Buonasera a tutti, Ringrazio innanzitutto per la gentile attenzione. Sono un ragazzo di 27 anni (

23 risposte
Buonasera a tutti,

Ringrazio innanzitutto per la gentile attenzione. Sono un ragazzo di 27 anni (Roma) che negli ultimi due anni ha iniziato a soffrire di attacchi di panico che stanno letteralmente rovinando la mia vita, ogni qual volta che devo svolgere attività che non rientrato nella normale routine, mi trovo a fronteggiare situazione dove avverto un forte senso di confusione mentale, paura di avere un infarto, sudorazione (nervosismo), paura di impazzire e rimanere bloccato nel posto dove mi trovo, da più di anno non esco da roma per paura di sentirmi male e tutto ciò mi rende triste poiché sono sempre stato una persona che non si poneva nessun “limite” ho anche vissuto negli stati uniti da solo a 22 anni mentre ad oggi se esco fuori dal grande raccordo il mio cervello smette di ragionare correttamente. Ho già provato ad intraprendere percorsi farmacologici (che non ho mai portato avanti a causa della mia ipocondria e paura degli effetti a lugo termine dei farmaci) e psicoterapia la quale dopo alcuni mesi di sedute ho abbandonato poiché non avevo fiducia nel metodo utilizzato, ovvero parlare di vecchi problemi familiari di quando ero piccolo o cose del genere, ovviamente non ho nessun titolo in materia per giudicare e non voglio dire male del lavoro di professionisti che sicuramente hanno le loro motivazioni ma credo (magari sbagliando) che per una giusta terapia sia fondamentale che il paziente sia convinto della bontà del percorso e in quel caso non percepivo fiducia poiché mi sembra la solita terapia generalista che viene fatta erga omnes nella quale io non riesco a vederne l’utilità. Quindi in sintesi sarei alla ricerca di un percorso mirato che possa agire direttamente su quelle che sono le mie problematiche e che mi dia degli strumenti concreti per combattere gli attacchi di panico, sperando di ritrovare la mia vecchia cara vita. Mi scuso per la lunghezza e vi ringrazio per la cortese attenzione.
Dott.ssa Camilla Ballerini
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Buongiorno, non sempre è facile trovare il percorso psicoterapeutico più adatto. E' consigliabile, visto la sintomatologia invalidante non demordere. In genere un buon percorso psicoterapeutico dovrebbe permettere di rimettere in moto l'esistenza e generare un buona conoscenza di ciò che mantiene in piedi la sintomatologia così da poter fare scelte adeguate e uscire dalla condizione di sofferenza.
Se ha interesse ad approfondire il metodo che utilizzo ed il tipo di percorso può contattarmi o cliccare sulla mia pagina.
Dott.ssa Camilla Ballerini

