Buongiorno, ho 45 anni, dall'inizio dell'anno ho riscontrato dopo un ricovero in ospedale per un mal

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Buongiorno, ho 45 anni, dall'inizio dell'anno ho riscontrato dopo un ricovero in ospedale per un malore la presenza di extra sistole, il tutto dopo una dettagliata serie di esame cardiologici ecocolordoppler, holter per 24 ore, test sottosforzo. Il tutto si è manifestato perché arrivavo da un periodo durante il 2019 di forte stress emotivo. Inizialmente mi sono state prescritte delle gocce di Xanax con un dosaggio minimo di 7 gocce la mattina e 10 la sera, fondamentalmente per dormire visto che le mie ore notturne di riposo si erano ridotte drasticamente perché non riuscivo a prendere sonno. Questo dosaggio è durante per circa 4 settimane dopo di che abbiamo interrotto prima eliminato la mattina poi quelle serali. Tutto bene fino a quando è arrivato il lockdown a causa del covid, si sono ripresentati gli stati d'ansia a meta aprile e nei giorni più invadenti prendevo sotto indicazione del dottore 15 gocce di Xanax. Il tutto è andato un pò a degenerare fino ad un ingresso al pronto soccorso per un eccesso di tachicardia e dolore al petto. A livello cardiologico non è stato riscontrato niente, purtroppo dopo aver trascorso 12 ore al pronto soccorso e al momento delle dimissioni alle 3 della notte ho avuto una sincope vaso vagale dopo che mi è stata rimossa la cannula per i prelievi. Adesso dal giorno le extra sistole sono più evidenti ed più invasive, si presentano nei momenti di ansia e mi condizionano parecchio, sto seguendo nuovamente un dosaggio minimo di 12 gg di Xanax la sera che oramai prendo regolarmente da circa due mesi. Mi sembra di essere entrato in un loop vizioso, ho paura della sistola mi viene l'ansia si manifesta la sistola e l'ansia degenera. Ci sono dei momenti in cui le percepisco in maniera decisamente indiscreta, arriva quasi impercettibile e non mi lascia nessuno strascico emotivo, altre volte mi sembra di cedere fisicamente con un vuoto dentro il che mi allarma parecchio portando paure e ansie da dovermi stradare e rilassarmi. Adesso la domanda è la seguente, le extra sistole possono cambiare di intensità più forti o meno forti (con il battito irregolare che si sposta in maniera più esasperato al battito precedente lasciando un vuoto più lungo) e essere percepite in maniera diversa oppure la percezione è data semplicemente dallo stato emotivo del momento? Io fisicamente mi ritengo integro o per lo meno tutti gli esami evidenziano oggettivamente che il fisico non ha niente, sono anche triatleta anche se in questo momento ho ridotto l'esercizio fisico parecchio per paure forse anche infondate. Volevo anche ridurre o eliminare l'assunzione dello Xanax. Potreste cortesemente darmi qualche indicazione e delucidazione sul mio quadro clinico?
Gentile Utente,
stati d'ansia e sintomi fisici (tachicardia) hanno un forte legame tra loro. Tipicamente quando entriamo in ansia il corpo ce lo manifesta con una serie di segnali che avvertiamo come sgradevoli e sui quali portiamo l'attenzione. Ciò contribuisce spesso ad accentuarli, aumentando quindi l'ansia, che aumenta ancora i sintomi, e così via in un escalation che può portare al panico. Tutto ciò, nel senso che potrebbe anche essere che lei abbia la predisposizione ad accelerazioni cardiache sulle quali poi va però ad innestarsi l'ansia, che non ci permette di viverle come una caratteristica transitoria ma come anticipatrice di un più profondo stato di malessere. Ha eseguito numerosi controlli medici, quindi a naso direi che la difficoltà potrebbe essere psicologica, e dunque il confronto con uno psicoterapeuta le gioverebbe certamente. Qualora le servisse, resto a disposizione. Un caro saluto

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Buongiorno, i sintomi che lei descrive: tachicardia, difficoltà a prendere sonno e riposare, sono tutti collegati al quadro ansioso che lei descrive. Parallelamente alla terapia farmacologica potrebbe considerare una psicoterapia per lavorare sull'origine del suo malessere di cui i sintomi sono l'espressione. Saluti Dott.ssa Michela Campioli
Gentile signore,
Da come lei racconta la sua storia il suo e un classico disturbo d'ansia con attacchi di panico. Non credo che serva preoccuparsi troppo delle caratteristiche dei sintomi fisici, concentrarsi su di essi non farà che farli aumentare. Non credo neanche sia il caso di togliere lo Xanax per ora. Inizi un percorso di psicoterapia mirato a gestire il disturbo d'ansia e poi vedrai con il suo medico e il suo psicoterapeuta come ridurre il farmaco al momento giusto. Non si preoccupi durante la quarantena molte persone hanno avuto aumento dei sintomi di ansia.
