Esperienze

Sono la Dott.ssa Rosita Laurenti, medico specialista in Immunologia Reumatologia e Terapia Nutrizionale. Per molti anni ho lavorato in reparti di medicina interna e gestito ambulatori di Reumatologia. Negli ultimi anni sia per le malattie reumatiche legate a disfuzioni del sistema immunitario, cioè reumatiche autoimmuni – artriti LES Sclerodermia- sia quelle dovute ad un naturale invecchiamento dello scheletro -artrosi osteoporosi- sono state messe a punto terapia farmacologiche innovative. Le malattie reumatiche sono state oggetto di studio e la ricerca ha prodotto farmaci moderni ed innovativi che spesso sono in grado di indurre spesso la remissione della malattia. Tuttavia, alla terapia farmacologica che è sicuramente preziosa ed imprescindibile, a mio avviso, deve essere sempre associato un corretto stile di vita se si vuole che il paziente, oltre a guadagnare la remissione dalla malattia, provi a riconquistare anche uno stato di salute. Che cosa si intende per stile di vita? Sostanzialmente una corretta alimentazione, l’astensione dal fumo, il consumo moderato di alcool e una sana attività fisica. Lo stile di vita sano, dieta bilanciata ed esercizio fisico se auspicabile per tutti, diventa imprescindibile in corso di malattie reumatiche. Esiste ed è ben studiata l’associazione tra alcune malattie reumatiche obesità e diabete oppure tra diete sbilanciate e dolore fibromialgico. Molti pazienti pongono al medico la seguente domanda: l’alimentazione può migliorare o stabilizzare l’infiammazione esistente nelle malattie reumatiche, artrite reumatoide compresa? La risposta è: si. Esiste sicuramente una predisposizione genetica ad ammalarsi di certe patologie, ma sappiamo che è possibile agire con l’alimentazione al fine di ridurre il rischio che le nostre malattie reumatiche, caratterizzate da uno stato infiammatorio, esordiscano o progrediscano. L’infiammazione è alla base di tutte le malattie, perché nasce come meccanismo fondamentale che ha l’intento di riparare ciò che si è alterato. Conosciamo bene l’infiammazione acuta e cronica, ma meno bene la cosiddetta infiammazione di basso grado cronica, detta anche silente perché non si accompagna a sintomi in un organo in particolare: in pratica c’è, ma “non si sente”. Talvolta noi possiamo cogliere la presenza per lievi alterazioni di certi parametri nell’esame del sangue: modesti aumenti di proteina C reattiva, di fibrinogeno, di ferritina, di acido urico solo per citarne alcuni. Anche il cibo può essere fonte di infiammazione. Dagli anni ’50 in poi si è assistito ad un fenomeno nuovo per il genere umano, almeno nel così detto Mondo Occidentale Civilizzato: la disponibilità costante del cibo, ovvero la scomparsa delle carestie e del timore di non avere cibo a sufficienza. A questa disponibilità si è aggiunto però un altro fattore: la qualità del cibo è andata peggiorando, con un aumento nel consumo di grassi saturi e zuccheri raffinati. Questi cambiamenti, associati ad uno stile di vita divenuto sempre più sedentario, hanno fatto aumentare il numero delle persone in sovrappeso od obese, ovvero persone nelle quali la quantità del tessuto adiposo (il grasso) è decisamente superiore al valore desiderabile. Il tessuto adiposo o grasso viscerale (cioè quello intorno ai visceri addominali e toracici, all’interno del muscolo e del fegato) può produrre sostanze favorenti l’infiammazione (Interleuchina 6, Tumor Necrosis Factor-α, Interleuchina 2, ecc.). Questa inizialmente è locale, presente solo nel grasso depositato. Col tempo, se non sopraggiungono variazioni alla situazione esistente, le varie sostanze prodotte in quantità crescenti cominciano a diffondersi ovunque tramite le vene e le arterie, ed ecco che si instaura la già menzionata infiammazione silente. E’ in questa fase che compaiono l’aumento della glicemia e il fenomeno dell’insulino-resistenza. L’insulino-resistenza è una condizione multifattoriale nella quale l’eccessivo apporto calorico provoca: un aumento dello stato infiammatorio, cambiamenti nel metabolismo dei lipidi e modifiche nella flora microbica intestinale. Queste tre condizioni sono collegate tra loro e conducono insieme allo stato finale di insulino-resistenza, che - come abbiamo visto - accresce ulteriormente lo stato infiammatorio. Nella gestione della infiammazione ricopre un ruolo importante il “microbiota” (la flora microbica del tratto gastrointestinale). Vari studi mettono in correlazione malattie reumatiche e stato della flora microbica intestinale. Un’alimentazione nella quale prevalgano cibi cotti, conservati o trattati chimicamente porterà quasi inevitabilmente ad un’alterazione del microbiota, con ulteriore peggioramento di quello stato infiammatorio descritto precedentemente. Un’alimentazione “antinfiammatoria”, ricca di alimenti ad azione antiossidante, priva quasi totalmente di grassi saturi, a basso indice glicemico e che rispetti la flora microbica intestinale sarà pertanto in grado di aiutare il paziente nel ridurre lo stato infiammatorio generale; l’effetto di questa dieta antinfiammatoria andrà a sommarsi a quello ottenuto con l’impiego dei farmaci antinfiammatori, una sinergia d’azione molto utile perché potrebbe consentire una riduzione della terapia farmacologica. In conclusione, che percorso seguire in caso di malattie reumatiche? Innanzi tutto formulare una corretta diagnosi, successivamente pensare ad un percorso terapeutico che preveda l’utilizzo di farmaci convenzionali ed una adeguata terapia alimentare. Anche la nutraceutica può dare il suo supporto. Esistono integratori specifici (nutraceutici), da utilizzarsi con le modalità che si adottano per un farmaco, ovvero valutando il giusto dosaggio per ogni paziente e le possibili interazioni con farmaci eventualmente assunti. Nutraceutici prodotti dai vegetali: polifenoli, epigallocatechine, resveratrolo, quercetina carotenoidi, isotiocianati, tiocianati ecc. hanno la capacità di diminuire lo stato infiammatorio. Ad ognuno la sua terapia. Personalizzata e completa.
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Aree di competenza principali:

