Buonasera, mi scuso da subito per la lunghezza del messaggio, ma spero qualcuno possa leggermi. Sono

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Buonasera, mi scuso da subito per la lunghezza del messaggio, ma spero qualcuno possa leggermi. Sono una ragazza di 26 anni e da un anno ho un problema che mi sta portando alla follia e molta sofferenza. Da bambina un amico mi fece vedere al computer immagini pornografiche di donne manga. Tutte le volte che succedeva dovevamo farlo di nascosto perché sua madre e suo fratello non dovevano scoprirci. Mi incuriosì e iniziai a sperimentare con un'amica, ci toccavamo, guardavamo o mettevamo oggetti sulla vagina. Fui scoperta e sgridata da mia madre un giorno e mi fecero vedere sempre meno questa mia amica. Tutto ciò accadde quando ero molto piccola, ai tempi delle elementari credo. Avevo spesso incubi da bambina nei quali mi trovavo nuda sul balcone e dovevo fare pipì in un vaso e quando me ne rendevo conto provavo un'immensa vergogna. Bagnavo abbastanza spesso il letto e avevo sempre più bisogno di procurarmi piacere, spingendo oggetti sulla vagina o strusciandomi. Non ebbi mai cotte per altre bambine, solo per un bambino e un attore di un film. Ma crescendo quello che per me significava sesso e piacere era la donna e il fare di nascosto certe cose. Cercavo giochi online dove potevo masturbare le donne cartone animato, poi la cosa finì. Iniziai ad infatuarmi dei primi ragazzi e a provare attrazione sessuale per loro. Ero molto timida e sensibile, a malapena riuscivo a parlarci quando restavamo soli. Prendevo male ogni rifiuto e mi sentivo brutta, schiacciata dalle altre ragazzine più belle. Con il tempo il ricordo di quelle cose che feci da bambina iniziò a tormentarmi e avevo spesso ansia e paura per quei pensieri. Subì degli abusi, fortunatamente mai sfociati in vera violenza sessuale da parte di alcuni ragazzini e da un familiare, mi segnarono fortemente e mi fecero sentire umiliata e insignificante. Il mio rapporto con gli uomini è sempre stato complicato. Da bambina ero molto legata a mio padre, sempre stato freddo e anaffettivo. Crescendo ebbi i primi impulsi sessuali, più pensavo a quello che avevo fatto, o anche solo vedendo scene lesbo, mi sentivo come se stessi facendo qualcosa di assolutamente sbagliato e l'eccitazione aumentava a dismisura, con eiaculazione precoce, masturbazione compulsiva e orgasmo senza che mi toccassi. Dopo tutto ciò mi sentivo profondamente male e piangevo come una matta. Provavo attrazione sessuale per i ragazzi, ma quando ci andavo a letto il mio corpo si estraniava. Ci fantasticavo, mi masturbavo su di loro e con alcuni riuscivo a sentire molto piacere con baci e toccatine, ma quando si arrivava al dunque diventavo una bambola di pezza e alle volte avevo persino paura di dire no. Diventati molto fredda nel tempo, quasi apatica, mi dissi che sarei stata peggio di ogni uomo che mi aveva fatto soffrire e li avrei usati solo per il sesso. Solo di uno mi innamorai, anche se non volevo ammetterlo a me stessa, inizialmente era il mio migliore amico, poi finimmo a letto insieme e con lui provavo piacere appena mi toccava e mi