Buonasera,ho 40 anni e sono separata dal padre di mia figlia da 5 anni. Mia figlia ha 17 anni e dop

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Buonasera,ho 40 anni e sono separata dal padre di mia figlia da 5 anni.
Mia figlia ha 17 anni e dopo un anno di relazione con un nuovo compagno che vive in un'altra regione,ho deciso di comune accordo con il mio ex compagno e(a fatica)con mia figlia,di trasferirmi nella residenza del mio compagno,per ragioni economiche in quanto dopo la separazione non ho più trovato né lavoro, né dimora stabile.
Premetto che nonostante i miei genitori abbiano una casa vuota da offrirmi,si sono sempre rifiutati di darci appoggio perché a loro non piace il mio compagno e hanno fatto di tutto per rovinare il nostro rapporto,manipolando anche mia figlia contro di lui.
Per un anno, pur di stare accanto a mia figlia sotto pressioni e invadenze dei miei genitori(pena sensi di colpa indotti), ho fatto la nomade da un affitto all'altro,alla ricerca ossessiva di case e lavoro, dovendo sacrificare il rapporto con il mio compagno vedendoci massimo 10 giorni ogni due mesi(io sballottolata da un affitto all'altro, lui al sud a casa sua).
Premetto che lui non ha mai voluto iniziare una vita con me nella mia regione, sia perché mia figlia è i miei genitori non lo accettavano ,sia perché ha già una casa,terreno e non vuole pagare affitti inutilmente.
Ora che ho fatto questa scelta,dopo aver consultato un avvocato abbiamo pattuito insieme a mia figlia e al padre, di stare con lei 6 giorni al mese.
Nonostante tutto quando non sono con lei ,sono pervasa dalla nostalgia,ripenso alla sua infanzia e ai momenti felici quando stavamo insieme ogni giorno, piango e non riesco a darmi pace perché mi affiorano sensi di colpa, anche se sono sempre stata e sono un madre molto premurosa,attenta e presente,forse a tratti anche ansiosa ma cerco di controllarmi.
Non riesco a metabolizzare questo distacco anche se ho fatto la mia scelta in modo libero e consapevole cercando di rassicurarla sempre su tutti i fronti; ma ho sempre paura di farle del male e anche se abbiamo un rapporto di amore/odio, lei sa quanto amore le voglio perché me lo ha detto in modo diretto.
Credo che questa crisi sia dovuta ad una mia forma insana di attaccamento che ho con lei e anche se sono iperprotettiva,non sono gelosa del suo fidanzato o delle sue amicizie e l'ho sempre lasciata libera nelle sue scelte di vita nei limite del possibile(cosa che non hanno fatto i miei con me).
Avrei bisogno di un consiglio su come affrontare con più serenità questo cambio di vita senza essere assalita da paranoie, sensi di colpa e su come gestire il ruolo di madre in modo equilibrato anche a distanza.
Voglio trasmetterle sicurezza,fermezza e serenità, emozioni che nell'ultimo anno non le ho trasmesso a causa dei miei genitori invadenti ,che hanno fatto leva sui miei sensi di colpa di madre per non farmi andare a vivere lontana da loro.
Grazie tante.
Carissima, la sua sofferenza è percepibile e comprensibile. Ho la sensazione che abbia messo tutto il cuore nel prendere questa decisione e che lei si sia sentita sopraffatta da molti eventi non facili da affrontare. Essere un genitore non è un compito semplice e spesso si porta dietro una serie di modalità che abbiamo imparato nel corso del nostro sviluppo. L’amore per sua figlia emerge in modo evidente dalle sue parole e quando è l’amore a muoverci ogni errore è opportunità di dialogo e comprensione.
Le consiglierei di prendere uno spazio per lei in cui raccontare in modo più approfondito e dettagliato la sua storia in modo da comprendere meglio da dove arriva la sua sofferenza.

Rimango a disposizione e la ringrazio per la condivisione.