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Dott.ssa Laura Francesca Bambara
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Vizzolo Predabissi
Buongiorno mi spiace per ciò che sta vivendo.
Sono disponibile ad aiutarla mediante colloqui online e psicoterapia individuale.
Cordiali saluti
Dott.ssa Laura Francesca Bambara
Dott.ssa Roberta Croatti
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Santarcangelo di Romagna
Buongiorno, mi sembra che il problema suo riguardi soprattutto la fiducia. Af-fidarsi ad un professionista significa proprio questo. Sta a lei decidere . Nel caso di attacchi di panico occorre a mio parere un intervento farmacologico e parallelamente un percorso di psicoterapia. Auguri
Dott.ssa Martina Orzi
Psicologo, Psicologo clinico
Collegno
Buongiorno, comprendo quanto questa sintomatologia possa essere invalidante nella sua vita quotidiana. E' importante comprendere le cause di questa ansia: quando è comparsa la prima volta e in quali occasioni, capire che funzione ha e cosa potrebbe accadere nel suo scenario mentale se dovesse ad esempio uscire dal grande raccordo. Ogni sintomo ci comunica qualcosa attraverso il corpo e la sofferenza. Infatti l'ansia è un forte stato di attivazione psicofisica che mette in allerta tutto l'organismo. Lavorare quindi sui vissuti sottesi all'ansia e su quali possono essere i fattori che tutt'oggi promuovono il mantenimento di questa sintomatologia sarebbe utile. I disturbi d'ansia sono stati ampiamenti studiati dalla Psicoterapia cognitivo comportamentale, pertanto esistono diverse strategie di intervento efficaci e validate scientificamente per regolare i propri stati emotivi e mentali connessi all'ansia. Al di là dell'orientamento teorico, ogni professionista lo declina nel suo personale modo di lavorare ma quello che fa la differenza è il riuscire a creare insieme una relazione di fiducia e scambio reciproco. Quindi non è semplice trovare il terapeuta con cui ci si sente più affini in termini di scambio clinico. La terapeuticità della psicoterapia, scusi il gioco di parole, sta proprio nel costruire un percorso insieme sulla base di obiettivi condivisi a partire da quella che è la sofferenza che il paziente porta. Inoltre, qualora fosse necessario un supporto farmacologico, lo psicologo potrebbe supportarla in questo attraverso la psicoeducazione e la partecipazione ad un colloquio con uno psichiatra. Il ricorso alla terapia farmacologica si valuta nel momento in cui si pensa che possa essere di supporto anche al lavoro psicoterapeutico. Alti livelli di ansia influenzano la capacità di riflettere sui propri stati mentali. Nonostante ciò è sempre un aspetto da valutare e su cui confrontarsi (ammesso che ce ne sia bisogno). Rimango a sua disposizione, anche online. Un caro saluto, Dott.ssa Martina Orzi
Dott.ssa Silvia Spelta
Psicologo, Psicologo clinico
Muggiò
Buongiorno, mi spiace per la sua situazione e grazie per la condivisione. Non é facile trovare il percorso psicologico più adatto alle proprie esigenze e alle proprie caratteristiche personali. La invito però a non rassegnarsi e a continuare la ricerca dell'approccio che possa aiutarla nel suo benessere psicofisico. Rimango a disposizione per chiarimenti, anche online. Un caro saluto, dott.ssa Silvia Spelta.
Dott. Francesco Damiano Logiudice
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Dott.ssa Ilaria De Pretto
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Ciao,

È comprensibile sentire frustrazione e tristezza di fronte a qualcosa come gli attacchi di panico, specialmente quando limitano così tanto la tua vita quotidiana. Trovare la terapia e il supporto giusto per te è un passo cruciale per ritrovare il benessere.

Gli attacchi di panico possono avere origini diverse e per alcuni, rivisitare eventi o dinamiche familiari del passato può aiutare a capire meglio il proprio stato d'animo. Tuttavia, comprendo il tuo desiderio di un approccio più mirato e concreto. Ci sono molte forme di terapia che offrono strumenti pratici per gestire e ridurre gli attacchi di panico, come la Terapia Cognitivo-Comportamentale (TCC), che si concentra su schemi di pensiero e comportamenti che possono contribuire ai sintomi.

Qui ciò che potresti considerare:

Riconsidera la psicoterapia con un approccio diverso: Come menzionato, la TCC potrebbe essere un buon inizio. Questa terapia offre strumenti e strategie specifiche per affrontare gli attacchi di panico e le relative paure.

Gruppi di supporto: A volte, parlare con altre persone che stanno attraversando le stesse sfide può offrire una prospettiva diversa e nuovi strumenti per affrontare i problemi.

Relax e tecniche di mindfulness: Tecniche come la meditazione, la respirazione profonda e lo yoga possono aiutarti a gestire l'ansia e a prevenire gli attacchi di panico.

Esplora opzioni farmacologiche con cautela: Se decidi di considerare nuovamente questa opzione, è essenziale trovare un medico di fiducia con cui puoi discutere apertamente delle tue preoccupazioni riguardo ai farmaci.

