Buonasera, sono una ragazza di 33anni e da quando si è interrotta bruscamente la mia ultima relazion

17 risposte
Buonasera, sono una ragazza di 33anni e da quando si è interrotta bruscamente la mia ultima relazione sono entrata in uno stato depressivo. quasi tutte le mie relazioni si concludono in questo modo; relazioni tossiche che mi fanno star male ma da cui non riesco a staccarmi. Quando avviene l'abbandono a me crolla il mondo addosso. questa volta sento che è differente molto più doloroso e fuori dal mio controllo. Che tipo di terapia sarebbe utile e giusta per interrompere definitivamente questo stato di dipendenza che istauro nelle mie relazioni, che poi mi fanno incosciamente sempre scegliere partner sbagliati? Vi ringrazio anticipatamente per le vostre risposte.
Gentilissima utente, grazie anzitutto per aver condiviso questa sua intima sofferenza. Credo che avviare una riflessione sul proprio modo di "stare in relazione" con se stessa e con gli altri possa essere il primo passo per rispondere alle domande che si sta ponendo. Non penso esistano modi "giusti" o "sbagliati" di stare in coppia: è importante invece sentirsi protagonisti delle nostre relazioni, e non percepirsi invece come vittime degli eventi, dell'altro o delle nostre scelte sbagliate. Per questo motivo credo, sia come persona che come professionista, che costruire uno spazio di ascolto e confronto dove la relazione sia al centro del focus terapeutico possa restituire libertà di scelta e di autodeterminazione a coloro che si sentono in balia di un copione già molte volte recitato. Il mio orientamento di intervento è sistemico relazionale e dialogico; al di là dei termini tecnici, significa che il mio obiettivo terapeutico è quello di costruire con il paziente un dialogo aperto e accogliente nel quale sia possibile gettare uno sguardo nuovo alle relazioni che viviamo e ai mondi che abitiamo attraverso la curiosità, l'attenzione alle sfumature emotive e un pizzico di irriverenza verso noi stesse e i nostri pregiudizi. Se vorrà, sarò lieta di esserle accanto in questo percorso. Spero comunque di esserle stata utile.
dott.ssa Sala Roberta