Dottoressa Carlino Eleonora

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Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
E' difficile risponderle tramite messaggi, ma proverò a comunicarle a cosa mi ha fatto pensare raccontando la sua storia. Penso si sia sentita divisa tra il suo amore per questo nuovo partener e l'amore verso sua figlia. Inoltre sente il peso dei suoi genitori come se non la renderessero libera di assumersi le sue responsabilità. Dice di aver scelto, ma è come se sentisse dei dubbi sulle sue scelte per cui ha chiesto un parere esterno. Che ne pensa di riflettere insieme a un professionista psicoterapeuta sui dubbi e sui sentimenti che sta provando? Ci pensi
Instillare il senso di colpa è una forma subdola di controllo, può imparare dai suoi genitori per non commettere lo stesso errore ed avere con sua figlia un rapporto più aperto e sincero. Lei deve adesso capire se è convinta della sua scelta, avendo optato per un compromesso che le garantisse più serenità a discapito della vicinanza con sua figlia. Non è detto che più vicino sia meglio se non può dare il massimo perchè frustrata. Ora dovrà darsi il tempo di trovare un equilibrio in questo nuovo assetto. Se ne sente il bisogno può richiedere una consulenza psicologica.
Buongiorno
attualmente lei sta vivendo un importante cambiamento nella sua vita che porta all'interno emozioni contrastanti in quanto è cambiata la sua posizione sia fisica che simbolica all'interno delle sue relazioni.
Lei e le altre persone con le quali ha sempre interagito, avete bisogno di tempo di riorganizzarvi ed abituarvi a questa nuova modalità di stare in relazione.
Potrebbe vivere questo momento come un passaggio positivo della sua vita, un progredire verso il suo benessere e l'autonomia e realizzazione sua e di sua figlia.
Le consiglierei, se si sente eccessivamente sopraffatta da tutte queste emozioni e pensieri, di rivolgersi ad un professionista per un supporto psicologico focalizzato a supportarla in questo passaggio.
Se necessita di ulteriori indicazioni, può contattarmi e cercherò di essere più chiara e precisa.
Saluti
dott.ssa Letizia Muzi
Buongiorno, credo che sia importante per lei ascoltarsi e darsi il permesso di essere felice. Ogni scelta comporta degli aspetti positivi e aspetti negativi; credo che se sua figlia la vedrà serena e tranquilla riuscirete anche a gestire meglio la relazione tra di voi.
Rimango a disposizione per ulteriori chiarimenti
Dott.ssa Ilenia Corradin
Buongiorno,
in questa fase della sua vita l' aiuto di uno specialista potrebbe rivelarsi utile. È disorientata, non sa che fare e uno spazio in cui poter elaborare pensieri e vissuti di colpa che in questo momento la accompagnano le potrebbe dare la forza e gli strumenti con cui fronteggiare tutte queste difficoltà.
Può trovare un professionista attraverso l ausilio di mio dottore, vedrà che col tempo riuscira a guardare le cose con occhi diversi.

