Buona sera Dottori, ho una microfrattura al calcagno destro, mi hanno dato un mese di gesso, lho dov
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Buona sera Dottori, ho una microfrattura al calcagno destro, mi hanno dato un mese di gesso, lho dovrei togliere tra 15 giorni. .. Sarà il caso di un altro gesso? Ho basterebbe un tutore.... Mi sento I nervi tirare sofro di neuropatia... Il valgano nn mi fa male. Mi sento i nervi pungere... Vi ringrazio.....
Buongiorno, sicuramente dovrà ripetere un RX del calcagno che verifichi il processo di consolidazione ossea. Sarà poi l'ortopedico che valuterà la situazione. Sicuramente a livello di fastidi percepiti da lei è proprio l'immobilizzazione della caviglia la causa. La successiva riabilitazione del movimento seguita da un Dottore in Fisioterapia, che sarà percepita da lei in fase iniziale fastidiosa, le farà svanire tutti i sintomi. Cordiali saluti M M
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Buongiorno,
Generalmente 30 gg di gesso sono sufficienti a iniziare il processo di guarigione dell'osso in modo efficace, nel caso di una frattura composta come presumo sia la Sua.
Non si preoccupi, rispetti le tempistiche che le ha dato l'ortopedico, il quale valuterà se sarà il caso di adottare un tutore dopo la rimozione del gesso, per avviare una mobilizzazione atta a ripristinare il corretto tono e trofismo muscolare, ripristinare una corretta circolazione e permettere alle strutture di ritrovare la salute. Le sensazioni che sente sono dovute all'immobilitá che in questa fase purtroppo ha la precedenza per permettere una corretta guarigione.
Solitamente in casi come questo il recupero funzionale è spontaneo probabilmente non ci sarà bisogno di un programma riabilitativo, anche se in effetti bisognerebbe valutare caso per caso.
Sperando di esserle stato d'aiuto le porgo i miei più cordiali saluti.
dr. Daniele Vadalà Ft. D.O.
Generalmente 30 gg di gesso sono sufficienti a iniziare il processo di guarigione dell'osso in modo efficace, nel caso di una frattura composta come presumo sia la Sua.
Non si preoccupi, rispetti le tempistiche che le ha dato l'ortopedico, il quale valuterà se sarà il caso di adottare un tutore dopo la rimozione del gesso, per avviare una mobilizzazione atta a ripristinare il corretto tono e trofismo muscolare, ripristinare una corretta circolazione e permettere alle strutture di ritrovare la salute. Le sensazioni che sente sono dovute all'immobilitá che in questa fase purtroppo ha la precedenza per permettere una corretta guarigione.
Solitamente in casi come questo il recupero funzionale è spontaneo probabilmente non ci sarà bisogno di un programma riabilitativo, anche se in effetti bisognerebbe valutare caso per caso.
Sperando di esserle stato d'aiuto le porgo i miei più cordiali saluti.
dr. Daniele Vadalà Ft. D.O.
Confermo la diagnosi del collega Manni e, maggiormente una terapia mirata x evitare un “ soprosso” che potrebbe rilevarlo attraverso una semplice lastra Rx che permetterà allo ortopedico di una terapia specifica e NON stia pensare alla scarpa ma, alla salute del piede con scarpe specifiche. Ossequio
Buongiorno. A meno di altre patologie e se ha seguito tutte le indicazioni dell'ortopedico, 30 giorni di gesso dovrebbero bastare per il consolidamento osseo e quindi non dovrebbe necessitare di un altro gesso.
Una volta rimosso questo sarà necessaria della fisioterapia.
Se attualmente il dolore neuropatico fosse insopportabile ne parli con il suo medico per una terapia adeguata a darle sollievo.
Una volta rimosso questo sarà necessaria della fisioterapia.
Se attualmente il dolore neuropatico fosse insopportabile ne parli con il suo medico per una terapia adeguata a darle sollievo.
Concordo con i colleghi riguardo al gesso. Presumo che il suo sia stato un evento traumatico che ha creato la frattura. Consiglio per l'appunto sedute di osteopatia per ristabilire una buona fisiologia articolare.
Buongiorno, normalmente i tempi di immobilizzazione con il gesso sono di 30 giorni in cui si dovrebbe consolidare la frattura;in seguito in base alla visita ortopedica potrebbero consigliarle un tutore. Per quanto riguarda la neuropatia potrebbe essere dovuta l'immobilizzazione e sicuramente migliorerà con il successivo piano riabilitativo consigliato dopo la rimozione del gesso.