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Gentile Utente, mi dispiace molto per la sofferenza che sta attraversando. Il suo desiderio di intraprendere un percorso terapeutico per comprendere e modificare i suoi schemi di funzionamento sul piano relazionale è sicuramente un passo importante per vivere una vita piena e con minore sofferenza. Essendo una terapeuta cognitivo comportamentale ed emdr mi sento di suggerirle il mio tipo di approccio, ma penso che possa scegliere liberamente il modello che sente più vicino a lei, è importante che si trovi bene con il terapeuta che la seguirà a prescindere dall’orientamento terapeutico. Se avesse necessità di altre informazioni resto a sua disposizione.
Un cordiale saluto
Gentile Utente, grazie per aver condiviso con noi questo momento per lei di grande sofferenza! Sono sicura che un percorso terapeutico sia veramente importante per affrontare le modalità con le quali instaura e cerca di mantenere le sue relazioni. Esistono diversi approcci terapeutici, io ad esempio, sono una psicoterapeuta ad orientamento psicodinamico, per la psicodinamica la personalità e quindi cio' che riflette i nostri comportamenti, modi di pensare, di relazionarci agli altri sia dovuto all'incontro di esperienze e peculiarità genetiche, ma al di là del proprio orientamento l'evidenza scientifica dimostra come sia importante la relazione con il proprio terapeuta. La scelta di intraprendere un percorso è molto importante, ora potrà dedicarsi a farsi ispirare anche dal tipo di terapeuta che preferisce (uomo o donna, leggere anche le modalità di lavoro etc etc) .
Cordiali Saluti Dott.ssa Alessia Battista
Salve, mi dispiace per la situazione che sta vivendo. Stia tranquilla, non esiste un approccio psicologico migliore di un altro, l’importante è che lei stia a suo agio durante la seduta di psicoterapia. Non demorda.
Buona giornata.
Dott. Fiori
Gent.ma, riferisce una significativa problematica nel vivere rapporti sentimentali appaganti. Le motivazioni che sostengono modalità insoddisfacenti nel vivere i legami sentimentali possono essere molteplici e spesso affondano le radici in una conflittualità di cui si può non essere consapevoli. Tuttavia, per capire meglio questo suo problema, sarebbe opportuna una consultazione che possa collocare questo suo disagio all’interno della sua più ampia esperienza personale, prima ancora di ipotizzare un lavoro psicoterapeutico. SG
Salve. Non esiste un metodo migliore di altri, ciò che è fondamentale è, appunto, la relazione, che può creare un'alleanza terapeutica. Se si sente a suo agio, libera di esprimere le proprie emozioni e fragilità, libera da giudizi, è nel posto giusto con la persona giusta. Persona che l'accompagnerà in un percorso di crescita nella chiarezza, stimolando la fiducia in se stessa per poter affrontare le cause dell'attrazione verso persone che creano questi stati di dipendenza in relazioni che definisce tossiche. Distinti saluti
Buongiorno,
Può esserle d'aiuto una terapia dove si lavora sul suo passato, così come una terapia orientata a sbloccare i meccanismi che la portano a recitare lo stesso copione nella coppia. Come suggerito dai colleghi non esiste una terapia più valida di altri ma il suo obiettivo: vuole capire la causa del suo problema? Vuole lavorare su di sé nelle relazioni ?
Buongiorno a lei, capisco bene il problema e la sofferenza di cui parla.
Credo che la sua idea di iniziare un percorso di psicoterapia sia decisamente giusta. Su questo stesso sito può intanto cercare i nominativi dei professionisti che lavorano nella sua città di residenza. Tra questi può scegliere poi la persona che sente più affine e più adatta alle sue esigenze, fidandosi delle sue sensazioni. Non esiste infatti un approccio giusto o sbagliato di per sé: la cosa più importante è la relazione che si crea tra voi e per questo è importante che lei si fidi delle sue sensazioni. Se ha bisogno di un consiglio più specifico nella ricerca, può contattarmi anche in privato: con maggiori informazioni potrei aiutarla meglio. Un saluto.
Francesca Giovannelli
Gentilissima, penso che sia utile focalizzarsi sul risultato che vorrebbe raggiungere piuttosto che sulla tipologia di approccio psicoterapeutico. Sicuramente sarà da comprendere il tipo di legame affettivo che si crea nella coppia per costruirne uno sicuro e duraturo.
Buongiorno, mi dispiace molto per la situazione e credo che sia necessario che lei non la affronti da sola. Un buon percorso psicoterapeutico potrebbe essere utile per comprendere i suoi vissuti abbandonici e di dipendenza affettiva. Questo le permetterebbe di cominciare a lavorare su quali meccanismi muovono e organizzano le nostre relazioni affettive. Ripercorrendo la sua storia, inoltre, potrebbe comprendere come sia arrivata a costruire il suo modo di rapportarsi agli altri, ma soprattutto a se stessa. Spesso le persone che vivono situazioni simili non hanno una grande autostima e sottovalutano il loro valore effettivo. Spero proprio che lei trovi il terapeuta adatto ad aiutarla in questa fase delicata. Buona giornata.
Gentile ragazza, il dolore di una separazione è sempre molto forte, soprattutto poi se alle spalle si trova a fare i conti con altre storie finite male. La cosa positiva che posso dirle, è che già aver capito che c'è qualcosa che "non funziona" nella sua modalità relazionale, è un primo passo verso una maggior conoscenza di sé. Si affidi ad un professionista che l'ispiri fiducia; di approcci teorici con i relativi metodi e tecniche, ce ne sono molti nell'ambito della psicoterapia, ma la discriminante secondo me la fa la persona. A volte bastano due incontri per capire se è possibile lavorare assieme. Un caro saluto
Gentile utente, il dolore per la fine di una relazione è quanto più pervasivo laddove vi sia una storia pregressa di rapporti simili. Potrebbe giovarle una terapia a indirizzo sistemico relazionale, per comprendere quali sono i modelli familiari e relazionali che lei ha assorbito e che rimette in atto in tutte le sue relazioni significative. Spesso, nostro malgrado, perpetuiamo relazioni disfunzionali apprese tra le nostre figure di riferimento. Partire da questo può esserle utile al fine di interrompere questo circolo vizioso di attrazione verso partner che poi si rivelavo inadeguati, destabilizzanti e francamente dolorosi.
Un caro saluto, Dott.ssa Annamaria Pipitó.
Tutti gli orientamenti terapeutici sono validi, è importante che si senta a suo agio con il/la terapeuta che sceglie così da potersi aprire e raccontare direttamente a lui/lei le cose che ha scritto a noi...Vedrà che dirle di persona o comunque vis a vis farà un altro effetto
Buongiorno gentile utente,
come lei giustamente scrive, le motivazioni che la spingono a scegliere i partner che sceglie si trovano ad un altro livello di coscienza: come dice lei, sono inconsce. Quindi il mio suggerimento rispetto alla terapia da intraprendere è che lavori con l'inconscio.
La mia sensazione è che “lo stato depressivo”, in cui lei sente di entrare quando le sue relazioni si concludono, in realtà sia presente già da prima e che possa essere uno dei fattori che la portano a scegliere partner “sbagliati”. Potrebbe essere che, per non sentirsi depressa, lei entra in relazioni tossiche e che, per questa ragione, pur stando male, non riesce ad andarsene. Se capisco bene, l'abbandono si ripete, relazione dopo relazione e ogni volta è più doloroso.
Se parla di “abbandono” e di “dipendenza” ci sta dicendo che lei si sente “piccola e senza capacità” e che nell'altro cerca quelle qualità e quelle risorse che pensa che a lei manchino.
Un percorso di psicoterapia potrebbe esserle di aiuto nel ritrovare dentro di sé la sua parte adulta e le capacità per crescere.
Un cordiale saluto.
Buonasera, le consiglio di intraprendere un percorso che le consenta di indagare i bisogni profondi che la guidano nella scelta dei suoi partner e le dinamiche che si instaurano in queste relazioni. Più che l'approccio adatto le consiglierei di scegliere un terapeuta con il quale si sente a suo agio, sente di poter essere autentica, in modo che possiate instaurare una relazione di fiducia, indispensabile per un lavoro efficacie .
Gentile utente di mio dottore,

