Buongiorno, credo che la mai ragazza, incinta, si affetta da disturbo borderline della personalità,

17 risposte
Buongiorno,
credo che la mai ragazza, incinta, si affetta da disturbo borderline della personalità, ma non ne ho la certezza al 100%, ha una storia di abusi da piccola, ha problemi in famiglia con padre che l'ha abbandonata da piccola e che ha perso al gioco la casa, estremizza tutto a volte sono l'uomo della sua vita e se le dico qualcosa che non le piace sono un mostro, mi sembra che qualsiasi cosa dica o faccia le possa far scoppiare una crisi, ha attacchi di panico, mi caccia di casa e dice che io l'ho abbandonata, non vuole che abbi auna vita al di fuori di lei, vive la gravidanza come un malattia, so che ha tentato il suicidio in passato, manipola le persone e gioca sui sensi di colpa, scoppia senza motivo e per cavolate, esagera in tutto... Io credo abbai bisogno di aiuto ma lei dice che gli psicologi non capiscono nulla...come faccio a convincerla a farsi vedere? Mi sento solo in questo...
Sono riuscito a convincere i suoi che vivono a migliaia di Km del fatto che lei non stia bane, ma non sappiamo cosa e come fare..
Il fatto che sia incinta complica tutto...quali sono gli step?
Buongiorno ! La situazione che lei descrive è sicuramente molto complessa e, chiaramente per farsi un'idea precisa bisognerebbe conoscere la sua compagna .
Posto ciò , la storia di vita che lei mi descrive , piena di lutti, perdite, abbandoni ed abusi sicuramente non può regalare un equilibrio solido in chi l'ha vissuta a meno di non aver fatto un'elaborazione psicologica che fa strada all'accettazione ed alla consapevolezza.
Oltre a ciò , la gravidanza che è un periodo complesso nella vita di una donna, aggiunge pesi e forti squilibri .
Aiutare qualcuno che non vuole essere aiutato ( e spesso ciò accade alle persone che più ne hanno bisogno) è davvero complesso. Bisogna tenere duro, impegnarsi e spesso mettersi per primi in gioco .
Il modello sistemico relazionale spesso funziona proprio in questo modo, tirando in ballo gli altri componenti della famiglia per poter offrire cura proprio a chi ne ha più bisogno . Pertanto se vuole può contattarmi così posso darle delucidazioni in merito al possibile iter da percorrere.
Saluti!

