Buonasera soffro di insonnia da 3 mesi alterno notti che dormo 2 3 ore ad altre notti che ne dormo 6

10 risposte
Buonasera soffro di insonnia da 3 mesi alterno notti che dormo 2 3 ore ad altre notti che ne dormo 6 7.. Ho provato con dei prodotti naturali ma non funzionano finché sono andato da uno psichiatra che mi ha consigliato alprazolam prima di andare a dormire.. Lo sto assumendo da 20 giorni Alcune volte funziona avvolte
no.. Siccome mi sento sempre confuso.. mente annebbiata.. Vertigini.. rimbambito.. in un altro mondo e poco lucido può essere l'assunzione di alprazolam o la carenza di sonno? Siccome penso di aver causato danni neurologici da carenza di sonno e possibile ? Mi conviene rivolgermi al neurologo?
Dott.ssa Pasqualina Perna
Neuropsicologo, Psicologo
San Giuseppe Vesuviano
Gentilissim*, buonasera e grazie per aver posto questo interessante quesito.
L'intervento farmacologico è da considerarsi a tutti gli effetti un ausilio, può aiutare ma non necessariamente essere risolutivo. L'insonnia è un disturbo del sonno, i cui fattori scatenanti possono essere molteplici (ad esempio; fattori psicosociali, stress lavorativo, deprivazione sensoriale ecc). Una consulenza neurologica potrebbe, senz'altro, essere utile.
Inoltre, le ricordo l'importanza di abbinare al trattamento farmacologico anche un trattamento di natura psico-terapeutica.
E' importante monitorare il dosaggio farmacologico ed eventuali effetti collaterali. Ne parli con il suo psichiatra in modo da valutare insieme la possibilità di modificare il dosaggio o introdurre una nuova molecola. Oltretutto, le tecniche di rilassamento e le pratiche meditative possono conciliare bene il sonno. Consideri di iniziare un percorso anche in questo senso.
Sperando di esserle stata utile, le auguro di risolvere questo suo problema e di riappropriarsi del suo benessere psicofisico.
Cordialmente,
Dott.ssa Pasqualina Perna

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Buonasera
Sarebbe necessario indagare se il suo problema con il sonno è di natura organica o psicologica.
Infatti anche alcuni fenomeni pricologici come ansia, stress o umore depresso possono interferire con il riposo notturno.
Le consiglierei di verificare con un neurologo la presenza di situazioni mediche che possono interferire con la sua qualità del sonno.
Nel frattempo, potrebbe beneficiare di una consulenza psicologica, per approfondire se sono presenti anche fattori di natura non organica.
Per quanto riguarda la possibilità di danni neurlogici da carenza di sonno, la sua sintomatologia potrebbe essere riconducibile alla carenza di sonno combinata all'utilizzo di alozopram. Ovviamente il parere definitivo deve essere dato da un medico, le consiglierei di ricontattare lo psichiatra.
cordiali saluti
Dott.ssa Camilla Persico
Psicologo, Sessuologo, Neuropsicologo
Carrara
Buonasera.
L'uso di alprazolam può comportare effetti collaterali, inclusi quelli che ha menzionato come confusione, annebbiamento mentale, vertigini e sensazione di rimbambimento, ma è altrettanto importante considerare l'impatto della carenza di sonno sulla sua salute mentale e fisica, la quale può influenzare il funzionamento cognitivo e emotivo. Detto ciò non è possibile confermare la presenza di danni neurologici senza una valutazione medica approfondita per cui le consiglio vivamente di parlare con il suo medico, possibilmente uno specialista del sonno o uno psichiatra, per discutere dei sintomi e delle sue preoccupazioni. Potrebbe essere necessario rivedere la terapia attuale, considerare alternative o effettuare una valutazione più approfondita della situazione. Un caro saluto, dott.ssa Camilla Persico
Dr. Michele Scala
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Padova
La terapia breve strategica potrebbe essere un'opzione efficace per affrontare i suoi problemi di insonnia e i sintomi correlati. Questo approccio si concentra sul trovare soluzioni rapide e mirate ai problemi specifici che sta affrontando. Potrebbe aiutarla a identificare e affrontare i pattern di pensiero e comportamento che contribuiscono all'insonnia, fornendole strumenti pratici per migliorare il sonno e gestire i sintomi correlati. Le consiglio di cercare un terapeuta che abbia esperienza in questo tipo di approccio e di discutere con loro come potrebbe essere utile nel suo caso specifico.
Dott. Alessandro Capezzuto
Psicologo, Psicologo clinico, Neuropsicologo
Salerno
Oltre ad una corretta terapia farmacologica (che è situazionale e circoscritta temporalmente) sarebbe opportuno impostare un corretto lifestyle, e, nel caso, un adeguato supporto psicologico che la accompagni verso un cambiamento dello stile di vita. Oggi la medicina si sta spostando sempre di più verso questa direzione.
Dott.ssa Aurora Bonvino
Psicologo, Psicologo clinico, Neuropsicologo
Bari
Gentile utente io le consiglierei dapprima una visita neurologica ed esami strumentali per escludere patologie di natura organica. Inoltre nel suo caso sarebbe fortemente consigliata una valutazione neuropsicologica. Resto a sua disposizione per eventuali dubbi e o chiarimenti.
AB
Dott.ssa Giulia Zucchini
Psicologo, Neuropsicologo, Psicoterapeuta
Trieste
Salve, la carenza di sonno crea danni neurologici sintomatici a lungo termine. In tre mesi e con alcune notti 6/7 ore di sonno questi danni sono molto molto improbabili, le consiglio piuttosto di indicare gli effetti collaterali del farmaco al suo medico prescrivente così da trovare una soluzione. Cordiali saluti
Dott.ssa Maria Provenzale
Psicologo, Psicoterapeuta, Neuropsicologo
Casalnuovo di Napoli
Ciao! Importante sapere la sua età, da quanto tempo soffre di insonnia, se questo è un periodo della sua vita in cui vive delle preoccupazioni. Ad ogni modo dica allo psichiatria
che le ha prescritto questo farmaco che condiziona la qualità della sua routine quotidiana dato che riferisce stordimento e perdita di lucidità. Probabilmente dovrà rivedere l appropriatezza del dosaggio. Stia sereno comunque. Buona giornata
Dott. Dario Papa
Psicologo, Psicologo clinico, Neuropsicologo
Ferrara
Salve, la sintomatologia che descrive potrebbe essere legata certamente sia all’alprazolam (che può dare effetti di sedazione e riduzione della lucidità), sia alla deprivazione di sonno, che impatta memoria, concentrazione e umore.
Tuttavia, è importante considerare perché è iniziata l’insonnia. I farmaci possono aiutare a gestire il sintomo, ma non risolvono la causa sottostante. Se la difficoltà a dormire è legata a stress, ansia o pensieri ricorrenti, sarebbe utile affrontare questi aspetti con il supporto di uno psicologo. Spesso, quando si lavora sulle radici psicologiche dell’insonnia, il sonno migliora in modo più stabile e naturale.
Riguardo ai danni neurologici, la carenza di sonno può creare stanchezza mentale e difficoltà cognitive temporanee, ma non causa danni irreversibili. Il cervello è molto plastico e, ripristinando un buon ritmo sonno-veglia, anche la lucidità torna.
Se vuole affrontare il problema in modo più completo e duraturo, un percorso psicologico potrebbe aiutarla a comprendere cosa mantiene l’insonnia e a trovare strategie per ristabilire un sonno naturale, senza dipendere dai farmaci. Se vuole può contattarmi al mio numero per una consulenza gratuita. Saluti.
Dott.ssa Cecilia Scipioni
Psicologo, Neuropsicologo
Casalgrande
Salve,