La fine di una relazione è un evento che modifica profondamente la vita della persona, vengono meno aspettative, sicurezze e sogni.
La fine di una relazione necessita di una rimodulazione dell’intera vita e, pertanto, si utilizza il termine elaborazione. Con questo termine si identifica il processo che porta la persona a integrare i nuovi aspetti della propria vita con ciò che resta del passato, sia a livello pratico che psicologico.
Solitamente tale processo avviene in modo naturale e automatico, a volte però esso resta bloccato e non permette alla persona di costruirsi la vita che desidera.
In questi casi è probabile che elementi del passato, anche remoto, e le credenze sulle relazioni possano impedire l’elaborazione. Un percorso terapeutico può facilitare lo sbloccarsi della situazione e, grazie alla comprensione delle dinamiche interne ed esterne che bloccano il processo, sostenere la persona nel costruirsi una vita sentimentale nuova e appagante.
Tra i diversi approcci terapeutici disponibili, i recenti sviluppi della Terapia Sistemica focalizzati sulle esperienze di attaccamento e sull’analisi delle dinamiche relazionali, permettono di affrontare la fine di una relazione e trovare strategie pratiche per il superamento della sofferenza..
Nel caso avesse bisogno di un consulto, non esiti a contattarmi in privato.

Cordiali Saluti
Dottor Diego Ferrara
Salve,
l'importante è trovare il terapeuta giusto, quello con cui ci si sente a proprio agio, aldilà dell'approccio.
Il fatto che lei sia aperta a riflessioni importanti su di sé, le sarà certamente d'aiuto.
In bocca al lupo. EP

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