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Esperienze

Su di me

Sono la Dott.ssa Marilia Buono, psicologa specializzata in Psicologia clinica, Psicodiagnostica e Psicoterapia Analitico Transazionale. Ho conseguito ...

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Formazione

  • Università Sapienza (Roma)

Specializzazioni

  • Psicologia Clinica
  • Psicodiagnostica
  • Psicoterapia Analitica Transazionale

Tirocini

  • Tirocinio

Certificati


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Competenze linguistiche

  • Italiano

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E
Presso: Dott.ssa Marilia Buono colloquio psicologico

Ho incontrato la Dottoressa Buono e sono rimasta colpita dalla cortesia, puntualità e disponibilità. La Dottoressa ha dimostrato grande empatia e ascolto attento, creando un ambiente confortevole e accogliente. Mi sono sentita veramente supportata e ho apprezzato la sua professionalità nel gestire le mie preoccupazioni. Esperienza molto positiva. Consigliata senza esitazioni.

A
Presso: Dott.ssa Marilia Buono colloquio psicologico

Mi sono rivolto alla dottoressa in un periodo molto particolare della mia vita, grazie al suo aiuto sono riuscito a dare un significato a ció che mi stava succedendo, è molto empatica e precisa, la consiglierei sicuramente.

F
Presso: Dott.ssa Marilia Buono psicoterapia individuale

Mi sono rivolta alla dottoressa in un periodo buio della mia vita in cui mi sembrava di non avere via d’uscita, mi sono sentita compresa, ascoltata, sostenuta e mai giudicata. È una professionista estremamente empatica, precisa e chiara nelle spiegazioni.


D
Presso: Dott.ssa Marilia Buono psicoterapia individuale

Ho deciso di rivolgermi alla Dott.ssa Buona in un momento di difficoltà personale. Ad oggi posso dire che ho intrapreso un percorso grazie al quale sono riuscito a risalire alla causa del mio sbandamento, percorso che mi ha permesso di conoscermi meglio e più a fondo. Con maggiore consapevolezza di me stesso e maggiore serenità posso tornare a concentrarmi sui miei obbiettivi.
Fin da subito mi sono sentito a mio agio e libero di esprimere, ho apprezzato molto l'empatia, la cordialità, la disponibilità e la sua attenzione nel fornire sempre spiegazioni esaurienti e mirate.
Esperienza assolutamente positiva!


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Risposte ai pazienti

ha risposto a 2 domande da parte di pazienti di MioDottore

Salve, sono una ragazza di 28 anni e sono fidanzata da più di quattro anni. E' la mia prima relazione importante.
Purtroppo nel corso della mia relazione ci sono stati vari problemi, che hanno spinto il nostro rapporto in crisi diverse volte. Lui è una persona molto gelosa, e lo sono anch' io, tant'è che in passato ci sono stati molti litigi in seguito alla mia decisione di partire per brevi periodi, con le mie amiche e mia sorella, per dei viaggi. In seguito al mio ultimo viaggio, la nostra relazione si è interrotta per circa due mesi, durante i quali ho visto davvero la sofferenza che queste mie scelte gli provocavano, decidendo così di giungere ad un compromesso: viaggiare tutti insieme, amiche e fidanzato.
Lui di base è una persona abbastanza sedentaria, abitudinaria, per cui raramente, se non nel periodo estivo, gli viene voglia di esplorare posti ed uscire dalla propria routine. Mentre io e le mie amiche siamo più spinte da questa voglia di avventura e di conoscere posti nuovi.
Come dicevo, non sono disposta a rinunciarci ma nemmeno ad essere egoista a tal punto da continuare a farlo soffrire, per le ragioni raccontate prima.
Qui entra in gioco però, mia sorella. Siamo quasi coetanee, ma non ha mai avuto una relazione. Mi sento continuamente giudicata dal suo modo diverso di vedere la vita, le relazioni, ma soprattutto sono invasa dai sensi di colpa, per questa mia scelta, nei suoi confronti.
Non avendo un compagno, e avendo lo stesso gruppo di amiche, prevalentemente fidanzate, è come se mi facessi carico io di tutte le sue aspettative.
Lei è delusa da questa mia decisione, ritiene che io sia stata manipolata, disapprova la mia relazione, le mie scelte, il mio voler superare le crisi di coppia che ci sono state col mio fidanzato. Mi sento costantemente giudicata da lei, e la cosa peggiore è che non so se il mio punto di vista sia sbagliato oppure no. Mi sento di averla "tradita" prendendo questa scelta, perché ciò implica il viaggiare sempre tutti insieme, e so che lei, in quanto single, non accetterebbe mai una vacanza in "3" se non in gruppo. Lei non è una persona disposta a viaggiare in gruppo, compresi i fidanzati delle mie amiche, essendo al momento l'unica single. Mi sento responsabile della sua impossibilità di viaggiare.
Mi sento intrappolata tra due fuochi, da un lato mia sorella, con le sue idee di vedere la vita, la voglia di viaggiare, e il continuo disapprovare la mia relazione, dall'altro il mio fidanzato, che non accetta più tutto ciò e col quale io vorrei costruirci poi una famiglia. Sono egoista? manipolata? non lo so.

