Buongiorno a tutti dottori, dal 28 Maggio in seguito a un forte spavento ho iniziato a soffrire d’an

18 risposte
Buongiorno a tutti dottori, dal 28 Maggio in seguito a un forte spavento ho iniziato a soffrire d’ansia… premetto che sono in psicoterapia lunedì sarà la 3 seduta, Dal 4 Giugno ho iniziato a soffrire di problemi di reflusso, anche se ammetto di aver fatto tutti gli analisi del caso( elettrocardiogramma, ecocardiogramma, rx al torace, ecoaddome completo) tutti negativi( sono sano come un pesce) da inizio Giugno ho problemi a respirare( anche se ho una saturazione compresa fra 98-100 e dei battiti regolari). La mia domanda è possibile che si sia bloccato il diaframma, ho parlato con 2 fisioterapisti e tutti e due mi hanno dato la stessa risposta. La mia domanda è la seguente facendo sport, sboccando il diaframma e continuando la fisioterapia è possibile tornare a vivere bene? Grazie in anticipo.
Salve per rispondere puramente alla sua domanda.....si è possibile se la diagnosi è corretta. Se il diaframma non è "bloccato" allora bisogna ricercare davvero il problema....calcoli che l'aspetto psicofisico può assolutamente modificare il diaframma e non solo. Finisca la cura se non ha funzionato vada da un collega osteopata e gli presenti il caso. Cordialmente Osteopata Davide Savoia

