Sono una studentessa universitaria e ho 23 anni. Sono fidanzata con il mio attuale ragazzo da 3 anni. Abbiamo la stessa età e se lo dovessi descrivere direi che è un ragazzo molto solare, è un grande lavoratore, è una persona molto concreta, ama la sua famiglia e il suo lavoro, mostra determinazione negli obiettivi che si prefigge ed è molto socievole. Tuttavia, a parte il primo anno di relazione, cala di romanticismo e spesso non mi sento ascoltata e vista da lui. Io non vorrei chissà che cosa, ma anche un bigliettino con scritto ti amo oppure mi piacerebbe sentirmi dire “ho visto una cosa che mi ha fatto pensare subito a te”. Non si ricorda bene il giorno del mio compleanno, né cosa mi piace mangiare oppure le mie canzoni preferite. Io di lui ricordo ogni singolo dettaglio. Nonostante io gli abbia fatto presente che vorrei sentirmi più vista e amata, lui mi dice cose del tipo “non ti basta quello che già faccio?” e se proprio fa quel gesto che per me fa la differenza lo fa dopo che mi vede veramente tanto triste. Io sono un inguaribile romantica, amo le piccole cose. Poi mi piace molto viaggiare, cosa che lui fa solo perché lo voglio io e lamentandosi pure. Poi mi piace la cultura, e a lui della cultura non gliene frega un fico secco. Però poi mi guardo attorno e vedo i ragazzi di oggi che non rispettano né la propria ragazza e né tantomeno la propria famiglia e non hanno voglia di lavorare o di studiare e allora mi sento un ingrata per non apprezzare ciò che ho, perché fondamentalmente lui li rispetta, e il suo linguaggio d’amore consiste nel vederci ogni giorno e nel rendermi partecipe della sia vita, e soprattutto mi include in ogni cosa che fa perché ci tiene alla mia presenza (cosa che per me non è scontata). Tuttavia è molto testardo, cocciuto, si arrabbia facilmente, non che io sia diversa sotto questo punto di vista, e proprio per questo a volte penso che lui avrebbe bisogno di una ragazza diversa da me e io un ragazzo diverso da lui. Io sono completamente inserita nella sua famiglia e lui nella mia, tanto che a 5 mesi di relazione la sua famiglia ci ha regalato le fedine di fidanzamento. Confesso che questo gesto mi ha fatta sentire come se volessero dire “così non puoi scappare” perché effettivamente prima di stare con me lui era completamente l’opposto di ciò che è ora: si drogava, non lavorava, non si allenava, non aveva obiettivi. Io ho avuto un’influenza positiva e forte su di lui, dato che l’ho praticamente plasmato in ciò che lui è ora. Figuratevi che nemmeno voleva prendere il diploma, e se lo sta prendendo solo ora a 23 dopo che io lo sto aiutando a studiare. Ha iniziato ad allenarsi e a dimagrire perché l’ho convinto io, ha smesso di drogarsi perché l’ho aiutato io. Ho fatto tanto per lui, però sembra sempre che non basti. Lo vedo lontano rispetto a ciò che vorrei io per me. Ora arriviamo alla questione dell’orientamento sessuale: sin da piccola (15 anni) mi sono piaciute sia le ragazze che i ragazzi, ma non ho mai vissuto una relazione o avuto un rapporto sessuale con una ragazza, solo qualche bacio. Quando da piccola ho provato a parlarne con la mia famiglia (omofoba, tradizionalista e cattolica) mi sono andati tutti contro facendomi seppellire questa parte di me in fondo a un mucchio di cose. Tuttavia questa parte di me a intervalli non tanto regolari emerge sempre, non tanto per chi ho davanti ma perché vorrei tanto sapere cosa si prova, sfogare questa mia curiosità e capire se ho una preferenza per uno dei due sessi. Per ora mi piace una ragazza con cui ho fatto il tirocinio e ho impressione di piacerle anch’io, lei mi viene a salutare e mi da a parlare, stessa cosa faccio io anche se in modo molto impacciato. Lei non è bellissima, ma è solare, dolce tanto che si vede a un chilometro di distanza, sembra una persona romantica, ha il mio stesso senso dell’umorismo e ama viaggiare. Avrei tanto voglia di abbracciarla, conoscerla per lo meno e poi capire cosa dovrei fare ma in tutto questo processo uscirebbe fuori che lei mi piace conoscendomi e farei solo una figuraccia con lei (perché sono fidanzata) con me stessa (perché metterei implicitamente il piede il due scarpe) e con il mio ragazzo (perché non se lo merita). Quindi mi trovo in un limbo: non so se continuare la mia relazione e lasciarmi tutto alle spalle (ma con la paura che questo mio desiderio repressi possa riemergere prima o poi con un’altra ragazza) oppure lasciare il mio ragazzo per mettermi in gioco una buona volta e per tutte e capire chi sono e cosa voglio esattamente. Tuttavia se lo lasciassi non saprei nemmeno cosa gli dovrei dire…cosa gli dovrei dire? Forse mi piace una ragazza? Non capisco se sono bisessuale o lesbica? (Anche perché l’attrazione che provo per gli uomini spesso poi mi porta a schifarli a livello sessuale a lungo termine). Poi ho paura di pentirmene a vita perché veramente è un ragazzo con la testa sulle spalle e che MATERIALMENTE non mi fa mancare nulla. Poi penso che se scoprissi che mi piacciono principalmente le ragazze avrei problemi con la mia famiglia e nel mio paesino mi giudicherebbero tutti compresi i miei amici, dovrei mettere in discussione la mia intera personalità. Che poi il corpo femminile oggettivamente mi piace molto di più di quello maschile, ma non vorrei che tutto questo desiderio sia legato alla curiosità di provare e non al piacere reale. Sono estremamente confusa, attendo risposta, grazie.