Buon pomeriggio. Il.mio compagno, dopo un anno super stressante di lavoro nel quale non si è mai ris

15 risposte
Buon pomeriggio. Il.mio compagno, dopo un anno super stressante di lavoro nel quale non si è mai risparmiato, ora che sono iniziate le ferie è entrato in uno stato di esaurimento nervoso e/o depressivo. I sintomi sono insonnia, incubi notturni, stanchezza, sonnolenza, mal di testa, irritabilita', isolamento, pensieri negativi sulla vita e sul futuro, scarsa autostima, disturbi gastrointestinali, tachicardia, sfiducia in se stesso, mancanza di gioia e di pensieri positivi, vuoto interiore. Passa tutto il tempo in camera cercando di recuperare la stanchezza e ritrovare se stesso con un distacco netto rispetto al lavoro (mail/WhatsApp). Riconosce il malessere ma non si sente pronto ad andare da un terapista anche perché è una persona molto razionale che non ha mai sofferto di questi disturbi. Non vuole avere contatti diretti con me che vivo a distanza per paura di trattarmi male e rovinare il nostro rapporto. Come posso aiutarlo? Quali consigli potete darmi e soprattutto potrebbe essere indicato iniziare almeno ad assumere un integratore specifico? Attendo con urgenza vs risposta. Grazie
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che potete sperimentare entrambi e quanto sia impattante sulla vostra vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lui possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarlo ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che gli impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

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Buongiorno, la sua richiesta è già un primo passo che lei ha fatto al fine di "chiedere aiuto" per il suo compagno, per la vostra coppia ma anche per lei. Stare accanto ad una persona che sta attraversando un momento difficile può essere stancante e frustrante. Ha scritto che il suo compagno si rende conto del malessere ma non si sente pronto per un percorso terapeutico. La motivazione della persona ad iniziare un percorso è importante per la riuscita dello stesso. Dalla sua richiesta colgo la sua voglia di aiutarlo ed è quello che può comunicare anche a lui chiedendogli di indicarle il modo più efficace per lui.
Resto a disposizione e le auguro intanto di prendersi cura delle sensazioni ed emozioni che sta vivendo lei in questo momento.

Luisa Vanacore
Buonasera, mi spiace molto per il suo compagno e comprendo la sua preoccupazione. Potrebbe proporre al suo compagno comunque di provare a fare un primo colloquio conoscitivo altrimenti per eventuali integratori o farmaci è necessario rivolgersi ad un medico. Un caro saluto
Salve, la psicoterapia non funziona se il paziente non e convinto della necessita di affrontare tale perc orso. Sarebbe utile ma non del tutto risolutiva, una appropriata terapia farmacologica, che va prescritta da uno psichiatra. Lo convinca a parlarne almeno col medico di base. Buona serata
Dr.ssa Daniela Benvenuti
Buonasera e grazie per la sua domanda. Per chiedere aiuto, specialmente ad una/o professionista, ci vuole una certa dose di autostima ed amor proprio. A volte, l unica cosa che possiamo fare per le persone che amiamo, è dare l esempio. Anche in tal senso. Un caro saluto.
Buonasera, l'indicazione appropriata sarebbe un percorso ma se al momento non vuole, lei non può fare altro. Nell'emergenza di questa situazione spiacevole può provare a rivolgersi al medico curante per la prescrizione di qualcosa di idoneo. Sarebbe opportuno poi procedere ad una visita psichiatrica che darebbe indicazioni più specifiche su ciò che potrebbe assumere. Le suggerisco comunque di parlare nuovamente con il suo compagno, chissà che nel malessere non possa accettare un aiuto professionale.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Gentile utente, grazie per la condivisione della sua esperienza. Lei già ha fatto un primo grande passo riconoscendo il malessere del suo compagno e comprendo la sua preoccupazione a riguardo, motivo per cui è spinta ad agire. Per queste difficoltà "purtroppo" l'unica soluzione al momento è stare accanto al suo compagno verbalizzandogli la preoccupazione che ha nei suoi riguardi e anche la volontà di vederlo stare meglio. L'indicazione più adeguata sarebbe quella di proporgli un colloquio con uno psichiatra e/o con uno psicoterapeuta ma al momento mi sembra di capire che non ne vuole sapere, dunque non possiamo forzarlo.
Rimango a disposizione per qualsiasi dubbio o necessità.
Un caro saluto
Buongiorno,

il suo compagno potrebbe esser affetto dalla sindrome del burn-out. Solo iniziando una psicoterapia potrebbe venire a capo della problematica da lei espressa. Gli parli con calma e amorevolezza di tale possibilità.

Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Gentile Amica o Amico,
la terapia sarebbe l'indicazione più opportuna per il suo compagno. Tuttavia, se questa strada pe rora è preclusa, le consiglio di insistere perché il suo medico o meglio ancora uno psichiatra, verifichi se è il caso di assumere un antidepressivo. Quando il suo compagno starà meglio, potrà valutare più serenamente se intraprendere una terapia (come le consiglio).

con i migliori auguri,
dr. Ventura
Buongiorno. Il percorso di terapia personale muove innanzitutto dalla persona perciò, oltre a parlargliene a cuore aperto, facendolo partecipe delle sue preoccupazioni e della sua vicinanza intima ed emotiva, non può fare molto. Dal punto di vista professionale la spinta esercitata su percorsi di terapia da parte delle persone care non sempre ha esito positivo tuttavia posso dirle che l'urgenza che lei sente può essere rimandata al suo compagno. Se come racconta la sintomatologia è legata al periodo di forte stress può essere risolta in, relativamente, un tempo breve. Potrebbe proporgli una prima consulenza on line a tre visto che non convivete e 'testare il terreno'. Un caro saluto e a disposizione, Maria dr. Zaupa
Salve dono dispiaciuta per ciò che è successo.
Suo marito ha bisogno di staccare dal suo lavoro e di fare una vacanza.
Sono disponibile anche per effettuare colloqui o per aiutarlo a star meglio.
Mi contatti pure.
Cordiali saluti
Dott.ssa Laura Francesca Bambara
Buongiorno, mi dispiace molto per la situazione che sta vivendo e mi sento di consigliare al suo compagno di intraprendere un percorso specifico di supporto psicologico, prima di assumere qualsiasi integratore.
cordiali slauti
Beatrice Macchi
Buonasera, condivido l'opinione per cui forzare una persona ad effettuare una psicoterapia o un percorso psicologico sia sconsigliabile e condivido pure l'opinione, per cui in certi casi non resta che attendere, che "i tempi maturino". Tutt'oggi, seppur in maniera minore rispetto al passato, si possono incontrare da parte di alcune persone resistenze notevoli nei confronti di un percorso psicologico o psicoterapico. Orbene, a leggerla, i sintomi psichici e psicosomatici che lei riferisce, possono far ipotizzare la presenza di una forma depressiva, con buona probabilità reattiva alla situazione lavorativa. Pertanto, in base a quanto riportato, partirei da una sua frase e cioè "perché è una persona molto razionale e non ha mai sofferto di questi disturbi"; ciò consentirebbe alcune riflessioni/provocazioni: è razionale avere un disturbo e non curarlo, perché non l'ho mai avuto? Se ho una carie e non ho mai sofferto di problemi odontoiatrici, allora non vado dal dentista? Vieppiù, siccome non voglio far soffrire una persona, l'allontano e la faccio soffrire comunque, magari ancora di più? A volte far notare queste e altre contraddizioni, può essere utile, per incrinare il rifiuto aprioristico di chiedere un aiuto. Inoltre, con la maggior trasparenza possibile, al fine di sgombrare il campo da presunti atteggiamenti manipolatori, potrebbe, come già suggeritole, proporre una consulenza psicologica a tre, rappresentando che tale consulenza sarebbe utile anche per lei, poiché pure lei sta attraversando, di fatto, un periodo faticoso e psicologicamente impegnativo. In alcuni casi, tale proposta, in base alla mia esperienza, ha avuto un discreto successo, poiché una volta che "il resistente" è entrato in contatto con una figura professionale (magari solo in quanto esperto, al fine di ricavare informazioni) si è ravveduto, sgombrando il campo da stereotipi, pregiudizi o false convinzioni (talvolta socialmente/mediaticamente costruite), che spesso interessano la professione di psicologo. In aggiunta a quanto scritto, suggerirei pure a lei di intraprendere un percorso psicologico individuale (soprattutto se il suo compagno continua nel suo rifiuto), sia per ricevere un sostegno durante un periodo psicologicamente difficile, sia per ricavare anche delle informazioni o dei suggerimenti professionali, su come approcciarsi in determinate situazioni. Ad ogni modo va infine rammentato che esistono diversi tipi di forme depressive, alcune delle quali possono necessitare per lo meno anche di una terapia farmacologica, oltre che di un supporto psicologico, per cui condividerei pure il suggerimento di rivolgersi al curante, soprattutto se il suo compagno continua a rifiutare altre opzioni.
Cordialmente,
M.M.
Buonasera, mi dispiace per il momento che state attraversando e per la sua preoccupazione. Spesso lo stress e la tensione accumulate nei periodi di lavoro estremamente intensi si "liberano" nel momento in cui il lavoro si ferma e le angosce riempiono completamente lo spazio che resta improvvisamente vuoto. Offra al suo compagno una possibilità di ascolto e di comprensione, ribadendo il fatto che la sua condizione potrebbe essere affrontata con uno psicologo o uno psicoterapeuta, per il benessere di entrambi. Resto a disposizione. Cordiali saluti.
Salve grazie per la sua condivisione, quello che mi sento di dirle è suggerire al suo compagno di fare un consulto psicologico. Resto a disposizione
Un caro saluto
Dott.ssa Lina Robertiello

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