Buonasera, sono una ragazza di 22 anni. Mi ritrovo a dover gestire una situazione terribile. Vivo co

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Buonasera, sono una ragazza di 22 anni. Mi ritrovo a dover gestire una situazione terribile. Vivo con i miei genitori e i miei nonni, mia nonna è gravemente malata mentalmente e ha bisogno di assistenza continua, non capisce più nulla, non ci riconosce, si sveglia la notte e non fa dormire nessuno, durante il giorno dobbiamo plasmare i nostri impegni attorno ai suoi bisogni. Non ho neppure una camera mia, dormo in salone da sempre e non ho un singolo momento di privacy o più generalmente di pace, ho anche lasciato gli studi universitari perché non avevo un luogo in cui studiare e sinceramente perché mi mancava anche la voglia per via di tutta questa depressione, questa peso questa nuvola nera che mi porto addosso ogni giorno, ogni ora e ogni secondo. Mia madre me lo ha fatto pesare tanto dando la colpa a me. Quando devo tornare a casa mi viene da vomitare, quando sono a casa piango e passo il tempo a far nulla, non lavoro e non studio perché non ci riesco mentalmente, non mi va più neppure di uscire. Sono un parassita a casa dei miei genitori a cui questa situazione pare andar bene e che non fanno nulla per aiutarmi a stare meglio. Io però non sto bene, il nuovo anno è arrivato e voglio cambiare la mia vita, voglio stare meglio. Il mio fidanzato con cui sto da sei anni probabilmente ha trovato un lavoro a Lisbona, e il mio sogno sarebbe quello di partire con lui per cominciare una nuova vita più serena e lontana dal terribile dispiacere che mi crea abitare qui. Qual è il problema? Mia madre. Le ho già accennato la situazione e tutto ciò che mi sono sentita rispondere è stato “Non voglio neppure sentirlo, mi creeresti un dolore atroce mi faresti morire di dolore”. Io come faccio? Cosa faccio adesso? Da una parte c’è il sogno di una vita, la voglia di partire, di imparare una nuova lingua, di viaggiare e di avere finalmente una casa mia dove trascorrere del tempo serenamente, dall’altra c’è questo gigantesco senso di colpa che deriva dal dolore che darei a mia madre lasciandola qui. La amo molto e questo senso di colpa mi divora. Non so come risolvere la situazione, parto e lascio morire di dolore e depressione mia madre? O resto qui continuando a vivere questa vita umiliante e lasciando anche il mio fidanzato, poiché non vogliamo vivere come in passato una stressante relazione a distanza?
Gentile ragazza, buonasera.
Mi rendo conto di quanto la sua situazione sia pesante, lo sarebbe per chiunque. Si trova pressata tra due imperativi, quello di restare a casa e vivere una vita che non sopporta oppure partire con il suo ragazzo condannando sua madre alla depressione. E' necessario fermarsi un momento e ragionare: è possibile che recuperando serenità ed equilibrio lei scopra risorse nuove che l'aiutino a riprendersi la vita in mano anche restando a casa, per esempio riprendendo gli studi, trovando nuovi ritmi di vita che le rendano meno opprimenti le ore trascorse a casa ecc.ecc. Oppure può partire con il suo ragazzo e scoprire che sua madre ha più risorse di quanto teme. Non posso sapere quale sia la soluzione giusta, ma difficilmente riuscirà a capirla lei se prima non esce da quella che molto efficacemente ha definito "nuvola nera". Si prenda del tempo per ritrovare se stessa. Dei colloqui psicologici che le permettano di dedicarsi a se, recuperare chiarezza e autoefficacia, ritrovare il suo "centro" sarebbero un buon aiuto. Resto a disposizione, anche online, se lo desidera e la saluto cordialmente, dott.ssa Manuela Leonessa

