Buongiorno da quando ho 20 anni ad oggi che ho 32 anni sono in cura con delle goccie per attacchi di

20 risposte
Buongiorno da quando ho 20 anni ad oggi che ho 32 anni sono in cura con delle goccie per attacchi di panico e ansia che ho sempre avuto, però non ho mai fatto Psicoterapia perchè fino a 6 giorni fa stavo bene come se non avevo nulla di tutto ciò... adesso da 6 giorni ad oggi ancora si e unito un senso di irrealta come se quello che faccio tipo scrivo sembra come se non sono io, guardo la mia stanza sembra di vederla diversa, esco fuori e sembra di essere spaesato come se non so dove andare, mi sveglio la mattina guardo la stanza e sembra di non riconoscerla, devo lavorare e non riesco a concentrami a fare quello che devo fare... in poche parole una sensazione brutta che non auguro a nessuno, in più a tutto ciò questo però da 3 giorni si e unito dei pensieri come di fare del male a chiunque mi stai vicno come ucciderlo o tirargli un pugno o qualsiasi cosa... mi sapete dire per favore cosa mi stia accadendo e se tutto ciò può essere conducibile a schizofrenia che e la mia più grande paura... anche se so chi soffre di schizofrenia non sene rende conto io invece mi rendo conto di quello che sto passando... grazie
Dott.ssa Caterina Testa
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Salve, mi dispiace per la sua situazione. Per aiutarla a gestire queste sensazioni, che potrebbero essere causate da pensieri intrusivi un percorso di psicoterapia potrebbe aiutarla. Vero che con il farmaco riesce a gestire la sintomatologia ansiosa, ma con la terapia psicologica potrebbe avere miglior chiarezza riguardo a questi nuovi sintomi e imparare a gestirli. Sono spiacente di non poterle fornire le rassicurazioni che desidera, purtroppo però sarebbe davvero poco professionale basare una valutazione clinica su questo breve racconto. A disposizione in caso di bisogno

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Dott.ssa Valeria Sicari
Psicologo, Psicoterapeuta
Vicenza
Gentile utente la ringrazio per il suo racconto e la sua condivisione con noi credo sia necessario rivolgersi innanzitutto ad uno specialista e far rivedere la farmacoterapia e intraprendere la psicoterapia per capire come mai questo acutizzarsi del disturbo che può essere tutto e niente allo stesso tempo. Il farmaci aiuta a eliminare il sintomo ma poi è necessario ci sia di supporto un sostegno a capire cosa le sta accadendo dentro di lei. Credo non ci siano i presupposti ne questo è il luogo adatto ne ci sono gli strumenti e le informazioni che ci ha fornito hanno bisogno di essere approfondite da uno specialista pertanto non si allarmi ne pensi a diagnosi di ogni sorta o tipo. Le auguro di trovare la serenità e di trovare il supporto adatto a lei un caro saluto Dott.ssa Valeria Sicari
Dott.ssa Silvia Parisi
Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo
Torino
Buongiorno,

Da quello che descrivi particolarmente, sembra che stia vivendo un momento difficile, caratterizzato da sintomi di derealizzazione e pensieri intrusivi che le stanno generando molta paura e disagio. La derealizzazione è una sensazione di distacco dalla realtà, come se il mondo intorno a sé appare strano o irreale. Questa condizione è spesso legata a stati di ansia intensa, stress prolungato o attacchi di panico.

I pensieri intrusivi e aggressivi, invece, sono più comuni di quanto si possa pensare e non indicano necessariamente un disturbo grave come la schizofrenia. Spesso sono associati a disturbi d'ansia o ossessivo-compulsivi (DOC), dove il timore di poter perdere il controllo genera un'ansia molto intensa. Il fatto che lei ne sia consapevole e che questi pensieri le creino disagio è un aspetto fondamentale, poiché chi soffre di schizofrenia generalmente non ha questa consapevolezza critica.

È importante non lasciarsi sopraffare dalla paura e cercare un supporto professionale. La sola assunzione di farmaci può non essere sufficiente a gestire pienamente l'ansia ei sintomi correlati. Per questo motivo, sarebbe utile e consigliato approfondire la situazione con uno specialista, che potrà aiutarla con un percorso di Psicoterapia mirato e, se necessario, valutare il trattamento più adatto alle sue esigenze.

Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
Dott.ssa Roberta De Vito
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Avellino
Salve, le consiglio di rivolgersi ad un collega per una corretta diagnosi. Comprendo ed accolgo la sua paura e chiedere aiuto è l'unica cosa che può permetterle di comprendere bene cosa stia accadendo ed aiutarla a risolvere questo momento di difficoltà.
Dott.ssa Elisa Folliero
Psicologo, Psicoterapeuta
Spino d'Adda
Buonasera.
Le consiglio, innanzitutto, di recarsi nuovamente dallo psichiatra presso il quale è già in cura, riferendo la nuova sintomatologia. Quella che descrive non necessariamente è ascrivibile ad un quadro di schizofrenia, di prima impressione sembrerebbe sicuramente una sintomatologia circoscrivibile in un quadro di derealizzazione, la quale può però essere legata a varie eziologie.
Non c'è poi mai un momento preciso in cui si consiglia l'inizio di un percorso psicoterapico da affiancare ad uno farmacologico: esso è però sempre sicuramente consigliato. Difatti, è all'interno di un percorso psicoterapico che può approfondire anche cosa possa essere accaduto (può trattarsi di un fatto anche poco significativo in apparenza) sei giorni fa, che possa aver determinato i nuovi sintomi che descrive.

Sperando di esserle stata d'aiuto,

Dott.ssa Elisa Folliero
Dr. Michele Scala
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Padova
L'ansia e gli attacchi di panico vanno affrontati subito, perché sono il primo problema da gestire. Solo dopo si può lavorare su tutto il resto. Con una terapia breve strategica si possono ottenere ottimi risultati già in pochi incontri, aiutando a riprendere il controllo della situazione in modo efficace.