masturbavo spesso pensando a lui. Tenevo a quel ragazzo come non avevo mai tenuto a nessuno, ero fortemente attratta da lui, non ho mai avuto relazioni serie e questo fu ciò che più si avvicinava all'amore o una realazione. L'amicizia si ruppe, lui si fidanzò e non parlammo più per un anno. Quando tornò da me quasi speravo di sentirmi dire che mi amasse, ma voleva solo sesso e anche se ci provai non riuscivo a sentire più niente, perciò smisi e gli rivelai parte di quello che provavo senza dirgli che ne fossi innamorata, lui rise e mi diede della debole. Dopo aver spento i miei sentimenti per anni ed aver finalmente provato qualcosa, con non poco sforzo nel lasciarmi andare, mi distrusse. Da lì in poi non so cosa mi sia successo, i miei traumi con gli uomini tornarono alla mente e affondai in qualcosa simile alla depressione. Mi resi conto che non riuscivo più a provare piacere con gli uomini, anche fantasticando era difficile, capitava meno, prima avevo sempre bisogno di fantasticare sul sesso o storie d'amore, a dispetto di ciò che facevo credere agli altri, che non avessi sentimenti e non volevo relazioni. Incontrai altri ragazzi ma l'effetto era breve, non riuscivo proprio a lasciarmi andare o a provare qualcosa nel sesso. Poi incontrai il mio attuale ragazzo. Fin da subito provai una forte attrazione per lui e ci fantasticavo spesso, ma non volevo niente di serio e lui disse che andava bene. Ma poi saltò fuori l'affetto, il sesso e io mi ritirai completamente, l'attrazione sessuale che provavo per lui che mi portava a masturbarmi e fantasticare svanì. La mia testa cominciò ad avere pensieri e attrazione sessuale solo verso le ragazze. Mi capitò anche con ragazzi che non erano lui, qualcosa sembrava dire tutti ma non lui. Ma ogni volta che provavo a toccarmi o a stare con lui i pensieri invadevano la mia mente con scenari omosessuali. Devo ammettere di aver represso molto questo mio lato negli anni, ma ne ero comunque consapevole. Mi chiedo come sia possibile che non riesca più neanche a fantasticare su un uomo o sul mio ragazzo, perché non sento più niente? Mi definisco bisessuale ma ho l'ossessione di essere lesbica e che posso solamente stare con le donne per via dell'attrazione e delle cose che sono successe, nonostante mi dica accetto questo lato, la testa continua a tormentarmi con incubi, pensieri ossessivi e pulsioni continue tanto che ho paura persino di guardare bambine o parenti. Non ce la faccio più, mi sembra di impazzire e preferisco la morte a tutto questo tormento. Non ho pace e la testa mi tormenta, sto rovinando la mia relazione, amo il mio ragazzo ma ho paura di rovinarlo, di non saperlo amare, ormai mi da fastidio persino essere toccata e i suoi sentimentalismi. Prima gli stavo attaccata come una cozza e nei momenti di lucidità quando riuscivo a sentirmi nel qui e ora sentivo quello che provavo per lui, per il resto mi sentivo come se i miei giorni con lui fossero un sogno, a livello emotivo non sento niente finché l'idea di perderlo mi fa scoppiare in lacrime. Ma non voglio rovinare la sua vita perché non so chi sono. Cosa posso fare?
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