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Gentile signore, comprendo la sua situazione e il suo senso di solitudine. Come ha avuto modo di constatare il disturbo borderline della personalità è un problema molto serio e complesso caratterizzato da instabilità, impulsività, aggressività, comportamenti autolesionistici, purtroppo fino a tentativi di suicidio. La sua preoccupazione è fondata, la sua ragazza ha bisogno di aiuto e la gravidanza potrebbe aggravare la situazione già così difficile. Il trattamento più efficace per la cura di questo disturbo è la psicoterapia affiancata dalla farmacoterapia. Non dimentichiamo che non è facile aiutare una persona che non vuole essere aiutata. In questo momento un appiglio per convincerla a intraprendere un percorso terapeutico potrebbe essere la gravidanza, il bimbo in arrivo. E' importante fare capire alla sua compagna che per prendersi cura del bambino deve cominciare a prendersi cura di se stessa, diversamente il piccolo rischierà di avere le sue stesse carenze, problematiche e sofferenze. Se tutto questo non dovesse funzionare può sempre prendere in considerazione l'idea di chiedere aiuto per sé, per avere un sostegno in questa situazione così difficile e disperata. Mi rendo conto che questa breve risposta non può essere esauriente in un situazione così complessa, mi consideri, pertanto, a sua disposizione per qualunque approfondimento e ogni altra evenienza.
Buonasera, da quello descrivere il disturbo della sua ragazza rientra nell'ambito dei disturbi di personalità ed è opportuno che intraprenda un percorso di psicoterapia. Risulta purtroppo molto difficile riuscire a "convincere" una persona a farsi aiutare, a maggior ragione se, da come racconta, probabilmente non ne ha consapevolezza. Sarebbe interessante capire come mai ha una visione negativa degli psicologi: ha in passato attuato un percorso che è stato fallimentare? L'unica via che adesso mi pare percorribile è che lei convinca la sua compagna verso una psicoterapia di coppia, ponendo quindi l'attenzione non tanto sui problemi che ha la sua compagna, quanto piuttosto sul fatto che lei sente il bisogno di un aiuto per gestire la vostra relazione. Sarebbe necessaria ovviamente una terapia individuale, che esplori tutti i vissuti traumatici e di abuso subiti dalla sua ragazza, i legami di attaccamento con le figure genitoriali, quali sono i vissuti che accompagnano la gravidanza, e che affronti le cognizioni e le emozioni della sua compagna e il suo funzionamento nelle relazioni interpersonali. Personalmente le suggerisco una psicoterapia EMDR che è la terapia scientificamente riconosciuta come migliore nel trattamento dei traumi, fermo restando che centrale per il buon esito della terapia rimane comunque l'instaurarsi di una relazione positiva tra il terapeuta e il paziente al di là della tecnica specifica utilizzata. Cordiali saluti. Dr.ssa Delle Fave Alessandra
Salve, la situazione descritta necessita di un'attivazione immediata. Le consiglio di rivolgersi al consultorio familiare più vicino, dove la sua ragazza potrà essere presa in carico da un'equipe multidisciplinare trovando, oltre al sostegno medico anche un supporto psicologico. Avendo collaborato per diversi anni con tali strutture Le posso garantire che gli operatori sapranno come gestire la situazione. Resto disponibile per qualsiasi dubbio o chiarimento. Cordialmente.
Salve,
La situazione descritta necessità di una urgente consultazione specialistica per salvaguardare la sua compagna, il nascituro e la vostra relazione affettiva.
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Direi, consapevole della complessità della situazione in cui si trova, opportuno sarebbe provare ad affrontare la faccenda non di petto, piuttosto sotolineando problematiche comuni e su questo provare a chiedere aiuto.
Buongiorno,
la situazione che descrive sembra difficile; inoltre la gravidanza e la nascita di un bambino sono momenti delicati, di grandi novità che spesso portano benefici, ma che per alcune donne sono fonte (soprattutto la nascita) di grande stress e di possibile depressione.
Se la ragazza si rifiuta di andare da uno psicologo psicoterapeuta le consiglio di andarci da solo, almeno in un primo momento. Infatti, oltre al fatto che lo psicologo può suggerirle comportamenti che potrebbero indurre la ragazza a partecipare, lo stesso psicologo può molto aiutarla a migliorare la relazione con tutto ciò che ne può derivare di bene. Al riguardo le consiglio un articolo sui benefici della terapia della Gestalt che può trovare sul mio sito professionale.
Buonasera,
è sicuramente una situazione delicata.
Se la sua compagna in questo momento rifiuta un sostegno psicologico può essere utile che sia lei a intraprendere un percorso psicoterapeutico individuale volto a prendersi cura di sé e della relazione, con nuovi strumenti.
Mi preme sottolinearle l'importanza della rete di sostegno in questo momento, familiare, amicale e professionale. Utile ricorrere ad un consultorio familiare.

