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Da circa 20 anni svolgo attività libero professionale come psicoterapeuta cognitivo-comportamentale, occupandomi dei vari disturbi che possono affligg...

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  • Psicoterapia

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Testimonianza di Stefy (donna di 31 anni)

La decisione di iniziare un percorso di psicoterapia è stata dettata dalla disperazione, dalla necessità di affrontare un disturbo a cui avevo dato un nome ma senza conoscerlo fino in fondo. Leggere, una storia analoga alla mia, mi ha dato la forza per cominciare.
La prima volta che ho avuto un attacco di panico mi sono trovata dinanzi ad un qualcosa di sconosciuto, incomprensibile. La paura che prende la gola, lo stomaco, invade i pensieri. L'ansia irrazionale per una imminente catastrofe, la paura immotivata, il circolo vizioso di pensieri senza una reale percezione delle cose e la voglia di scappare via. La terapia cognitivo-comportamentale seguita con il Dottor d’Amore mi ha insegnato cosa accade alle fondamenta di questo tipo di disturbo, dando una spiegazione logica, oserei dire biologica e chimica, ad un problema che per troppo tempo avevo evitato di affrontare.
Nel corso della terapia, ho anche scoperto che alla radice dei meccanismi di ansia c’erano sentimenti repressi, incompresi, chiusi in un cassetto di cui ho ritrovando la chiave, grazie al lavoro in profondità svolto con maestria dal Dottor d’Amore. L’apertura del cassetto mi ha procurato sofferenza, ma conoscere la verità mi ha fatto bene. Il Dottor d’Amore in fondo mi ha aiutata ad amarmi, di nuovo, come avevo smesso di fare, odiandomi e colpevolizzandomi senza alcun motivo.
Se c'è una cosa di cui, oggi, vado fiera è di aver gettato via la maschera di ferro faticosamente costruita e di aver scoperto che, in fondo, nessuno è invincibile e che il cuore, anche se fragile e a volte affanna, quando batte, lo senti. Ho imparato ad ascoltare anche lui.
Una parola di gratitudine anche ad una della segretarie dello studio che mi ha sostenuto nei momenti di maggiore difficoltà.

D
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Testimonianza di Dogig (45 anni)

Quando ho intrapreso la psicoterapia ero perseguitata dalla paura di morire di cancro. Il panico e la depressione avevano “totalizzato” la mia esistenza, cancellando ogni traccia di me, dei miei affetti e persino dei miei pensieri più belli. Con l’aiuto del Dottor d’Amore ho compiuto un costante lavoro affinché modificassi la chiave di lettura degli eventi vissuti e le valutazioni sbagliate che ne avevo dedotte, riuscendo a demolire la poderosa fortezza che mi aveva da tempo imprigionata. Quando il terapeuta ritenne opportuno cominciare a diradare le sedute, ebbi la sentenza: avevo il cancro!
Durante i giorni seguenti ero completamente inebetita, capii realmente cosa significasse “sentirsi crollare il mondo addosso”. Ma in seguito e sino ad oggi (sono in attesa di un intervento chirurgico), ho preso coscienza di possedere quegli strumenti necessari per affrontare la mia malattia, che so di poter combattere.
Vi verrà detto: “la psicoterapia è cambiamento”. Nessuno tra coloro che soffrono è disposto a credere di poter compiere questo miracolo. E’ assolutamente vero. Nessun miracolo si potrà compiere, solo un graduale e costante processo che vi farà scoprire un essere nuovo.
La psicoterapia è per certi versi un lavoro individuale, ma è sicuramente un successo comune. Non potrete sottovalutare la (malcelata) soddisfazione di chi vi conduce in questa esperienza. Rassegnatevi a condividere con il vostro terapeuta i meriti di questo traguardo. Nulla di ciò che è accaduto può non riguardarlo. Nel Dottor d’Amore ho incontrato una “guida” di particolari abilità, troppe per rassegnarsi a doverne fare a meno, ma gli farei un torto se non gli dimostrassi quanto sia stato efficace e come possa vivere “senza”.
Il mio futuro lo guardo con la speranza e seguo fiduciosa il mio cammino perché so dove mi condurrà.

F
Profilo verificato
Presso: Studio Polispecialistico

Svegliarsi una mattina e non riconoscersi più. Poche ore di sonno, con la complicità di un mal di testa più forte e preoccupante del solito, sono bastate a scardinare il mio equilibrio. Aprire gli occhi e vedere buio malgrado la luce; sentirsi il cuore in gola ed il respiro corto nonostante la notturna immobilità; lo stomaco serrato in una morsa agghiacciante. L'ansia l'ho conosciuta così. Subire gli effetti di una causa che non comprendevo è stato paralizzante, terribile. Ho sempre cercato di mantenere il controllo; un quotidiano automonitoraggio (forse esasperato) che in quei momenti mi stava letteralmente sfuggendo di mano. Uno tsunami di pensieri e sensazioni negativi che mi hanno travolta.
Fortunatamente ho intrapreso una psicoterapia. Niente lettini scuri nella stanza, nessuno sguardo indagatore, da sommo giudicatore, ma una scrivania e due occhi azzurri veri e sinceri. Durante le prime settimane, quelle più critiche, difficili da vivere, l'ora settimanale di psicoterapia col Dr. d’Amore era la mia ancora di salvezza. In quei sessanta minuti c’era la mia serenità, all'inizio temporalmente circoscritta agli incontri e successivamente estesa ai giorni che seguivano.
Della psicoterapia fatta col Dr. d’Amore mi è sempre piaciuta una cosa: i nostri si chiamavano "incontri" e non "sedute". Potrà sembrare una sciocchezza, ma mi dava un senso di normalità che contribuiva a rasserenarmi. Così come al terapeuta ho sempre dato del "tu" e quando parlavo di lui con gli altri lo chiamavo per nome, quasi fosse un amico, una persona che c'era sempre stata. Con il trascorrere del tempo ho imparato a volergli bene e non è poi tanto astrusa come cosa.
Al Dottor d’Amore uno dei miei Grazie più grandi per avermi condotta con la sua professionalità fuori dalle sabbie mobili.
Un ringraziamento anche allo staff dello studio per il calore nell'accoglienza.


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