Salve, la sua descrizione manifesta una grande padronanza degli aspetti corporei e di attivazione neurofisiologica. Quello di cui secondo me si potrebbe fare un'integrazione sarebbe l'aspetto psicoemotivo, che e' sempre connesso, sia per quanto causa che effetto, ad un substrato di attivazione simile a quello che Lei descrive. Come gia' ben sapra', la modalita' di respiro e' direttamente connesso al tipo di attivazione. Gia' se riuscisse ad allungare l'espirazione (contando fino ad esempio ad 8) rispetto all'inspirazione, (che potrebbe fare lunga 4), con una lieve pausa fra i due, potrebbe avere gia' un lieve rallentamento di entrambe gli aspetti, sianeurovegetativo (battito del cuore) che emotivo (per l'ansia derivatane). Sicuramente una psicoterapia sarebbe molto consigliabile, ma anche tutto il lavoro sul respiro potrebbe darle aiuto. Cordiali saluti
Buongiorno, come psicoterapeuta non posso prescriverle o consigliarle un farmaco, competenza esclusiva dei medici e in modo particolare degli specialisti, neurologi e psichiatri. Posso, in base alla mia esperienza clinica, consigliarle di rivolgersi a un medico specialista e di valutare con lui la possibilità di cambiare farmaco, che è molto prescritto, ma che, come è noto, spesso dà dei disturbi. Nel suo caso potrebbe esserle d'aiuto una psicoterapia in modo da ricondurre lo stress di cui parla alle sue esperienze e emozioni personali e a poterlo padroneggiare con maggiore serenità. Cordiali saluti PG
Gentile utente, ho qualche dubbio sull’efficacia dell’alprazolam (Xanax) e comunque, se non l’ha già fatto, le suggerisco un consulto da un medico specialista in psichiatria. Per quanto riguarda l’aspetto psico-fisiologico, ribadisco quanto consigliato dalla collega riguardo esercizi di respirazione che hanno anche lo scopo di modulare il sistema limbico. Per quanto riguarda l’aspetto emotivo le consiglio un consulto psicosomatico in quanto, con molta probabilità, bisognerà indagare sulle emozioni represse e immaginari che non riescono a emergere. Eventualmente sono a disposizione. Un caro saluto.
Gentile utente, da quello che scrive in questo momento sta affrontando due differenti situazioni cliniche, che lei stesso individua nella diagnosi delle extrasistole e in uno stato di ansia, spesso elemento concomitante alle extrasitole stesse. Intravede anche un forte legame tra i suoi stati ansiosi e le extrasistole.
