Buonasera, scrivo qui perché non so veramente a chi rivolgermi. Faccio danza classica da davvero m

18 risposte
Buonasera, scrivo qui perché non so veramente a chi rivolgermi.
Faccio danza classica da davvero molto tempo, sempre nella stessa scuola con una mia amica che era diventata la mia migliore amica, perché andavamo anche a scuola insieme.
Quest'anno la mia scuola di danza ci ha annunciato che chiuderà, ovvero cambierà sede e insegnanti, che diventeranno anche di alto livello.
Sono davvero spaventata perché ho paura di non avere né il fisico né le capacità per fare un aumento di livello. Io e la mia amica, sfortuna vuole, che in questi ultimi mesi abbiamo litigato di brutto. Quindi sono disperata perché oltre alla competitività che caratterizza la danza classica, per di più in una nuova scuola, si aggiungerà anche la competizione verso la mia ex-migliore amica.
Lei ha una profonda passione per il balletto, ovviamente piace anche a me, ma io ho anche un'altra grande passione ovvero il cinema. Lei ad esempio in estate ha seguito corsi di danza classica per migliorarsi, fatto stage ecc... mentre io non ho fatto praticamente nulla apparte slogarmi la caviglia.
Ho paura, non voglio la competitività nello sport perché io ballavo come passatempo. Vorrei anche cambiare sport ma non saprei quali alternative perché non adoro gli sport di squadra, il nuoto o la corsa.
Vi prego aiutatemi, perché sto vivendo davvero male questa situazione, non voglio più ballare, mi sento apatica e priva di interessi e in continua preoccupazione.
Grazie mille davvero
Gentile utente, sarei lieto di fornirle il mio supporto professionale per la situazione che sta vivendo.
Sono uno Psicologo dello Sport e per molti anni ho lavorato con le ballerine di danza classica, disciplina su cui ho concentrato sia la tesi di laurea che la tesi di dottorato.

La fase di cambiamento che sta vivendo è molto complessa e racchiude in sé molte dinamiche delicate: il cambiare scuola di danza, cambiare gli insegnanti, la relazione conflittuale con la sua amica (o ex-amica, come dice lei), l'infortunio e, non ultimo, il desiderio di sperimentare nuove discipline sportive.

Ci sono davvero tanti aspetti da affrontare. L'intervento che le propongo è un percorso di Psicologia del Benessere e dello Sport, in cui si lavora su due binari paralleli: da un lato affrontare tutte le sue fonti di disagio attuale, dall'altro lato lavorare sulle sue potenzialità come ballerina, atleta e persona.
L'obiettivo sarebbe duplice quindi: ritrovare equilibrio e serenità interiore, lavorando sull'autostima, ma anche sulla comunicazione, sulla gestione dello stress e delle emozioni negative; poi lavorare sull'aspetto prestativo, capire quali sono gli obiettivi che vuole prefiggersi come atleta o ballerina e costruire una serie di strumenti comportamentali ottimali per cercare sempre il massimo in ogni attività svolta.

Sarei disponibile a un colloquio iniziale gratuito, anche online, per esaminare ancora meglio le sue richieste. Per poi decidere insieme se iniziare una collaborazione e un percorso psicologico.
Un caro saluto, Dott. Antonio Cortese

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Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Gentilissima buongiorno, credo di capire il suo tormento: danzo da 40 anni, oramai solo per diletto, e comprendo come questa attività possa avere inciso sulla percezione che ha della sua identità al punto che smettere di danzare sarebbe come perdere una parte di se: è corretto?
Perdere una parte di se' così bella e importante e contemporaneamente rompere con la propria migliore amica può essere molto pesante e capisco la sua crisi, ma le crisi vanno superate. Non è detto che l'amicizia sia morta per sempre come non è detto che lei debba abbandonare la danza per sempre (per dirne una non esiste solo la danza classica e con la preparazione che ha potrebbe darsi alla danza jazz, a quella contemporanea o a quella che la incuriosisce di più, con una solida base). Cara ragazza, è arrivato il momento di reinventarsi, ma reinventarsi non significa necessariamente abbandonare il passato: significa diventare consapevole del punto in cui si è arrivati per decidere in quale direzione proseguire. Se a questo punto del suo percorso sentisse i bisogno di un sostegno per confrontarsi e rafforzare le sue risorse, io sono qui, a sua disposizione. Un caro saluto, dott.ssa Manuela Leonessa
Buongiorno, mi sembra di capire che il dilemma sia tra il desiderio di continuare con la danza correndo il rischio di trovarsi in un ambiente di più alto livello e molto competitivo, e il desiderio di lasciare per non rischiare di trovarsi male. Non mi sento di darle un consiglio sulla scelta da fare, perché ritengo che sia giusto che lei prenda la decisione che più sente adeguata a se stessa da sola, soprattutto perché non la conosco e non mi permetterei di dirle che cos'è meglio per se stessa. Rifletta su quello che vuole e non si senta obbligata a prendere una strada piuttosto che l'altra sulla base della paura, ma solo sulla base di ciò sente che la renderà più felice.
Rimango a disposizione se vuole fare un consulto più approfondito.

