Buonasera dottori.Sono una giovane ragazza di 21 anni.A seguito dell’assunzione di Cipralex

18 risposte
Buonasera dottori.
Sono una giovane ragazza di 21 anni.
A seguito dell’assunzione di Cipralex dopo pranzo e Xanax la sera prima di dormire prescrittomi dallo psichiatra per disturbo d’ansia da somatizzazioni e ipocondria accuso diversi dolori che vorrei scrivere qui per capire se sono “normali”. Premetto che è il secondo giorno di cura, oggi, quindi so che ci vogliono un paio di settimane per funzionare, solo che i miei disturbi non li trovo in nessun forum e non riesco a confrontarmene.
Accuso una sensazione di gonfiore al viso, soprattutto la mattina, ma non è assolutamente gonfio.
Sensazione di tremore generale, soprattutto da sdraiata in tutto il corpo e in generale alle mani. Però non tremo sempre, ecco.
Un po’ di papitazioni (per un 5 secondi il cuore batte più forte poi si placa subito dopo, oggi l’ho sentito una volta e non ci ho fatto più caso) e dolori intercostali, ginocchia, polso braccia e a volte “scosse” nel corpo.
Inoltre tanta tanta nausea, sopratutto ieri, che avevo conati di vomito dopo 3-4 ore l’assunzione di cipralex.
Inoltre sento la mente assente, come se non riuscissi a fare pensieri sull’esterno, ad esempio guardo le cose ma non riesco a pensare, le guardo e basta, non so come spiegarlo mi è difficile.
Se mi mettete davanti ad una scelta di “si” o “no” io non propendo per nessuna delle due, ma rimane un vuoto come se non pensassi da che parte propendere.
Oppure parlano, sento ma è come se non ascoltassi. È come se la mia mente fosse vuota, senza pensieri.
Questa cosa mi fa paura perché mi da l’impressione come se non capissi, ho paura di star diventando stupida e di non capire più le cose attorno a me.
Spero mi diciate che sono sintomi del tutto normali, che si toglieranno e che non sto peggiorando, non ho mai affrontato questo percorso e sono spaventata.
Grazie
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.
Ritengo soprattutto per lei molto utile intraprendere un percorso psicologico poiché la vedo molto aggrappato a quelle che sono le rassicurazioni provenienti dall’esterno: dobbiamo renderci conto che tali rassicurazioni, che sembrano essere talvolta la soluzione dei nostri problemi, fungono niente di meno che da fattori di mantenimento del problema stesso.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

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Devi parlare di questi sintomi con lo psichiatra! Confrontati con lui e cercate di capire bene l'origine di questo malessere. Confrontatevi anche sull'utilità di iniziare in parallelo un percorso psicologico che ti permetta di approfondire il tuo malessere, da un punto di vista diverso da quello farmacologico (che devi comunque portare avanti seguendo le indicazioni del tuo psichiatra). Vedrai che con entrambi i percorsi potrai stare meglio e prendere in mano la tua vita! Un saluto
Gentile utente buongiorno. Sicuramente il professionista che la segue saprà spiegarle la presenza di questi effetti collaterali all'utilizzo dei farmaci e non vorrei sostituirmi a lui.

Mi preme comunque sottolineare che, vista la sua giovanissima età, l'assunzione di un antidepressivo (cipralex) e di un ansiolitico (Xanax) nello stesso momento sono alquanto esagerati. Non conosco la sua anamnesi precedente, probabilmente la sua sindrome richiede la presenza di un farmaco, ma le consiglio vivamente di chiedere un altro consulto psichiatrico e di affiancare la terapia farmacologica a una psicoterapia cognitivo-comportamentale, oppure a un intervento di Psicologia Positiva.

La nausea, la sensazione di gonfiore e i tremori possono essere conseguenza del cipralex, i sintomi psicologici come insensibilità emotiva e deficit di concentrazione sono tipici effetti collaterali delle benzodiazepine (tipo lo xanax).

Se tali effetti persistono o si aggravano si rivolga immediatamente al suo psichiatra, o a un altro psichiatra, oppure al pronto soccorso se ci sono crisi particolari. le vorrei far capire che da soli gli psicofarmaci non risolveranno il suo problema di ansia e ipocondria, al massimo ne allevieranno le manifestazioni fisiche ma con effetti collaterali importanti che lei già sta notando. Inoltre, tali farmaci perdono capacità di effetto dopo alcune settimane per una graduale assuefazione al farmaco.

