Via Latina 192, Colleferro 00034
Se hai voglia di contattarmi, puoi farlo al +39 380 9046342, Dott.ssa Martina A. Cerelli
Leggi di più30/10/2025
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Sono una psicologa clinica e di comunità (laureata a La Sapienza), una psicoterapeuta (diplomata all’ASPIC - Scuola di specializzazione in Psicoterapia umanistica integrata) e un'interprete di lingua dei segni (formata presso l’Istituto Statale per Sordi di Roma). Questa formazione integrata consente alle persone di accedere ai servizi da me offerti sia in italiano che in lingua dei segni.
Nel mio lavoro mi rivolgo a singoli, coppie e gruppi, in età adulta.
Nel mio lavoro integro diversi modelli di psicoterapia in modo da offrire interventi specifici, "cuciti su misura", in base ai bisogni della persona.
In particolare nel mio intervento mi oriento secondo la Terapia Focalizzata sulle Emozioni (EFT), un approccio terapeutico profondamente trasformativo, basato sulla scienza dell'attaccamento, riconosciuto per la sua solidità nella ricerca scientifica.
L'EFT evidenzia quanto le nostre relazioni più significative possano scatenare forti emozioni, divenendo fonti di stress e dolore, ma anche di grande conforto e felicità.
Come terapeuta EFT accompagno gli individui e le coppie a esprimere e gestire le emozioni in modo sicuro e positivo. Questo ti aiuterà a costruire un legame sano, sicuro e duraturo all’interno delle tue relazioni (partner, familiari, amicali) creando vicinanza, fiducia e connessione.
L'EFT ha cambiato il mio modo di vedere e vivere le relazioni, per cui ti invito a dare un'occhiata al sito, per approfondire questa meravigliosa realtà: https://www.eftitaliacommunity.com/
Consulenza online
Pagamento dopo la consulenza
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61 recensioni
Martina è una professionista molto preparata e ti mette al tuo agio nel parlare. Disponibile sia online che in presenza così da poter gestire gli appuntamenti nel modo migliore. La consiglio a tutti
Dott.ssa Martina Andrea Cerelli
C. V., mi fa piacere che tu abbia trovato un luogo, in cui poterti sentire a tuo agio. Grazie per la tua recensione!
Con la dottoressa Cerelli resterei a conversare per ore. Ha una capacità di ascolto e comprensione fuori dal normale. La professionalità si fonde con l’umanità e la competenza della materia e dell’immedesimazione. Non è solo terapia è qualcosa di più. Consigliata al 101%
Dott.ssa Martina Andrea Cerelli
Car* V. S., ti ringrazio per la recensione così mirata.
Sono io a ringraziarti, per affidarti al nostro spazio; il mio ascolto è conseguente alla tua apertura al dialogo. È un piacere ascoltarti e accompagnarti, unendo il sapere, il saper essere e il saper fare. Un abbraccio!
Prima impressione ottima: mi ha messa a mio agio e ascoltata con attenzione. Una professionista che trasmette fiducia
Dott.ssa Martina Andrea Cerelli
Grazie Sam per il tuo feedback e per riporre nel nostro spazio la tua fiducia!
La dott.ssa è stata chiara fin da subito, dandomi indicazioni precise su come raggiungere lo studio.
Mi ha aiutato la descrizione del suo lavoro, che ha inserito qui su mio Dottore, anch'essa molto chiara.
Mi è piaciuta la sua accoglienza e umanità.
Ho letto sull'espressione del suo volto, che mi stava capendo; è stato particolare sentire questa sensazione durante il primo incontro con una professionista sconosciuta. La consiglio!
Dott.ssa Martina Andrea Cerelli
Gentile Michele, sono felice di esserti stata di aiuto, in ciò che hai detto. Grazie per la recensione!
Con Martina mi sono sentito in un posto protetto sin dal primo momento. Davvero un ottima professionista.
Dott.ssa Martina Andrea Cerelli
Car* L.M., ti ringrazio per il feedback e sono felice che tu ti sia sentit* in un "posto protetto", perché possiamo evolvere, solo quando ci sentiamo al sicuro. Grazie ancora!
Martina è fantastica,empatica,dolce,sa ascoltarti e non è da tutti.
Con lei mi trovo benissimo e mi sta aiutando molto per quanto riguarda il mio percorso.
