Buongiorno ho 21 anni sono giorni che mi sento strana, sensazione di morire, derealizzazione, tremor

24 risposte
Buongiorno ho 21 anni sono giorni che mi sento strana, sensazione di morire, derealizzazione, tremori,un po' di ansia H24, tutto ciò è iniziato da quando il mio compagno ha iniziato un nuovo lavoro che lo tiene tutta la notte fuori casa e a volte 12/13h anche , io soffrivo già di attacchi di panic0 e prendo lorazepam ora mi sento dolori muscolari peso sul petto a volte il corpo non percepisce neanche il respiro la testa che mi gira , non ho voglia di fare niente vivo solo con queste cose sopra elencate.. Cosa suggerite?
Attendo risposta grazie
Dott.ssa Marina Bonadeni
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Roma
Buonasera, le direi di intraprendere un percorso psicoterapeutico per capire ed agire sulle cause profonde di questi sintomi. La causa scatenante, come da lei indicato, potrebbe essere il nuovo lavoro del suo ragazzo che lo porta a dormire fuori casa, ma l'ansia da separazione si esprime con sintomi invalidanti, per cui prima si agisce e migliore è la prognosi in questi casi. Rimango eventualmente a disposizione anche online. Un cordiale saluto.
Dott.ssa Marina Bonadeni
Prenota subito una visita online: Colloquio psicologico clinico - 70 €
Per prenotare una visita tramite MioDottore, clicca sul pulsante Prenota una visita.

Risolvi i tuoi dubbi grazie alla consulenza online

Se hai bisogno del consiglio di uno specialista, prenota una consulenza online. Otterrai risposte senza muoverti da casa.