Dott.ssa Daniela Chieppa
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Milano
Buongiorno, mi dispiace per le sensazioni che sta provando. Purtroppo la sola assunzione del farmaco la aiuta solo in parte. Intraprendere un percorso di psicoterapia ad orientamento cognitivo comportamentale la aiuterebbe a gestire in modo diverso i suoi pensieri e le sue emozioni.
Resto a disposizione per eventuali approfondimenti
Cordiali saluti
Dott.ssa Daniela Chieppa
Dott.ssa Letizia Muzi
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Pontassieve
Buona sera
le consiglierei di rivolgersi ad un professionista (psicoterapeuta, sia psicologo o psichiatra) al fine di comprendere eventuali eventi di vita (anche positivi) che possono aver determinato una forte attivazione del suo equilibrio psichico e del suo sistema nervoso così da comprendere la possibile causa di questi sintomi dissociativi di cui ci sta parlando. Se ha bisogno di ulteriori chiarimenti non esiti a contattarmi anche in modalità online.
dott.ssa Letizia Muzi
Dott.ssa Elda Valente
Psicologo, Psicologo clinico
Torremaggiore
Salve gentile utente, quasi sempre una cura farmacologica non unita ad una buona psicoterapia o analisi, potrebbe non avere le conseguenze desiderate, cioè lavorare in profondità al problema per averne la consapevolezza e cercare di cambiare. Le suggerisco di iniziare un lavoro di psicoterapia o analisi. Cordialmente.
Dott.ssa Elda Valente
Dott.ssa Eleonora Errante
Psicoterapeuta, Psicologo, Terapeuta
San matteo della Decima
Buonasera,
grazie della sua condivisione.
Io informerei innanzitutto il suo medico di base, per vedere e monitorare la situazione per quanto riguarda la terapia farmacologica, poi vedrà lui se indirizzarla da altri professionisti che la possano aiutare dal punto di vista dei farmaci. Affiancare una volta stabilita la situazione un percorso terapeutico, potrebbe aiutarla a conoscere meglio il suo funzionamento e ad avere maggiori consapevolezze.
In bocca al lupo.
Un caro saluto.
Dott.ssa Monika Elisabeth Ronge
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Verona
Buona sera, da quello che sta scrivendo, penso che lei si starà difendendo da qualcosa che non vuole affrontare. La semplice ansia non le basta più per allontanare quello che lei teme, per cui dopo ha bisogno di estraniarsi.con una psicoterapia che le permette di entrare in vero contatto con le sue emozioni la porta ad una consapevolezza che poi le darà la possibilità di trovare modi più funzionali per affrontare quello che la spaventa.
Rimango a disposizione per qualsiasi chiarimento
Cordiali saluti
Dottoressa Monika e Elisabeth Ronge.
Dott.ssa Valeria Randisi
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Casalecchio di Reno
Buonasera, per una diagnosi è necessaria una valutazione approfondita. Sembrerebbe più una depersonalizzazione che altro ma non è possibile dirlo con certezza. I sintomi possono essere riconducibili a diversi disturbi, non è la singola manifestazione che consente di fare una diagnosi. Le suggerisco di contattare lo psichiatra che le ha prescritto i farmaci, vedere se ci sono effetti collaterali o gli episodi che descrive sono imputabili ad altro. In ogni caso prenderei in considerazione l'idea di un percorso, i farmaci da soli non eliminano le cause del malessere.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Dott.ssa Daniela Voza
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Milano
Buonasera, rispetto alle problematiche da lei lamentate e alla sua richiesta, le sarebbe utile intraprendere un percorso di psicoterapia Metacognitiva, un approccio che si colloca nell'ambito della terza generazione delle terapie Cognitivo-Comportamentali e che vanta crescenti evidenze empiriche di efficacia. Rimango a disposizione per ulteriori chiarimenti. Cordiali saluti. Dott.ssa Daniela Voza
Dott.ssa Noretta Lazzeri
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Firenze
Buonasera, quello che descrivi sembra essere una combinazione di sintomi di ansia e panico, e potrebbe anche esserci un componente legato alla depersonalizzazione, che è un tipo di disturbo dissociativo. La depersonalizzazione può manifestarsi come quella sensazione che descrivi, in cui ti senti distaccato dalla realtà, come se non fossi tu a fare o a vivere le cose, o come se l'ambiente attorno a te fosse "strano" o difficile da riconoscere. Questo tipo di sintomo è comune nelle persone che soffrono di attacchi di panico e ansia, e spesso può essere scatenato da uno stato di stress o da un accumulo di preoccupazioni emotive.
Per quanto riguarda i pensieri violenti che descrivi, è importante sapere che avere pensieri di questo tipo non significa necessariamente che tu voglia o stia per fare qualcosa di dannoso. Spesso i pensieri violenti, purtroppo, sono una manifestazione della paura o di un forte stato di ansia. Molti pazienti con disturbi d'ansia, panico o depressione possono avere pensieri intrusivi e spaventosi, ma ciò non indica una vera intenzione di agire su di essi. Ti suggerisco di parlare con uno psicoterapeuta per un approfondimento. Potrebbero essere utili alcune tecniche di gestione dell'ansia e un supporto psicologico per affrontare questo momento. Un professionista della salute mentale potrà aiutarti a comprendere meglio i tuoi sintomi e a sviluppare un piano terapeutico adatto.
