Buongiorno gentili dottori. Ho 26 anni e Vi scrivo perché negli ultimi tempi sto vivendo uno stato d

20 risposte
Buongiorno gentili dottori. Ho 26 anni e Vi scrivo perché negli ultimi tempi sto vivendo uno stato d’ansia perenne che non mi aiuta. Il tutto è avvenuto a seguito della morte di mia nonna due settimane fa. Ero legata a lei ed è stato il mio primo funerale a cui ho partecipato. Non il primo lutto (ho perso altri due nonni), solo che il primo ero troppo piccola e non ho ricordi così vividi, il secondo è stato della mia nonna brasiliana (anche essa molto longeva fortunatamente) che ho pianto moltissimo ma non ho potuto vivere in maniera più ravvicinata la sua morte. Questa cosa mi ha turbato, ho cominciato a razionalizzare che la morte tocca a tutti prima o poi ed è un evento straziante sempre. Premetto che mia nonna aveva 96 anni e una salute precaria per cui tra virgolette era nell’aria, ma non si è mai preparati. Da quando è successo, al di là della grande sofferenza per il lutto tipica che si vive, mi accompagnano pensieri di ansia e paura. Ho paura di quando capiterà ai miei genitori, in particolare mia mamma, a come starò, faccio incubi , e penso alla mia di morte e sto malissimo. È terribile pensare che prima o poi devi morire e anche i tuoi cari, e nonostante la mia giovane età questi pensieri da due settimane mi tormentano. Non che prima non fossi sensibile a questo (anche da piccola piangevo perché avevo paura che i miei potessero morire) ma adesso con la perdita di nonna queste cose si sono amplificate. I miei genitori tra l’altro non sono giovani,66 anni entrambi, che non dimostrano però questo mi tormenta ancora di più. Penso al tempo che ci rimane insieme e penso che non sia mai abbastanza. Io vado già da un nuovo psicologo da poche sedute (ho fatto terapia per un po di anni per altre motivazioni, cambiando più psicologi) ma queste paure mi sembrano irrisolvibili. Come se dovessi imparare a viverci perché non c’è soluzione a questo essendo il ciclo della vita, e questo mi angoscia molto. Forse mi sento così per la recente perdita? Passerà? Tra l’altro sarebbe in teoria un periodo felice per me (tra una settimana mi laureo alla specialistica) ma non riesco a godermi nulla e L umore è sempre molto grigio. spero possiate con i limiti della consulenza online darmi qualche consiglio o aiuto.
Grazie a tutti
Dott.ssa Sonia Tempo
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Figline Valdarno
Gentilissima, mi dispiace molto per il suo lutto e per tutto quello che sta vivendo. Il lutto ha varie fasi ed è normale provare tristezza, paura, rabbia. Alcuni pensieri ed emozioni sono connessi al fatto di vivere un lutto. Sembra che questi pensieri ed emozioni si siano collegate a pensieri relativi alla morte, anche dei suoi genitori. Credo che se è già attualmente è seguita da un collega debba parlarne apertamente con lui, in modo da trovare una strada insieme da percorrere in senso terapeutico. Spero che riesca a superare questo difficile momento della sua vita e di gioire anche dei suoi successi (la laurea). Auguri per tutto! Dr.ssa S.T.

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Dott. Francesco Damiano Logiudice
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Dott.ssa Antea Viganò
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Pessano con Bornago
Gentilissima, mi spiace molto per la situazione che sta vivendo. Credo che data la fatica e l'umore che descrive possa esserle utile parlare con un terapeuta, in modo da poter esplorare ed elaborare a fondo le motivazioni sottostanti il suo malessere.
Resto a disposizione

