Buonasera, vi scrivo perché ho notato che le ultime mie storie amorose si sono concluse più o meno n

24 risposte
Buonasera, vi scrivo perché ho notato che le ultime mie storie amorose si sono concluse più o meno nello stesso modo. Inizialmente io molto presa e disponibile, accettando a volte comportamenti non del tutto normali per una coppia come il sentirsi pochissimo o anche non ricevere una chiamata o un messaggio per un’intera giornata, ad un certo punto, quando vedo che dall’altra parte si sta creando una situazione in cui è lui a ricercare attenzioni, io necessito di spazio perché mi sento in gabbia e preferisco stare in gruppo piuttosto che sola con lui e la mia parte sensibile e comprensiva lascia spazio ad una me antipatica. Perché faccio così? Ho paura di legarmi e questi miei atteggiamenti sono solo un modo per mettere alla prova le persone per capire se effettivamente ci tengono?
Dott.ssa Francesca Di Costanzo
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Buongiorno cara, la ringrazio per aver scritto sul nostro portale. Sicuramente si pone già degli interrogativi interessanti sulle sue dinamiche amorose, sulle ambivalenze che le attraversano e sulla ricerca di un riconoscimento al loro interno. Tali quesiti possono pertanto rivelarsi un buon punto di partenza per conoscere meglio la propria modalità di stare nel legame con l’altro al fine di poter dare una piega nuova ai legami a venire. Resto disponibile qualora desiderasse analizzare meglio tali temi e le porgo un cordiale saluto!

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Dott. Francesco Damiano Logiudice
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Dr. Federico Barzan
Psicologo, Psicologo clinico
Padova
Buonasera. Capisco le sue preoccupazioni e i modelli che ha notato nelle sue relazioni amorose. Questi comportamenti possono essere complessi e spesso riflettono dinamiche interne ed esperienze passate. Il desiderio di spazio e l'alternarsi tra momenti di vicinanza e distanza possono derivare da molteplici fattori.
È possibile che ci siano timori legati all'attaccamento o alla paura di ferire o essere feriti. Mettere alla prova le persone potrebbe essere un modo per verificare la loro costanza e il loro interesse, ma è importante comprendere che una comunicazione aperta e onesta è fondamentale nelle relazioni.
Esplorare queste dinamiche con uno psicologo potrebbe aiutarla a comprendere meglio le sue motivazioni e a sviluppare strategie per affrontarle in modo più costruttivo. Cambiare schemi comportamentali richiede consapevolezza e impegno, ma può portare a relazioni più sane e soddisfacenti.
Resto a disposizione
Dott.ssa Federica Rossi Berluti
Psicologo clinico, Psicoterapeuta, Psicologo
Civita Castellana
Buonasera, sono assolutamente comprensibili e interessanti i suoi interrogativi. Mi sembra importante rimandarle l'aver individuato una ripetizione di schemi relazionali, come fosse un copione che tende a ripetersi, una sorta di automatismo non consapevole che, però, potrebbe non essere pienamente funzionale e ostacolare l'espressione di altre parti del proprio sé e la possibilità di vivere relazioni più soddisfacenti.
Sono sicura che un percorso con un/a collega potrebbe esserle di aiuto.
La saluto
Dott.ssa Ilaria Rasi
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Bologna
Buongiorno, è molto interessante quanto ha notato di sé. La consapevolezza con cui descrive il "gioco" è un buon punto di partenza e sembra proprio ripetere "copione" che ha un tornaconto importante sulla sua sicurezza emotiva. Per approfondire come mai fa questo, sarebbe molto prezioso iniziare un percorso per costruire nuove modalità di stare in relazione con l'altro. Rimango a disposizione, un saluto
Dott.ssa Francesca Saracino
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Gentile utente, sono comprensibili i suoi dubbi e ritengo sia ottimo che lei abbia maturato consapevolezza circa alcuni schemi relazionali ripetitivi nelle sue storie sentimentali. Per poter comprendere i motivi di tali ripetizioni, sarebbe utile intraprendere un percorso per approfondire il tema da lei portato e la sua storia e trovare nuovi modi di stare in relazione con l'altro. Resto a disposizione.
Un caro saluto
Dott.ssa Francesca Saracino
Dott.ssa Cecilia Bagnoli
Psicologo, Psicologo clinico
Voghera
Gentile utente, è possibile che alla base ci sia un timore a legarsi ad una persona, ma la cosa andrebbe meglio compresa e approfondita. Descrive una situazione in cui lei si rende disponibile a tollerare comportamenti che riconosce essere non tanto positivi, ma nel momento in cui inizia una reciprocità, si sente soffocare. Questo è sicuramente molto significativo e credo che lei non debba né condannarsi né giudicarsi, piuttosto provare a capirsi. La domanda che pone "Perché faccio così?" può trovare risposta a seguito di una conoscenza più approfondita in uno spazio di psicoterapia. Nota anche che questa situazione si ripresenta, dunque è accaduta più volte e lei riconosce un pattern che si ripete. Anche questo è significativo e merita di essere esplorato. Se desidera parlarne, io sono disponibile, in studio o online.
Cordialmente,
Dott.ssa Cecilia Bagnoli
Dott.ssa Ilaria De Pretto
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Buonasera,

