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Dott.ssa Roberta Cimaglia

Via Riccardo Grazioli Lante, 9b, Roma 00195

L'eventuale disdetta degli appuntamenti dovrà avvenire con un preavviso di almeno 24 ore, in caso contrario sarà necessario provvedere al pagamento della prestazione o alla riprogrammazione dell'incontro entro la stessa settimana.

27/11/2023

Esperienze

Sono una Psicologa Clinica iscritta all’Albo degli Psicologi del Lazio, la mia formazione come Psicoterapeuta è di tipo Psicodinamico Integrato e Psicoanalisi Relazionale.
Il mio lavoro vede come elemento centrale l’attenzione alle esperienze vissute dal paziente, a come le loro rappresentazioni hanno influito nello sviluppo della personalità e nella determinazione del disagio psichico e al loro superamento.
Ho una vasta esperienza nel campo della disabilità intellettiva, in particolare con bambini, adolescenti e adulti affetti da Disturbo dello Spettro dell’Autismo.
Sono, da sempre, interessata alle tematiche della mente, soprattutto a come il pensiero modifica i circuiti neurovegetativi.
La mia passione è lo studio dell’asse bidirezionale cervello/intestino e il ruolo del microbiota intestinale nelle psicopatologie, nelle disfunzioni del sistema immunitario e nell’autismo.
Altro campo di estremo interesse è la Psicologia delle Cronicità, per la quale ho acquisito una vasta esperienza nei reparti ospedalieri romani.
Esperta nel supporto psicologico ai pazienti con malattie croniche, in particolare patologie afferenti all’area della Gastro-Reumatologia.
Socio ordinario della Società Italiana di GastroReumatologia SIGR.
Mi occupo costantemente di ricerca scientifica in campo psicologico e sanitario.
Docente a contratto all'Università Niccolò Cusano di Roma e Direttrice del Master di II livello "Psicologia della Cronicità" negli insegnamenti di PsicoNeuroEndocrinoImmunologia e Engagement del paziente nella gestione della malattia cronica.
Docente a contratto all'Università Niccolò Cusano di Roma e Direttrice del Master di II livello "Psico-Oncologia" negli insegnamenti di PsicoNeuroEndocrinoImmunologia in Psico-Oncologia.
Altro

Aree di competenza principali:

  • Psiconeuroimmunologia
  • Psicosomatica
  • Psicoterapia

Indirizzi (3)

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Studio Cimaglia Gualtieri

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Prestazioni e prezzi

Colloquio psicologico

Da 80 €

Consulenza online

Da 80 €

Consulenza psicologica

Da 120 €

Psicoterapia individuale

Da 80 €

Bonus Psicologo - Consulenza Psicologica

Da 80 €

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Presso: Studio Cimaglia Gualtieri primo colloquio psicologico

La Dott. Roberta Cimaglia è stata molto accogliente, disponibile e professionale.

Dott.ssa Roberta Cimaglia

La ringrazio per la Sua recensione. Un caro saluto! RC

A
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Presso: Studio Cimaglia Gualtieri psicoterapia individuale

Ormai da diverso tempo mi rivolgo alla dott.ssa Cimaglia e il percorso con lei si rivela di enorme aiuto. Ho trovato un supporto concreto, attento ed estremamente competente, che mi sta aiutando davvero a comprendere e gestire le dinamiche che mi hanno portata a rivolgermi ad un professionista. Mi sento ascoltata e accolta con grande empatia e umanità, trovando uno spazio di dialogo sempre produttivo, anche rispetto questioni più delicate che non sempre è facile affrontare. La mia esperienza con la dottoressa continua ad essere assolutamente positiva e posso solo consigliare, a chi ne abbia la necessità, di rivolgersi a lei con fiducia.

Dott.ssa Roberta Cimaglia

La ringrazio per la Sua recensione. Un caro saluto! RC

G
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Presso: Studio Cimaglia Gualtieri psicoterapia familiare

La dottoressa è una ottima professionista, cortese, puntuale disponibile ed empatica. Posso solo ringraziarLa per il "lavoro" che sta facendo per la nostra famiglia. Un grazie di cuore

Dott.ssa Roberta Cimaglia

La ringrazio per la Sua recensione. Un caro saluto!
RC


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Presso: Studio Cimaglia Gualtieri primo colloquio psicologico

Ottimo e sereno approccio. Ho ricevuto chiare indicazioni metodologiche

Dott.ssa Roberta Cimaglia

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Presso: Studio Cimaglia Gualtieri

Grande disponibilità, cortesia e capacità di ascolto da parte dei dottori.

Dott.ssa Roberta Cimaglia

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Presso: Studio Cimaglia Gualtieri

Sono stato seguito dalla Dottoressa per un determinato periodo di tempo. La professionista si è dimostrata competente e i suoi consigli efficaci.

