Anni ad elaborare tutti i traumi vissuti nella mia infanzia. Provato ogni tipo di psicoterapia, dall

17 risposte
Anni ad elaborare tutti i traumi vissuti nella mia infanzia. Provato ogni tipo di psicoterapia, dalla tcc, alla emdr, a quella breve strategica, psicodinamica, sistemico-relazionale, tra un po faccio prima a diventare psicoterapeuta.
Avevo iniziato quando ero giovane, a 16 anni, adesso ne ho 43 e continuo a vivere male.
Mi sento presa in giro da chi mi ha promesso di tutto e di più, per poi scaricarmi con un "Signora provi qualcos'altro", "Signora io più di così non posso aiutarla", "Se ne faccia una ragione, dovrà conviverci per il resto della sua vita", "Le lascio il numero di questo mio collega, è davvero bravo, vedrà che con lui risolverà tutto", "Accetti il problema, solo così ne potrà uscire", "Lei non vuole cambiare, sennò non sarebbe stata da così tanti psicologi!", "Provi dallo psichiatra, è l'ultima strada che le rimane"...
Potrei continuare ancora per molto, ma mi fermo qui.
A volte penso che solo un miracolo mi potrebbe salvare, ma essendo atea, è più sensato pensare che le cose possano andare solo a peggiorare ormai.
Buonasera, mi dispiace per la situazione non facile che sta vivendo, è importante creare una buona relazione terapeutica ed essere motivati nel percorso terapeutico che si decide di intraprendere. Non perda le speranze!
Cordiali saluti
Dott.ssa Giulia Proietti

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Gentile utente non avendo elementi riconducibili al suo vissuto e non conoscendola non mi permetterei mai di darle delle indicazioni se non quella di continuare il suo percorso cercando di “elabora” o “affrontare” un tema per volta , magari partendo da quello che pensa sia meno impegnativo e/o doloroso in maniera graduale non giudicante e senza giudicarsi. Cordialmente Dottssa AnnaRita Grimaldi
Gentile utente, mi rincresce sapere che non è riuscita a trovare un po di beneficio e sollievo nella psicoterapia in tutti questi anni. Se scrive qua forse ancora un po di speranza c'è in lei? Non so se indirizzarla ancora verso la psicoterapia perché non conosco la sua storia ma le dico di non perdere la fiducia in se stessa e nella categoria.
Cordiali saluti
Dott.ssa Verena Elisa Gomiero
Buonasera, l’elaborazione di un trauma é un percorso che richiede un lavoro complesso per il paziente e anche per il terapeuta. E’ possibile avere una riduzione della sintomatologia ad esso collegata (ansia, rabbia, insonnia, etc..); il trauma tuttavia non si cancella e l’accettazione é difficile ma possibile. Mi chiedo quali siano state le sue aspettative; forse sono state deluse perché si aspettava qualcosa di diverso da quello che l’elaborazione può dare. Le auguro di poter trovare un pò di serenità.
Un caro saluto
Dott.ssa Giulia Clementelli
Buonasera,
Leggendo il suo scritto, ho avuto l'impressione che lei si sia sentita "scaricata", abbandonata dai terapeuti di cui ha parlato.
Quindi, forse dal suo punto di vista, più concentrati sui "Traumi" che sulla persona che c'è dietro ai "Traumi".
Se così fosse, comprendo il suo senso di solitudine e scoraggiamento.
Perciò le consiglio, anche se capisco le sue titubanze, di selezionare un terapeuta che le ispiri fiducia, con cui senta di poter stabilire una sintonia, al di là degli obiettivi terapeutici che ci potreste porre.
Le auguro, in ogni caso, di trovare la sua strada, anche perché ha 43 anni e credo che possa fare ancora molto per cambiare il corso della sua esistenza.
Buonasera, mi dispiace molto per questo Suo vissuto. Come Lei, difficilmente mi affiderei a un miracolo. Anche perché vorrebbe dire aspettare senza provare a prendere in mano la situazione. Ci ha provato diverse volte e purtroppo, a quanto descrive nel Suo breve racconto, non ha trovato sollievo o non abbastanza per stare meglio. Ci contatta e questo significa che non si è arresa. Ci sono molti bravissimi professionisti nell'ambito della salute mentale, ma purtroppo non vuol dire automaticamente trovarsi in sintonia. L'unica cosa che mi viene da consigliarLe è continuare a cercare, fidarsi un po' anche della propria intuizione. Quando troverà una persona con la quale si sentirà in sintonia, a Suo agio, proverà fiducia, inizi. Le auguro di cuore che sia la volta giusta. Dott.ssa Katarina Faggionato
Salve, mi dispiace per la situazione che sta vivendo. Sono d'accordo con la collega, la motivazione è praticamente tutto, ne ha parlato con la sua terapeuta?
Buona giornata.
Dott. Fiori
Gentile Signora, concordo con la collega che le suggerisce di puntare anche sulla relazione e l'alleanza terapeutica, e non solo sull'aspettativa di risoluzione dei traumi, anche se gli obiettivi rimangono questi ultimi, perchè a volte spostando il focus, ci si arricchisce in maniera sorprendente. Punterei su una terapia botton-up, ossia che partendo dai vissuti corporei possa innescare un processo virtuoso per l'elaborazione dei traumi. Se parliamo di traumi di attaccamento e di traumi complessi, il percorso è spesso più arduo e richiede più tempo, ma non ci sono regole, perchè ogni caso è a sè. Buone cose.
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Salve, purtroppo attivare il cambiamento, sia esso rivolto all'elaborazione traumatica, sia ad altri obiettivi, necessità di impegno da parte del paziente. Non posso essere più specifica perché lei non da molte indicazioni, ma è ineluttabilmente così. Presuppone impegno condiviso da parte di entrambi, terapeuta e paziente. Buona serata
Buonasera, credo che la via di uscita ci sia e che una buona psicoterapia miri a cambiare le percezioni di sé stessi e del mondo che ci circonda. Se ancora non è accaduto in lei, se ha lasciato le terapie o altro di cui non parla....bisognerebbe riflettere su quali vantaggi ha da questo suo malessere. Sembra assurdo da dire ma anche nel mantenere lo stato attuale, per quanto doloroso, lei deve avere dei vantaggi. Ragionare su quelli sarebbe proficuo.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Salve. Credo anch'io, che con l'esperienza che dice di aver fatto, dai 16 ai 43 anni, con diversi metodi, potrebbe fare la psicoterapeuta. Mi colpisce che lei cerca ancora le risposte da altri, quando sa che le risposte sono dentro di lei. Io credo che i miracoli esistano e si manifestano quando si inizia ad aver fiducia in se stessi, nelle proprie emozioni, nel proprio istinto, sentendo di potercela fare, un piccolo passo per volta, accettando anche di poter fare un passo indietro per ritrovare l'equilibrio, come un equilibrista sulla fune, abbandonando il meccanismo di dovercela fare. Distinti saluti
Gentile utente di mio dottore,
alla base del cambiamento e della guarigione in terapia vi è l'alleanza terapeutica, la relazione di fiducia che si instaura appunto proprio tra psicoterapeuta e il paziente. Probabilmente l'errore sta nel fatto di considerare uno specialista o un tipo di trattamento più o meno valido dell'altro quando invece le variabili che entrano in gioco sono molteplici. Un aspetto da non sottovalutare è la motivazione ed il desiderio di percorrere nuove strade da parte del paziente che in questo viene accompagnato dallo psicoterapeuta. La relazione molto profonda consente questo solitamente. Non perda la speranza, ma soprattutto si affidi realmente ad uno specialista seguendolo sino in fondo. Vedrà che riuscirà a star meglio e a guardare il mondo da punti di vista differenti.