La consapevolezza che sta dimostrando riguardo ai propri comportamenti e schemi relazionali è il primo passo verso la comprensione e l'eventuale cambiamento. Ogni individuo porta con sé delle dinamiche e dei meccanismi appresi nel corso della vita, spesso legati alle proprie esperienze passate, che possono influenzare il modo in cui si instaurano e si vivono le relazioni.

Da ciò che descrive, sembra emergere un modello in cui vi è una sorta di oscillazione tra il desiderio di intimità e il bisogno di distanza. Inizialmente, sembra mostrare una grande apertura e disponibilità, anche di fronte a comportamenti che potrebbero non soddisfare le proprie esigenze o aspettative. Successivamente, quando l'altro inizia a mostrare un maggior desiderio di vicinanza, si verifica una reazione di ritiro e la necessità di spazio.

Questo tipo di dinamica può derivare da vari fattori, tra cui esperienze passate, paure legate all'abbandono o al rifiuto, o la difficoltà nel gestire la vulnerabilità e l'intimità in una relazione. Potrebbe anche riflettere un meccanismo di difesa, come suggerisce, volto a "testare" l'altro per vedere fino a che punto è disposto a impegnarsi nella relazione.

Per comprendere a fondo le radici di questi comportamenti e lavorare su di essi, potrebbe essere utile intraprendere un percorso terapeutico. Un professionista potrà aiutarla a esplorare in profondità le proprie dinamiche interne e a sviluppare strategie più funzionali per costruire e mantenere relazioni soddisfacenti.