Dott.ssa Roberta Cimaglia

La ringrazio per la Sua recensione.
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Presso: Studio Cimaglia Gualtieri

La dottoressa ha mostrato grande competenza, intelligenza e sensibilità. Ama molto il suo lavoro, e lo svolge con passione, facendo sempre sentire accolta la persona che ha di fronte.

Dott.ssa Roberta Cimaglia

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RC


C
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Presso: Studio Cimaglia Gualtieri

La dottoressa Cimaglia è molto preparata, disponibile ed empatica. La raccomando vivamente.

Dott.ssa Roberta Cimaglia

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Ho trovato la dottoressa Roberta Cimaglia molto cortese, accogliente , disponibile, preparata ed empatica. Mi è stata di grande aiuto e mi sono trovata molto bene con lei.
La consiglio vivamente.

Dott.ssa Roberta Cimaglia

La ringrazio per la Sua recensione.
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RC


M
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Presso: Studio Cimaglia Gualtieri

Professionale e molto accogliente, empatica efficiente ed efficace.
Mi sono sentito accolto e mai giudicato!

Dott.ssa Roberta Cimaglia

La ringrazio per la Sua recensione.
Un caro saluto!
RC


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Risposte ai pazienti

ha risposto a 3 domande da parte di pazienti di MioDottore

Salve dottori, sono una ragazza di 28 anni e da 10 anni ho la fibriomialgia, e da 2 anni circa mi hanno diagnosticato la sindrome ansiosa depressiva con attacchi di panico, sono in cura sia farmacologica che psicologica, e negli ultimi anni la mia vita è totalmente cambiata, la mia vita si è fermata, io mi sono fermata. Ho vissuto per quasi 10 anni stando male per un problema gastrointestinale, avevo crampi, dolori, nausea, dissenteria continua e perdita di peso, poi si è scoperto che era il glutine e da circa 9 mesi sono seguita da una nutrizionista, ma vado a periodi come quello che sto attraversando in cui sono piena di dolori, fitte, debolezza muscolare, formicolio e a livello digestivo di nausea, gonfiore e perdita di appetito.
Vi chiedo se questi sintomi sono collegati alla fibriomialgia o al periodo che sto vivendo o se potrebbe essere anche altro.
Grazie mille per le vostre risposte.

Salve,
innanzitutto, desidero ringraziarLa per aver condiviso con tanta sincerità ciò che sta attraversando. Comprendo quanto possa essere difficile convivere con una situazione così complessa e dolorosa, in cui il corpo e la mente sembrano essere bloccati in un circolo di sofferenza. Mi colpisce il coraggio che dimostra nel voler capire e affrontare ciò che Le sta accadendo.
Per quanto riguarda i sintomi che descrive, è importante sottolineare che la fibromialgia è una condizione complessa, che può influire non solo sul corpo, ma anche sulla qualità della vita, sulle emozioni e sulla capacità di affrontare le difficoltà quotidiane. I dolori, la debolezza muscolare, i formicolii e il malessere digestivo che riferisce potrebbero essere collegati alla fibromialgia, poiché essa può amplificare la sensibilità del corpo e accentuare il vissuto di dolore. Tuttavia, è altrettanto importante considerare come lo stress, l’ansia e la depressione possano influire sulla percezione di questi sintomi e intensificarli, creando un legame tra ciò che vive nel corpo e ciò che sente nella mente.
In un percorso psicoterapeutico relazionale, ci si potrebbe concentrarci su diversi aspetti:
1. Ascoltare il Suo corpo e le Sue emozioni: la terapia potrebbe aiutarLa a esplorare come il dolore fisico e il disagio emotivo si intrecciano nella Sua esperienza. Capire cosa il Suo corpo sta cercando di comunicarLe può essere un primo passo per dare un senso a ciò che sta vivendo e per riconoscere i segnali che, nel tempo, possono essere stati trascurati o repressi.

2. Riconoscere e accogliere la Sua sofferenza: il lavoro terapeutico non sarebbe solo orientato a trovare risposte mediche, ma anche a darle uno spazio in cui possa sentirsi compresa e accolta nella Sua totalità, senza giudizio. I sintomi fisici spesso portano con sé emozioni complesse – rabbia, frustrazione, paura, senso di impotenza – che meritano di essere esplorate e comprese.

3. Ristabilire un senso di controllo e autonomia: la sensazione che la Sua vita si sia fermata è un aspetto centrale da affrontare. In terapia, si potrebbe lavorare per ritrovare uno slancio, piccoli passi che possano aiutarLa a riappropriarsi del Suo tempo, dei Suoi spazi e della Sua energia. Anche quando il corpo sembra porre limiti, è possibile trovare modi per coltivare ciò che Le dà piacere e senso.

4. Gestire l’ansia e il dolore cronico: si potrebbero esplorare tecniche per affrontare l’ansia e le emozioni che emergono, lavorando sulla Sua capacità di stare nel presente, senza essere sopraffatta. La connessione mente-corpo sarebbe un aspetto centrale.