Entrambi possono essere affrontati negli spazi adeguati e con gli specialisti specifici. Dal punto di vista emotivo poterbbe trarre giovamento da un supporto psicologico dove valutare la situazione e lavorare sul suo stato di stress. Un caro saluto
Gentile signore, da ciò che descrive emerge con evidenza il circolo vizioso che si è venuto a creare tra la reazione fisica e il vissuto emotivo associato. Sembra essere un chiaro meccanismo ipocondriaco di natura ansiosa per cui più si concentra sui suoi sintomi fisici più questi aumentano. Purtroppo in questi casi non sempre gli psicofarmaci riescono a risolvere il problema, che, secondo me, dovrebbe essere affrontato in un'ottica psicologica. Per questo le consiglio di rivolgersi ad uno psicoterapeuta che possa trattare problematiche legate all'ansia e affrontare un percorso che lo porti a ritrovare il suo benessere. Dottoressa Ilaria Artusi.
Buongiorno. Dovrebbe effettuare una visita in presenza per avere una risposta alla sua domanda. Possibile che ci siano state delle fragilità a cui le sue risorse personali non hanno potuto rispondere e sia subentrato un sentimento di vulnerabilità. Cosa però lo sostenga Va esplorato all'interno di un colloquio
Cara utente, ciò che descrive sembra essere un campanello d'allarme da parte del suo corpo. Corpo e mente sono collegati e spesso il primo ci segnala che stiamo attraversando un momento delicato, di difficoltà e che dobbiamo ascoltarci di più. Le consiglio di fissare un colloquio psicologico, che la aiuti in questo momento. Se ha bisogno mi contatti pure,
Dott.ssa Federica Leonardi
Buonasera credo che a livello organico abbia esplorato tutto quanto c'era da esplorare. Emerge una forte componente ansiosa e sembra anche di cogliere qualche aspetto perso rispetto al controllo che lei aveva sulla sua esistenza. Consulti uno psichiatra per una cura farmacologica mirata e si apra alla possibilità di iniziare un percorso psicoterapico per esplorare meglio quanto accade. Cari saluti
Carissimo,
descrive molto bene il circolo vizioso che si instaura nei disturbi d'ansia. Come immagino il medico le abbia spiegato, le extrasistole possono presentarsi anche a seguito di periodi di stress fisico ed emotivo. Essendo lei un triatleta, credo possano essere presenti entrambi gli aspetti. Dato che riferisce che le extrasistole non sono dovute a conclamati disturbi cardiaci, le consiglio vivamente di iniziare un percorso terapeutico che la aiuti nella gestione dello stress, individuando i fattori che influiscono sui suoi vissuti di stress e valutando anche l'uso di strumenti come tecniche di respirazione, rilassamento e visualizzazioni guidate. Mi rendo disponibile nel caso in cui fosse interessato ad approfondire attraverso una consulenza.
Cordialmente,
Eleonora Pinna
Gentile utente, la sintomatologia che descrive e gli esami da lei svolti, fanno supporre la presenza di un disturbo ansioso. Il lockdown è una lente di ingrandimento della situazione psicoemotiva che si ha. Credo che nei momenti in cui è emotivamente più sensibile lei possa percepire il suo fisico con maggiore sensibilità. Escluderei l'idea di sospendere o diminuire lo xanax, ma sarebbe meglio approfondire questa idea con il medico che glielo ha prescritto. Le consiglio invece di parlare con uno psicoterapeuta della sua situazione ed eventualmente con lui / lei valutare se affiancare dei farmaci previa visita psichiatrica.
Saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Gent la sua preoccupazione per i sintomi la distoglie da quelle che sono le cause che hanno generato i disagi psicofisici e lo stato di stress. Le consiglio di iniziare un percorso psicoterapeutico iniziando a mettere in discussione il suo modo di vivere le situazioni di vita. Sarebbe inoltre utile apprendere tecniche di rilassamento che potrebbe autoindursi nei momenti di difficoltà . Cordiali saluti dott.ssa Maria Grazia Messaglia
Buon giorno. Faccio una premessa pur non essendo medico psichiatra: lo xanax è solo una delle cure per l'ansia, innanzi tutto le consiglierei di fare una visita da uno specialista per assicurarsi che la terapia farmacologica faccia al caso suo.