Cordialmente,
Ilaria
Dott.ssa Valentina Terruzzi
Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Giussano
Salve! Intanto le vorrei sottolineare come già l’essersi posta questi interrogativi rispetto a se stessa e alla sua modalità di relazionarsi con l’altro sia un ottimo punto di partenza. Proprio per questa sua marcata auto-riflessività e volontà di capirsi più a fondo io le consiglierei di pensare ad un consulto psicologico. I motivi alla base di questo suo “copione” potrebbero essere moltissimi e necessitano della giusta attenzione ed esplorazione. Solo comprendendo l’origine di questa sua tendenza, potrà trovare la giusta chiave per dare una piega diversa alle possibili relazioni future. La ringrazio per aver condiviso un pezzetto di sé. Resto a disposizione, anche online.
Dott.ssa Valentina Terruzzi
Dott.ssa Assunta Sagliocco
Psicologo, Psicologo clinico
Aversa
Salve, il fatto che lei abbia notato una ripetizione di schemi relazionali, sicuramente ci dice che è pronta per poterli modificare. Sarebbe opportuno lavorare per comprendere le origini di questa inclinazione e da quel punto partire per farsi spazio con nuove modalità in possibili relazioni future.
Grazie per la condivisione e resto a disposizione per ulteriori chiarimenti, anche online.
Dott.ssa Assunta Sagliocco
Dott.ssa Debora Calci
Psicologo, Psicologo clinico
Gallarate
Buongiorno, la invito a rivolgersi ad un professionista della salute mentale per comprendere da dove nasca la scelta di un partner o perché lei si ritrovi a rivivere, come seguendo un copione, le medesime scene. La teoria dell'attaccamento potrebbe fornirle utili spunti. Approfitti di questo desiderio di comprendere quali automatismi guidino oggi i suoi comportamenti per contattare uno psicologo o psicoterapeuta, in presenza o online. Resto a sua completa disposizione, cordiali saluti. Dott.ssa Debora Calci
Dr. Matteo Salvucci
Psicologo clinico, Psicologo
San Benedetto del Tronto
Salve,
Quando si entra in relazione si entra in relazione prima di tutto con sé stessi, e lei, già fermandosi e chiedendosi questo, lo sta facendo in profondità.
Ora per entrare più in profondità è necessario tempo e pazienza. Potrebbe iniziare un percorso che la aiuti a scavare su queste dinamiche, che sarebbe poco professionale dare consigli o pareri con questi pochi elementi.
Se vuole ci sono anche online.
Dott. Salvucci Matteo
Dott.ssa Maria Francesca Russo
Psicologo, Psicologo clinico
Napoli
il tuo tema è molto frequente nelle relazioni di coppia, può essere la paura, o la responsabilità per un impegno più importante , a volte desideriamo cose che non necessariamente corrispondono a ciò che poi nella vita ci accade e restiamo un pò sconcertati.
sicuramente una consulenza con un professionista può aiutarti a trovarre la via più sana per te
Dott.ssa Silvia Marcelletti
Psicologo, Psicologo clinico
Parma
Gentilissima utente buongiorno.
Non è la prima da cui sento dire spiegare questo specifico “modus operandi”.
Ho sempre cercato di dare la medesima risposta: noi esseri umani siamo più attratti da qualcosa che non abbiamo o meglio che fatichiamo ad ottenere (la fase della conoscenza quando lei è più predisposta e l’altra persona un po’ meno, la fa automaticamente entrare nell’ottica di “se non mi risponde ed è online sicuramente sta parlando con qualcun’altra” e ci si mette un po’ in “competizione” e anche il non sapere cosa l’altra persona faccia, chi veda o senta ci fa sentire e vivere quasi in uno stato di “allerta”) quando invece il partner “supera” la parte di conoscenza e risulta totalmente disponibile al 100% verso di noi, non entrando più nell’ottica di “ottenere l’oggetto desiderato” non sentiamo più l’esigenza di passarci tutto il tempo che pensavamo volessimo prima,
Poiché non ci si attiva più lo stato di “allerta”.
È naturale e fa parte delle prime fasi di una relazione. Vedrà che quando dentro di lei sentirà crescere il sentimento l’esigenza di sentire e vedere la persona aumenterà. Ovvio tutto dipende anche dalla compatibilità che ha e avrà con la persona, si dia tempo.
Le auguro una buona vita felice
A disposizione
Dott.ssa Silvia Marcelletti
Dott.ssa Martina Orzi
Psicologo, Psicologo clinico
Collegno
Buonasera, ognuno di noi apprende sin da quando si è piccoli degli schemi che vengono chiamati “modelli operativi interni”. Tali schemi li apprendiamo a partire dalla relazione con gli adulti che si prendono cura di noi e anche in età adulta influenzano il nostro modo di relazionarci, ma anche la scelta del partner.
Se si apprende ad aver paura del “troppo amore” perché rimanda la sensazione di sentirsi in gabbia o sopraffatti è importante lavorare su questi schemi. Soprattutto se porta a mettere in atto strategie disfunzionali come il mettere confini rigidi al partner o ad esempio, limitare i contatti fisici oppure evitare situazioni di coinvolgimento profondo.
Se invece, ad esempio, si impara che nelle relazioni ci si deve meritare l’affetto dell’altro e in qualche modo il partner poi ci dedica quell’amore tanto desiderato, si può averne timore o non si sa come accoglierlo.