Cordiali saluti
Dott. Diego Ferrara
Gentile utente, prendere una decisione come la sua richiede grande coraggio e questo credo sia importante che lei se lo riconosca. Essere genitori è un compito arduo e difficile, ma la motivazione che ha nell'essere una madre comunque presente, un porto sicuro per sua figlia a distanza e qualcosa che può coltivare continuando a comunicare in modo onesto e sincero con sua figlia, mettendosi in ascolto attivo. Spesso crediamo che ciò che rende solido un rapporto è la quantità di tempo che trascorriamo con i nostri affetti più cari, dimenticandoci che spesso la qualità di quel tempo fa la differenza. Mi sento inoltre di consigliarle di prendersi del tempo per esplorare tutti queste vissuti che sta provando con un professionista così da darsi un po di tempo per elaborare e riflettere su di sè e sulla sua storia.
Rimango a sua disposizione Dott.ssa Alessia D'Angelo
Salve, prendere la decisione di trasferirsi senza l'appoggio dei suoi genitori e con la fatica di sua figlia immagino non sia stato assolutamente facile. Dalle sue parole mi arriva la sensazione che ci sia qualcosa in sospeso con la sua famiglia di origine e in riferimento alla situazione presente la sento molto confusa. Penso che l'osservazione circa il suo attaccamento nei confronti di sua figlia sia il punto di partenza per una riflessione insieme a un professionista. L'aver affrontato una separazione, e quindi la perdita del suo partner, immagino l'abbia portata a concentrare buona parte delle sue attenzioni su sua figlia. Tuttavia è un'adolescente e presto inizierà la fase di svincolo dove dovrà trovare la sua strada, sapendo però che a casa c'è sua madre sempre pronta ad accoglierla. Forse per lei è importante prepararsi a questa fase di separazione che permetterà a sua figlia di diventare la donna che desidera ma anche a lei di essere la madre serena e tranquilla che desidera essere. Per qualsiasi cosa sono a disposizione. Un caro saluto
Salve, non sia severa con se stessa perché da quanto ci racconta è evidente l'amore che prova per sua figlia. Assolutamente d'accordo con lei nella sua scelta di vivere la sua vita ed essere felice , cosa che aumenterà anche il legame con sua figlia. Rimango colpito del potere che ancora i suoi genitori hanno su di lei, tanto da poter addirittura mettere in crisi la sua nuova relazione. Questa à la cosa che deve affrontare e risolvere con urgenza . Un colloquio con uno psicologo potrà aiutarla nel capire come mai una donna adulta subisce ancora questa influenza dai genitori e se questo non sta influenzando le sue scelte di vita. Cordiali saluti. Professor Antonio Popolizio
Gentile utente, la situazione che descrive è, comprensibilmente, molto dolorosa. Il supporto di un professionista potrebbe essere di aiuto nel contenere le emozioni che più la angosciano al fine di migliorare il suo benessere generale e di rassicurarla rispetto al suo ruolo di madre
Buonasera, capisco la sua difficoltà e sofferenza e credo che sia stata molto coraggiosa nel perseguire e trovare uno spazio per coltivare i suoi affetti.
Trovo che sia importante per lei esplorare con attenzione le possibili declinazioni del confine tra le persone della sua famiglia: un confine sano deve essere presente ma permeabile e flessibili. Confini troppo rigidi o troppo labili creano grosse difficoltà a tutte le persone coinvolte.
Sembra che nel rapporto con i suoi genitori ci siano state delle difficoltà a stabilire dei confini sani, e che anche per questo ci sia stata una difficoltà da parte sua ad emanciparsi e trovare una sua dimensione nella quale possa stabilire lei quando e in che misura accogliere le posizioni dei suoi genitori.
Potrebbe essere molto importante per lei esplorare queste dinamiche relazionali in un percorso psicoterapeutico.
Un caro saluto, Dott. Mario D. Roffi
Buongiorno, dal suo racconto emerge la sua grande energia e il suo grande amore per sua figlia. Più che consigli su come comportarsi, cosa che sarebbe difficile fare con così pochi elementi, le consiglio di rivolgersi ad uno psicologo per affrontare due dimensioni che si intrecciano: quello del suo passato di figlia e quello del suo ruolo di madre. Trovare i nessi nella sua storia personale la aiuterà.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Buonasera, ha descritto molto bene la sua sofferenza e l'amore che prova per sua figlia. Io le suggerisco di prendere uno spazio per lei, per riflettere su queste sofferenze e di conseguenza fare una crescita personale. Se lo desidera mi può contattare
Grazie Dottoressa Francesca Ruiz
Ciao, capisco che stai affrontando una situazione molto difficile e che hai molte preoccupazioni riguardo al tuo ruolo di madre e al cambiamento nella tua vita. È normale sentirsi tristi e preoccupati quando si affrontano grandi cambiamenti, specialmente quando coinvolgono i nostri figli.
E' importante ricordare che hai preso questa decisione di trasferirti per motivi economici e per cercare una stabilità per te e tua figlia. Hai consultato un avvocato e hai pattuito un accordo con il padre di tua figlia per passare del tempo con lei. Questo dimostra che stai facendo del tuo meglio per prenderti cura di tua figlia e mantenere un rapporto con lei nonostante la distanza.
Tuttavia, è comprensibile che tu possa provare sensi di colpa e nostalgia quando non sei con tua figlia. È normale desiderare di trascorrere più tempo con i nostri figli e ricordare i momenti felici che avete condiviso in passato. È importante riconoscere e accettare queste emozioni, ma anche cercare di non lasciare che ti sovrastino.
Dr. Roberto Prattichizzo

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