  • Allergologia e immunologia clinica

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Prestazioni e prezzi

  • Visita nutrizionistica

    Da 150 €

  • Visita reumatologica

    Da 0 €

  • Acido ialuronico

    Da 70 €

  • Artrocentesi

    Da 40 €

  • Bioimpedenziometria

    Da 40 €

7 recensioni

Tutte le recensioni contano e non possono essere rimosse o modificate dai dottori a proprio piacimento. Scopri come funziona il processo di moderazione delle recensioni. Per saperne di più sulle opinioni
  • N

    La visita di per se è stata buona, tuttavia è mancata la comunicazione che riguarda il check delle analisi richieste e risposta alle domande inerenti alle analisi richieste e alla patologia in generale. In cambio una risposta per niente esaustiva e quasi con la sensazione che ti si sta facendo un favore. Sono stata paziente, ho atteso dei giorni per delle risposte, che non sono mai arrivate, ho inviato dei messaggi di sollecito e anche li nessuna risposta. Quindi si viene in visita si paga 150€, le vengono prescritte delle analisi e dato un numero whatsapp per poterle poi inviare e adeguare la terapia. Arrivano delle analisi : alcuni valori non sono nella norma, alcuni di parecchio fuori norma. Si chiede un parere del medico in questione che è stato precedentemente pagato e si viene ignorati. Avevo scritto qui una recensione positiva di 5 stelle appena uscita dallo studio, tuttavia mi sono ricreduta. L’ho cancellata ed è questa la valutazione finale di tutta la visita in generale.

     • Studio Medico De Lillo visita reumatologica  • 

  • L

    Grazie dottoressa,per la sua chiarezza e gentilezza con il paziente.

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  • A

    Dottoressa x eccellenza gentile cordiale sempre pronta ad ascoltare ottima nei modi la dottoressa che tutti vorrebbero avere

     • Studio privato Altro  • 

  • P

    Tanto soddisfatta.. la dottoressa Laurenti è bravissima,mi ha spiegato cose che non mi aveva mai saputo spiegare nessuno.. è molto attenta,chiarissima nel spiegare le cose... soprattutto è molto umana.. la consiglio vivamente....io non la mollo più...

     • Studio Specialistico Privato Prima Visita Reumatologica  • 

  • P

    La dottoressa, molto professionale e preparata, spiega con molta chiarezza le soluzioni terapeutiche, è di una cortesia squisita ed è decisamente empatica con il paziente. Felice incontro!

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  • A

    Decisamente molto brava. La dottoressa è chiara, concreta, molto professionale. Semplicemente è bravissima nel suo campo. Se non sarà unico sarà difficile trovare un'altro medico così bravo e preciso

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  • P

    La Dottoressa Rosita Laurenti spicca per la sua professionalità, la chiarezza nell'esporre le problematiche riscontrate durante la visita ed il relativo percorso terapeutico da intraprendere, la disponibilità e la cortesia. Inoltre, è davvero straordinaria anche con i pazienti più anziani che spesso sono i più difficili sia per carattere che per situazione clinica.

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