Per quanto riguarda la preoccupazione e l'ansia sarebbe importante pensare di iniziare un percorso psicologico: innanzi tutto per imparare nuove strategie di regolazione e padronanza dei momenti ansiosi. In secondo luogo per dare un significato a questa sintomatologia. L'ansia è una emozione che deriva dalla paura e come tale attiva il sistema neurofisiologico della paura provocando reazioni fisiche che se mal interpretate fanno spaventare.
Spero che tutte le nostre risposte siano state per lei utili quantomeno per scegliere la strada migliore per lei.
Cordiali saluti
Dott.ssa Giulia Mattalia
Gentile utente di mio dottore,
i sintomi che lei descrive: tachicardia, difficoltà a prendere sonno e riposare, sono tutti collegati al quadro ansioso che lei descrive.
Nei disturbi d'ansia è strettamente necessario intervenire con un approccio integrato. E' il caso di affiancare alla somministrazione farmacologia la psicoterapia.
Intraprenda quanto prima un percorso psicoterapico al fine di poter guardare ad un benessere più a lungo termine.
La psicoterapia potrà aiutarla a comprendere la funzionalità dei sintomi ed il loro stesso significato.

Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Buona sera, in situazioni di forte disagio nonchè durature nel tempo sarebbe importante rivolgersi ad uno specialista per poter meglio comprendere ed elaborare questa sua problemtica. Preferibilmente le consiglierei di rivolgersi ad uno psicologo psicoterapeuta così che possa intraprendere un percorso di terapia anche in videochiamata WhatsApp. Cordiali saluti, Dott.ssa Beatrice Planas. Psicologa psicoterapeuta per consulenze online
Gentile signore, mi pare evidente che la tachicardia, le extrasistoli, il dolore al petto e le difficoltà di addormentamento siano relative e causate non da anomalie somato-fisiologiche ma da elementi esistenziali da individuare.
Alla sua domanda: "Le extra sistole possono cambiare di intensità più forti o meno forti (con il battito irregolare che si sposta in maniera più esasperato al battito precedente lasciando un vuoto più lungo) e essere percepite in maniera diversa oppure la percezione è data semplicemente dallo stato emotivo del momento?" io rispondo si, ma fornendole questa risposta non credo di esserle molto di aiuto.
Ritengo, invece, che siano più utili per lei alcune mie considerazioni.
Innanzitutto sono certo, alla luce dei miei studi e dell'esperienza clinica più che trentennale di Medico specialista in Psicologia clinica, Psicoterapeuta e Omeopata di sottolinearle che gli psicofarmaci devono essere utilizzati solo in una situazione di emergenza, poiché non curano le vere cause del malessere, producono effetti collaterali negativi e hanno controindicazioni Sono, inoltre, del parere che ci sia bisogno nel suo caso, per ottenere risultati soddisfacenti, di una consulenza medico-psicologica in cui ai colloqui psicologici si aggiunga la prescrizione di medicinali innocui e naturali come i floriterapici di Bach, i rimedi omeopatici, gli integratori nutrizionali, i fitoterapici e i psicoprobiotici che permettono di offrire al paziente ulteriori, notevoli e reali benefici. Io opero in questa maniera ottenendo degli ottimi risultati. Se vuole sono a sua disposizione (telefonicamente o tramite messaggi) per ulteriori informazioni. La informo, inoltre, che ho lo studio a Roma, ma sono anche disponibile per terapie on line. Cordiali saluti!
Gentile signore, i sintomi che lei descrive possono essere certo associabili ad uno stato ansioso, considerando anche il fatto che il suo quadro fisico in seguito ad accertamenti fisici è in buone condizioni. Non so chi le abbia prescritto lo xanax, spero comunque uno psichiatra, ma ad ogni modo sarebbe buono che lei integrasse psicoterapia e farmaco. Il farmaco lo aiuta nel sintomo certamente, ma è importante lavorare sullo stato ansioso soprattutto in termini psicologici affinchè possa stare veramente meglio.
Resto a disposizione.
Un caro saluto
Dr.ssa Elisa Del Greco

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