Cerca uno specialista in attacchi di panico: Un terapeuta che si specializza specificamente in attacchi di panico potrebbe essere in grado di offrire un percorso più mirato e concreto.

La cosa più importante è non perdere la speranza. Ogni individuo è unico, e ciò che funziona per una persona potrebbe non essere adatto per un'altra. La chiave è trovare ciò che funziona meglio per te. Sono qui per supportarti nel tuo percorso di guarigione.

Ti mando un abbraccio virtuale e ti auguro tutto il meglio.

Con affetto,
Ilaria.
Dott.ssa Federica Lanzafame
Psicologo, Sessuologo, Psicologo clinico
Milano
Buongiorno, grazie per aver condiviso la sua esperienza.
Non esiste un terapeuta "adatto" a tutti, la invito quindi a non arrendersi e individuare il terapeuta con il/la quale sentirsi a proprio agio e instaurare un rapporto di fiducia.
Confido che con il giusto supporto possa trovare gli strumenti utili per ripristinare il suo equilibrio psico-fisico.
Rimango a disposizione, anche online.
Un caro saluto, Dr.ssa Federica Lanzafame.
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Dott. Paolo Notarangelo
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Gentile, percepisco la sofferenza che esprime, mi dispiace davvero per la situazione che riporta e mi rendo conto di quanto possa essere complicato conviverci. La prima cosa che mi sento di consigliarle è un consulto psicologico, anche online, che possa aiutarla ad affrontare il disagio espresso al fine di ritagliarsi uno spazio per comprendere meglio ciò che prova e cosa potrà farla stare meglio, elaborare i pensieri e i vissuti emotivi rivolgendosi ad un esperto con un approccio umanistico che si basi sull’accoglienza e ciò che è utile per la persona, valorizzando le sue risorse personali, aiutandola così a divenire artefice del racconto della propria vita, dando al corpo lo spazio e l’ascolto che merita. Iniziare un percorso per sentirsi meglio richiede coraggio, ma è già un importante passo iniziale verso il cambiamento. Resto a disposizione per ulteriori indicazioni e ad incontrarla. Cordiali saluti dott. Paolo Notarangelo
Dr. Lorenzo Cella
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Torino
Buongiorno, tra i processi di mantenimento degli attacchi di panico si possono evidenziare i tentativi di controllo delle reazioni neurovegetative a seguito di sensazioni nella norma di stress.
Per esempio, tentare di forzare il respiro per introdurre più aria in risposta alla sensazione di mancanza di ossigeno provoca iperventilazione, amplificando la sensazione di panico.
Un altro esempio di mantenimento è l'utilizzo, a volte anche inconscio, di strategie di evitamento di situazioni o stimoli che vengono identificati come rischiosi per la possibilità di avere altri attacchi di panico.
Sulle pratiche terapeutiche, le strategie somatiche simili alle pratiche di mindfulness possono aiutare ad accettare l'evolversi normale delle proprie sensazioni corporee senza interpretarle come rischiose per la propria incolumità.
Dott.ssa Claudia Palmini
Psicologo, Psicologo clinico
Perugia
Buongiorno, è riuscito bene a descrivere ciò che prova ed è evidente quanto questo suo malessere sia invalidante nella vita quotidiana.
Magari il percorso che aveva intrapreso ha smosso in lei qualcosa: venire a contatto con la propria parte inconscia è sempre difficile e dispendioso a livello di energie. Provi a valutare la possibilità che questo l'abbia portata ad attivare dei meccanismi difensivi che sono stati poi determinanti nella scelta di interrompere il percorso.
Io credo che in un trattamento psicoterapeutico sia importante unire diversi aspetti e tenere conto anche degli obiettivi a breve termine di chi scegli di intraprendere il percorso.
Mi sento di consigliarle di unire a questo lavoro l'utilizzo di tecniche di rilassamento. Avendo una specializzazione specifica in materia, consolidata con molta esperienza personale e professionale a riguardo, posso confermarle come tecniche di rilassamento, di visualizzazione, che aumentano la percezione della propria esistenza nel qui ed ora, portino dei netti miglioramenti nella gestione dei momenti critici, specialmente in situazione stressanti come quelle che ha descritto lei, ovviamente unendolo ad un percorso psicoterapico per un lavoro più profondo. Resto a totale disposizione. Cordialmente
Dott.ssa Rosa Argenti
Psicologo, Psicologo clinico
Gela
Gentile utente, comprendo quanto questa sintomatologia possa essere invalidante nella sua vita quotidiana. Per tanto le consiglio un percorso psicologico anche online.
Rimango a sua disposizione .
Cordialmente dott.ssa Rosa Argenti
Dott.ssa Maria Francesca Russo
Psicologo, Psicologo clinico
Napoli
ciao, è difficile scegliere un percorso di psicoterapia. la cosa importante è non arrendersi alla condizione ma provare sempre a stare nella dinamica di ciò che accade.
l'obiettivo di ogni percorso è lenire la sofferenza, se vuoi possiamo fare delle riflessioni insieme su questa prospettiva
Dott.ssa Clarissa Russo
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Torino
Gentile utente, le consiglio di approfondire la questione con uno specialista che si occupi di terapia cognitivo comportamentale.
Questo approccio terapeutico rappresenta una delle vie migliori per la risoluzione della problematica da lei riportata.
Un caro saluto.
Dott.ssa Clarissa Russo
Dott.ssa Clarissa Amateis
Psicologo, Psicologo clinico
Torino
Buongiorno,