Oppure se si impara che non ci si può fidare o meritare l’amore dell’altro, si tende metterlo alla prova per vedere se resterà al proprio fianco.
L’essere in relazione con l’altro evoca i propri schemi appresi e le memorie delle precedenti esperienze relazionali che hanno contribuito a strutturare l’immagine di se, degli altri, e come ci relazioniamo sia a noi stessi che agli altri.
Esplorare la propria storia di attaccamento e ciò che evoca nello stare in relazione con gli altri è un tema importante in psicoterapia perché permette di acquisire consapevolezza di se e sviluppare modalità relazionali funzionali.
Sarebbe utile esplorare le sue dinamiche relazionali in colloquio.
Rimando a sua disposizione, anche online.
Un caro saluto, Dott.ssa Martina Orzi
Dott. Sergio Borrelli
Psicologo, Psicologo clinico
Tradate
Buongiorno. Di solito l'innamoramento è basato su bisogni personali in cerca di una soddisfazione. Si cerca l'altro per provare una forma di benessere tendenzialmente fusionale. E' la crescita della dinamica di coppia che porta alla espressione successiva: quella di uscire dalla fusionalità e di consentire a ciascuno dei due di emergere nella propria individualità e di cercare di essere riconosciuti in questa indivualità. Ciò può innescare delusioni che riguardano noi, non l'altro. Provare ad affrontare queste delusioni potrebbe consentire alla coppia di procedere lungo un percorso di crescita ulteriore.
Dott. Lorenzo Atti
Psicologo clinico, Psicologo
Bologna
Buonasera,
In merito a quello che ha espresso sicuramente sarebbe utile esplorare ed approfondire come avviene questo 'passaggio' all'interno della dinamica di coppia. Nella coppia, secondo l'approccio sistemico-relazionale, risulta interessante comprendere come funzionano i ruoli di una e dell'altra parte, e come mai questo 'distacco' sembra essere un elemento che se manca da parte di uno dei due partner allora viene attuato dall'altra.
Un percorso psicologico può fornirle strategie per capire meglio come avvengono queste dinamiche e quale aspetto di sofferenza contengono.
Un saluto, Dott. Lorenzo Atti
Dott. Daniele D'Amico
Psicologo, Psicologo clinico
Torre del Greco
Gentile utente, la ringrazio per aver condiviso i suoi dubbi con noi. Comprendo le sue difficoltà e le sue preoccupazioni, e mi dispiace per i vissuti negativi che queste le provocano. Qualora dovesse ritenerlo opportuno o necessario, mi rendo disponibile a cominciare con lei un percorso , che potrebbe tornarle utile per esplorare ed approfondire le sue emozioni, esperienze e valori al fine di trovare una strada percorribile e ritrovare la serenità.
Tenga a mente che il benessere mentale è una priorità, e trovare il professionista giusto può fare la differenza.
Qualora dovesse avere dubbi, domande, o perplessità riguardo al mio lavoro non esiti a contattarmi.
Un caro saluto, dott. Daniele D’Amico.
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Dott.ssa Marzia Mazzavillani
Psicologo, Psicologo clinico, Professional counselor
Forlì
Buongiorno quello che hai verificato come modalità che si ripete nelle tue relazioni sentimentale, riflette un copione interno che è diventato automatico, e che ha origine in probabili dinamiche vissute nel tuo passato.Non è possibile "decidere" di agire diversamente, perchè l'avvallo della coscienza e della volontà non sono sufficienti a modificare ciò che in te è diventato un automatismo inconscio che ti fa agire e reagire sempre negli stessi modi,. Salvo poi sentire una grave insoddisfazione. Questi meccanismi sono da esplorare con l'aiuto di un professionista che ti aiuterebbe a riconoscere ed elaborare il materiale inconscio che ti condiziona. Pensaci seriamente e deciditi ad avviare il tuo percorso di cambiamento. Un caro saluto
Dott.ssa Cristina Aprea
Psicologo, Psicologo clinico
Napoli
Gentile utente,
la ringrazio per aver condiviso le sue riflessioni.
Leggendo la sua domanda, mi sembra di capire che la caratteristica ricorrente nelle sue relazioni sia il timore di entrare in intimità con l'altro e la difficoltà a fidarsi a pieno. Molto spesso queste difficoltà relazionali possono essere associate alle prime relazioni vissute durante l'infanzia che vengono interiorizzate e riproposte anche in età adulta. In altre parole, interagiamo con gli altri secondo le modalità che meglio conosciamo, positive o meno che siano.
Prendere consapevolezza di queste modalità e riuscire a riconoscerle, come nel suo caso, costituisce una risorsa importante, ma un aspetto fondamentale per cambiare tali schemi è la possibilità di creare nuove esperienze di attaccamento positive.
Per questo in questi casi è consigliabile intraprendere un percorso di supporto psicologico per rielaborare le esperienze relazionali passate e viverne di nuove, più positive e funzionali, che pongano le basi per sviluppare nuove risorse.
Rimango a sua disposizione. Un caro saluto, Dott.ssa Cristina Aprea
Dr. Luciana Ciringione
Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Rovereto
Buonasera,
quello che descrive sembra seguire uno schema relazionale che si ripete e che potrebbe essere utile esplorare più a fondo.

