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Sono di base un medico chirurgo specialista in ginecologia e ostetricia.
Attualmente mi occupo di psicoterapia per adulti individuale e di gruppo.



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Risposte ai pazienti

ha risposto a 1 domande da parte di pazienti di MioDottore

Gentilissimi, scusatemi se vi disturbo.
Quando un'amicizia tra persone adulte in cui credo (l'ultima io 46 anni lei 52 entrambi sposati, ma sottolineo amicizia), un'amicizia vera di cui senti l'affetto e il piacere anche dall'altra parte, quando per svariati motivi (che possono essere nuovi impegni o qualche delusione che ricevo) da che ci si sentiva quasi quotidianamente, si chiedeva di uscire per una pizzata e trovare il tempo di vedersi, si riduce nel tempo alla whatsappata "buon compleanno" "buon natale" e poc'altro , mi girano talmente tanto (provo malessere interiore, tristezza) che poi sono io a decidere di sparire rispondendo solo a chi mi cerca, in questo caso addirittura ho fatto sapere di non usare più whatsapp.
Questo è un caso isolato, però generalmente mi è successo altre volte con delle frequentazioni (non c'era però il trasporto emotivo di quest'ultima amicizia) che ho deciso di sparire quando ho avvertito di essere di TROPPO, quando non sento più il piacere dall'altra parte insomma. Provo fastidio a sentirmi così e sparisco. Non tollero i rapporti unidirezionali, quelli in cui sono io quasi ad elemosinare una piacevole compagnia.

Detto questo, probabilmente c'è qualcosa dentro di me a livello emotivo che non so gestire. Capisco gli impegni, non cerco l'amicizia asfissiante, anzi.. però da qui a sentirmi dire che adesso ci sono impegni diversi e poi stessa lei mi racconta delle cene che si fa con colleghi o amica, beh, l'oretta che chiedeva a me quando era lei a chiedermelo e io mi sciroppavo 40 minuti di macchina per esserci, potrebbe anche ricavarli come fa con gli altri e avere piacere di prima di star con me, o no?

Che valore ha buon natale e buon compleanno o nemmeno il piacere di sentire la voce se poi è nel concreto che sei cambiata? Rimango deluso e contro il mio volere perché ci soffro, preferisco chiuderlo e amen il rapporto piuttosto che rivederla ricomparire ogni tanto con scuse banali facendomi ricordare con dolore il rapporto bello che avevamo e che non per mia volontà non c'è più.

Posso migliorarmi? O è una risposta naturale la mia?

Comprendo la sua delusione, ma penso che la sua sia una risposta “naturale”: se non vi è reciprocità, l’ amicizia viene meno.
Quello su cui indagherei sono il suo ritrovarsi “ a dover elemosinare “ la compagnia dell’altro o “ il suo sciropparsi quaranta minuti di macchina” per essere presente, come se il donare la propria presenza le garantisse la sicurezza di essere accettato e riconosciuto.
L’amicizia è paritaria, spontanea, non chiede…
Indagherei sul perché lei si pone in posizione subalterna in cambio di affetto e vicinanza.
Penso che abbia a che fare con le sue relazioni significative pregresse in qualche modo in relazione con quelle attuali e con il suo stare al mondo.
Dei colloqui con uno psicoterapeuta potrebbero aiutarla a fare luce sul suo disagio.
Le auguro un buon cammino!

Dott.ssa federica zuanni

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