Buonasera, Sono un ragazzo di 26 anni, e nella mia vita ho avuto rapporti sessuali solamente con

15 risposte
Buonasera,

Sono un ragazzo di 26 anni, e nella mia vita ho avuto rapporti sessuali solamente con tre ragazze, delle quali sono due erano partner fisse. Da fine 2017 (data dell'ultimo rapporto con la mia prima fidanzata vera) a fine 2021 (periodo in cui ho iniziato a frequentarmi e avere rapporti sessuali con la mia ultima ex) sono stato in completa astinenza, e posso dire che non è stato un periodo facile; soffro spesso di complessi legati al mio aspetto, di una bassa autostima e di una frustrazione che mi deriva dalle poche esperienze sessuali e dal continuo mettersi in competizione con gli altri uomini. Non ho problemi a definirmi una persona con problemi, infatti vorrei vedere un terapeuta il prima possibile, una volta che avrò tempo e denaro sufficiente.
Vorrei domandare un po' di cose:
1) Ho deciso di non masturbarmi più, perché purtroppo l'autoerotismo mi genera uno stato di frustrazione. Può avere effetti indesiderati alla lunga?
2) Cosa mi consigliate per togliermi dalla testa il continuo pallino fisso per il confronto con altre persone?
3) Come posso gestire le mie ansie d'approccio e la mia frustrazione in generale?

Ringrazio in anticipo chi risponderà.
Salve, mi spiace molto per la situazione ed il disagio espresso e comprendo quanto possa essere difficile per lei convivere con questa situazione riportata. Ritengo importante che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente. Credo che un consulto con un terapeuta possa aiutarla ad identificare pensieri rigidi e disfunzionali che impediscono il cambiamento desiderato e mantengono la sofferenza in atto. 'Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale traumatico connesso alla genesi della sofferenza in atto. Resto a disposizione anche online Cordialmente dott FDL

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Salve, la ringrazio per aver utilizzato questo portale per porre la sua questione.
Il disagio che sta vivendo merita di approfondimento. Non è possibile dare risposte generiche, le difficoltà relazionali o i sintomi sono sempre collegati e nascono all’interno di una storia di vita del tutto personale e unica. La sessualità come tutte gli altri aspetti della nostra esistenza risponde del nostro stato emotivo, sempre.
Quello che le posso suggerire è di fare una scelta su di sé, cioè prendersi cura di ciò che le accade. La direzione l'ha già intravista, ovvero quello di farsi accompagnare in questo momento difficile da uno psicologo/a.
Un buon percorso di psicoterapia in genere migliora la condizione di disagio che ci ha descritto e permette di valutare come proseguire per rimettere in moto la propria esistenza in una direzione più soddisfacente.
Se ha necessità di approfondimento non esiti a contattarmi o scrivermi.
Qualora decidesse di fare un percorso psicologico le sedute possono avvenire anche online.
Un saluto
Dott.ssa Camilla Ballerini
Salve, la dismorfofobia ovvero il percepire il proprio corpo come sgradevole produce effetti a cascata nelle relazioni umane.
Cerchi un professionista che l'aiuti a superarla, tutto il resto verrà da sè.
Un caro saluto
Un confronto con un professionista ed una eventuale psicoterapia possono essere di grande aiuto per affrontare i problemi che descrive. Nel frattempo può esserle di aiuto ascoltare il Podcast Le Stanze della Paura, disponibile gratuitamente su diverse piattaforme on line. E' rivolto alle persone che soffrono di stati di ansia e insicurezza. Troverà approfondimenti e strumenti di auto aiuto che la aiuteranno in momenti di particolare difficoltà, Segua la pagina Fb Le Stanze della Paura.
Buona serata. Bruno Ramondetti
Buonasera, purtroppo non ci sono soluzioni fai da te. Le domande che pone sono accomunate dal desiderio di una relazione e accettazione della sua persona. Inizi un percorso per risolvere questo disagio che invade il rapporto con sé e di conseguenza con gli altri.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Gentile utente di mio dottore,

l'indicazione è quella di cominciare quanto prima una psicoterapia con uno specialista in sessuologia. Questo al fine di approfondire maggiormente le sue difficoltà di natura relazionale e sessuale; vedrà che questo le renderà la giusta consapevolezza per arginare le problematiche qui descritte.

Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Gentile utente, mi dispiace per la situazione che sta vivendo, comprendo il disagio. Quello che posso suggerirle è di intraprendere un percorso con un professionista in modo da esplorare le sue dinamiche relazionali e i suoi vissuti per raggiungere prospettive diverse e strategie funzionali a fronteggiare la situazione. Un saluto, Dott.ssa Marcella Boscolo
Gentile Utente, è molto comune considerare le relazioni e la dimensione sessuale come un metro di giudizio del nostro valore, come persone e come uomini. In una qualche misura ci caschiamo un po tutti, ma nel suo caso l’impressione è che la possibilità di avere una buona opinione di sè passi esclusivamente per la sessualità. Come se la sua mente avesse bisogno di prove tangibili di valore, in assenza delle quali cade nella disistima più profonda. Da questo punto di vista, e rispondo alla sua seconda domanda, il confronto con gli altri soddisfa lo stesso bisogno, cercare prove di validità; ma questo non è il problema, ma la soluzione che lei sta adottando al vero problema: credersi radicalmente inadeguato, che sembra portare con sé anche la risposta alla sua terza domanda. Per quanto concerne la masturbazione non è chiaro cosa intenda con “mi genera frustrazione”, nè a quali effetti a lungo termine faccia riferimento, andrebbero approfonditi in un colloquio di persona. Un caro saluto
Buongiorno,
da ciò che scrive si denota un disagio personale e relazionale che è necessario comprendere con maggiore dettaglio. Certamente la sessualità e il confronto con gli altri concorrono nel determinare l'autostima in positivo o in negativo, pertanto un lavoro mirato a intervenire su questi aspetti può essere molto di aiuto, le consiglio di intraprendere quanto prima un percorso per sé.
Mi verrebbe di domandarle se il fatto di temere il confronto con gli altri la porti ad affrontare o a limitare/evitare le relazioni. Questo potrebbe essere un punto di partenza importante per iniziare a intervenire sulla percezione di "pallino fisso" a cui fa riferimento.
Quanto all'autoerotismo, da sano rapporto con il proprio corpo e con il piacere, potrebbe diventare poco utile o frustrante (come scrive) ma a seconda di differenti modalità e percezioni che andrebbero indagate meglio.
Ha provato a far domanda per il bonus psicologi?
Un cordiale saluto
Buongiorno, sarebbe fondamentale comprendere i motivi che la portano ad avere complessi rispetto al suo aspetto. Molto probabilmente lei è una persona molto eterodiretta, ma in ogni caso sarebbe utile approfondire il suo disagio con un professionista.
Buonasera. Leggendo la sua condivisone sembra che le difficoltà che sta sperimentando siano legate al modo in cui vive il rapporto con il proprio aspetto, il proprio corpo e la propria vita sessuale, che genera in lei una bassa autostima e la tendenza a mettersi continuamente in competizione con altri uomini. Ritengo sia importante approfondire i vissuti e le domande che ci pone direttamente all'interno di uno spazio psicologico, per dar voce alle emozioni, sentimenti e pensieri che sta sperimentando, al fine di accoglierli, comprenderli e migliorare il proprio benessere e la propria salute. Un saluto, Dott. Felice Schettini
buongiorno,
lei pone delle domande molto complesse, alle quali si possono trovare risposte attraverso un proficuo percorso psicoterapeutico.
Le consiglio di rivolgersi al più presto ad un terapeuta per potere, finalmente, riprendere in mano la sua vita affettiva e senttimentale nel modo più sereno possibile
Salve, il problema principale è il continuo confronto con gli altri, ma è il riflesso della perenne valutazione di se stessi. Non conoscendola e parlando in termini generali posso dirle che la soluzione sta nell'uscire da questo sistema di giudizio costante, che prevede scale di valori e parametri che magari ci sono stati suggeriti, ma che in ultima fase abbiamo deciso e sottoscritto noi. Questa galera di cui soltanto noi abbiamo le chiavi a qualche cosa ci serve, dobbiamo domandarci a che cosa? Spesso la risposta risiede nella paura di affrontare il "mondo", cioè le relazioni, gli imprevisti, i rischi, potremmo dire la vita. Prima di procedere a un grande cambiamento è il caso di capire perché fino ad adesso abbiamo deciso di non cambiare. Questa è conoscenza personale. Questo atteggiamento, lucido e amichevole verso se stessi ci permette di vedere le sbarre di una prigione che prima erano invisibili e ci fa accorgere che la chiave della cella ce l'abbiamo in mano noi. A questo punto si può trovare la forza di scegliere.
Le consiglio in ogni caso un percorso psicoterapeutico che possa accompagnarla in questo bellissimo viaggio di liberazione.
Buongiorno, comprendo quanto considerevole possa essere il disagio che vive e, come lei stesso coglie, sarebbe bene affrontarlo in un percorso di terapia.
Le domande che pone sono un motore importante per cercare di comprendere meglio ciò che vive con se stesso e nel rapporto con l'altro, per questo sarebbe meglio non limitarsi a risposte generali, ma cogliere l'occasione per trovare le sue e da lì ripartire.
Salve , ricerchi l'aiuto di qualcuno per guardarsi con occhi più veritieri. Non so se da solo ce la può fare. Cerchi l'aiuto di qualcuno e stia tranquillo. Un saluto

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