Per lei è essenziale parlare con uno psicologo o psicoterapeuta e iniziare davvero un percorso di guarigione dall'ansia. Spero di averla spronata a cambiare il modo di rapportarsi al suo disagio psicologico. Rimango a disposizione per eventuali altre informazioni.

Un caro saluto, dott. Antonio Cortese
Salve, inizio col dirle che lei è molto tenera.
Tenera perchè si capta dalla sua domanda la preoccupazione e l'agitazione, mi è quasi sembrato di sentirla parlare.
iniziamo però a parlare della sua mail.
Anzitutto è normale che i suoi sintomi non ci siano su alcun forum. sono tutti sintomi abbastanza disconnessi tra di loro.
Ma voglio ricordarle che sta iniziando una cura per somatizzazioni ipocondriache, ipocondria che ha espresso benissimo nella mail.
Tutti i suoi sintomi sono tra i sintomi maggiormente riportati da persone con ansia generalizzata, sembra quasi di leggere un manuale diagnostico.
Il consiglio che posso darle è : provi a fare le analisi del sangue e vedere se tutto è nella norma, se così sarà, come sono sicura che sarà, le consiglio vivamente di abbinare alla cura farmaceutica una di terapia. i farmaci possono aiutare ad eliminano il sintomo, ma se non trattati da una terapia, una volta che lei li interromperà, riappariranno. non vuole prendere psicofarmaci per anni alla tenera età di 21 anni giusto? bene. inizi terapia. con quella, mentre i farmaci attenuano i sintomi floridi potrà scovare la causa delle sue somatizzazioni e alleviare ed infine eliminare i sintomi ipocondriaci e potrà avere un effetto molto più duraturo di qualsiasi farmaco. glie lo assicuro.

le auguro buona fortuna.
un abbraccio.
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Buongiorno. La terapia farmacologica che le è stata prescritta consiste nell'assunzione di un ansiolitico (lo xanax) e di un serotoninergico (Cypralex). Soprattutto nelle prime settimane di trattamento si possono manifestare alcuni sintomi, come quelli da lei descritti, che vanno monitorati e comunicati al suo psichiatra che le darà tutte le informazioni ed indicazioni sul come procedere. Tenga presente che in genere, prima di avere il pieno effetti sui sintomi che sta curando, ci vogliono in genere dalle 4 alle 6 settimane, passate le quali solitamente, si prosegue con la sola terapia serotoninergica, anche per evitare la dipendenza dall'ansiolitico. E' importante che continui la terapia e venga monitorata e rassicurata dal suo psichiatra. Le consiglio inoltre di intraprendere una psicoterapia per capire meglio le origini, l'evolversi e gli sviluppi dei suoi sintomi e cosa le stanno comunicando di come è fatta e di quali questioni dovrebbe meglio esplorare.
Cordiali saluti
Mi dispiace sentire che stai attraversando questi sintomi e preoccupazioni. È importante ricordare che ogni persona può reagire in modo diverso ai farmaci, e gli effetti collaterali possono variare da individuo a individuo. Tuttavia, alcuni dei sintomi che hai menzionato sono effetti collaterali noti di Cipralex (escitalopram) e Xanax (alprazolam). È comune sperimentare nausea, sensazioni di tremore, palpitazioni, dolori muscolari e disturbi del sonno quando si inizia una nuova terapia con antidepressivi o ansiolitici.

È altrettanto importante notare che questi effetti collaterali possono migliorare con il tempo mentre il tuo corpo si abitua ai farmaci. Di solito, i sintomi iniziali scompaiono dopo qualche settimana di trattamento.

Tuttavia, è fondamentale comunicare tutti i sintomi e le preoccupazioni al tuo psichiatra. Potrebbero decidere di regolare il dosaggio dei farmaci o di modificare la terapia se i sintomi sono particolarmente fastidiosi o interferiscono con la tua vita quotidiana.

La sensazione di mente "vuota" o incapace di fare scelte potrebbe essere correlata all'effetto dei farmaci sull'ansia, ma potrebbe anche essere utile discuterne con il tuo psichiatra per avere una valutazione più approfondita.