Un caro saluto
Dott.ssa Noretta Lazzeri
Dott.ssa Mariella Losavio
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Bari
Per molto tempo hai soffocato la tua sofferenza ed ora le gocce non hanno più funzione. Dici bene non hai schizofrenia , sei troppo consapevole della tua realtà, le sensazioni che provi sono derivate dall'ansia, attacchi di panico, ti denti depersonalizzata, "ci sei ma non ci sei". Anche i pensieri negativi che hai raccontato ne sono un effetto, ossia cerchi qualcosa di forte per distogliere il vero motivo della sofferenza.
Puoi risolvere semplicemente con un percorso di psicoterapia.
Dott. Diego Ferrara
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Quarto
Gentile utente di mio dottore,
gli attacchi di panico al pari di altri disturbi d' ansia possono essere trattati con successo attraverso l' ausilio integrato di farmacoterapia e psicoterapia. La prima importantissima quando si è in presenza di sintomi in forma acuta, la seconda essenziale per comprendere le ragioni inconsce del malessere. Intraprenda quanto prima un percorso psicologico, la aiuterà con il tempo a guardare ad un benessere più a lungo termine.
Cordiali saluti
Dott. Diego Ferrara
Dott.ssa Dafne Buttini
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Arezzo
Dalle sue parole sembra attraversare un momento davvero particolare che meriterebbe di essere condiviso. I suoi vissuti, così importanti e delicati, necessiterebbero di essere ascoltati e approfonditi in un contesto terapeutico, certamente un percorso psicologico la aiuterebbe a fare chiarezza e ad affrontare questo momento. La psicoterapia è prima di tutto un viaggio, un'esplorazione di noi stessi con la compagnia di qualcuno a cui affidarsi e su cui poter contare che può aiutarci a conoscerci meglio, a sondare parti di noi emozioni, pensieri, prospettive ancora sconosciuti che è arrivato il momento di incontrare. Le suggerisco di valutare l'inizio di un percorso di terapia con la compagnia di qualcuno che si sintonizzi al meglio con le sue necessità e aspettative, in caso mi trova disponibile ad riceverla (attraverso la video-consulenza online) e, se mi permette, la invito con piacere a ritagliarsi qualche minuto per leggere la mia descrizione presente su questa piattaforma e farsi una prima idea di me del mio approccio; se la lettura le piacerà e se la motiverà a mettersi in gioco (scegliere di affrontare il nostro dolore è una scelta molto coraggiosa e una scommessa su noi stessi!), mi troverà felice di accoglierla. Resto a sua disposizione e, se vuole, la aspetto.
Un gentile saluto
Dott. Leonardo Provini
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Roma
Buongiorno, è difficile - se non impossibile - poter fare diagnosi da un post su internet. Da quello che racconta mi sembra non ci sia nulla di rapportabile alla schizofrenia. Mi sembrano invece momenti connessi a forti picchi di angoscia che si associano a questi timori. Le consiglierei tuttavia di approfondire la questione con un professionista per capire e trattare quanto le sta succedendo (psicoterapia?). Le consiglierei anche di contattare uno psichiatra, se già non l'ha fatto, per monitorare la terapia farmacologica.
Cordiali saluti
Dott. Fabio Romano
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Ferrara
Buongiorno! Posso solo provare ad immaginare quanto sia spaventato e preoccupato. Considerato i limiti dello strumento e la delicatezza della situazione che descrive, cercherò di dare un piccolo contributo. Da circa 12 anni assume benzodiazepine e le cose sono andate bene, per molto tempo. Adesso, però, si sono imposti dei vissuti di irrealtà e il mondo che la circonda sembra non appartenerle più, ma anche la paura di poter fare male a qualcuno (o a sé stesso) e il rischio di perdere in qualsiasi momento il controllo dei suoi impulsi. Se questo era l’unico modo per sentirsi meno solo, ha fatto bene a scrivere, ma adesso bisognerà fare subito qualche altro passo, più concreto. Penso sia indispensabile una consulenza psichiatrica, per valutare la situazione attuale e rivedere la terapia farmacologica. Poiché i farmaci funzionano molto bene per alcune cose e meno per altre, sarà lo stesso psichiatra a suggerire un lavoro psicoterapeutico e orientarla in tal senso. Se non disponesse delle risorse necessarie, si rivolga con fiducia al CSM (Centro di Salute Mentale) a lei più vicino, troverà colleghi professionalmente preparati e umanamente dotati. Non tergiversi, perchè merita di vivere una vita piena e serena, ma c’è del lavoro da fare. In bocca al lupo
Dott. Febbraro Jacopo
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Parma
Ciao, credo anzitutto che per quel che racconti e per il fatto che tu lo abbia condiviso qui, sia fondamentale dar valore a quest'atto, pensando di associare alla cura farmacologica quantomeno un primo consulto psicoterapico. Questo allo scopo di fare un punto più chiaro della situazione e considerare poi, eventualmente, insieme al professionista, di rivalutare la stessa cura. Sembri descrivere vissuti e sintomi riconducibili al fenomeno della depersonalizzazione e derealizzazione. L'invito è però non tanto quello di stare sulla diagnosi o sulla paura di questa, ma invece sulla tua volontà di star meglio.

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