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Buona sera,

mi sento di dirle che potrebbe esser arrivato il momento di cominciare una psicoterapia. Nel corso della sua vita ha avuto esperienze svariate connesse alla sessualità che avrebbero potuto produrre tutta la sua confusione attuale. Gli abusi, l esposizione ad un certo tipo di pornografia in età precoce sono cose che lasciano in alcuni casi ferite importanti, che basta poco, e si rimettono a sanguinare. Credo che i temi che lei porta meritino uno spazio più ampio, che solo un percorso potrebbe darle. Nel caso, resto disponibile ad accogliere la sua richiesta di aiuto, fornisco consulenze anche on line.

Cordiali saluti
Dott.Diego Ferrara
Buonasera, grazie per la condivisione. Sarebbe molto importante, data la sintomatologia che descrive, intraprendere un percorso di Psicoterapia. Quest'ultima potrebbe essere funzionale al dare un senso ad aspetti identitari, affettivi, sessuali e post traumatici. Le consiglio vivamente una terapia ad orientamento psicocorporeo, particolarmente indicata in casi in cui il corpo e le sue espressioni, come da lei descritto, sono nucleari e in qualche forma scisse, dalla dimensione cognitiva. Cordialmente, Violante
Buon giorno a lei. Grazie è stata molto dettagliata. Non deve scusarsi per la lunghezza del messaggio in quanto molto esaustiva. Gentile ragazza dalle sue parole emerge un mondo di vissuti, emozioni e sofferenze che sarebbe inopportuno dare una risposta per messaggio. Ha condiviso davvero tante emozioni che mostrano un forte coinvolgimento e la possibilità di mettere in atto opportuna psicoterapia. Mi viene solo da provare a suggerirle la possibilità di prendere in considerazione ipotesi di un percorso di Psicoterapia individuale per provare a conoscersi meglio e lavorare sui suoi vissuti ed emozioni. Per eventuali dubbi o domande sono a sua disposizione. Cordialmente e coraggio. Gian Piero dott Grandi
Buongiorno. Descrive molti aspetti di sé attraverso la sua condivisione, aspetti che a mio avviso potrebbero essere approfonditi ed esplorati all'interno di uno spazio psicologico attraverso il quale poter dar voce alla propria esperienza ed ai propri vissuti, con l'obiettivo di lavorare sulla consapevolezza della relazione che ha con sé stessa e con gli altri (con una centratura particolare sulla relazione che ha con il suo ragazzo), prendendosi cura delle proprie ferite ed integrando le diverse sfaccettature di sé che descrive. Un saluto, Dott. Felice Schettini
Gentile Utente, comprendo il disagio che sta vivendo in questo momento e la ringrazio per aver condiviso la sua storia. Anche io le consiglierei di contattare un professionista per un colloquio psicologico e intraprendere un percorso di psicoterapia. All'interno della relazione terapeutica avrebbe a disposizione uno spazio accogliente e non giudicante che le permetterebbe di approfondire ed elaborare il suo vissuto e raggiungere una maggiore consapevolezza di se stessa e dei suoi sentimenti.
Resto a disposizione, Dott.ssa Marina Colangelo
Buongiorno, non deve scusarsi per la lunghezza del messaggio, scrivendo ciò che ha scritto ha deciso di condividere emozioni ed esperienze importanti e profonde. Da ciò che scrive dimostra una grande consapevolezza circa la sua situazione, decidere di chiedere aiuto ed aprirsi è in tal senso già un primo passo verso la liberazione dalla sofferenza. Comprendo le ragioni del suo disagio e ne sono dispiaciuto. Tuttavia qualsiasi ipotesi formulata sulla base delle sole informazioni presenti nel suo scritto sarebbe a mio avviso riduttivo a fronte di una situazione complessa come la sua (tutte quelle che riguardano il vissuto umano lo sono). La invito per questo a contattarmi in privato, anche con un semplice messaggio se vuole; mi limiterei a farle solo qualche ulteriore domanda in modo da offrirle una consulenza più accurata. Cordiali saluti Dott. Antonio Panza.
Gentile, potresti andare in terapia. La tua vita sessuale sembra essere partita male a causa della censura esterna di un comportamento del tutto normale. Purtroppo la tua reazione è stata disfunzionale e anzichè censurare la censura, l'hai sposata in pieno. Sfortunatamente poi, come hai raccontato, alcune brutte esperienze devono averti dato il colpo di grazia. Fotografata oggi, sembri vittima di una serie di convinzioni irrazionali che hai sviluppato su te stessa e su come dovresti essere in un rapporto sviluppando una vera e propria ossessione nel sentirti sbagliata. Affronta queste questioni in una psicoterapia e liberati dalle catene con cui ti sei imprigionata, che si vive una volta sola e tu stai dando troppo potere agli altri.

Gentile ragazza, il vissuto relativo alla nostra sessualità è complesso e può esserlo di più se costellato da esperienze che non abbiamo potuto elaborare. Le consiglio un percorso di psicoterapia, possibilmente ad orientamento psicoanalitico, dove possa indagare la sua interiorità e tornare a sentirsi serena con se stessa. Cordiali saluti,
Giada Bruni
Gentilissima, buonasera. Innanzitutto non c’è niente di cui si debba scusare, anzi la ringrazio per aver condiviso con noi il suo dolore, cosa non sempre facile.
C’è molta sofferenza in quello che ci racconta e penso che tutto questo si meriti di essere visto, accolto e compreso in uno spazio che non può essere quello di una chat. Non voglio risponderle in modo frettoloso, ma sono sinceramente incline a consigliarle di iniziare una psicoterapia per dare un senso e un significato a quello che sente.
Mi permetto di dirle che il senso di confusione che riporta alla fine del messaggio potrebbe derivare dal fatto che nella sua storia di vita sembra non ci sia stato lo spazio l’attenzione e la cura necessarie a ognuno per comprendere chi siamo cosa ci piace e cosa no , senza giudizio. Questo, e non solo, può avvenire in psicoterapia.