Mostra risultati Come funziona?
Dott. Francesco Damiano Logiudice
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Dott.ssa Alessia D'Angelo
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Milano
Cara utente, dalla sua descrizione mi sembra di capire che lei abbia una franca sintomatologia ansiosa che andrebbe approfondita e meglio indagata. Le suggerisco di valutare l'inizio di un percorso psicologico che la possa accompagnare verso la comprensione dei suoi vissuti, e che le permetta di prendersi cura del suo malessere. Rimango a sua disposizione Dott.ssa Alessia D'Angelo
Dott.ssa Giulia Scalesse
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Arzano
Buongiorno, le consiglio, quando si sentirà pronta, di rivolgersi ad uno psicologo ed eventualmente uno psichiatra per poter affrontare questo momento.
Prenota subito una visita online: Consulenza psicologica - 40 €
Per prenotare una visita tramite MioDottore, clicca sul pulsante Prenota una visita.
Dott.ssa Ludovica Giani
Psicologo clinico, Psicologo
Gallarate
Buongiorno gentile utente,
Le informazioni che riporta sono suggestive di una possibile acutizzazione di una sintomatologia ansiosa rimasta latente, a fronte attacchi di panico pregressi, che ha sperimentato a seguito di un evento percepito come stressante (cambio di lavoro del compagno). Tuttavia, la definizione di un quadro clinico esaustivo richiede un'approfondita valutazione psicodiagnostica per meglio comprendere la natura del suo disagio emotivo e le ripercussioni sul suo livello di benessere psicologico. Le consiglio, pertanto, di prendere in considerazione l’avvio di un percorso psicologico di tipo cognitivo comportamentale che l’aiuti a identificare le credenze rigide e le modalità disadattive di reazione ai suoi pensieri automatici negativi che mantengono la sua sintomatologia ansiosa ostacolandone la remissione. Rimango a disposizione. Un caro saluto, Dott.ssa Ludovica Giani
Dott.ssa Ilaria Tronchi
Psicologo, Psicologo clinico
Treviglio
Gentile utente, immagino che la situazione di cui ha riferito sia faticosa da tollerare e gestire e me ne dispiaccio molto. Sicuramente, se se la sentisse, varrebbe la pena di provare ad approfondire il senso e le cause di questa sintomatologia ansiosa. Le suggerirei di rivolgersi ad uno/a psicologo/a - psicoterapeuta per affrontare meglio la questione.
Rimango a disposizione per eventuali chiarimenti e nel frattempo le auguro una buona giornata. Dott.ssa Tronchi
Dott.ssa Orianna Miculian
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Trieste
Gentilissima, la descrizione che lei ci porta denota uno stato ansioso che andrebbe approfondito con l'aiuto di un professionista. La aiuterebbe a portare alla luce i pensieri che stanno dietro al suo malessere, identificare le emozioni che ne conseguono e trovare le strategie più adatte per poterlo modificare. Sarebbe un passo importante per iniziare a guardare al futuro in modo più sereno.
Qualora lo volesse resto a disposizione, anche online.
I miei migliori auguri
Dott.ssa Miculian
Dott.ssa Melania Filograna
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Lequile
Gentile utente, mi dispiace che avverta queste sensazioni fisiche così fastidiose. Immagino che stare perennemente in uno stato di allerta sia ostativo per diversi aspetti della sua vita. Proprio per questo malessere che sperimenta, le consiglio un percorso di psicoterapia. Personalmente sono formata in terapia cognitivo-comportamentale e devo dire che i risultati che osservo nei miei pazienti sono veramente soddisfacenti e rimangono stabili nel corso del tempo.
Spero di averle dato uno spunto di azione.
Le auguro in bocca al lupo!
Dott.ssa Melania Filograna
Dott.ssa Elena Sonsino
Psicologo clinico, Psicologo
Milano
Cara utente, grazie per la condivisione.
Mi sento di consigliarle, a seguito della grande fatica che ci sta raccontando, di pensare di intraprendere un percorso di psicoterapia, al fine di comprendere un po' meglio la sua ansia e il senso che ha per lei. Le auguro il meglio. Un cordiale saluto. Dott.ssa Elena Sonsino
Dr. Marco Cenci
Psicologo, Psicologo clinico
Brescia
Buongiorno, la sintomatologia da lei descritta è tipicamente di natura ansiosa. Visti i cambiamenti che sta oltrepassando potrebbe esserle utile intraprendere un percorso con un collega per rielaborare i suoi vissuti e, magari, riflettere sul significato che ha per lei la lontananza e come mai essa generi determinate emozioni. Le consiglio anche di contattare il medico che le ha prescritto il Lorazepam per capire se non potrebbe essere il caso di modificare la terapia.
Dott. Marco Cenci
Dott.ssa Gioia Picchianti
Psicologo, Psicologo clinico
Orbetello Scalo