Nella fase iniziale della relazione, si mostra molto coinvolta e disponibile, anche accettando situazioni che, con il senno di poi, potrebbero non essere del tutto soddisfacenti per lei. Tuttavia, nel momento in cui l’altro inizia a cercare più attenzioni, sente il bisogno di prendere distanza, come se la vicinanza diventasse soffocante.
Questa dinamica potrebbe avere diverse spiegazioni.

Una possibilità riguarda lo stile di attaccamento: alcune persone oscillano tra il desiderio di vicinanza e il bisogno di indipendenza, soprattutto se nel loro passato relazionale hanno sperimentato situazioni in cui la stabilità affettiva non era garantita. Potrebbe darsi che, quando percepisce un avvicinamento maggiore da parte dell’altro, scatti in lei un meccanismo di difesa, portandola a ricercare spazio e distanza.

Un’altra ipotesi è che, all’inizio della relazione, tenda a mettere da parte alcuni dei suoi bisogni per favorire la connessione con l’altro, salvo poi, nel tempo, sentire l’esigenza di recuperarli, il che può portare a un cambiamento nel modo in cui vive la relazione. Questo potrebbe far emergere un senso di insoddisfazione o di chiusura emotiva.

Questi atteggiamenti potrebbero essere un meccanismo di difesa da un legame troppo vincolante o dalla paura di una delusione. Potrebbe riflettere su cosa la spinga a prendere distanza o ad accettare situazioni scomode: è un bisogno autentico o il timore di perdere l’altro? Approfondire queste dinamiche potrebbe aiutarla a comprendere meglio i suoi bisogni affettivi.
Dott.ssa Ilenia Colasuonno
Psicologo, Psicologo clinico
Cerveteri
Buonasera, grazie per aver condiviso la tua esperienza. La dinamica che descrivi è abbastanza comune nelle relazioni, e può essere legata a una serie di fattori legati sia alla tua personalità che a esperienze passate.

Quello che sembra emergere è una sorta di **paura dell'intimità** o di **fobia da attaccamento**, che può manifestarsi come un meccanismo di autodifesa. Quando ti senti troppo coinvolta e percepisci il legame come troppo stretto, la tua reazione potrebbe essere di allontanarti per proteggerti, anche se inizialmente non avevi intenzione di farlo. Questo non significa che non desideri una relazione, ma che quando si crea una connessione emotiva profonda, ti senti vulnerabile, e la paura di essere ferita o delusa ti fa reagire in modo difensivo.

La tua tendenza a mettere alla prova le persone potrebbe essere una forma di **verifica della loro sincerità** o **del loro impegno**. Probabilmente hai paura che, una volta che ti impegni completamente, l'altra persona non sia altrettanto coinvolta, o che possa abbandonarti. Le tue azioni di allontanamento, quindi, potrebbero essere una strategia per vedere come reagisce l'altra persona e capire se è veramente interessata a te, se davvero ci tiene, e se è disposta a fare uno sforzo per mantenere il legame. In pratica, stai cercando conferme sul fatto che la persona che hai davanti sia “meritevole” della tua fiducia e del tuo impegno.

A volte, questi comportamenti possono anche derivare da esperienze passate di delusioni o tradimenti, che ti hanno insegnato a proteggere te stessa e a non dare tutto troppo facilmente, per paura che alla fine il risultato non sia quello che speri. La tua parte sensibile e comprensiva entra in conflitto con la parte che si sente vulnerabile e teme il dolore.

Quello che ti suggerisco è di riflettere su queste dinamiche, per cercare di capire se e quando ti senti realmente libera di essere te stessa in una relazione, senza paura di perderti o di essere ferita. Potresti provare a parlare apertamente con i tuoi partner, esprimendo le tue paure e le tue necessità di spazio, senza sentirti in colpa per il bisogno di indipendenza. Una relazione sana dovrebbe permetterti di essere te stessa, anche nei tuoi momenti di necessità di distanza, senza che tu debba sentirti colpevole o mettere alla prova l’altro.

Lavorare su queste paure, magari con l’aiuto di un percorso psicologico, potrebbe aiutarti a costruire una relazione più equilibrata, in cui puoi essere vulnerabile senza sentirti minacciata o in gabbia. Allontanarti o comportarti in modo “antipatico” potrebbe essere una reazione, ma non è l’unico modo per gestire i tuoi bisogni emotivi e relazionali.

In ogni caso, è importante che tu faccia chiarezza su cosa desideri veramente da una relazione e su cosa ti impedisce di vivere una connessione piena senza difese e paure eccessive.
Buongiorno,
potrebbero essere utili dei colloqui di approfondito circa la sua domanda, per meglio indagare la pervasività di quanto racconta e i suoi pattern relazionali.
Per qualsiasi cosa non esiti a contattarmi.
Un caro saluto
Dott.ssa Laura Federici
Psicologo clinico, Psicologo
Scandolara Ravara
Buongiorno gentile paziente,
dietro a questi comportamenti che Lei mette in atto potrebbero esserci delle motivazioni di cui non è consapevole, magari risalenti all'infanzia.
Immagino sia una situazione difficile che la manda in confusione.

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