Come consigliato anche da altri colleghi le consiglio un terapeuta di indirizzo cognitivo comportamento, le tecniche utilizzate da questo approccio sono quelle scientificamente più efficaci per il disturbo da attacchi di panico.

Sicuramente dovrà imparare, con l’aiuto di un terapeuta, a gestire i sintomi dell’attacco di panico e i pensieri ad esso associati, come la paura che possa riprentarsi.

Un saluto,
Dott.ssa Francesca Gottofredi
Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Bologna
Buonasera, comprendo la difficoltà che stai vivendo a causa degli attacchi di panico. È importante trovare un approccio terapeutico che si adatti alle tue esigenze e che soprattutto risolva velocemente il problema. Potresti considerare di cercare uno psicologo o uno psicoterapeuta che offra terapie mirate. Questi approcci possono darti strumenti pratici per gestire l'ansia e affrontare i tuoi attacchi di panico in modo specifico. Non scoraggiarti e cerca un professionista con cui tu ti senta a tuo agio. Spero che tu possa ritrovare il benessere che desideri.
Rimango a disposizione,
Dott.ssa Francesca Gottofredi
Dott.ssa Valeria Filippi
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
San Donato Milanese
Buonasera,
può capitare di non sentire di aver trovato il professionista che "fa per sè". Trovo, anzi, molto importante e utile ammetterlo a sè stessi e interrompere un percorso dal quale non emergono benefici.
Può provare a contattare un terapeuta cognitivo-comportamentale, in quanto questa terapia è quella che ha maggiori evidenze scientifiche circa l'efficacia nella cura degli attacchi di panico.
Un caro saluto,
Dott.ssa Valeria Filippi
Dott. Daniele D'Amico
Psicologo, Psicologo clinico
Torre del Greco
Gentile utente, la ringrazio per aver condiviso i suoi dubbi con noi. Comprendo le sue difficoltà e le sue preoccupazioni, e mi dispiace per i vissuti negativi che queste le provocano. Qualora dovesse ritenerlo opportuno o necessario, mi rendo disponibile a cominciare con lei un percorso , che potrebbe tornarle utile per esplorare ed approfondire le sue emozioni, esperienze e valori al fine di trovare una strada percorribile e ritrovare la serenità.
Tenga a mente che il benessere mentale è una priorità, e trovare il professionista giusto può fare la differenza.
Qualora dovesse avere dubbi, domande, o perplessità, non esiti a contattarmi.
Un caro saluto, dott. Daniele D’Amico.
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Gentile utente,
Lei ha ragione. Perché un percorso funzioni è necessario che ci sia una fiducia da parte del paziente verso il professionista. È quello che si chiama soggetto-supposto-sapere, e vale anche in altri ambiti, ad esempio si sceglie un’università in base al suo prestigio oppure va dal meccanico che ci ha consigliato una persona di fiducia perché sa che è uno abile e onesto. Se lei ritiene che le serva un tipo di lavoro incentrato sull’eliminazione dei sintomi ci sono numerosi tipi di approcci orientati al problema come emdr e la terapia cognitivo-comportamentale. Forse uno di questi metodi potrebbe fare al caso suo. Sono sicuro che troverà il professionista che farà al caso suo. Spero di esserle stato utile
Dott.ssa Sara Candido
Psicologo clinico
Roma
Buonasera,
Innanzitutto non si preoccupi per la lunghezza del messaggio: è chiaro che ha riflettuto a fondo sulla tua situazione e questo è un passo importante.
é fondamentale che un percorso sia mirato e che ci si senta in grado di fidarsi del metodo e del professionista. La sua osservazione è molto valida: ogni persona è diversa, e ciò che può funzionare per uno potrebbe non essere efficace per un altro. Sembra che lei non abbia trovato la giusta sintonia con il tipo di terapia che ha provato, soprattutto se ritiene che non affrontasse in maniera adeguata le tue preoccupazioni e i tuoi sintomi attuali.