Salve grazie per aver condiviso qua la sua esperienza, pur non avendo un quadro approfondito ciò che lei descrive sembra già abbastanza avanzata come sintomatologia, ha mai svolto un percorso di supporto psicologico?
Resto a disposizione anche online.
Dott.ssa Gioia Picchianti.
Dr. Massimo Montanaro
Psicologo clinico, Psicologo
Crema
Carissima, mi sembrano sintomi che meritano l'avvio di una consulenza con uno specialista psicologo per comprendere meglio quanto sta avvenendo e dare a lei la possibilità di condividere alcuni pesi con una persona capace di ascolto profondo. Potrebbe forse scoprire che alcuni timori sono esageratamente amplificati oppure che in alcuni casi è invece utile fare un lavoro finalizzato alla riduzione delle tensioni ed alla comprensione delle cause. Resto a disposizione per qualsiasi cosa, anche da remoto. Cordiali saluti. Dottor Montanaro
Dott.ssa Giusy Solano
Psicologo, Psicologo clinico
Palmi
Gentilissima Mi dispiace per la sua situazione ciò’ che le posso consigliare e’ di intraprendere un percorso psicologico in modo da attenuare e gestire queste sue paure e attacchi di panico anche con tecniche di rilassamento. Spesso il corpo somatizza l’ansia ed è per questo che ha tutte quelle sensazioni che lei descrive.
Resto a sua disposizione
Dott.ssa Solano Giusy
Dott. Luca Rochdi
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Gentile utente, è assolutamente necessario che lei intraprenda anche un supporto psicologico, il farmaco agisce sul sintomo e non sulla causa.
Sono certo che con un buon professionista, riesce a risolvere queste problematiche.
Le faccio i miei migliori auguri e le auguro di vivere la vita felice che merita una ragazza di 21 anni.
Resto a disposizione.
Dott. Luca Rochdi
Prenota subito una visita online: Consulenza online - 50 €
Per prenotare una visita tramite MioDottore, clicca sul pulsante Prenota una visita.
Dott.ssa Daniela Chieppa
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Milano
Salve, dai sintomi che riferisce mi sembra di capire che si tratti di episodi di ansia intensa.
Le suggerisco di intraprendere un percorso cognitivo comportamentale per lavorare sulla gestione dell’ansia.
Resto a disposizione per chiarimenti
Cordiali saluti
Dott.ssa Daniela Chieppa
Dott.ssa Chiara Petrucci
Psicologo
Cepagatti
Gentilissima, visto l'invadente disagio che purtroppo in questo momento sta vivendo, la inviterei a prendere in considerazione un percorso psicoterapeutico come altri colleghi le hanno segnalato. In tale contesto, potrà analizzare meglio il suo rapporto con la sintomatologia che riporta, ma anche con questa nuova situazione che si è creata con suo marito e che, mi sembra di comprendere, ha sconvolto i suoi equilibri. È importante per lei avere uno spazio dove elaborare questo malessere che da quanto scrive sembrerebbe molto pesante per lei. Combinando la terapia farmacologica (sempre sotto prescrizione medica) con la psicoterapia potrà ragionevolmente trarne dei benefici. Resto a disposizione per qualsiasi necessità e le auguro una buona serata
Dott.ssa Rosa Argenti
Psicologo, Psicologo clinico
Gela
Gentile utente ,
grazie per aver condiviso con noi il suo disagio.
Per tanto le consiglio un consulto psicologico per approfondire meglio la sua situazione.
Rimango a disposizione anche online .
Cordialmente
Dott.ssa Rosa Argenti
Dott.ssa Anna Russo
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Napoli
Gentile utente, come prima cosa le chiedo ha provato a contattare nuovamente lo specialista che le ha prescritto il farmaco? Di seguito le consiglio di rivolgersi anche per una consulenza psicologica e iniziare un percorso di psicoterapia associato alla cura farmacologica, lei già ha presente l'evento scatenante, accompagnata da specialisti può esserle d'aiuto per gestire al meglio la situazione.
Cordialmente, Dott.ssa Anna Russo
Salve, leggo che assume un farmaco per cui presumo le sia stato prescritto da uno specialista; ha provato a esporre a quest'ultimo questa situazione che lei sta vivendo attualmente? Se non lo ha fatto ve lo consiglio e vi consiglio anche di intraprendere un percorso per poter capire come gestire al meglio il tutto.
Dott.ssa Marzia
Dott.ssa Deborah Favara
Psicologo, Psicologo clinico
Catania