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Salve. È possibile che ci sia un diaframma in disfunzioni che come conseguenza porta problematiche di reflusso. Se non si tratta del diaframma, la sua problematica potrebbe essere legata alla questione emozionale. Spesso le situazioni ansiogene portano a disfunzioni gastriche ed esofagee. Resto a disposizione. Dott. Federico Ghio
Gentilissimo, la correlazione con il diaframma è altamente probabile, non in termini di “blocco” ma come funzionalità diminuita. Benissimo per il percorso di terapia che ha intrapreso, si affidi a un buon osteopata per un’attenta valutazione e un percorso che sia sinergico a quello che già fa a livello psicologico. Cordialmente
Buongiorno, dalla sua descrizione emerge che le problematiche siano cominciate dopo un grosso spavento. Spesso, in casi di paura e di shock si tende a fare un inspirazione che viene bloccata a metà e questo può comportare il "blocco" del diaframma, che non è mai un vero e proprio blocco ma piuttosto una compromissione della sua funzionalità fisiologica. Poi a questo la componente emozionale sicuramente contribuisce a rafforzare la disfunzione. La terapia psicoterapica e fisioterapica dovrebbero aiutare molto, per completezza si rivolga anche ad un/una collega osteopata che la può valutare a 360 gradi aiutandola nel percorso che già sta facendo. Vedrà che andrà sempre meglio. Cordialmente
Martina
Buonasera, è possibile che siano presenti delle disfunzioni nel diaframma che non permettono di svolgere la sua funzione correttamente.
Tramite l'approccio osteopatico è possibile andare a liberare le tensioni presenti nel diaframma e sarà importante anche effettuare una "rieducazione" respiratoria per farle imparare come respirare al meglio.
Le consiglio quindi di rivolgersi ad un osteopata che possa visitarla di persona e valutare se quanto scritto può essere confermato anche tramite dei test clinici. Continui anche con la psicoterapia che ha un ruolo sicuramente fondamentale in questa condizione.
Rimango a disposizione per eventuali dubbi o domande, cordiali saluti.
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Buonasera.
Le cose potrebbero essere tutte correlate. Gli stati d'ansia ci fanno effettuare dei respiri più corti, con reclutamento della muscolatura accessoria (quindi muscoli che aiutano nella respirazione) a discapito del diaframma. Il diaframma è un muscolo importantissimo, poiché costituisce una parte della valvola gastrica, definita in termine medico come Cardias. Quindi in caso di una funzione limitata, può insorgere una incontinenza dello sfintere gastrico e dare reflusso. C'è anche da dire che il reflusso può essere associato a casi di stress e ansia, poiché l'acidità gastrica tende ad aumentare. Più che di diaframma bloccato, direi che bisogna ritrovare un buon equilibrio psico-fisico. Quindi ben venga la psicoterapia, e anche la fisioterapia piuttosto che l'osteopatia. Il fisioterapista può suggerire degli esercizi di respirazione, mentre l'osteopata può approcciare direttamente la zona ed aiutare il rilascio muscolare. Quindi la risposta è si: se si prende cura se stesso, può tornare a vivere bene.
Cordiali saluti.
Buongiorno, le consiglio di effettuare un nuovo trattamento Osteopatico in modo da poter valutare col terapista la miglior strategia per alleviare i sintomi e risolvere il suo problema.
Buongiorno, bene per il percorso di terapia che ha intrapreso, si affidi a un buon osteopata per un’attenta valutazione e un percorso multidisciplinare con lo psicologo.
Per quanto riguarda la correlazione con il diaframma è probabile, non in termini di “blocco” ma come funzionalità diminuita, l'approccio osteopatico risulta primario anche per valutare le altre strutture correlate al diaframma sia dal punto di visto anatomico che funzionale.
Cordialmente.
Assolutamente si, non sottovaluti il problema è si prenda cura di lei
Salve, si assolutamente. Il consiglio è quello di "sbloccare" il diaframma se realmente in disfunzione, imparare ad eseguire la respirazione diaframmatica e successivamente iniziare qualsiasi attività sportiva. Con certezza un collega Osteopata può aiutarla con i suoi trattamenti. Saluti
Buongiorno, si è possibile. Le consiglio di rivolgersi a un collega che le faccia un attenta valutazione del diaframma e non solo. Ottimo il percorso che ha intrapreso di psicoterapia se riesce a farsi seguire anche da un osteopata sarebbe perfetto. Cordiali saluti.
Buongiorno, essendo gli esami negativi ci troviamo di fronte ad una problematica di tipo funzionale, non patologica, per cui é possibile ottenere ottimi risultati combinando l’osteopatia con la psicoterapia. Il diaframma molto spesso viene coinvolto in questi casi ma probabilmente non sarà l’unica struttura da prendere in considerazione. Cordiali Saluti
Buongiorno, alla sua prima domanda riferita al blocco del diaframma la mia risposta è sì, potrebbe essere. Essendo il muscolo per eccellenza della respirazione, a seguito di un forte spavento, è possibile che il suo corpo abbia reagito con alterazione della respirazione mettendo in atto meccanismi di apnea con conseguente iperventilazione. Pertanto questo muscolo sicuramente si troverà in sofferenza. Tuttavia, il solo trattamento manuale su questo muscolo non basterà per riportarla al suo stato di benessere precedente. Risulta importante dunque, che vengano trattate anche quelle zone, vertebre, fasce, organi o altro, che in qualche modo risultano connesse neurologicamente al diaframma. Le consiglio pertanto di far visita a un osteopata inizialmente in modo che "pulisca" il suo corpo dalle disfunzioni presenti e continuando sicuramente l'attività sportiva riuscirà a riportare il suo stato di salute a livelli ottimali.
Cordiali saluti, Francesca
Buongiorno
Avrei necessità di avere maggiori informazioni, potrebbe inviarmi un messaggio con il suo contatto telefonico? senza impegno. Grazie
Buongiorno,
La correlazione a livello diaframmatico è corretta dal punto di vista funzionale e può essere continuamente migliorata attraverso trattamento osteopatico ed esercizi per la respirazione diaframmatica.
Tuttavia, seguire un percorso con uno psicoterapeuta è fondamentale.
Cordialità.
Salve, si assolutamente.
Un blocco del diaframma può portare a problematiche di reflusso. Inoltre è altamente influenzabile l'aspetto psicosomatico sull'organismo.
Consiglio di eseguire dei trattamenti combinati per la risoluzione del blocco diaframmatico in associazione ad un percorso di psicoterapia.
Resto a disposizione,
D.O. Giulia Doni
Salve, sicuramente stati di forte ansia e stress portano a respirare in modo scorretto causando tensione a livello diaframmatico. Se nel suo caso la problematica è di blocco del diaframma questo può ripercuotersi a livello gastrico provocando reflusso. Un percorso abbinato di psicoterapia e osteopatia potrebbe aiutarla a stare meglio. Resto a disposizione, cordialmente Francesca G.
Buongiorno, l'ansia può essere alla base sia della tensione a livello diaframmatico, che del reflusso. Il mio consiglio è di rivolgersi da un lato, come già sta facendo, ad uno psicologo, e dall'altro ad un osteopata per valutare al meglio le disfunzioni e tensioni presenti, trattando così i suoi disturbi sotto entrambi i punti di vista. Cordiali saluti, Umberto Parola

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