Anche la sua difficoltà con i farmaci è comprensibile, data la sua ipocondria e la paura degli effetti collaterali. Questi timori sono molto comuni nelle persone che soffrono di disturbi d'ansia, e rendono più complicato l'approccio a un trattamento farmacologico. Tuttavia, se questo diventa un ostacolo significativo, sarebbe utile affrontare anche questa paura insieme a un professionista.

Non esiti a scrivermi se si sente pronto ad affrontare un percorso
Dott.ssa Francesca Romana Casinghini
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Le scienze psicologiche hanno vari approcci. Quella più utile a mio parere è quella del profondo che analizza i sogni e le parti più buie di noi stessi. Gli attacchi di panico vengono proprio dall'infanzia o da traumi anche recenti ma la causa vera sta nel come abbiamo vissuto quel tipo di esperienza dolorosa. Provi a conoscere meglio se stesso e ciò che ha sconvolto la sua esistenza.
Dott. Andrea Boggero
Psicologo, Psicologo clinico
Genova
Buonasera, la ringrazio sinceramente per aver condiviso la sua esperienza con tanta lucidità e sensibilità. Riconoscere di avere un problema, esprimere in modo così chiaro ciò che si sta vivendo e cercare attivamente un aiuto adatto a sé non sono gesti scontati: sono i primi, fondamentali passi verso un cambiamento reale. Quello che descrive è un quadro che, dal punto di vista cognitivo-comportamentale, possiamo leggere come un disturbo di panico con possibile evitamento agorafobico, dove la paura non è solo legata agli attacchi in sé, ma anche alla possibilità di trovarsi lontano da contesti ritenuti sicuri. È proprio questa anticipazione della paura (quella paura di “impazzire”, di “rimanere bloccato”, di perdere il controllo) che finisce per generare un circolo vizioso che limita la sua libertà e mina profondamente la qualità della sua vita. E comprendo quanto possa essere doloroso vedere restringersi, giorno dopo giorno, la propria esistenza, soprattutto sapendo di essere, come lei dice, sempre stato una persona che si è lanciata con coraggio nella vita. Il suo vissuto è significativo anche per un altro aspetto: la ricerca di un approccio terapeutico in cui si possa sentire compreso e coinvolto, dove non ci si perda in generalizzazioni o in percorsi che non rispondono concretamente al problema presente. Ed è proprio questo uno dei pilastri della terapia cognitivo-comportamentale. Questo modello, infatti, si fonda sull’idea che per modificare il nostro modo di sentire dobbiamo lavorare attivamente su come interpretiamo le situazioni e su come ci comportiamo in risposta a esse. Si lavora quindi sul “qui e ora”, con strumenti pratici e mirati. Nel trattamento del panico, l’intervento cognitivo-comportamentale prevede una serie di passaggi molto strutturati: si parte dalla psicoeducazione, ovvero la comprensione profonda di cosa siano gli attacchi di panico, perché si presentano e cosa li mantiene nel tempo. Da lì si lavora sull’identificazione dei pensieri disfunzionali, sulle credenze catastrofiche legate ai sintomi fisici, e su come questi pensieri influenzano le emozioni e le reazioni comportamentali. Viene poi introdotta una componente fondamentale: l’esposizione graduale. Evitare costantemente