute, ma anche per imparare a prevenire i nuovi attacchi di questa malattia.
I sintomi principali della sindrome di Ménière includono le vertigini, gli acufeni e la perdita uditiva.
Questa malattia viene curata con diverse opzioni terapeutiche, a seconda della gravità dei sintomi e delle esigenze individuali. Si va dalla gestione dello stile di vita (consumo di sale, caffeina e alcol, gestione dello stress) ai farmaci. Alcuni farmaci, infatti, possono essere utilizzati per controllare le vertigini e ridurre i sintomi (i diuretici ad esempio possono aiutare a regolare i fluidi nell'orecchio interno). Ma ci sono anche esercizi vestibolari che possono aiutare a migliorare l'equilibrio e la stabilità possono essere utili nel ridurre le vertigini. I dispositivi uditivi, invece, sono particolarmente utili per coloro che hanno subito una perdita uditiva significativa, autando a migliorare la comunicazione e la qualità dell'udito.
L'intervento chirurgico per questa malattia va preso in considerazione solo in casi molto gravi e resistenti al trattamento conservativo.
La scelta della terapia dipende fortemente dalle condizioni mediche specifiche e deve essere sviluppata solo su stretta indicazione del proprio otorino di fiducia per la gestione delle fasi acute, ma anche per imparare a prevenire i nuovi attacchi di questa malattia.
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