Buongiorno Dottore le scrivo per mio figlio. Mio figlio a 5 anni a casa è un bambino allegro ,vivace

18 risposte
Buongiorno Dottore le scrivo per mio figlio. Mio figlio a 5 anni a casa è un bambino allegro ,vivace ,spigliato ,sveglio ,simpatico quando si allontana dal contesto familiare diventa un bambino molto timido, introverso , molto emotivo, intimorito non riesce ad approcciare sia con gli adulti ma soprattutto con i bambini per colpa della sua forte timidezza è della sua non sicurezza . Mio figlio ama molto giocare con i bambini ma fin da piccolo la maggior parte del tempo l ha trascorsa con i grandi. Mio figlio ha paura quasi di tutto un esempio di quest estate come anche l estati precedenti ha paura del mare .Dottore mio figlio ha iniziato la prima elementare..vorrei tanto riuscire a sbloccare questa sua paura questa sua timidezza ..gli parlo molto lo sprono ad essere coraggioso ma fino ad oggi scarsi risultati non riesce proprio a prendere l iniziativa . Sappiamo nel contesto sociale che ci troviamo quanto i bambini possono essere crudeli ed isolare il più deboli vorrei aiutare mio figlio. Dottore lei cosa mi consiglia ? Grazie
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive. Occupandomi anche di età evolutiva, capitano spesso situazioni di genitori molto preoccupati per le difficoltà relazioni dei figli e, soprattutto, per l’atteggiamento opposto che sembrano manifestare tra casa e scuola. Il tutto potrebbe essere ascrivibile ad un quadro di ansia che, tuttavia, meriterebbe di essere ulteriormente indagato attraverso episodi di vita significativi. Ritengo, dunque, fondamentale che voi possiate chiedere un consulto psicologico al fine di avere maggiori dettagli e rispondere in maniera completa alla sua richiesta.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

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Gentile utente, comprendo quanto possa essere forte la sua preoccupazione e il desiderio di aiutare suo figlio ad essere il più possibile sereno. Penso che chiedere aiuto ad un professionista possa permetterle di comprendere cosa succede al suo bambino e di sviluppare degli strumenti pratici pratici per aiutarlo. Un consulto esterno offre un altro punto di vista e soluzioni diverse quando quelle che abbiamo messo in pratica non hanno fruttato molti risultati. Le auguro il meglio, dott.ssa Jessica Maranza
Salve, immagino la preoccupazione di una madre per il proprio bambino. Sebbene sia stata chiara a esporre sommariamente il problema le consiglio di fissare un primo colloquio con uno psicologo per inquadrare il caso e darle le giuste informazioni al riguardo. Si può procedere, in seconda battuta, con incontri individuali con il bambino e in parallelo lavorare sulla dimensione prettamente genitoriale.
Rimango a disposizione
Dott. ssa Melania Filograna
Buona serata
Buongiorno,capisco le sue preoccupazioni per le insicurezze di suo figlio.Le consiglio di rivolgersi con suo marito ad un psicoterapeuta esperto nel campo infantile.Si parla di consultazione psicologica con i genitori, successivamente sarà il terapeuta a decidere se è necessario un intervento psicologico rivolto direttamente al bambino Cordiali saluti dottoressa Luciana Harari
Buonasera, comprendo le forti preoccupazioni per suo figlio. Potrebbe essere utile fissare un colloquio con uno psicologo per inquadrare il problema ed eventualmente, una volta approfondito con i genitori, rivolgere l’intervento direttamente sul bimbo.
Rimango a sua disposizione