AV
Dott. Matteo De Nicolò
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Buonasera , innanzitutto la ringrazio di aver condiviso questa esperienza e mi dispiace molto per il suo lutto e per tutto quello che sta vivendo. Posso solo provare ad immaginare quanto possa essere difficile per lei convivere con questa situazione. Le relazioni, sopratutto quelle così intense, rappresentano degli ambiti molto delicati, sopratutto nel momento in cui a causa di un lutto ci si separa, rendendo quindi fondamentale orientarsi e capire come procedere , provando ad essere consapevoli di tanti aspetti, emotivi. Un obbiettivo di un percorso psicologico, può essere quello di chiarire questa confusione e questa malessere e cercare di trasformarlo in benessere. Una terapia psicologica potrebbe permettergli di conoscersi meglio e di sviluppare delle strategie utili per poter vivere al meglio il presente, costruendo delle basi solide al fine di affrontare in maniera efficace un futuro che a tratti può sembrare angoscioso. Sarebbe uno spazio solo per lei alla scoperta di se stessi. In caso volesse, io sono a completa disposizione, in presenza ma anche Online. Dott. Matteo De Nicolò
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Dott.ssa Orianna Miculian
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Trieste
Salve, mi spiace molto per il malessere che sta vivendo, non deve esser stato facile parlarne ma credo che il fatto di aver condiviso la sua storia sia un buon punto di partenza per poterlo affrontare. L'elaborazione del lutto ha sempre un 'percorso' difficile e doloroso, separarsi dai propri cari vuol dire separarsi da chi è stato fonte d'affetto e di sicurezza per noi, e, la rabbia e il dolore che ne conseguono possono indurre a immaginare che questo dolore si ripeterà a breve, colpendo le figure che ci sono più care. Tutto ciò condiziona i suoi pensieri, ormai rigidi, disfunzionali e angoscianti che amplificano i suoi vissuti emotivi negativi. Si faccia aiutare da un terapeuta, costruisca uno spazio tutto suo dove poter acquisire consapevolezza di se, sviluppando anche strategie funzionali ad affrontare la situazione e a vivere meglio il presente, pensando anche al futuro in modo più sereno
Resto a disposizione, anche online
cordialmente
dott.ssa Miculian
Dott.ssa Maria Zaupa
Psicologo clinico, Psicoterapeuta, Psicologo
Vicenza
Cara paziente, la morte fa parte del nostro ciclo di vita ma di fatto è una condizione di non ritorno che porta naturalmente angoscia, paura e tanto dolore. La "cura" della morte, le ritualità, il senso di comunità che si raccoglie attorno a quanti piangono i propri defunti è anche ciò che contraddistingue l'essere umano. La vita abbraccia la morte e le dà significato. Esistono le fasi di elaborazione del lutto, certo, esiste il tempo che lenisce le ferite, esiste anche ciò che può darle sollievo, tuttavia il dolore c'è ora, cosi come la paura di ciò che l'ha toccata da vicino due settimane fa: la morte della nonna tanto amata. Bene che ne scriva e buono che ci sia un collega che possa starle professionalmente vicino. dr. Zaupa Maria
Dott.ssa Francesca Gigliarelli
Psicologo clinico, Psicoterapeuta
San Benedetto del Tronto
Buonasera, mi spiace molto per la sua situazione. Purtroppo vivere un lutto non è mai un'esperienza semplice. Ha fatto sicuramente bene ad intraprendere un percorso di terapia. Ritengo che queste siano paure assolutamente affrontabili, si dia del tempo. Un caro saluto
Dott.ssa Anna Paolantonio
Psicologo, Psicoterapeuta, Posturologo
Roma
Buongiorno. Quando ci si sente fragili e non si riesce a confrontarsi con la fragilità, anzi si cerca di combatterla o di gestirla, essa prende il sopravvento con paure, ansie, pensieri ossessivi, ecc. Questo non aiuta nella crescita della fiducia in sé, col rischio di diventare più dipendenti dagli altri e, con l'angoscia che si possano perdere, non si riesce a godere dei momenti di vita che si stanno vivendo. Un buon lavoro che possa aiutarla a confrontarsi con le sue fragilità può stimolare la fiducia in se stessa che può aiutarla ad affrontare le difficoltà della vita in modo più sereno e a godersi i momenti positivi senza l'angoscia di perderli. La fiducia in se stessi aiuta a diventare meno dipendenti dagli altri perché diventa la stuttura portante della vita, sostituisce il "devo" con il "posso", rispettando le fragilità e i limiti che, solo se rispettati vengono superati con naturalezza e tranquillità. Ma è importante passare attraverso la fragilità e il dolore, dando spazio ai vissuti emotivi in modo da poterli esprimere in modo sano e costruttivo. Sono disponibile per approfondimenti. Distinti saluti
Dott. Diego Ferrara
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Quarto
Gentile utente di mio dottore,

la morte è un qualcosa con cui tutti gli esser umani devono farci i conti, ed è uno degli aspetti ritenuti inaccettabili nella nostra esistenza. Il suoi pensieri ed il suo star male sono sicuramente connessi a quanto successo di recente a sua nonna. Ha iniziato già un percorso di supporto psicologico con una psicologa, parli con lei di ciò che la turba, troverà sicuramente un contesto pronto ad accogliere il suo dolore e le sue angosce.

Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara

Dott.ssa Valeria Randisi
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Casalecchio di Reno
Buongiorno, credo che il percorso che ha intrapreso sia la scelta migliore per affrontare sia le sue fragilità sia l'elaborazione del lutto che ha risvegliato paure sul futuro.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Dott.ssa Cristina Villa
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Genova
Buonasera, i lutti sono momenti dolorosi che fanno riemergere l' angoscia di morte che tendiamo a rimuovere per riuscire a godere del presente e pianificare il futuro. Non siamo destinati a convivere con l angoscia e credo che la sua psicoterapia potrà aiutarla ad rielaborare la questione dopo il recente lutto.
Dr. Emanuele Incoronato
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Salve, io credo che, per il suo caso, potrebbe essere utile intraprendere un percorso psicoterapeutico al fine di individuare le cause più profonde della sua problematica. Cordiali saluti
Salve, le cose che racconta possono sicuramente essere il risultato di un momento molto stressante, quale appunto la perdita di un caro. L'età dei nonni e la consapevolezza che hanno avuto una vita lunga non ci preserva dal dolore di questo momento di separazione e può spingerci a farci domande sulla vita e sul tempo. Come ha chiaramente detto non esiste una soluzione alla morte, tuttavia si può e di seve imparare a cambiare prospettiva, a vederla parte del cammino, per tale ragione in terapia potrebbe esaminare perchè è così angosciata. Cosa la turba dell'idea che non si può essere eterni? Come sta spendendo il tempo su questa terra? Si potrebbe dire soddisfatta? Cosa potrebbe modificare?
Dott.ssa Elena Santomartino
Psicologo clinico, Psicoterapeuta, Psicologo
Preganziol
Buongiorno, i suoi dubbi sono legittimi.
Una psicoterapia è consigliata perché, se da una parte "guarisce" gli stati d'animo che non la fanno stare bene, dall'altro "educa" alla consapevolezza e alla conoscenza di sé. La conseguenza di questa "educazione" è che poi lei è in grado di fronteggiare tutto ciò che la vita ci riserva quotidianamente, in modo adeguato. Se non trova riscontro con lo psicoterapeuta che sta frequentando o dovesse frequentare, conviene cambiare. Ognuno ha un suo metodo di lavoro e non è detto che quel metodo vada bene per lei. A disposizione per qualsiasi chiarimento, la saluto cordialmente.
dr.ssa Elena Santomartino, psicologa psicoterapeuta
Dott.ssa Daniela Chieppa
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Milano
Salve, le sensazioni che sta vivendo sono comprensibili. La perdita di una persona a noi cara ci porta a vivere tutto quello che ha descritto.
Essersi affidata ad un percorso di psicoterapia la aiuterà ad elaborare la sua perdita.

Un caro saluto
Dott.ssa Daniela Chieppa
Dott.ssa Silvia Ragni
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Gentile utente, comprendo il suo smarrimento e dolore che sono senz'altro negativi. Consideri però che questo evento, avvenuto in tardissima età per la signora e circondata dai suoi cari, le dà la possibilità di prendere consapevolezza con qualcosa che ahimè non possiamo controllare. Quindi il processo è di accettazione, passando attraverso varie fasi emotive. La società attuale, così asettica e tecnologica, ci tiene lontano dal processo del morire. Ci sono persone che arrivano alla sua età che hanno visto tanti morti in televisione, ma neanche uno dal vivo. Questa modalità separativa tra vivi e morti ha fatto sì che non ci pensiamo mai. Quando succede in famiglia è sconvolgente. La capisco. Visto che è in terapia affronti questo tema e nella vita quotidiana, se ci pensa molto, faccia dei piccoli riti per sua nonna, di saluto, di affetto. I riti ci aiutano a contenere l'angoscia e ad avere uno spazio dedicato. Provi a "contenere" nel senso di con-tenere entrambi gli eventi dentro di sè: il lutto e la gioia per la laurea. Non sono in opposizione, sua nonna ne sarebbe contentissima. La saluto affettuosamente, dott.ssa Silvia Ragni
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Dott. Marco Carione
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Mirandola
Buongiorno, perdere una persona cara è doloroso, non importa l'età, già Freud diceva che ci vuole tempo ed è un percorso lungo, e poi ci sono le domande esistenziali sulla vita e sulla morte, il lasciare andare... Visto che è poco che ha intrapreso un percorso psicologico si dia il tempo di affrontare tutti questi temi con il suo terapeuta. Concordi con lui qualche strategia di grounding o di accettazione, che le possa servire nei momenti più difficili. C'è un bel testo di Harris che si chiama Se il mondo di crolla addosso... che può fornire spunti interessanti. Concordi tutto con il suo terapeuta per non fare confusione. Le auguro il meglio....
Dr. Michele Scala
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Padova