Buongiorno, ciò che descrive (la derealizzazione, l’ansia costante, i sintomi fisici come tremori, peso sul petto e capogiri) è molto comune nelle persone che soffrono di ansia e attacchi di panico, soprattutto in un periodo di cambiamento o stress emotivo. Sensazioni di irrealtà (derealizzazione) e i sintomi fisici (peso sul petto, difficoltà a percepire il respiro) sono spesso una risposta dell’organismo a livelli elevati di ansia. Nonostante siano molto spiacevoli, sono sintomi comuni e non pericolosi. Il cambiamento nelle abitudini del suo compagno (turni lunghi e notturni) sembra aver acuito le sue sensazioni di solitudine e insicurezza. Questo potrebbe aver innescato un circolo di pensieri ansiosi e un aumento dell’iper-vigilanza sul proprio corpo, tipico di chi soffre di ansia. Sta già assumendo il lorazepam, ma tenga presente che questo farmaco è una soluzione temporanea per ridurre i sintomi acuti e non risolve le cause sottostanti dell’ansia. È importante confrontarsi con il suo medico per valutare se la terapia attuale è ancora adeguata o se sono necessarie modifiche. Le sue sensazioni, per quanto invalidanti, sono comprensibili nel contesto di ciò che sta vivendo. Con il giusto supporto e alcune strategie pratiche, può imparare a gestirle e ridurre il loro impatto sulla sua vita quotidiana. Si dia tempo e provi a rivolgersi a un professionista per accompagnarla in questo percorso. Se ha altre domande o dubbi, sono qui per ascoltarla.
Dott. Giacomo Cresta
Psicologo, Psicologo clinico
Genova
Grazie per aver condiviso quello che sta vivendo. Quello che descrive sembra legato a un’intensificazione dell’ansia, forse accentuata dal cambiamento nella routine e dall’assenza del suo compagno per molte ore. La derealizzazione, la sensazione di non percepire il respiro e i sintomi fisici come dolori muscolari e peso sul petto sono manifestazioni comuni dell’ansia e degli attacchi di panico. Ha già affrontato episodi simili in passato? Cosa l’ha aiutata a gestirli? Se sente che il lorazepam da solo non è sufficiente e che questa situazione sta influenzando molto la sua vita quotidiana, potrebbe essere utile approfondire con uno specialista, magari valutando un percorso di supporto psicologico per lavorare sulle cause dell’ansia e sulle strategie per gestirla meglio.
Nel frattempo, può provare a osservare se ci sono momenti della giornata in cui i sintomi si attenuano e se attività come il movimento, la respirazione controllata o il rilassamento la aiutano a sentirsi un po’ meglio. C’è qualcosa che le dà sollievo, anche solo temporaneamente?
Dott. Andrea Boggero
Psicologo, Psicologo clinico
Genova
Buongiorno, quello che descrive è un insieme di sintomi che possono essere molto destabilizzanti e che probabilmente stanno influenzando profondamente la qualità della sua vita quotidiana. La sensazione di irrealtà, i tremori, il peso sul petto e la costante ansia potrebbero essere legati a una condizione di iperattivazione del sistema nervoso, tipica di chi soffre di attacchi di panico e ansia generalizzata. Il fatto che tutto sia peggiorato da quando il suo compagno ha iniziato il nuovo lavoro suggerisce che questa novità abbia avuto un impatto emotivo su di lei, forse aumentando la sensazione di solitudine o di insicurezza. Dal punto di vista cognitivo-comportamentale, sarebbe utile provare a osservare i suoi pensieri e le sue reazioni fisiche con maggiore consapevolezza. Quando si sente così, cosa pensa esattamente? Quali immagini le vengono in mente? Spesso chi soffre di ansia intensa tende a interpretare i sintomi fisici come segnali di un pericolo imminente, alimentando così un circolo vizioso in cui l’ansia cresce sempre di più. Ad esempio, se avverte un peso sul petto, potrebbe pensare immediatamente a qualcosa di grave, aumentando ulteriormente il battito cardiaco e la tensione muscolare. Le consiglio di provare tecniche di rilassamento come la respirazione diaframmatica e il rilassamento muscolare progressivo, che possono aiutarla a ridurre la tensione nel corpo e a ritrovare una maggiore calma. È anche importante che non eviti completamente le situazioni che le creano ansia, ma che cerchi di affrontarle gradualmente, dando al suo corpo e alla sua mente il tempo di adattarsi alla nuova situazione. Dal momento che già assume lorazepam, potrebbe essere utile valutare con un professionista se sia necessario affiancare alla terapia farmacologica un percorso psicologico mirato, che le permetta di sviluppare strategie efficaci per gestire l’ansia e il panico in modo più duraturo. L’ansia può essere molto invalidante, ma con il giusto supporto e gli strumenti adeguati è possibile riprendere il controllo della propria vita e ridurre significativamente questi sintomi. Resto a disposizione. Dott. Andrea Boggero
Dott.ssa Ilaria De Pretto
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Quello che descrivi sembra proprio una riacutizzazione dell’ansia e degli attacchi di panico, che ora stanno occupando tutta la tua giornata e si stanno esprimendo anche attraverso sintomi fisici come dolori muscolari, peso al petto, capogiri e derealizzazione. È molto comprensibile che il cambiamento nella tua routine con il nuovo lavoro del tuo compagno ti abbia destabilizzata: la sua assenza prolungata può aver aumentato la tua sensazione di solitudine e di insicurezza, e questo ha dato più spazio all’ansia.