Cordialmente,
Dott.ssa Cecilia Bagnoli
Buongiorno, conoscendo molto bene l'ambiente della danza classica posso comprendere la paura rispetto agli alti standard prestazionali e la competitività tra colleghe che condividono una stessa passione.
La danza deve essere una passione o un hobby, quindi deve portare del benessere. La propria salute mentale deve essere sempre la priorità.
Mi sembra di capire che la danza ha rivestito un aspetto importante della sua vita, quindi penso che lei fosse anche affezionata alla scuola in cui svolgeva le lezioni. Posso ipotizzare quindi che apprendere la chiusura della scuola e i cambiamenti nell'organizzazione sicuramente sarà stata una notizia spiazzante, soprattutto se lei non ha in mente di dar della danza il suo sogno professionale.
Il pensiero della competitività la spaventa molto, e lo smettere di danzare potrebbe essere una strategia di evitamento per la paura di non riuscire a far fronte a ciò che la competitività potrebbe comportare. Avremo bisogno di focalizzare e capire meglio quali sono i suoi bisogni per pensare insieme a degli obiettivi terapeutici, soprattutto rispetto al significato che conferisce alla danza nella sua vita e al suo benessere attuale.
La competitività è un aspetto della nostra società, anche in ambito lavorativo ad esempio. Sarebbe utile provare a esplorare in terapia cosa lo stare in quelle dinamiche evoca in lei, quindi quali emozioni la portano a mettere in atto comportamenti come ad esempio lo smettere di danzare. La paura dello stare in competizione come la fa sentire, da dove nasce?
Rimango a sua disposizione, anche online.
Un caro saluto, Dott.ssa Martina Orzi
Gentile utente, capisco il suo disagio, se non vuole continuare con la danza …è libera di farlo e di provare qualsiasi altro sport individuale, inerente comunque il “ballo” se le piace. Il problema che sento di più in lei è questa amicizia/competizione con la sua amica, perché non prova a fare il primo passo magari invitandola fuori e provate a chiarirvi, lei potrebbe esporre le sue paure e i suoi dubbi alla sua amica e dirle come si sente in merito…magari si stupirà ma a volte aprirsi riesce a migliorare i rapporti rendendoli più sinceri e veri. Buona fortuna.
Carissima, mi dispiace per questa sua sofferenza e per quanto possibile le esprimo la mia vicinanza; forse questa sua sofferenza nasconde altre dinamiche, da una parte il desiderio di proseguire con qualcosa che le piace e dall'altra il timore della competizione con tutte le sue logiche, spesso ansiogene, che ci mettono fortemente in discussione. Tuttavia questo evento potrebbe anche essere per lei una occasione di crescita ed evoluzione anche in altre aree della sua vita. Le suggerisco di approfondire questo suo problema attraverso una consulenza psicologica che la aiuti a comprendere meglio cosa sta accadendo dentro di lei, anche oltre i fatti concreti di cui ha parlato nel messaggio. Se lo desidera io sono a disposizione anche nella modalità da remoto. Un caro saluto! Dottor Montanaro
Gentilissima, i cambiamenti fanno paura. E essi la mettono di fronte alla NECESSITÀ di ATTRAVERSARE un momento di difficoltà e cogliere l'occasione per dare significato a ciò che prova e orientare al meglio le sue scelte. Ho visto che molti colleghi che le hanno risposto hanno anche esperienza specifica e credo che questa sia una bellissima opportunità per lei per valutare di lavorare su ciò che sta accadendo accompagnata da qualcuno che ha una passione professionale ed una esperienza affine a ciò che porta. Tutte le sue passioni sono importanti per la sua vita: il cinema e lo sport concorrono al suo sviluppo psicofisico, così come le relazioni con gli altri. Sembra proprio il tempo di domandarsi meglio di cosa ha bisogno e di poter valutare e scegliere serenamente cosa fare, comprendendo cosa significa per lei in questo momento della sua vita anche tutta la tematica legata alla competizione che nel racconto si presenta sotto diverse forme. Quello che lei vive adesso la spaventa, ma è anche un momento della sua vita che può essere ricco di scoperte e di nuove emozioni. Le auguro di cogliere l'occasione di farsi accompagnare in un percorso che immagino come l'uscita della farfalla dal suo bozzolo!