quello che descrive — confusione mentale, senso di mente “annebbiata”, vertigini e ridotta lucidità — può essere legato sia alla carenza di sonno prolungata, sia agli effetti dell’alprazolam, soprattutto nelle prime settimane di assunzione o se la dose non è perfettamente calibrata.

Alcuni punti importanti:

L’insonnia cronica (anche solo per 2-3 mesi) può provocare difficoltà di concentrazione, lentezza mentale, riduzione della memoria e alterazioni temporanee della percezione; questi sintomi sono generalmente reversibili con il ripristino di un sonno regolare.

L’alprazolam è una benzodiazepina che può causare: sonnolenza diurna, confusione, rallentamento dei riflessi, sensazione di stordimento o “mente in nebbia”, specialmente all’inizio o se la dose è alta rispetto alla sensibilità individuale.

I danni neurologici permanenti da 2-3 mesi di sonno insufficiente sono molto rari; generalmente le funzioni cognitive si ristabiliscono con il ritorno a un sonno adeguato e un buon equilibrio psicofisico.

Per orientarsi al meglio:

Parli con lo psichiatra che le ha prescritto l’alprazolam: potrebbe valutare la dose, la durata della terapia e strategie alternative (ad esempio terapia cognitivo-comportamentale per l’insonnia).

Mantenere igiene del sonno ottimale: orari regolari, ambiente buio e silenzioso, evitare schermi e caffeina prima di dormire, esercizio fisico regolare ma non nelle ore serali.

Valutazione neurologica può essere utile se i sintomi persistono nonostante un sonno regolare e sospensione o ottimizzazione del farmaco, oppure se compaiono altri sintomi neurologici (perdita di sensibilità, difficoltà motorie, crisi, ecc.).

In sintesi, la situazione che descrive è compatibile con effetti collaterali del farmaco e con la carenza di sonno, e non indica automaticamente un danno neurologico permanente. Una gestione coordinata tra psichiatra, psicologo e, se necessario, neurologo può aiutare a ristabilire lucidità e qualità del sonno.

Un caro saluto, resto a disposizione per approfondire strategie pratiche per migliorare il sonno e ridurre confusione e vertigini.

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