Tutto quello che c’è da sapere su calendari e calcolatori di fertilità

Ginecologia • 23 marzo 2017 • Commenti:

La decisione di intraprendere una gravidanza è un evento molto importante nella vita di coppia. Negli ultimi decenni si è assistito ad un aumento dell’età media della prima gravidanza, con le relative conseguenze legate alla riduzione della fertilità (l’età avanzata è infatti la principale responsabile dell’infertilità); proprio per questo motivo, sempre più donne ricorrono a calcolatori di fertilità e calendari di fertilità per aumentare le probabilità di gravidanza.

Ma cosa sono i calcolatori di fertilità?

Oggi ne esistono dei più svariati tipi:

  • siti internet dove inserire la data di inizio dell’ultima mestruazione e i giorni intercorrenti tra una mestruazione e l’altra;

  • applicazioni per cellulari che tengono sotto controllo i giorni emorragici, i giorni fertili e che permettono di appuntare le sensazioni provate nei vari giorni del ciclo mestruale (gonfiore, aumentato appetito, dolore al basso ventre, irritabilità) per risalire tramite questi ad un calendario dei giorni più adatti per concepire;

  • dispositivi elettronici che misurano lo stato ormonale della donna basandosi sulle urine del mattino;

  • regoli manuali costituiti da dischetti di cartone sui quali sono indicati i giorni del mese e i periodi più fertili.

Su cosa si basano questi calcolatori di fertilità?

Tutti i calcolatori si basano sul calendario di fertilità che indica il giorno dell’ovulazione, ovvero il periodo di massima fertilità per la donna; l’ovulazione avviene 14 giorni prima dell’inizio delle mestruazioni, dunque circa a metà del ciclo mestruale se la donna ha un ciclo regolare di 28 giorni. In questo giorno l’ovocita viene rilasciato nelle tube, dove ha un’alta probabilità di incontrare lo spermatozoo, dando luogo al concepimento. Molte donne avvertono l’ovulazione per il manifestarsi di sintomi caratteristici quali senso di tensione mammaria e aumento delle dimensioni del seno, lieve aumento della temperatura corporea, dolore al basso ventre, perdite vaginali mucose aumentate e aumento della libido; in altre donne invece l’ovulazione è un processo asintomatico e devono ricorrere ai metodi sopra menzionati per riconoscere i periodi di massima fertilità. Secondo il calendario di fertilità (detto anche metodo di Ogino-Knaus), il ciclo mestruale della donna si divide in vari momenti:

  1. periodi di fertilità bassa, che corrispondono alla fase emorragica (o mestruazione) e ai giorni immediatamente successivi ad essa (per un totale di 9 giorni) e ai 9 giorni precedenti la mestruazione successiva; ma attenzione: fertilità bassa non significa nessuna possibilità di gravidanza! Queste informazioni sono basate su metodi statistici e sono validi solo per donne con cicli mestruali di durata regolare, pertanto possono essere utilizzati come validi metodi per aumentare la fertilità ma non come metodi contraccettivi sicuri (un’ovulazione anticipata o ritardata potrebbe infatti annullare totalmente la validità di questi calcoli).

  2. Periodi di fertilità alta, corrispondenti al giorno dell’ovulazione e ai due giorni immediatamente precedenti e successivi (per un totale di 5 giorni): questo è il periodo migliore per aumentare le probabilità di concepimento.

  3. Periodi di fertilità intermedia, rappresentati dai due giorni precedenti e i due giorni successivi  al periodo di fertilità alta sopra descritto. In questi giorni la fertilità è inferiore rispetto al periodo di fertilità alta, ma la probabilità di concepimento è pur sempre aumentata, poiché gli spermatozoi possono sopravvivere all’interno del corpo femminile dai tre ai cinque giorni e pertanto un rapporto sessuale in questi giorni potrebbe portare al concepimento nei giorni successivi.

Perché si sente sempre più spesso parlare di calcolatori di fertilità?

Come precedentemente menzionato, l’aumento dell’età media delle donne che cercano di avere un figlio ha portato al verificarsi in misura via via crescente di problematiche di infertilità femminile. Insieme a noi anche i nostri ovuli invecchiano, con un processo continuo e progressivo. Una parte degli ovuli vengono espulsi durante i vari cicli mestruali e la rimanente parte muore per un fenomeno detto atresia. Una donna di 35 anni ha quindi minori probabilità di rimanere incinta di una donna di 25, e deve spesso ricorrere a varie metodiche per riuscire a intraprendere una gravidanza. Quando le donne nonostante numerosi tentativi non riescono a rimanere incinte si recano dal medico, e la prima domanda che fanno è: come fare per aumentare la fertilità? È importante che il medico spieghi loro che prima di ricorrere a trattamenti ormonali o metodiche di fecondazione assistita potrebbero imparare a conoscere il loro calendario fertile per massimizzare le probabilità di concepimento. I calcolatori di fertilità e il calendario fertile sono un utile aiuto per le donne, ma non devono diventare fonte di stress per avere rapporti sessuali in precisi momenti del mese, poiché in presenza di alti livelli di stress e insoddisfazione (considerati fattori di rischio di infertilità) questi metodi possono risultare inutili.

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