Dott.ssa Martina Andrea Cerelli
S. V., grazie per il tuo feedback, così mirato; sono felice di accompagnarti nel tuo percorso. Un abbraccio!
Ottima professionista, preparata ed empatica.
Mi sta aiutando molto ad affrontare le mie sfide personali.
Consiglio a tutti di intraprendere un percorso con lei!
Dott.ssa Martina Andrea Cerelli
Mattia, grazie per la tua recensione, per la fiducia che includi in essa e nel nostro lavoro insieme!
Professionista attenta e competente, è riuscita a mettermi subito a mio agio con grande empatia e sensibilità. Sto scoprendo e capendo molto di me stessa, grazie alla sua capacità di creare un ambiente sicuro ed accogliente. Esperienza davvero positiva.
Dott.ssa Martina Andrea Cerelli
Cara S., grazie per il tuo feedback e per la tua fiducia nell'affidarti al nostro spazio di lavoro insieme, è un onore per me farne parte. Un abbraccio!
Consiglio vivamente a tutti la dottoressa Martina Cerelli, poiché è una professionista molto empatica, comprensiva e preparata. Il mio percorso con lei è stato ed è di vitale importanza, grazie a lei ho ripreso in mano la mia vita ed ho gli strumenti per affrontare ogni situazione, anche fuori dal suo studio, in modo consapevole e funzionale. Sono grata alla dottoressa per tutto questo e spero che la scegliate in caso di bisogno.
Dott.ssa Martina Andrea Cerelli
Cara Federica, ti ringrazio per queste tue parole e per il feedback. È importante per me rendere pratica la psicoterapia, che diventa efficace quando la portiamo al di fuori del nostro studio, nelle nostre relazioni di vita. Nella psicoterapia è fondamentale il contributo del paziente, Senza il quale non si raggiungono risultati efficaci, per cui sii grata anche a te stessa, per l'impegno e la costanza portata nel lavoro svolto insieme. Un abbraccio!
Mi ha spiegato tutto in modo chiaro e semplice e mi sono sentito a mio agio e al sicuro durante la visita.
Lo consiglio vivamente a chiunque cerchi un medico competente e affidabile.
Dott.ssa Martina Andrea Cerelli
Grazie c.p. per la tua recensione, mi fa piacere che ti sia sentito al sicuro nel nostro spazio, un caro saluto!
ha risposto a 35 domande da parte di pazienti di MioDottore
Buonasera
Sono una ragazza di 26 anni che dai 13 anni convive con ansia e depressione
Ho diagnosi di DOC, ansia sociale, PTSD, narcisismo, disturbo antisociale di personalità e disturbo da evitamento di personalità
Sono seguita da anni da uno psicoterapeuta sistemico-relazionale bravissimo che mi ha aiutato moltissimo nei rapporti con la mia famiglia disfunzionale e con i miei traumi grazie all'EMDR
Inoltre assumo giornalmente fluvoxamina 150 mg + rxulti 1 mg
Io sto complessivamente meglio ma da ormai un anno sento che non mi trovo più con il mio terapeuta, nonostante gli sia infinitamente grata
Il problema cruciale attuale è la mia estrema pigrizia, letargia, mancanza di motivazione, concentrazione, disturbi del sonno
Sono una studentessa di medicina che ha molto a cuore il lavoro che spero andrò a fare ma non ho motivazione nello studio, passo tutto il giorno a dormire, ho sempre bassissimi livelli di energia
Non so se la mia situazione sia migliorabile, provo a chiedere a voi
Quale approccio di psicoterapia pensate possa essere più adatto a me? Cognitivo comportamentale?
Ringrazio,
Saluti
Gentile, descrive un quadro ampio e leggendo le sue parole, immagino che sia stato svolto da entrambe le parti (lei e il collega) un buon lavoro; per questo la invito a condividere con il suo terapeuta ciò che sta condividendo qui ("non mi trovo più con il mio terapeuta") e se ciò dovesse essere per lei difficile, la invito a domandarsi: cosa potrebbe accadere se lei condividesse ciò con lui? La relazione terapeutica sana prevede un grado di apertura e autenticità che permette anche di parlare della relazione stessa e dell'efficacia del trattamento.