Rimango a disposizione nel caso ne sentisse il bisogno

Le sono vicina

Dottoressa Carlino Eleonora
Gent.ma, mi dispiace davvero molto per quello che ha passato, posso immaginare la sua forte sofferenza e i vissuti dolorosi. Le sue difficoltà nel mondo delle relazioni, così come la sua confusione sul suo orientamento sessuale, necessitano di uno spazio di ascolto professionale in un percorso di psicoterapia individuale, dove potrà elaborare i suoi vissuti dolorosi e costruire così la sua identità
di rinascita personale, di conseguenza riuscirà a vivere meglio la sua sessualità e le relazioni affettive. Le auguro il meglio, un caro saluto.
Cara ragazza, posso comprendere quanto tu possa sentirti sola, confusa e perciò terrorizzata. Ciò è facile che accada perché, nonostante il “sesso” sia stato sdoganato nel corso degli anni, non è accaduto lo stesso con il vissuto della sessualità dunque tutto ciò che concerne emozioni, sentimenti, identificazione di sé. Posso dirti che nel mio lavoro ho a che fare con molte ragazze più o meno giovani di te (ma anche ragazzi, talvolta) che vivono la sessualità in modo apparentemente libero e disinibito ma nel profondo nutrono enormi paure e blocchi in merito. Tali paure sono dovute molto spesso a traumi subiti, ad una cattiva gestione degli stessi per mancanza di strumenti da parte dell’ambiente familiare e della società. Se tutto ciò non viene elaborato adeguatamente ecco lì che nascono i disagi interiori, il sentirsi “sbagliati” e incapaci di dare ed avere dall’altro.
Ti consiglio di riflettere sul fatto di iniziare un percorso psicoterapeutico che possa sia sostenerti nella gestione del tuo quotidiano, sia al contempo permetterti di approfondire ed affrontare tutto ciò che hai vissuto e stai vivendo. Un abbraccio.
Buongiorno, leggendo quanto lei ha scritto credo che la somma di tutti gli eventi passati: abuso, vista di scene pornografiche in età precoce etc.. Possano essere la causa di questa sua confusione. È giunto forse il momento di mettere ordine e di sentirsi accolta in un contesto di una psicoterapia che possa darle le risposte che cerca.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Buongiorno, i suoi dubbi sono legittimi. Una psicoterapia è consigliata perché, se da una parte "guarisce" gli stati d'animo che non la fanno stare bene, dall'altro "educa" alla consapevolezza e alla conoscenza di sé. La conseguenza di questa "educazione" è che poi lei è in grado di fronteggiare tutto ciò che la vita ci riserva quotidianamente, in modo adeguato. Se non trova riscontro con lo psicoterapeuta che sta frequentando o dovesse frequentare, conviene cambiare. Ognuno ha un suo metodo di lavoro e non è detto che quel metodo vada bene per lei. A disposizione per qualsiasi chiarimento, la saluto cordialmente.
dr.ssa Elena Santomartino, psicologa psicoterapeuta
Dalla tua descrizione sembra che tu stia affrontando una serie di esperienze traumatiche e conflitti interni riguardo alla tua sessualità. È comprensibile che queste esperienze abbiano avuto un impatto significativo sulla tua vita emotiva e sessuale.
Ti consiglio vivamente di cercare il supporto di un professionista qualificato, come uno psicologo o uno psicoterapeuta, che possa aiutarti ad affrontare questi problemi in modo sicuro e rispettoso. Un professionista esperto sarà in grado di lavorare con te per esplorare le tue esperienze passate, i tuoi pensieri e le tue emozioni attuali, e ti fornirà gli strumenti necessari per affrontare i tuoi conflitti interni.
È importante anche coinvolgere il tuo attuale ragazzo in questa situazione, se ti senti a tuo agio a farlo. La comunicazione aperta e onesta è fondamentale per mantenere una relazione sana e per affrontare insieme le sfide che si presentano. Parla con lui dei tuoi sentimenti e delle tue preoccupazioni, in modo che possiate lavorare insieme per trovare una soluzione.
Nel frattempo, cerca di prenderti cura di te stessa. Cerca di dedicare del tempo ogni giorno a pratiche di auto-cura che ti aiutino a rilassarti e a ridurre lo stress, come fare esercizio fisico, praticare la meditazione o fare attività che ti piacciono. Cerca di evitare di giudicarti duramente e ricorda che sei una persona preziosa e degna di amore e felicità.
Spero che tu possa trovare il supporto e la guida di cui hai bisogno per affrontare questa situazione. Non esitare a cercare aiuto e a parlare apertamente delle tue esperienze con i professionisti che ti stanno seguendo.
Dr. Roberto Prattichizzo

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