Infine, vorrei invitarLa a condividere queste preoccupazioni anche con i Suoi medici e specialisti. È importante che ci sia una collaborazione tra i professionisti che La seguono, per escludere eventuali altre cause dei Suoi sintomi (ad es. IBD) e garantire un approccio integrato.
Lei sta affrontando un percorso complesso. Esplorare queste difficoltà in maniera adeguata potrebbe aiutarLa a sentirsi meno sopraffatta e a recuperare un senso di sé più saldo, anche in mezzo alla sofferenza.
Sarebbe utile approfondire questi temi e costruire un percorso che tenga conto delle Sue esperienze, delle Sue difficoltà e delle Sue risorse.
Un caro saluto,

Dott.ssa Roberta Cimaglia

Buonasera, ho bisogno di un consiglio su come prendere una decisione importante. Sono un ragazzo di 28 anni, fidanzato da 5 anni con una ragazza di 26. Purtroppo da un mese la nostra relazione è in crisi perché due mesi fa l'ho tradita per la prima volta, decidendo poi di confessare l'accaduto. Nello specifico il tradimento è avvenuto in un posto dove io e la mia ragazza vivevamo assieme, mentre ora stiamo vivendo da un'altra parte.

Adesso, nel posto dove è avvenuto il tradimento, ho ricevuto un'ottima offerta di lavoro che per qualche mese mi garantirebbe una certa stabilità economica e mentale, mentre nel frattempo uscirebbe i risultati di un concorso importante al quale ho partecipato da poco. Visto che ora non sto lavorando e che non mi va di passare i prossimi mesi a non fare nulla in attesa dei risultati, io sono molto tentato da tornare nel posto, anche solo per qualche mese. La mia ragazza però mi ha chiaramente detto che, nonostante sia intenzionata a provare a lavorare sull'accaduto e che non vuole concludere la relazione soltanto per quello che è successo, non è comunque disposta ad accettare che io ritorni in quel posto nemmeno per un mese o due, dicendomi chiaramente che se scelgo di tornare fra noi è finita.

Ecco, io tengo molto alla nostra relazione e vorrei che continuassimo a stare assieme, ma davvero non mi va di passare i prossimi mesi chissà dove allo sbaraglio senza avere un lavoro e un minimo di stabilità nel frattempo che mi escono i risultati di questo concorso. Anche perché (incrocio le dita) se il concorso dovesse andare male, che faccio? Avrei solo perso il mio tempo!

Spero di essermi spiegato a dovere, che cosa dovrei fare? Come poter decidere? Da una parte se non andassi mi sentirei di cedere a una sorta di ricatto morale, nonostante capisca le sue paure e il fatto che la notizia è fresca ci sta e dall'altra se andassi poi magari mi pentirei di aver buttato via una relazione così duratura e che è stata molto bella. Chiaro, se il tradimento è avvenuto un motivo c'è, cioè che iniziavo magari a essere un po' troppo incline a certe tentazioni che prima riuscivo a tenere a bada, fatto sta che adesso non so proprio che fare. Specifico che questa non si tratta dell'occasione di lavoro della vita, ma solo di un'offerta che almeno momentaneamente mi farebbe star bene.

Colgo con profonda empatia il Suo desiderio di recuperare il Suo Sé, di ritrovare un senso di autenticità che forse sente smarrito. Questo bisogno, così essenziale, può emergere in momenti in cui ci si sente distanti da sé stessi o frammentati a causa di esperienze passate, relazioni difficili o pressioni che hanno spinto a trascurare i propri bisogni più profondi.
In una psicoterapia di tipo relazionale, il lavoro si focalizzerebbe sull’esplorare le origini di questo vissuto. Ci si interrogherebbe su quali esperienze, relazioni o dinamiche possano aver contribuito a farla sentire scollegato da sé stesso. Quali parti di Lei sono rimaste inascoltate? Quali bisogni o emozioni non hanno trovato piena espressione?
La relazione terapeutica rappresenterebbe uno spazio sicuro e accogliente, dove potrebbe iniziare a esplorare liberamente il Suo mondo interiore. Attraverso il lavoro terapeutico potrebbe comprendere come le relazioni passate abbiano influito sulla percezione di sé e sui modi di rapportarsi agli altri, e come queste dinamiche possano essere rinegoziate per permetterLe di avvicinarsi al Suo Sé autentico.
Il percorso non si limiterebbe a un “recupero” del passato, ma mirerebbe a costruire una versione più integrata di sé, in grado di accogliere le diverse esperienze e sfaccettature della Sua persona. L’obiettivo sarebbe quello di aiutarLa a riconoscere i Suoi bisogni, le Sue emozioni e la Sua vulnerabilità, aprendosi a una maggiore consapevolezza e autenticità nelle relazioni, a partire da quella con sé stesso.
Se sente che questo potrebbe essere il momento giusto per intraprendere questo viaggio, sarò lieta di parlarne con Lei e di aiutarLa a costruire un percorso che rispecchi i Suoi bisogni e desideri più profondi.

Dott.ssa Roberta Cimaglia
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