Cordiali saluti
Cordiali saluti
Salve, tolto il gesso fará sicuramente una visita di controllo con lastra, da lí il medico capirà se serve continuare ad immobilizzate l’articolazione o no, solitamente non rimettono un gesso ma possono consigliare un tutore se dovesse permanere un ritardo di calcificazione. Se invece la frattura si è saldata le consiglio di farsi trattare al più preso da un Osteopata così da liberare tutte le zone e non avere più i fastidi che avverte al momento.
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Salve in mese di gesso è sicuramente sufficente per permettere la completa risoluzione della frattura..l'ortopedico poi le prescriverà un tutore e nel contempo lo indirizzerà alla fisioterapia allo scopo di ottenere il recupero completo della mobilitá articolare della caviglia e del piede, la sintomatologia dolorosa, l'eventuale gonfiore e in ultimo il recupero completo della forza.. Stia tranquillo.. Se lo desidera sono a sua disposizione per un consulto
Buongiorno, tutto dipenderà da ciò che deciderà l'ortopedico quando toglierà il gesso e avrà visionato la lastra. Se è tutto apposto dovrà iniziare con delle sedute di fisioterapia
Un caro saluto
Un caro saluto
Buongiorno
Avrei necessità di avere maggiori informazioni, potrebbe inviarmi un messaggio con il suo contatto telefonico? senza impegno. Grazie
Avrei necessità di avere maggiori informazioni, potrebbe inviarmi un messaggio con il suo contatto telefonico? senza impegno. Grazie
Buongiorno, 30 giorni dovrebbero bastare ma lo confermerà o meno una eventuale lastra di controllo.
Dopo controllo radiografico è possibile che il gesso non venga più rimesso. Il fastidio del che sente può essere o il nervo o circolatorio dato l'immobilizzazione dell'arto.
Buonasera, se non soffre di patologie che limitano la guarigione dell'osso in 30 giorni il suo calcagno dovrebbe aver formato il callo osseo con conseguente guarigione. Il tutore dovrebbe essere la naturale presecuzione della gessatura nel suo caso.
Saluti
Saluti
Buonasera, grazie per la sua domanda.
Una microfrattura del calcagno può richiedere tempi di guarigione un po’ più lunghi rispetto ad altre piccole fratture, perché il calcagno è un osso che sopporta molto carico quando camminiamo.
In genere, dopo il primo mese di gesso, la scelta tra proseguire con un altro periodo di immobilizzazione oppure passare a un tutore dipende da:
• come sta procedendo la guarigione alla radiografia,
• eventuale dolore residuo,
• stabilità dell’osso,
• qualità dell’appoggio.
È quindi il controllo ortopedico a decidere se la frattura è già abbastanza stabile da poter togliere il gesso.
Le sensazioni che descrive (“nervi che tirano”, “pungono”) sono molto comuni dopo settimane di immobilizzazione, soprattutto se soffre già di neuropatia: i nervi e i tessuti molli intorno al piede diventano più sensibili quando non vengono usati e possono dare fastidi anche intensi, senza che questo significhi che la frattura stia peggiorando.
Il fatto che il calcagno non le faccia male è un buon segnale, ma la decisione finale deve basarsi sulla radiografia di controllo e sulla valutazione dell’ortopedico.
Una volta tolto il gesso, sarà molto utile un percorso fisioterapico per:
• recuperare mobilità,
• ridurre la sensibilità dei nervi,
• riabituare il piede al carico in modo progressivo.
Resto a disposizione per qualsiasi chiarimento.
Una microfrattura del calcagno può richiedere tempi di guarigione un po’ più lunghi rispetto ad altre piccole fratture, perché il calcagno è un osso che sopporta molto carico quando camminiamo.
In genere, dopo il primo mese di gesso, la scelta tra proseguire con un altro periodo di immobilizzazione oppure passare a un tutore dipende da:
• come sta procedendo la guarigione alla radiografia,
• eventuale dolore residuo,
• stabilità dell’osso,
• qualità dell’appoggio.
È quindi il controllo ortopedico a decidere se la frattura è già abbastanza stabile da poter togliere il gesso.
Le sensazioni che descrive (“nervi che tirano”, “pungono”) sono molto comuni dopo settimane di immobilizzazione, soprattutto se soffre già di neuropatia: i nervi e i tessuti molli intorno al piede diventano più sensibili quando non vengono usati e possono dare fastidi anche intensi, senza che questo significhi che la frattura stia peggiorando.
Il fatto che il calcagno non le faccia male è un buon segnale, ma la decisione finale deve basarsi sulla radiografia di controllo e sulla valutazione dell’ortopedico.
Una volta tolto il gesso, sarà molto utile un percorso fisioterapico per:
• recuperare mobilità,
• ridurre la sensibilità dei nervi,
• riabituare il piede al carico in modo progressivo.
Resto a disposizione per qualsiasi chiarimento.
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