Dott.ssa Virginia Palombi
Buonasera carissima mamma, vorrei suggerire occupandomi di psicologia scolastica di approcciarsi allo sportello di ascolto che spero sia attivo nella scuola dove si trova il suo bimbo, in modo da poter essere rassicurata sui disagi raccontati. Mi rendo a disposizione per qualsiasi confronto. Saluti
Buonasera cara mamma, comprendo la preoccupazione per suo figlio, le consiglio di rivolgersi con suo marito ad uno psicoterapeuta che si occupa di età evolutiva, vi aiuterà ad approfondire la situazione e a comprendere se sarà necessario svolgere un percorso psicologico direttamente con il bambino. Un cordiale saluto Dott.ssa Paola Trombini
Buonasera, capisco molto bene ciò che la preoccupa e le chiedo se ha notato o le hanno riferito comportamenti degli altri bambini spiacevoli o se teme che questo possa succedere. Sicuramente iniziare un percorso con un professionista la potrebbe aiutare a capire meglio la situazione e anche come poterla affrontare. Può capitare che spronarlo a fare cose diverse da ciò che si sente di fare può far sì di ottenere effetti diversi da quello desiderato.
Un caro saluto Elisabetta
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Buonasera, sì sono d'accordo con i miei colleghi che mi hanno preceduta, per essere più tranquilli sarebbe bene che voi genitori facciate dei colloqui con uno psicoterapeuta dell'eta' evolutiva. Inseguito se lo spicoterapeuta lo ritiene necessario dovrete far fare dei colloqui al bambino. Sarebbe bene intervenire il prima possibile per poter risolvere anche per un vostra tranquillita',Cordiali saluti, Eugenia. Cardilli,
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Salve Mamma, comprendo la sua preoccupazione e concordo con i Colleghi sulla possibilità di rivolgersi con il padre di suo figlio ad uno psicoterapeuta dell'Etá evolutiva così da approfondire e dare ascolto alle paure/timori di suo figlio che, forse, in questo momento di difficoltà (non dimentichiamoci che siano in una situazione di Pandemia che ha visto i bambini, specie i piccoli, sballottati da un contesto all'altro e sacrificando la socialitá) stá esprimendo, a modo suo, le sue sofferenze. Un caro saluto Dott.ssa Miraglia
Salve, le consiglio di rivolgersi a un psicoterapeuta che tratti l'età evolutiva. Una volta raccolte le informazioni necessarie, potrete decidere che cosa fare.
Buona giornata.
Dott. Fiori
Cara donna,

i bambini così piccoli solitamente sono le specchio di insicurezze, timori, preoccupazioni appartenenti al mondo adulto con cui sono in contatto. Potrebbe esser utile approfondire le dinamiche relazionali presenti all'interno della vostra famiglia la sua storia e la storia del papà di suo figlio con l'obbiettivo di poter meglio comprendere da dove nascano le sue insicurezze . I bambini sono come spugne, assorbono tutto ed in questi casi molte situazioni possono sbloccarsi attraverso percorsi di natura sistemica. Il consiglio è quello contattare uno specialista, con lo scopo di intraprendere un percorso di psicoterapia familiare con l'obiettivo di aiutare suo figlio ma in primis la vostra famiglia ad affrontare le difficoltà e l'incertezza della vita di relazione.

Cordiali Saluti
Dottor Diego Ferrara
Buongiorno. Si rivolga esclusivamente ad uno specialista che tratti l'età evolutiva. È il modo migliore e più efficace per affrontare questa situazione.