Cordiali Saluti
Dottor. Diego Ferrara
Salve, mai possibile che tutti i terapeuti e gli approcci che ha provato (ma la sua esperienza in merito non è completa) l'abbiano delusa?
Bisognerebbe considerare, quanto lei sia consapevole di essere parte attiva nel processo di cambiamento ed autonomia psicologica, insieme al modus operandi del terapeuta.
Fare prima a diventare terapeuta, come scrive lei, le comporterebbe ad ogni modo un percorso di psicoterapia individuale.
Un caro saluto
Dottoressa Forlano
Buongiorno. Comprendo la sua frustrazione. Ma non è certamente lasciandosi andare allo sconforto e pensare: "che le cose possano andare solo a peggiorare ormai".

Ne parli apertamente con chi la segue ed eventualmente scelga qualcosa di centrato sul presente se ha già scandagliato i traumi del passato.

Saluti,
Gianpietro Rossi
Mi arrivano tanto sconforto e sofferenza dalle sue parole, sconforto e sofferenza che (e mi corregga se sbaglio) mi sembrano celare il profondo desiderio di essere finalmente vista, invano; da ciò sembra emergere (e anche stavolta mi corregga se sbaglio) un profondo senso di impotenza, come se non ci fosse una soluzione di sorta al suo malessere, eppure lei è qui, a chiedere aiuto a noi.
Non molli, mi sembra il consiglio migliore che le posso dare in questo momento: la sua parte sana le ha detto di chiedere ancora aiuto ed è con la sua parte sana che chi la prenderà in carico dovrà allearsi.
Poco importano le promesse altrui, la cosa importante è il suo bisogno di chiedere aiuto: tenga conto che le promesse altrui sono solo una risposta al suo bisogno di aiuto, che esistono centinaia di tipi di psicoterapia e che ognuno di noi risponde positivamente solo a qualche tipo, quindi è probabile che tutto il problema stia nel fatto che non ha ancora trovato il tipo di psicoterapia più efficace per lei.

Cordialmente, Claudia Tripi
Buona sera, grazie per aver condiviso la sua storia. Alla base di un percorso terapeutico ci sono la motivazione e l'alleanza terapeutica. La prima è utile per indirizzarsi verso un cambiamento, la seconda è fondamentale per portare avanti il percorso in quanto tra il paziente e il terapeuta è fondamentale ci sia fiducia e sincerità. Forse non ha ancora trovato un professionista con il quale si sente a suo agio o con il quale non ha ancora sperimentato un'alleanza tale da fidarsi completamente di lui. Questi sono aspetti di base ma fondamentali.
Resto a disposizione per eventuali chiarimenti.
Cordiali saluti,
dott.ssa Chiara De Battisti
Uno dei colleghi o colleghe che cita le avrebbe restituito che lei non vuole cambiare, si ritrova in questa restituzione? Se si, è un punto importante da cui ripartire e sperare, a ragione, di stare meglio

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