Per rispondere alla sua domanda, più che il modello di terapia specifico, la invito a voler lavorare in terapia provando a dare un senso a questa scarsa motivazione e bassi livelli energetici, andando magari ad esplorare quali emozioni prova rispetto a questi stati e quali stati emotivi sottostanti vi sono sotto questi comportamenti che descrive.
Resto disponibile se ha necessità. Un saluto.
Sono sempre stato un soggetto particolarmente ansioso, per via molto probabilmente di un'educazione eccessivamente protettiva e ansiogena dei miei genitori, che mi ha portato nel corso del tempo a sviluppare una forma di ipersensibilità e ipereattività generalizzata nelle attività di tutti i giorni. Circa due anni fa la situazione è degenerata con l'insorgenza di un disturbo da attacchi di panico, che ho trattato con terapia farmacologica (Escitalopram) e psicoterapia cognitivo comportamentale. Adesso ho sospeso l'SSRI dopo graduale scalaggio come d'accordo col mio psichiatra e proseguo la psicoterapia circa una volta ogni venti giorni. Come può immaginare l'episodio è stato per me fonte di grande sofferenza e mi ha portato a ricercare un equilibrio di vita che da tempo avevo abbandonato. Sono riuscito a riprendermi da una situazione di stallo universitario riuscendo a sostenere 9 esami in questi due anni, ho ripreso a giocare a tennis, a correre, ad avere una vita sociale sana e sto cercando di avvicinarmi al mondo della mindfullness/meditazione. Nonostante questi progressi, sto vivendo un momento di grande smarrimento. Al momento mi mancano 12 esami per laurearmi e sto avendo rimuginii costanti sulla scelta del mio percorso. Sin da prima che emergesse il disturbo da panico ho manifestato una specie di fobia nei confronti dell'ospedale e dell'ambiente medico, e adesso la cosa è ancora presente. E' come se associassi l'ospedale ad un ambiente minaccioso, e per me che studio Medicina la situazione mi sembra paradossale. Questo problema, apparentemente di poco conto, mi sta impedendo di formarmi nel modo corretto e sta generando in me frustrazione. Vedo il tirocinio come qualcosa da cui molto spesso devo stare alla larga, semplicemente per via di questa risposta fobico/ansiosa che però mi lascia quasi sempre un grande senso di spossatezza. Ero a conoscenza di questa mia tendenza quando mi sono iscritto a Medicina, ma ero abbastanza convinto che fosse la strada più adatta a me e che più sposava i miei interessi, ma adesso sento tutto un po' in discussione e forse sto iniziando a sviluppare un senso di rifiuto nei confronti di questa facoltà. La questione è stata ampiamente approfondita col mio psicoterapeuta, che sostiene che in realtà questa mia caratteristica non mi impedirà di fare il medico e di condurre una vita serena, perchè con il passare del tempo scomparirà e sarà solo un lontano ricordo. Invece io, nonostante l'impegno in terapia, continuo a vederla come un qualcosa più grande di me, in cui l'ansia prende il sopravvento e lasciando in me solo una sensazione di passività. Purtroppo anche con dosaggio massimo di Escitalopram, la fobia è sempre stata presente. Non so come gestire questa situazione e la cosa mi sta impedendo di essere sereno e di realizzarmi in ambito lavorativo. Avrei bisogno di un aiuto concreto, perchè al momento sono frustrato e mi sembra che non ci sia soluzione al mio problema.
Gentile, dalle sue parole vedo che lei ha svolto un buon percorso con il collega, allo stesso tempo le credo quando parla del rifiuto della sua facoltà, vista la "fobia" di cui parla; posso solo immaginare quanto sia disorientato e spaventato...
Visto che parla di attacchi di panico, di fobie, la inviterei a chiedersi quali emozioni sottostanti (es. paure) sono coperte da questi sintomi?
La sintomatologia è ciò che si manifesta, quando vi sono aspetti più nascosti, difficili da affrontare; più che un lavoro sulla risoluzione pratica del problema - di cui comprendo la necessità - la invito a esplorare e a dare un senso alle emozioni più nascoste, magari parlandone con il suo terapeuta.
Buon lavoro e in bocca al lupo per il suo percorso!
Tutti i contenuti pubblicati su MioDottore.it, specialmente domande e risposte, sono di carattere informativo e in nessun caso devono essere considerati un sostituto di una visita specialistica.