Saluti

MT
Gentile mamma,
prima di tutto pensi che suo figlio dispone già di una grande risorsa: una mamma attenta che si preoccupa per lui e che si pone molte domande sulla sua crescita e sulla sua serenità. La timidezza nei bambini e la differenza tra gli atteggiamenti a casa e nei contesti con i pari sono cose piuttosto frequenti.
Credo che prima di tutto lei debba fare una valutazione, possibilmente con l'affiancamento di uno specialista, chiedendosi: mio figlio come vive questa situazione? Lui in prima persona ne soffre? O sono io a soffrirne? A volte sono i genitori che riversano sui bambini ansie contestuali, ad esempio i pareri (a volte non richiesti) dei nonni, degli altri genitori, dei maestri di scuola, eccetera. Lei è l'unica che può sapere davvero che cosa fa stare davvero male suo figlio e che cosa, invece, fa stare male lei e percepire alcuni aspetti della sua esperienza di genitore come non soddisfacenti o fallimentari. Quanto pesa il giudizio dell'esterno sulla vostra situazione? Questo, a mio avviso, è il primo fattore da isolare. E' utile affinchè lei viva la sua esperienza di maternità nella sua unicità, senza subire troppo le influenze altrui. Dopo questa riflessione doverosa, credo che potrebbe essere interessante per lei svolgere un percorso di parent training per capire quale sia il modo giusto di sostenere il suo bambino e accompagnarlo a una maggiore relazionalità coi pari, sempre con i suoi tempi e senza forzarlo troppo. Purtroppo, seppure i genitori agiscano a fin di bene, i bambini possono percepire atteggiamenti volti a spronarli come qualcosa di intrusivo a cui non sanno bene come rispondere. A volte si crea proprio un circolo vizioso: più il bambino sente le aspettative genitoriali gravare su di lui/lei, più si inibisce a livello relazionale. Fare un percorso di parent training e/o sostegno, potrebbe veramente darle una mano per valorizzare i suoi punti di forza come mamma e accompagnare suo figlio verso una crescita serena.
Saluti
GP
Gentile utente,
dalle sue parole colgo anzitutto la sua preoccupazione di genitore e il suo legittimo desiderio di vedere il suo bambino felice e sereno. Mi chiedo tuttavia se queste ansie e paure generino più fatiche e malesseri in lei o in suo figlio: capita infatti a volte che eventi o emozioni che a noi paiono enormi, per altri siano invece sopportabili e meno problematiche. Spesso inoltre le persone (non solo i bambini) si comportano in maniera diversa a seconda dei contesti e delle persone con cui sono in relazione: più sicure, estroverse e vivaci in alcuni casi e meno in altri. Tenga inoltre in considerazione che i tempi di maturazione dei bambini sono veloci, i cambiamenti repentini, e talvolta nel giro di pochissimo tempo sembra di avere a che fare letteralmente con "un'altra persona"! Certo è legittimo e positivo il suo desiderio di comprendere a fondo come stia suo figlio e cosa possiate fare come genitori per lui: la invito quindi ad affidarvi ad un professionista che possa sostenervi nel guardare al vostro bambino con curiosità e apertura, magari considerando che lui - benchè piccolo - è una "personcina" fatta "a modo suo", da accompagnare e guidare nella crescita ma non necessariamente da "cambiare" o "aggiustare".
Spero di essere stata di una qualche utilità e la ringrazio della sua preziosa condivisione. Rimango a disposizione e la saluto con calore.
dott.ssa Roberta Sala
Buonasera. Comprendo la sua preoccupazione e le sue paure a breve e a lungo termine. Penso che potrebbe esserle d'aiuto richiedere una consulenza ad uno psicologo specializzato nell'area evolutiva, che gradualmente potrebbe offrirle un ulteriore punto di vista, nonché accompagnarla per un breve pezzo di strada del suo percorso genitoriale. Consideri che i bambini possono cambiare, sviluppare strategie adattive e competenze relazionali secondo i propri tempi. Inoltre potrebbe essere utile sapere se questa sensazione di disagio è espressa anche da suo figlio, o rappresenta solo una sua percezione. Le auguro il meglio e resto a sua disposizione.
Cordiali Saluti,
Dott.ssa Marianna Larocca
Gentile Signora, non è con le parole che può cambiare i vissuti emotivi di suo figlio che forse ha necessità di un intervento specifico che tenga in considerazione anche l'operato della famiglia. Bisognerebbe valutare la preistoria del bimbo, l'emotività di chi lo circonda e tanto altro. Se questa "timidezza" dovesse essere un vissuto difficile per il suo bambino le consiglio di farlo valutare da una psicoterapeuta che si occupa di infanzia. Intervenire, laddove ce ne fosse necessità, in questa età precoce dà ottimi risultati in minore tempo rispetto ad un adulto.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Buongiorno, Per molti bambini, le situazioni inusuali, nuove, o non familiari possono generare ansie e ritiro, credo che queste facciano parte delle sfide evolutive che suo figlio dovrà affrontare, in particolare alla luce della nuova esperienza scolastica. Tenga presente che i bambini nascono con temperamenti diversi, ma le esperienze sociali e familiari possono orientare ad aperture o a ritiri in base alla qualità delle esperienze stesse.
Le suggerirei una consulenza genitoriale e un successivo percorso diagnostico per il suo bimbo. Cordialmente. Dott. Andrea Saccon

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