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Esperienze

Su di me

Dott.ssa Francesca Viani sono una psicologa con iscrizione all'Albo degli Psicologi del Lazio, sezione A.

Attualmente sono in formazion...

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Formazione

  • Università Lumsa
  • Scuola di Psicoterapia Strategica Integrata Scupsis

Specializzazioni

  • Psicologia Clinica
  • Psicologia Breve e Strategica

Tirocini

  • Tirocinio

Certificati


Foto


Competenze linguistiche

  • Italiano

Punteggio generale

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Presso: Studio Privato Roma colloquio psicologico

La Dottoressa è molto cortese ed empatica, ha saputo mettermi a mio agio durante le nostre visite,mi è venuta incontro concordando insieme i nostri appuntamenti ed è rimasta disponibile anche in caso di urgenze e cambi imprevisti.

N
Presso: Altro Altro

Mi sono trovata veramente a mio agio è una persona veramente speciale riesce a rendere tutto veramente naturale

Dott.ssa Francesca Viani

Grazie cara!

C
Presso: Studio privato Morlupo supporto psicologico

E stata una veramente una scelta eccellente,ti fa sentire a proprio agio e ti tranquillizza in tutto. Sono rimasta pienamente soddisfatta . Consigliatissima


F
Presso: Studio privato Morlupo consulenza psicologica

Impeccabile!
Ho trovato accoglienza, cortesia e ottima preparazione.
Consiglierei la specialista per l'empatia e la sensibilità nel trattare varie tematiche.


M
Presso: Studio privato Morlupo colloquio psicologico

Professionale, attenta e puntuale.
Spiegazioni dettagliate e Trattamento efficace.
Consigliata.


A
Presso: Studio privato Morlupo colloquio psicologico

La dottoressa è molto attenta ad ogni minimo dettaglio ed è riuscita in poco tempo ha capire il mio disagio. Mi sono trovata molto bene.
La consiglio a tutti!


G
Presso: Studio Privato Roma colloquio psicologico

La dottoressa è molto empatica, mi sono sentito subito a mio agio e dopo pochi minuti ha compreso il problema. Mi sono trovato bene perché riesco ad applicare ciò che apprendo anche fuori dallo studio e in altre aree della vita. La consiglio!


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Risposte ai pazienti

ha risposto a 7 domande da parte di pazienti di MioDottore

Buongiorno, da circa un anno e mezzo sono in terapia con una psicoterapeuta.. ultimamente non riusciamo più ad essere sulla stessa lunghezza d’onda e proprio nelle ultime sedute mi sono sentita molto svalorizzata e non compresa. È da un po’ che mi rendo conto di non essere me stessa neanche in terapia, cerco sempre di reprimere qualsiasi emozione e razionalizzo tutti i miei pensieri. Questo chiaramente porta al fatto che tutto ciò che dico risulta meno grave di quanto effettivamente sia. È da quando ho 13 anni che ho problemi con l’autolesionismo e tendenze suicide, non è mai stata trovata una soluzione a ciò, semplicemente io con il tempo sono riuscita a gestire queste enormi pulsioni di morte che mi travolgono di tanto in tanto. Sono consapevole che la terapia è un luogo protetto, dove si suppone che io dia sfogo a tutto quello che mi pesa.. ma non riesco, c’è qualcosa in me che me lo impedisce, allo stesso modo in cui mi impedisce di concedermi la felicità in qualsiasi frangente. La mia psicologa mi ha detto che ho un umore deflesso e probabilmente mi servirà l’affiancamento psichiatrico.. sono arrabbiata con lei perché nonostante mi abbia detto ciò ancora non si è realizzato. Io lo capisco che voglia provare fino alla fine solo con la terapia ma c’è qualcosa proprio a livello fisiologico che non mi permette di stare bene e io sento veramente necessità di essere aiutata anche da una psichiatra.. Non ho parlato con la psicologa di nulla di ciò che ho scritto qui, come avete potuto appurare non riesco ad aprirmi completamente nè tanto meno a comunicare quando c’è un problema che implica l’inadeguatezza di qualcuno (in primis sempre io). Cosa posso fare? Non riesco veramente più a condurre questa vita, è un oscillazione costante tra studio ossessivo e collera, aggressività e voglia di farmi del male. Non so cosa fare nè tanto meno come dirlo alla mia psicologa.. pensavo di chiederle via messaggio se è possibile sospendere la terapia..

Cara utente, penso che la chiave di questo problema sia proprio esporre alla terapeuta questa difficoltà che lei sente, il fatto di non essere in linea, e di avere difficoltà ad esprimere se stessa, anche con la terapeuta. Se ha difficoltà a dirlo a parole, le consiglio di farlo su carta, o su un quaderno, che poi consegnerà alla terapeuta, o chissà, magari che le leggerà proprio lei.
Le auguro il meglio e la saluto,
Dott.ssa Francesca Viani

Dott.ssa Francesca Viani

Buonasera sono una ragazza di 28 anni e da una settimana ho interrotto la mia relazione durata sette anni. Il mio ex ragazzo è fantastico , una bella persona ma negli ultimi due anni sentivo che qualcosa nel rapporto non stesse andando nel verso giusto. Ho iniziato a notare le differenze caratteriali, di obiettivi e di status sociale che spesso mi mettevano in imbarazzo. Inoltre, negli ultimi due anni ho iniziata a provare attrazione nei confronti di un altro uomo, con il quale ho intrattenuto un rapporto epistolare.
Il campanello di allarme è scaturito dal fatto che io non provassi più attrazione sessuale nei suoi confronti. I rapporti erano sporadici e “ obbligati”, non avevo mai voglia ( solo nei suoi confronti), i baci erano diminuiti, i gesti di affetto mi davano fastidio e i momenti di condivisioni che riguardassero la coppia si erano annullati ( uscivamo solo in comitiva perché lui da solo con me si annoiava ). L’assenza di desiderio mi ha fatto capire che alla mia età in un rapporto ci debba essere la passione , e che non potevo accontentarmi di un rapporto comodo ma che forse non era quello giusto per me.
La questione è che non ho sofferto. Non ho pianto, non sto male, porto avanti la mia vita piena di impegni con una strana tranquillità, come se nulla fosse accaduto.
A volte penso a lui, al fatto che magari vorrei raccontargli qualcosa di particolare che mi capita durante la giornata, ma oltre questo nulla più. Continuo a volergli un bene dell’anima. Ma è normale non soffrire per la fine di una relazione lunga sette anni?

Gentile utente, la sua è una reazione matura ed equilibrata, in quanto ha compreso che la relazione era finita e provare affetto per una persona con cui ha condiviso la sua vita per sette anni, indica ancora di più la sua condizione di equilibrio. Quindi, non si chieda come mai non prova nulla, anzi ne sia soddisfatta.
Le auguro il meglio
Dott.ssa Francesca Viani

Dott.ssa Francesca Viani

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