Buonasera Mi chiedevo, come mai dopo appena 15 anni di prostatite ho ancora oggi gli stessi fastidi.

2 risposte
Buonasera Mi chiedevo, come mai dopo appena 15 anni di prostatite ho ancora oggi gli stessi fastidi. Premetto che ho fatto di tutto sia analisi continui sia cura con antibiotici diversi, antinfiammatori a quantità integratori di ogni tipo, ovviamente prescritti sempre da specialisti dopo aver fatto sempre i soliti esami
Dopo una cura sto bene qualche mese e poi riprendono sempre i fastidi soliti
Non bevo, faccio sport, alimentazione sana,
Unico vizio fumo
Credo che dovrò rassegnarmi?
Vi ringrazio anticipatamente per una vostra risposta
Vede.... il problema sono i "soliti esami" che sono solo limitati a colture e ecografie non sempre adeguate, da cui l'imbottimento con antibiotici e cortisonici o con la serenoa più o meno associata. Mai sono state definire le ragioni genitali ed extragenitali della congestione infiammatoria pelvico-prostatica che così lì è sempre rimasta attiva con tutte le sue ragioni. Unico vizio il fumo... e non le basta? Magari non è l'unico fattore ma certo non l'aiuta. Chissà quanti altri aspetti sono stati minimizzati o non valtuati affatto, inseguendo in fatto solo il sintomo. Credo che le serva un buon andrologo che svolga i dovuti esami genitali (ecografia doppler pelvico-prostatica e testicolare, analisi base dello sperma, coltura differenziale del secreto prostatico estratto e dell’urina) e generali (stato epato-metabolico-ossidativo, nutrizionale, ormonale, immunitario, cardio-coronarico-vascolare, fisico e stressogeno) e li valuti con attenzione anche definendo gli indici derivati. Ne emergerà il quadro utile per attivare e seguire la reale utile strategia terapeutica.

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Buonasera, se in passato ha avuto plurimi episodi di prostatite infettiva, anche se trattati adeguatamente, negli anni la continua iperstimolazione dei recettori del dolore può dare origine a una forma di dolore pelvico cronico, la "prostatite cronica" o sindrome del dolore prostatico cronico. Sarebbe opportuno nel suo caso rivedere tutti gli approfondimenti già eseguiti, per escludere ovviamente quadri acuti, e nel caso sia confermato il sospetto sappia che può essere trattato adeguatamente, anche con approccio multidisciplinare. Un caro saluto

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