Durante questo periodo, è importante essere gentile con te stessa e dare il tempo ai farmaci di agire e al tuo corpo di adattarsi. Se hai domande o preoccupazioni, non esitare a contattare il tuo psichiatra per una consulenza.

Ricorda, i farmaci possono richiedere un po' di tempo per mostrare pienamente i loro effetti benefici, quindi cerca di avere pazienza durante questa fase di adattamento. Se i sintomi diventano insopportabili o non migliorano con il tempo, assicurati di parlare con il tuo psichiatra per ricevere ulteriore supporto e assistenza.
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Buongiorno gentile utente, in questi casi si consiglia di parlare immediatamente con il medico che le ha prescritto il farmaco per valutare tutte le ipotesi, tra cui un cambio farmaco, una diminuzione dello stesso o la sospensione, ma solo un medico psichiatra o di pronto soccorso può essere utile in questi casi.
Gentile utente, la prima cosa che mi sento di consigliarle e di confrontarsi con il suo medico curante. Poiché è la persona che maggiormente conosce la sua storia clinica. Inoltre non avendolo lei specificato, mi sento di consigliarle di valutare la possibilità di iniziare un percorso in parallelo di psicoterapia così da poter aere il sui spazio per esplorare ed elaborare cosa le sta accadendo.
Rimango a sua disposizione Dott.ssa Alessia D'Angelo
Buonasera, comprendo la preoccupazione relativa ad un nuovo percorso di cura ed è legittimo avere il dubbio che i sintomi da lei riportati ne siano conseguenza, visti anche i suoi faticosi vissuti relativi all'ipocondria. Credo davvero che, come già altri colleghi hanno consigliato, sia fondamentale parlarne con il suo psichiatra, così da essere rassicurata sul suo stato di salute e su eventuali possibili cambiamenti nel trattamento o nel dosaggio dei farmaci. Una volta poi stabilizzata la situazione farmacologica, potrebbe esserle utile intraprendere un parallelo percorso di supporto psicologico che la aiuti a comprendere meglio l'origine del suo disturbo d'ansia e di ipocondria oltre che a sostenere con meno preoccupazione l'assunzione dei farmaci.
Cordialmente, Dott.ssa Anna Bonci
Buonasera, voglio innanzitutto dirle che una forte preoccupazione per i propri sintomi può alterare la percezione degli stessi, amplificandoli. Non so se è questo il suo caso, ma comunque farebbe bene a consultarsi con il suo psichiatra che è l'unico a conoscere la dose dei farmaci che le ha prescritto ed, almeno in parte, suppongo, la sua storia personale. Questo mi sento di dire per quanto riguarda le sensazioni fisiche. Per quanto riguarda la sfera psicologica, lei non dà affatto l'impressione di essere stupida, dal momento che è in grado di definire e descrivere i suoi stati interni con precisione e puntualità. Sembra, questo si, molto spaventata. I sintomi non raccontano la realtà della persona. Sono solo degli indicatori di una realtà sottostante. Anche nei processi evolutivi, e particolarmente in età giovanile, si segnalano stati e condizioni psicologiche come quelle da lei descritte. A questo proposito ritengo molto opportuna una terapia psicologica da affiancare alla terapia farmacologica.
Rimango a sua disposizione,
la saluto caramente
Dott. Danilo Ferrin
Buonasera, grazie per la tua condivisione e comprendo il malessere fisico e mentale connesso con i sintomi che riferisci.
Non conoscendo la tua anamnesi e trattandosi di sintomi fisici in concomitanza con l'assunzione di una terapia farmacologica trovo sia deontologicamente scorretto pronunciarmi al riguardo.
Quello che posso suggerirti è di parlarne con il medico che ti ha in cura. E' importante instaurare anche con lo psichiatra un rapporto di dialogo e fiducia rispetto al proprio stato di salute sia per valutare l'andamento della terapia farmacologica ma anche per confrontarvi sull'utilità di un percorso psicologico che possa essere di supporto alla terapia farmacologica.
Rimango a tua disposizione palesandoti la disponibilità a collaborare anche con il tuo curante.
Un caro saluto, Dott.ssa Martina Orzi
Buonasera, grazie per la sua condivisione.
Le consiglio di parlare con lo psichiatra che le ha prescritto i farmaci per capire se la cura iniziata è più o meno adatta a lei dopo i sintomi emersi.
Potrebbe anche cominciare un percorso psicologico magari ad indirizzo psicocorporeo per gestire al meglio la sua situazione clinica, imparando delle tecniche che la possano aiutare a controllare l'ansia.
Sono disponibile anche per un colloquio on line.
Cordiali saluti Dott.ssa Lara Rizzo
Gentile utente, capisco perfettamente che la situazione che sta affrontando sia complessa e dolorosa.
I sintomi che descrive, per quanto possano indicativamente condotti ad effetti collaterali dei farmaci che sta assumendo, hanno la necessità di essere approfonditi con il medico che glieli ha prescritti. Sarebbe inoltre auspicabile anche prendere in considerazione un percorso di supporto psicologico/psicoterapeutico in parallelo con la cura farmacologica.
Le auguro di stare meglio presto, un caro saluto
Buonasera,