Il fatto che tu abbia già una diagnosi e stia assumendo lorazepam rende importante non affrontare la situazione da sola. Questi sintomi non significano che stai “morendo”, ma sono segnali di ansia forte e di un corpo costantemente in allerta. Può aiutare parlane subito con lo psichiatra o con il medico che ti ha in cura: valutare insieme se la terapia farmacologica è ancora adeguata, o se c’è bisogno di aggiustamenti, è fondamentale.

Allo stesso tempo, sarebbe importante affiancare al farmaco uno spazio di psicoterapia per imparare a gestire l’ansia e non sentirti in balìa dei sintomi. L’ansia può diventare molto invalidante, ma non sei condannata a viverla così: con gli strumenti giusti può essere tenuta sotto controllo.

Nel frattempo, ricordati che quello che senti – derealizzazione, respiro corto, tremori – fa parte della risposta ansiosa e non di una malattia mortale. So che sembra spaventoso, ma il tuo corpo sta reagendo all’allarme interiore, non a un pericolo reale.

Dott.ssa De Pretto
Dott.ssa Rosamaria Lombardo
Psicologo clinico, Psicologo
Palmi
Salve, i sintomi che descrivi (sensazione di morire, derealizzazione, tremori, ansia, peso al petto, dolori muscolari, testa che gira) sono molto comuni nell'ambito dei disturbi d'ansia e attacchi di panico, esacerbati dallo stress significativo, e la derealizzazione/depersonalizzazione è una risposta psicofisiologica allo stress intenso, non una sensazione "strana", ma un meccanismo di difesa del cervello. La tua situazione attuale richiede una rivalutazione medica, poiché assumi già lorazepam e i sintomi sono peggiorati. Ti consiglio caldamente di contattare il tuo medico curante o psichiatra il prima possibile, magari con urgenza, per descrivere l'escalation dei sintomi e la difficoltà nel gestire la situazione, nonostante la terapia in atto, e valutare un aggiustamento terapeutico o un approccio psicoterapeutico più strutturato (come la terapia cognitivo-comportamentale (CBT) o la terapia psicodinamica per comprendere meglio l'origine dello stress), per gestire al meglio questo momento di forte disagio e ritrovare la serenità.

Rimango a tua disposzione per ulteriori informazioni.

Stai ancora cercando una risposta? Poni un'altra domanda

  • La tua domanda sarà pubblicata in modo anonimo.
  • Poni una domanda chiara, di argomento sanitario e sii conciso/a.
  • La domanda sarà rivolta a tutti gli specialisti presenti su questo sito, non a un dottore in particolare.
  • Questo servizio non sostituisce le cure mediche professionali fornite durante una visita specialistica. Se hai un problema o un'urgenza, recati dal tuo medico curante o in un Pronto Soccorso.
  • Non sono ammesse domande relative a casi dettagliati, richieste di una seconda opinione o suggerimenti in merito all'assunzione di farmaci e al loro dosaggio
  • Per ragioni mediche, non verranno pubblicate informazioni su quantità o dosi consigliate di medicinali.

Il testo è troppo corto. Deve contenere almeno __LIMIT__ caratteri.


Scegli il tipo di specialista a cui rivolgerti
Lo utilizzeremo per avvertirti della risposta. Non sarà pubblicato online.
Tutti i contenuti pubblicati su MioDottore.it, specialmente domande e risposte, sono di carattere informativo e in nessun caso devono essere considerati un sostituto di una visita specialistica.