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Buongiorno, comprendo la sua difficoltà e credo sia importante che riesca a prendere una decisione "serena". sento nelle sue parole la sensazione di essere in trappola..sicuramente non ci sarà una decisione che non comporti un aspetto doloroso ma credo sia importante che lei riesca a mettere se stessa in primo piano e si dia la possibilità di essere felice.
L'aiuto di un terapeuta credo la possa aiutare a guardare i propri sensi di colpa e il suo dolore, per riuscire a gestirli in modo che non la facciano sentire in trappola.
Rimango a disposizione e auguro una buona giornata
Gentile utente,
Le pressioni dei nostri cari possono mettere a dura prova la nostra possibilità di scegliere. Potrebbe essere opportuno ridistribuire un po' i pesi di una situazione tanto complessa. Dei colloqui psicologici ed eventualmente un percorso psicoterapeutico potrebbero aiutarla a orientarsi, a contenere il suo senso di colpa e a scegliere in autonomia.
Buonasera, mi spiace per la sua situazione. Le dinamiche familiari a volte diventano difficili da gestire. Comprendo la sua necessità di spazio e percepisco un suo forte slancio verso il futuro.
Spesso, per non ferire i sentimenti dei nostri cari, diventa difficile affermare la nostra autonomia, ma è un passaggio evolutivo necessario per ritrovare un equilibrio. Resto a disposizione. Un caro saluto, dott.ssa Beatrice Gaboardi
Salve, Mi spiace molto per la situazione è dille disagio espresso e comprendo quanto ciò possa essere impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti e motivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente. Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare Quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato. Credo possa essere utile Altresì un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale traumatico Connesso con la genesi della Sofferenza in atto. Resto a disposizione, anche online. Cordialmente, dott FDL
Gentile utente, comprende le difficoltà legate alla sua situazione, intraprendere un percorso psicologico per lei significherebbe anche prendersi uno spazio proprio, del quale sente la mancanza, un luogo sicuro nel quale conoscere se stessa, i propri bisogni e le proprie emozioni. Spesso sia noi che gli altri abbiamo risorse che non conosciamo e potrebbero stupire.
Cordiali saluti dott.ssa Veronica Verbeni
Buonasera, mi dispiace per la situazione nella quale si trova. I sensi di colpa creano un vortice negativo che non ci permette di vedere con chiarezza quale sia davvero la strada che vorremmo prendere per la nostra felicità. Per lei sarebbe utile un percorso psicologico, nel quale lavorare su questi suoi sensi di colpa, sul suo dolore, per riacquistare quella sicurezza e autostima che le potranno permettere di guardare davvero avanti e scegliere per se stessa e non per gli altri. Se non stiamo bene con noi stessi è molto difficile relazionarci nel modo giusto e cogliere i nostri reali bisogni.
Lei ha già in parte dei desideri, deve trovare il coraggio di portarli avanti. Uno psicologo potrebbe aiutarla a guardare bene dentro di sé.
Resto a disposizione per qualunque chiarimento un caro saluto dottoressa Paola De Martino
Buona sera,
percepisco tutta la sua fatica e il suo dolore attraverso le sue parole. Credo che il punto di partenza sia proprio lei, i suoi interessi, i suoi studi, il suo compagno. Difficile compiere una scelta quando ci sentiamo addosso pressioni e sensi di colpa; credo che trovare un suo spazio dove poter mettere da parte ciò che la circonda e riflettere su ciò che la fa stare bene sia importante.
Resto a disposizione.
Dott.ssa Marta Vittoria Gambardella
Buongiorno, intanto grazie per aver condiviso un fardello così grande ed opprimente, non dev'essere facile sentirsi così bloccata in una situazione così difficile.
Come le hanno già consigliato le colleghe, sicuramente un percorso psicologico potrebbe aiutarla ad alleggerire un po' di questo peso, permettendole anche di poter fare dei pensieri un po' più chiari su quello di cui lei ha bisogno.
Le consiglio anche di potersi dare del tempo, senza dover pensare di dover decidere tutto subito e in modo definitivo: può decidere di restare a casa per un periodo in cui lavora su sè stessa e magari anche con sua madre, per poi partire e raggiungere il suo fidanzato, oppure viceversa, ma si dia la possibilità di poter cambiare idea e modificare la direzione senza percepirle come definite ed irrimediabili.