Mi dispiace per la tua perdita e il momento difficile che stai attraversando. È naturale sentirsi sopraffatti dal lutto e dai pensieri di morte, specialmente se non si è mai vissuta un'esperienza del genere prima. Queste paure possono essere amplificate dalla recente perdita, ma la terapia che stai facendo con uno psicologo è un passo positivo per affrontare e gestire questi sentimenti. Parla apertamente delle tue ansie legate alla morte, così da poter lavorare su di esse e ridurne l'intensità. La paura della morte è una parte normale della vita, ma imparare a viverla senza che ti domini è possibile. Cerca di concentrarti anche sui momenti positivi, come la tua laurea, anche se è difficile. Con il tempo e il supporto, queste sensazioni di ansia diminuiranno.
Dott.ssa Elin Miroddi
Psicoterapeuta, Psicologo
Roma
Gentile utente,
Il suo messaggio tocca una delle esperienze più profonde e universali dell'essere umano: il confronto con la morte e la nostra finitudine. La recente perdita di sua nonna ha aperto una porta su questi temi esistenziali, amplificando paure che erano già presenti nella sua sensibilità.
È perfettamente normale che la partecipazione al suo primo funerale, unita al legame affettivo profondo con sua nonna, abbia scatenato queste riflessioni e paure. Il lutto spesso ci mette di fronte alla nostra vulnerabilità e a quella dei nostri cari in modo molto concreto, specialmente quando si tratta della prima esperienza diretta.
I suoi pensieri sulla morte dei genitori e sulla propria mortalità sono comprensibili in questo momento. Il fatto che emergano proprio ora, in un periodo che dovrebbe essere di gioia per la sua laurea, ci dice quanto questo evento l'abbia toccata profondamente.

Le suggerisco di:
1. Dare tempo al processo di elaborazione del lutto - due settimane sono un periodo molto breve
2. Continuare il percorso con il suo psicologo, portando questi temi esistenziali che stanno emergendo
3. Non cercare di reprimere questi pensieri, ma accoglierli come parte naturale del processo di crescita e maturazione

Se i pensieri dovessero diventare troppo invasivi, interferendo significativamente con la sua quotidianità, potrebbe essere utile valutare con il suo terapeuta l'integrazione di tecniche specifiche come l'EMDR, particolarmente efficace nell'elaborazione di eventi traumatici e lutti.
Ricordi che queste riflessioni, per quanto dolorose, possono anche portare a una maggiore consapevolezza e a un apprezzamento più profondo del tempo presente con i nostri cari. Non è necessariamente qualcosa con cui "imparare a convivere" in modo passivo, ma può trasformarsi in una maggiore capacità di vivere pienamente il presente.
Rimango a disposizione per ulteriori confronti.
Con cura, Dott.ssa Elin Miroddi
Dott.ssa Sandra Petralli
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Pontedera
Salve, la perdita di una persona cara, soprattutto la prima esperienza diretta di lutto, è un evento profondamente destabilizzante, capace di riattivare paure antiche e riflessioni esistenziali difficili da gestire. È normale che in questo momento si senta sopraffatta da pensieri di paura legati alla morte, ai suoi genitori e alla propria esistenza. Spesso, come accade in percorsi di psicoterapia umanistica o mindfulness, l’obiettivo non è eliminare queste paure, che fanno parte della condizione umana, ma imparare a conviverci senza che diventino paralizzanti. Il fatto che lei stia già seguendo un percorso con uno psicologo è un ottimo passo. Con il tempo, lavorando su queste emozioni, anche attraverso tecniche come l’EMDR, potrà trovare modi più funzionali per affrontare il lutto e l’ansia ad esso connessa. Le consiglio di concedersi pazienza e gentilezza, di non forzare il piacere in questo momento, e di permettersi di vivere anche la tristezza, che è parte del processo di guarigione. La sua laurea rappresenta un importante traguardo, un segno di forza e resilienza, anche se ora la fatica sembra prevalere. Saluti, dott.ssa Sandra Petralli

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