Mi dispiace che stia attraversando un periodo così difficile e complesso. L'assunzione di farmaci psicotropi può avere vari effetti collaterali, che possono variare da individuo a individuo e manifestarsi in modi diversi.

Molti dei sintomi che descrive potrebbero essere legati all'inizio del trattamento con Cipralex e Xanax. È abbastanza comune sperimentare alcuni effetti collaterali nelle prime settimane di terapia con questi farmaci, compresi quelli che ha menzionato. Allo stesso tempo, la sua condizione preesistente di disturbo d’ansia da somatizzazioni e ipocondria potrebbe amplificare la percezione di alcuni sintomi.

Detto ciò, è fondamentale discutere immediatamente di questi sintomi con il suo psichiatra, in quanto solo lui può valutare in modo appropriato l'adeguatezza del trattamento e eventualmente fare le opportune modifiche. Nonostante l'internet e i forum possano offrire una certa consolazione, non sostituiscono il parere medico professionale.

Le sensazioni di distacco dalla realtà, assenza mentale o "mente vuota" possono essere legate sia alla sua condizione ansiosa che ai farmaci. Questi stati, noti anche come derealizzazione o depersonalizzazione, possono essere piuttosto angoscianti, ma sono spesso temporanei e possono essere gestiti con l'aiuto di un professionista.

Mi preme sottolineare che non sta "diventando stupida" e che le sue capacità cognitive non sono compromesse. È più probabile che stia attraversando un periodo di particolare stress emotivo e fisico.

Infine, è comprensibile sentirsi spaventati e confusi iniziando un nuovo percorso terapeutico. La chiave è comunicare apertamente con il suo psichiatra e, se necessario, cercare il supporto di un terapeuta o psicologo che possa aiutarla a navigare attraverso questi sentimenti.

Cordialmente,
Ilaria.
Carissima, credo sia opportuno attendere che i farmaci possano fare il loro effetto e, come giustamente ha scritto, servono almeno 3/4 settimane; dopodiché sarà fondamentale confrontarsi col proprio psichiatra per fare una valutazione sui benefici e sugli effetti collaterali; con una terapia ben assestata credo possa essere molto utile avviare un percorso di psicoterapia. Sono ovviamente a sua disposizione, anche da remoto, qualora volesse. Cordiali saluti. Dottor Montanaro
Buongiorno, mi dispiace molto per la situazione che sta vivendo. Le consiglio di parlare di questi sintomi con lo psichiatra che le ha prescritto i farmaci. Inoltre le consiglio di associare alla cura del suo disturbo anche un percorso psicologico.
Rimango a disposizione. Dott.ssa Veronica Savio
Cara utente, innanzitutto grazie per la condivisione. Mi dispiace molto per il difficile momento che sta vivendo. Le consiglio di esporre queste domande anche al medico che le ha prescritto i farmaci, in modo da avere un suo importante parere. Detto questo, le consiglio anche di iniziare un percorso di psicoterapia da affiancare alla terapia farmacologica.
Le auguro il meglio.
Un cordiale saluto
Dott.ssa Elena Sonsino
Buonasera, le consiglio di contattare immediatamente il suo psichiatra, per parlare degli effetti collaterali dei due medicinali o di uno dei due.
Le consiglio di iniziare una terapia psicoterapeutica in modo da indagare il suo vissuto emotivo e l'ansia sottostante al suo attuale stato.
Qualsiasi informazione rimango a disposizione.
Dr.ssa Versari Debora.

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