In bocca al lupo!
Salve cara, partiamo dal presupposto che scegliere significa sempre rinunciare a qualcosa e quindi, guardando la cosa da un diverso punto di vista, liberarsi da qualcosa. comprendo le ragioni del suo disagio e ne sono dispiaciuto. Tuttavia qualsiasi ipotesi formulata sulla base delle sole informazioni presenti nel suo scritto sarebbe a mio avviso riduttivo a fronte di una situazione complessa come la sua (tutte quelle che riguardano il vissuto umano lo sono). La invito per questo a contattarmi in privato, anche con un semplice messaggio se vuole; mi limiterei a farle solo qualche ulteriore domanda in modo da offrirle una consulenza più accurata. Cordiali saluti Dott. Antonio Panza.
Grazie per aver esposto dettagliatamente la sua situazione, chi vive in una famiglia che lo opprime, fatta di legami tossici, negativi, lo sa ma allo stesso tempo è incapace di uscirne. È come se ad un certo punto della propria vita tutto si sia fermato: si è cresciuti ma si continua a vivere nel proprio ruolo originario. Spesso nelle famiglie tossiche vigono legami impostati sul dispotismo e sensi di colpa. Sono famiglie nelle quali non esistono legami basati esclusivamente sull’affetto, tutto è comunque legato al potere alienante del genitore, in questo caso sua madre e la nuvola nera in cui la costringe a vivere. È importante sapere che l’amore della famiglia può essere insano e per questo motivo bisogna metterlo in discussione.
Lasciare la famiglia d’origine e affrontare il futuro da soli, in piena autonomia, diventa l’unica via di fuga se vogliamo costruire una maggiore sicurezza e pianificare la vita in completa libertà.
Allontanarsi da una famiglia tossica non è semplice, bisogna fronteggiare sensi di colpa, ansia da separazione, obblighi morali intrinseci, inesistenti doveri e tanto altro ancora. Occorre buonsenso, buona capacità di giudizio e l’intuizione giusta per fare le scelte migliori per se stessi. Se non vogliamo più dipendere dalla nostra famiglia dobbiamo assumerci la piena responsabilità delle nostre azioni.
Anche se siamo legati alla famiglia d’origine da un vincolo di sangue, ciò non significa che siamo obbligati a convivere e condividere gli stessi spazi. E’ possibile un distacco senza necessariamente viverlo in modo assolutistico: è possibile provare affetto per i familiari anche mantenendo le distanze. Il distacco, quando è la famiglia di origine a fomentare malessere interiore, non solo è consigliato ma anche indispensabile. Se volesse fare un lavoro per un distacco sereno resto a sua disposizione on-line.
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Gentile utente, elaborare questa complessa situazione e i sensi di colpa, la aiuterebbe a prendere le sue decisioni con serenità e a sbloccare questa quotidianità che non sopporta più, nel modo che lei desidera; è questo il punto, riuscire a fare ciò che lei vuole, qualsiasi siano le sue aspirazioni, senza il peso e la colpa di chi, probabilmente, non è riuscito a vivere la propria vita.
Sono a disposizione, anche online. Dott.ssa Marina Costantini
Buongiorno, grazie per aver condiviso la sua storia. Quello che lei sta cercando da noi professionisti è una risposta che non possiamo darle per un semplice motivo: è lei a doversela dare. Ogni decisione può comportare delle conseguenze negative, ma la differenza la fa quanto siamo noi attrezzati a poterle sopportare ed affrontare; le lascio due consigli in merito: il primo è quello di intraprendere un percorso da un professionista come psicologo/a o psicoterapeuta e lavorare su questi strumenti di cui le parlavo e su se stessa; il secondo, nel caso non volesse iniziare un percorso psicologico, è quello di decidere "di pancia". Prenda la decisione che istintivamente le sembra la migliore, conseguenze ne avrà in entrambi i casi quindi tanto vale seguire la propria pancia in situazioni di stallo come questa.
Spero di esserle stato il più d'aiuto possibile, le faccio un imbocca al lupo per il futuro e la saluto.
Cordialmente, dottor Moraschini Mattia.
Gentile utente, grazie per aver condiviso la sua sofferenza qui. La invito a considerare un percorso con un professionista per esplorare il senso di colpa che percepisce e per darsi il permesso di costruire la sua strada. Resto a disposizione, anche online.Un saluto Dott.ssa Costanza Zanini
Buonasera,