le situazioni temute, come lei ben descrive, contribuisce infatti a rinforzare il panico. Esporsi in modo guidato e progressivo (accompagnati da tecniche di gestione dell’ansia come il respiro controllato, il rilassamento muscolare o la mindfulness) permette al cervello di “disimparare” la minaccia percepita e riacquisire fiducia. Comprendo anche le sue resistenze rispetto alla farmacoterapia. L’ipocondria, in questi casi, può interferire pesantemente con la possibilità di seguire una cura farmacologica, per quanto utile possa essere. È un nodo che merita di essere affrontato in terapia con delicatezza, senza forzature, lavorando passo passo sulla fiducia che il corpo può essere un alleato e non un nemico da controllare costantemente. Il desiderio che lei esprime, quello di tornare alla sua “vecchia cara vita”, è comprensibile e potente. E posso dirle, con realismo e fiducia, che attraverso un lavoro terapeutico mirato e collaborativo è assolutamente possibile riappropriarsi della propria libertà. Non si tratta di “tornare indietro”, ma di andare avanti con nuove consapevolezze e nuovi strumenti. Anche la scelta del terapeuta, nel modello cognitivo-comportamentale, è basata sulla trasparenza, sull’alleanza, sul lavoro condiviso e sulla costruzione di un percorso su misura, rispettoso del ritmo e delle esigenze della persona. Le suggerisco quindi di non perdere la fiducia. Esistono percorsi terapeutici in grado di rispondere esattamente a ciò che lei cerca: concretezza, senso, strumenti efficaci e applicabili nella vita reale. Il fatto che lei sia qui a chiedere aiuto è già segno che una parte dentro di lei è pronta a riprendere in mano la propria libertà. Resto a disposizione. Dott. Andrea Boggero
Dott.ssa Federica Giudice
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Quello che descrivi rientra in un quadro che ha a che fare sia con la sfera emotiva che con il modo in cui il cervello gestisce lo stress, l’ansia anticipatoria e la percezione del pericolo.
Vista anche la tua sensibilità ai sintomi fisici e la difficoltà a trovare un percorso in cui ti sentissi davvero capito, ti suggerirei un percorso cognitivo neuropsicologico, centrato su strumenti concreti e personalizzati. qtesto nuovo approccio integra il lavoro su pensieri e comportamenti (tipico della cbt) con strumenti che agiscono su processi mentali più profondi, come:
attenzione (iperfocalizzazione sui sintomi fisici)
memoria emotiva (legame tra eventi passati e reazioni attuali)
regolazione autonoma del sistema nervoso
L’obiettivo è duplice:
capire come funziona la tua mente quando “va in allarme”
intervenire in modo mirato per allenare il cervello a rispondere diversamente. Un percorso del genere può aiutarti a riacquistare fiducia nelle tue risorse cognitive ed emotive, senza per forza rivangare continuamente il passato, ma lavorando su quello che ti serve ora per tornare a vivere come desideri.
Se vuoi posso aiutarti a trovare un professionista con questo tipo di approccio, a Roma o anche online. Quando si lavora in modo giusto, i primi segnali di sollievo arrivano già dopo le prime sedute. E da lì si riparte. Hai fatto bene a chiedere aiuto, davvero.

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