Cordialmente
Dovrebbe intanto chiedere sostegno lei stesso ponendo questi problemi ad un terapeuta che lavori
anche con le coppie (e quindid abbia una formazione ed esperienze specifiche) e attui una
metodologia esperienziale relazionale. Insieme a lui (o a lei) potrà vedere come far venire la sua
ragazza magari inizialmente per accompagnare lei stesso che si deve “curare”. Penso che la
situazione sia comunque non facile: diceva uno dei miei maestri che se un paziente/cliente non è
consapevole di aver bisogno di aiuto e non lo vuole chiedere né accettare “la faccenda è seria!!” Per ulteriori informazioni può telefonarmi al numero che trova nella mia pagina di profilo.
Salve, ho letto attentamente la sua domanda, effettivamente lei si trova in una situazione veramente difficile oltre che dolorosa. La sua compagna sarà la madre del suo futuro figlio e chiaramente tutto questo la preoccupa perchè non vuole farsi aiutare o forse non percepisce la gravità del suo disturbo. Come hanno già risposto i miei colleghi, lei potrebbe richiedere un intervento di "tipo indiretto". Questa modalità, in questo caso, è l'unica possibilità di trattamento, perchè spesso i familiari si sentono impotenti di fronte ad alcuni tipi di problematiche e che apparentemente sembrano di difficile gestione, rispetto al così detto portatore del sintomo e del problema. Tramite il suo lavoro psicologico spero che riesca a fare un buon lavoro su di sè, e di conseguenza essere d'aiuto alla sua compagna, la saluto cordialmente, dott. Eugenia Cardilli
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Buona sera la storia che ci racconta appare piuttosto complessa. Qualora la sua ipotesi sia corretta il disturbo di cui ci sta parlando è particolarmente difficile da gestire. Chiaramente non è fondamentale per le persone sentirsi attaccate addosso delle etichette, dei marchi...che tuttavia servono agli specialisti per comprendere la situazione con cui hanno a che fare.
Nel suo caso mi sento di consigliarle di "sfruttare" i momenti di particolare difficoltà della sua fidanzata per convincerla a rivolgersi ad uno specialista. Nel contesto di una gravidanza la terapia farmacologica sembra alquanto inutile da proporre. Provi a farle sentire la sua vicinanza nei momenti di vuoto, estremamente frequenti nel dist borderline. Scelga degli alleati che la sua fidanzata ritiene persone affidabili, che so un amico/amica. Il sostegno sociale molto spesso è di estremo aiuto. Ci faccia sapere
Buongiorno. vista la situazione, c'è da provvedere immediatamente. le problematiche descritte della sua ragazza, prossima madre, si possono affrontare unicamente con un lavoro di rete, che supporti lei, la ragazza e il nascituro. Le consiglio di rivolgersi al consultorio familiare più vicino, dove la sua ragazza potrà essere presa in carico da un'equipe multidisciplinare trovando, oltre al sostegno medico anche un supporto psicologico.E' da molti anni che lavoro in situazioni simili e non ho ancora trovato soluzioni migliori. attualmente ci sono percorsi di terapia specifici per borderline presso i servizi psichiatrici. c'è da informarsi presso i Servizi di Salute Mentale. intanto cominciate col Consultorio, dove vi daranno le prime indicazioni. Cordialmente. Enrico Piccinini
Gentile Utente,
Indipendentemente dall' "etichetta" precisa, il funzionamento che descrive della sua compagna è complesso e per essere trattato richiede gradualità e pazienza. Purtroppo, la sfiducia che questa ragazza ripone negli psicologi non aiuta, e questo ci porta a colpire il problema ai fianchi: potrebbe essere una buona soluzione che inizi lei nel concedersi lo spazio di qualche colloquio per comprendere in che modo, involontariamente, entri a far parte del dolore della sua compagna per poi, successivamente, coinvolgerla. Quando si ha un problema nella coppia, parlare di "noi" ha sempre più vantaggi che parlare di "tu", e potremmo scoprire che il rifiuto degli psicologi di questa ragazza non sia poi una volontà così granitica, ma forse una paura.
Un caro augurio di buona fortuna
Salve. La sua situazione è molto complicata e delicata.
Il problema principale è che la sua compagna sembra rifiutare l'aiuto che lei le propone.
Prenda cobtatti con un servizio pubblico che metta disposizione una Equipe di professionisti che prendano in carico la situazione.
Cordiali saluti Dottor Emanuele Grilli.
Buongiorno,
intanto non può essere lei ad effettuare una diagnosi e ad etichettare una persona come affetta da disturbo borderline di personalità, ma un professionista, magari uno psichiatra o uno psicoterapeuta.
Detto ciò, è indubbio che il vissuto della sua compagna è sicuramente complesso e problematico, ma finchè non sarà lei ad essere consapevole di questo e a sentirlo come un problema credo che lei possa fare ben poco, perchè non può costringerla ad andare da un professionista contro la sua volontà, d'altronde è una donna e non una bambina.
Quello che lei può fare è sicuramente comunicare alla sua compagna come, i comportamenti che lei stessa attua all'interno della coppia, della relazione, la fanno sentire, in modo da trovare una soluzione per salvaguardare non soltanto il benessere della coppia stessa, ma anche quello della famiglia dal momento che è incinta e che darà alla luce un bimbo.
Saluti.
Gentile utente,
Una diagnosi psichiatrica può essere fatta solo a partire da una valutazione specialistica corredata da appositi strumenti testistici. Certamente ciò che lei racconta è una relazione molto tormentata, dove lei si scontra con il totale rifiuto della sua compagna a farsi aiutare. D'altra parte se non accetta l'aiuto non la si può obbligare. Ciò non priva lei, tuttavia, della possibilità di ricevere supporto su come gestire questa situazione così delicata, considerando che state per avere un figlio e diventare una famiglia. Ciò le consentirebbe di sentirsi meno solo e più attrezzato per gestire un rapporto così complesso e affrontare il futuro che vi attende.
Un caro saluto

Salve vista anche la situazione della gravidanza è più che mai urgente un intervento. Se la sua compagna si rifiuta di farsi aiutare le proponga una terapia di coppia, così lei non si sente " malata".
Si rivolga ad un terapista di coppia specializzato in questo.
Dott.ssa Milvia Verginelli

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