leggo con attenzione la complessa situazione che stai affrontando, e posso capire quanto sia difficile trovarsi in una posizione così delicata e carica di emozioni. È normale che tu senta un conflitto interiore tra i tuoi bisogni personali e il desiderio di prenderti cura di tua madre.

Prima di tutto, è importante riconoscere che non sei responsabile della malattia di tua nonna né della situazione attuale. È comprensibile che tu voglia costruire una vita più serena e realizzare i tuoi sogni, e questo è un tuo diritto legittimo. Tuttavia, capisco anche la tua preoccupazione per tua madre e il senso di colpa che potresti provare nel lasciarla.

In situazioni complesse come questa, prendersi cura di sé stessi è fondamentale. Ecco alcuni passi che potresti considerare:

1. **Comunicazione aperta:** Cerca di avere una conversazione aperta e onesta con tua madre riguardo ai tuoi sentimenti e desideri. Spiega che hai bisogno di costruire la tua vita e che non è un gesto di abbandono nei suoi confronti.

2. **Supporto professionale:** Considera la possibilità di coinvolgere un professionista, come uno psicologo o uno psicoterapeuta, per affrontare il senso di colpa e l'ansia legati a questa situazione. Un professionista può aiutarti a esplorare i tuoi sentimenti e trovare modi per gestirli in modo sano.

3. **Piano di transizione:** Se il tuo fidanzato ha trovato un lavoro a Lisbona e tu sei interessata a seguirlo, potresti lavorare insieme a lui per sviluppare un piano di transizione che tenga conto delle tue esigenze e di quelle di tua madre. Questo potrebbe includere l'individuazione di risorse e supporto locale per la sua assistenza.

4. **Esplorazione delle opzioni:** Cerca di esplorare diverse opzioni per prenderti cura di te stessa e allo stesso tempo supportare tua madre. Potresti cercare servizi di assistenza, supporto familiare o altre risorse che possano alleviare il peso su di te.

5. **Accettazione e compassione:** Ricorda che prenderti cura di te stessa non significa negare l'affetto che provi per tua madre. Puoi cercare di trovare un equilibrio tra le tue esigenze e i tuoi doveri familiari, mantenendo un atteggiamento di compassione verso te stessa.

Prendere decisioni importanti richiede tempo e riflessione. Non c'è una risposta unica e giusta in questa situazione, ma è importante ascoltare il tuo cuore e cercare il supporto di professionisti e persone di fiducia mentre attraversi questo processo.

Cordialità,
Ilaria
Gentile utente, la situazione che descrive risulta davvero molto faticosa e sembra provocarle un grande senso di costrizione, è comprensibile che senta dentro di lei un conflitto. Da una parte una spinta ad andare, sperimentarsi, fare nuove esperienze e ritrovare la propria vitalità, dall'altra la paura di distaccarsi deludendo le aspettative delle persone a lei care, in particolare sua madre, e provocare tanta sofferenza. Tuttavia, per quanto possa essere difficile, è necessario prendere un distacco, cercare e preservare la propria autonomia al fine di trovare una tranquillità che possa poi, tra le altre cose, consentirle di stare accanto ai suoi cari (non solo fisicamente) con maggior serenità ed energia. Credo possa esserle d'aiuto un percorso psicologico in cui poter analizzare i suoi vissuti per trovare una strada che si adatti ai suoi bisogni e le consenta di vivere con maggior soddisfazione la sua vita. Resto a sua disposizione e le auguro di realizzare i suoi progetti! Un saluto!
Buongiorno, mi dispiace per la situazione di disagio che sta vivendo, mi sembra che le forti emozioni e la sensazione di essere sopraffatta dagli eventi di vita attuale la stiano mantenendo in una condizione di stallo, nella quale ogni tentativo di muoversi comporta conseguenze dolorose. Il mio suggerimento è di chiedere un supporto psicologico per cominciare a muovere qualche piccolo passo, le cui conseguenze saranno di certo abbastanza contenute ,e per questo più facilmente sopportabili, esplorare insieme allo specialista ciò di cui ha bisogno e delineare un progetto sulla direzione da prendere.
Buona fortuna
Cordiali Saluti
Giorgio Manieri
Buonasera,
grazie per la condivisione.
Comprendo la situazione difficile che sta vivendo e Le suggerisco di non prendere decisioni in questo momento. Cerchi per il momento di sospendere il giudizio su tutto ciò che la circonda e provi a concentrarsi su se stessa e sui suoi desideri, anche attraverso l'aiuto di un/una psicologo/a. Rimango a disposizione.
Grazie e cordiali saluti,
dott.ssa Ingrid Madiai

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