Dott.ssa Elena Lattanzi ricevimento a Quinto di Treviso e online. «Lo strumento più importante nel mio lavoro si chiama relazione ed ogni teoria o tecnica sottostanti agiscono in funzione e a servizio di essa.»
Buonasera, perché si sente chiamata a competere quando in realtà lei balla solo per passione? Che effetto le dà l'idea di essere seconda a qualcuno o di affrontare una nuova situazione da sola anziché in compagnia della sua amica? Sono domande importanti perché mi sembra che lei si senta costretta a fare e sentire cose che non le appartengono davvero.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Cara utente, mi spiace per la situazione di cambiamento in cui si sta trovando. L'unico consiglio che posso darle è quello di cercare di fare quello che le piace, si ascolti e capirà qual è la sua strada. Si ricordi inoltre che non è obbligata a ricercare la competitività se non la aggrada, così come non è obbligata a continuare con lo sport della danza. Cerchi di inseguire le sue passioni! Un caro saluto.
Cara utente,
ogni cambiamento spaventa perchè vengono meno alcuni punti di riferimento. Questa però potrebbe essere anche una occasione di riflessione e crescita personale, la potrebbe aiutare a comprendere il peso che la danza ha e potrà avere nella sua vita o se sia opportuno cambiare per inseguire le proprie passioni. Anche in ambito relazionale la discussione e il confronto non implicano una chiusura definitiva dell'amicizia, ma le permettono di crescere e reinventare nuovamente il rapporto.
Coltivi le sue passioni e se lo desidera potrebbe essere utile riflettere insieme ad un professionista per fare chiarezza e superare questo momento di cambiamento.
Un caro saluto!
Buonasera,

Comprendo quanto la situazione descritta possa essere fonte di stress e preoccupazione. La danza classica, come altri ambiti altamente competitivi, può portare a momenti di sfida personale, ma dovrebbe anche essere fonte di piacere e soddisfazione. Se il tuo approccio alla danza era inizialmente come passatempo, è comprensibile che tu possa sentirti sopraffatta di fronte a una crescente pressione competitiva e alla prospettiva di dover confrontarti con una ex amica in tale contesto.

È importante che tu ti ascolti e rifletta su ciò che desideri veramente. Se senti che la danza non ti appassiona più come prima e ti sta portando più ansia che gioia, potrebbe essere il momento di esplorare altre passioni o attività che ti fanno sentire bene. Hai menzionato il tuo interesse per il cinema: questo potrebbe offrirti una via di fuga, un hobby o, in futuro, anche una professione.

In merito alla scelta di un altro sport, esistono molte discipline che potrebbero fare al caso tuo, dal pilates allo yoga, dalla danza moderna a discipline più orientali. L'importante è che tu scelga qualcosa che ti piaccia e che ti permetta di sentirti realizzata.

Ti suggerisco di parlarne con un professionista, che potrebbe aiutarti a navigare attraverso questi sentimenti complessi e offrirti una guida su come gestire le tue preoccupazioni e ansie. Può essere utile anche per scoprire nuovi modi per canalizzare la tua energia e la tua passione in qualcosa che ti appassioni veramente.

Ti auguro di trovare il percorso più adatto a te e di ritrovare la serenità e la passione che meriti.