Salve, innanzitutto grazie per la sua condivisione, rispetto a ciò che condivide, la cosa che mi salta all'occhio è il senso di responsabilità che sente di avere circa il BenEssere o MalEssere dell'altro. La domanda che mi verrebbe da porle è: che senso ha per lei "sacrificarsi" per l'altro? e quali aspetti di sè sta "sacrificando" nel tentare di accontentare l'altro?
Nel vedere ciò può darsi la possibilità di ascoltarsi e sostenersi rispetto a ciò che desidera Lei per sè. Le auguro di darsi la possibilità di prendersi cura di questi aspetti all'interno in uno spazio nel quale si possa sentire libera di ascoltarsi ed esprimersi. Un caro saluto, Dott.ssa Marilia Buono.

Dott.ssa Marilia Buono

Buonasera,
circa due mesi fa conosco un ragazzo con cui si avvia molto naturalmente una frequentazione. Prima di incontrarlo sono stata sola quasi 3 anni, più o meno volontariamente, quindi ci metto un po' a lasciarmi andare emotivamente, ma poi tutto procede bene, anche sul lato fisico.
Iniziano ad esserci piccole proposte e idee a breve termine per fare esperienze insieme ecc.

Purtroppo circa 3 settimane fa inizia ad avere problemi di ernia discale (ne soffre da anni, ma prima bastava stare a riposo un paio di giorni sotto antinfiammatori). È ancora in fase acuta e i medicinali non fanno effetto. È già in contatto con i professionisti del caso, tra qualche giorno dovrebbero fargli la prima infiltrazione di cortisone.
Lui è un tipo molto dinamico (escursioni, sport.. ) e la sta vivendo male.
Se leggo su internet pare che sia un problema sì diffuso ma anche invalidante a diversi livelli... chi "guarisce", chi convive col dolore cronico, chi perde il lavoro ecc.

Io sono completamente spiazzata. Ne ho passate parecchie nella vita e adesso mi sembra solo l'ennesima batosta. Mi dico che ho avuto un mese di serenità, di aria nuova, di entusiasmo, e adesso questa.

Lui si è inevitabilmente raffreddato, vuole vedermi ma è anche annichilito dalla situazione, preoccupato e frustrato. Non sa quando potrà tornare a lavorare e non ci sono i criteri per l'operazione (che comunque lui non vuole, ad oggi, fare).

Io in tutto ciò quando lo vedo cerco di portargli leggerezza, ma non ci conosciamo da anni, non sono la sua compagna e conoscersi in queste circostanze mi porta ad avere timore che tutto finisca o che ci saranno mesi di sofferenza.
Come si fa ad andare avanti così? So che è lui quello che soffre ma io oscillo tra la paura di perdere il bel feeling instaurato, la paura che si allontani, la paura di non sapere come stargli accanto.
Possono due persone conoscersi in una fase come questa?

Grazie per chi vorrà darmi qualche spunto di riflessione o qualche incoraggiamento.

Maura

Salve Maura, innanzitutto grazie per la condivisione, quello che noto è il suo stato di attivazione dinanzi a scenari che immagina potrebbero essere catastrofici, che potrebbero effettivamente essere così, ma anche no. Il consiglio che mi sento di darle è innanzitutto concentrarsi su quello che può fare lei oggi considerando il dato di realtà. Darsi la possibilità di ascoltarsi rispetto a ciò che desidera lei per sè in questo momento, e comprendere in che modo lei desidera stare vicino a questa persona, nel rispetto suo e dell'altro. Le auguro di prendersi cura di sè nel migliore dei modi, un caro saluto.

Dott.ssa Marilia Buono

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