Cordialmente,

Ilaria.
Gentilissima, comprendo bene le sue emozioni ed il suo stato d'animo.
Oltre ad essere Psicologa dello Sport, sono atleta e pratico uno sport individuale come la danza, dove le situazioni sono da affrontare personalmente con le proprie forze. Il cambiamento, la gestione dello stress, la competizione, il miglioramento personale sono alcune delle tematiche che potremmo approfondire, imparando a conoscere e ad utilizzare strumenti utili per affrontare queste situazioni. Iniziare un nuovo cammino spaventa ma, alcune volte, è la sola via per crescere. Nello sport e nella vita. Resto a disposizione per qualsiasi ulteriore chiarimento. Dott.ssa Alice Vignudini
Gentilissima, grazie per aver condiviso le sue preoccupazioni con noi. Un tema centrale che sembra caratterizzare le sue esperienze è la paura del cambiamento, in particolare se questo non è supportato da una "spalla" o comunque condiviso con qualcuno di familiare per lei. Questo aspetto penso che meriti di essere approfondito. La competizione, se vissuta in modo sano, può essere un buon motore trainante per sperimentarsi e prendere consapevolezza dei propri limiti e delle proprie possibilità, l'importante è non renderla una fonte di frustrazione. Provi magari a mettersi in gioco non con il desiderio di emergere, ma con la voglia di divertirsi e di fare qualcosa che la faccia star bene. Allo stesso tempo, mi sento anche di invitarla a sperimentare nuove esperienze... Ha mai pensato per esempio di provare un corso di musical? Magari la passione per la danza e quella per il cinema potrebbero unirsi e questo la porterebbe anche a sperimentare nuovi ambienti e fare nuove conoscenze. Resto comunque a disposizione se vuole approfondire la situazione con un aiuto in più.
Cordialmente, Dott.ssa Claudia Palmini
Gentilissima, le rispondo con piacere in quanto oltre ad essere una psicologa sono un’ex ginnasta agonista (ho praticato ginnastica ritmica per 18 anni a livello agonistico) e dal 2009 sono allenatrice e giudice nazionale, per cui comprendo a 360* la sua difficoltà. Inizio dicendole che se la danza è la sua passione e la fa star bene non deve mollare assolutamente! Perché togliersi la sua valvola di sfogo, il suo mezzo di benessere, modificare la sua routine solo perché sono cambiate le circostanze? La sua ex migliore amica ha un suo percorso di vita e lei un altro. I due percorsi non devono essere necessariamente paralleli. Peraltro non può sapere se per qualche avvenimento, in maniera spontanea, questo conflitto si risolverà e quindi non andando più a lezione di danza si precluderebbe a prescindere la possibilità. Inoltre, per quanto riguarda il livello, se lei lo fa solo per stare bene e come hobby, non le deve interessare ciò. Continui ad allenarsi per il solo bisogno di farlo, distogliendo il suo pensiero dal risultato finale e vivendo giorno per giorno la sua passione. Ricordi che ogni singola lezione è un traguardo e ogni volta che oltrepasserà la porta della scuola di danza a fine giornata avrà portato un bagaglio in più con se. Lavori sulla sua autostima e cerchi di capire quale sia realmente il suo bisogno. Spero di esserle stata utile. Se vuole possiamo intraprendere un percorso, anche online, per provare a ritrovare un equilibrio. Resto a disposizione
Carissima utente buongiorno.
Innanzitutto mi complimento per le bellissime passioni artistiche e creative che coltiva da tanti anni.
I cambiamenti nelle nostre routine e soprattutto nelle routine che riguardano le nostre passioni portano diversi stravolgimenti, non a caso lei ha accennato ad un litigio con la sua amica a seguito di aver saputo che la vostra scuola chiuderà. Si tratta soltanto di rimanere saldi nei propri principi e passioni. La danza, soprattutto la classica è sicuramente un ambiente molto competitivo, l’importante è che lei non si faccia trasportare da questa competitività che si andrà a creare. Inizi a coltivare la passione del cinema, qualora non lo stia già facendo e cerchi di avere un colloquio con la sua amica per far sì che non si possano creare situazioni che in un futuro la porterebbero a vivere male la danza.
Ha mai pensato ad approcciarsi alla ginnastica ? Oppure alla pole dance ? Sicuramente discipline molto diverse ma sicuramente il suo background di ballerina classica potrebbe solo che aiutarla. Altresì la invito a non caricarsi già troppo di ansie. Prima si viva la situazione nuova e dopodiché penserà alle strategie da attuare.
Io sono a disposizione per un consulto.
Dott.ssa Silvia Marcelletti
Caro Utente, innanzitutto vorrei ringraziarla per aver condiviso con noi la sua storia e la sua sofferenza. Quando si tratta di questioni, argomenti psicologici (che si tratti di rapporti sociali, disagi personali, o dei disturbi, autostima, motivazione etc..) dare risposte con così poche informazioni su di una piattaforma web, è difficile. Ognuno di noi è diverso e per comprenderlo fino in fondo bisogna ascoltarlo attentamente e porre le giuste domande.
Detto questo, le consiglio di rivolgersi a uno psicologo con il quale riesca ad entrare in sintonia e intraprendere un percorso di sostegno o supporto psicologico così da poter indagare a fondo le sue emozioni, i suoi pensieri e il suo modo di percepire sé stesso e il mondo circostante. In questo modo è possibile raggiungere quel benessere che ognuno di noi si merita.
Rimango in attesa per eventuali chiarimenti.
Dott.ssa Linda Trogi
Gentile utente, la ringrazio per aver condiviso i suoi dubbi con noi. Comprendo le sue difficoltà e le sue preoccupazioni, e mi dispiace per i vissuti negativi che queste le provocano. Qualora dovesse ritenerlo opportuno o necessario, mi rendo disponibile a cominciare con lei un percorso , che potrebbe tornarle utile per esplorare ed approfondire le sue emozioni, esperienze e valori al fine di trovare una strada percorribile e ritrovare la serenità.
Tenga a mente che il benessere mentale è una priorità, e trovare il professionista giusto può fare la differenza.
Qualora dovesse avere dubbi, domande, o perplessità riguardo al mio lavoro non esiti a contattarmi.
Un caro saluto, dott. Daniele D’Amico.
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