Sono una persona che ha un tipo di comunicazione un po' aggressiva, e me ne rendo conto, per questo

18 risposte
Sono una persona che ha un tipo di comunicazione un po' aggressiva, e me ne rendo conto, per questo sto cercando di modulare il mio carattere, e più o meno ci sto riuscendo. Ma mi trovo davanti ad un grande problema che non so come affrontare. È vero che il miglior tipo di comunicazione è quella assertiva, che bisogna esprimersi con calma e se l'altro non ti ascolta pazienza.
Ma se il fatto che l'altro non ti stia ascoltando in quel momento compromette ambiti della propria vita come si fa? In quelle situazioni sento un forte senzo di impotenza che diventa chiaramente frustrazione e non riesco a mantenere la calma. Come si ci dovrebbe comportare quando gli altri dicono o fanno cose che compromettono la nostra vita e non ci vogliono ascoltare, oppure più semplicemente parlano ma si rifiutano a prescindere di ascoltare ciò che abbiamo da dire?
Gentile utente, il senso di impotenza e frustrazione quando qualcuno non ci ascolta o fa qualcosa che in qualche modo ci lede è assolutamente comprensibile. Tuttavia le chiedo se lei reagisci in modo aggressivo cosa ottiene? Come la fa sentire in quel momento reagire in modo più aggressivo? Un elemento molto importante che va considerato quando non ci sentiamo ascoltati è quello di chiederci forse se quella relazione è importante per noi? Possiamo davvero fare qualcosa per cambiare le cose? Inoltre se una persona si rifiuta da ascoltarci, di cambiare e fare qualcosa non la possiamo obbligare, l'unica cosa che possiamo fare e valutare cosa è in nostro potere (possiamo accettare in modo attivo che certe cose non possono cambiare, possiamo decidere di allontanarci da quella persona, possiamo trovare il nostro modo per tollerare certe cose). Ovviamente ogni situazione è diversa è va valutata, ci tengo a specificare che questo non significa che lei non si debba arrabbiare, anzi la rabbia se adeguatamente espressa ed incanalata è un emozione importantissima. Ma alle volte incaponirsi sulle cose forse non è sempre la strategia migliore. Se sente che imparare a tollerare e trovare altri e nuovi modi per gestire la sua rabbia e frustrazione è complesso per lei, può sempre pensare di affidarsi ad un supporto psicologico che la possa aiutare a elaborare tali vissuti. Rimango a sua disposizione Dott.ssa Alessia D'Angelo

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Buonasera, gli aspetti della comunicazione sono apparentemente semplici perché coinvolgono non solo gli aspetti verbali e non verbali ma soprattutto perché attivano transazioni che impattano cognitivamente ed emotivamente negli attori della comunicazione; ne risultano pensieri ed emozioni che, ad elastico, vanno oltre i contenuti che si, tendenzialmente, possono essere gestiti attraverso una comunicazione assertiva e/o tecniche comunicative ma spesso non risultano sufficienti o sempre funzionali la situazione. Partire da un'esplorazione dei propri 'trigger' o 'ganci' aiuta non solo a conoscersi di più ma soprattutto a gestire la relazione /comunicazione. Un caro saluto e a disposizione anche on line. Maria dr. Zaupa
Buonasera, ha ragione, a volte, indipendentemente dalla qualità della nostra comunicazione, non riusciamo a raggiungere l'obiettivo previsto. E' anche vero però che molte altre volte una comunicazione assertiva (e intendo assertiva dall'inizio alla fine) riesce ad aprire alla disponibilità l'interlocutore inizialmente sulla difensiva. Ma la comunicazione assertiva non si risolve nel mantenere la calma. La comunicazione assertiva è tale quando riusciamo a rispettare allo stesso modo i bisogni nostri e quelli di chi ci sta di fronte. Ci chiede come comportarsi quando gli altri non l' ascoltano; a volte migliorare il nostro modo di comunicare non da subito i risultati sperati, è necessario dare il tempo all'altro di accorgersi che qualcosa è cambiato. Spero di averle, in parte risposto. Un cordiale saluto, dott.ssa Manuela Leonessa
Salve, capisco la situazione e la frustrazione derivante. Innanzitutto bisognerebbe a mio parere riflettere sul come mai un parere contrario a quello da Lei desiderato sia così impattante: evidentemente prevede che, a seguito di questo riscontro negativo, potranno esserci delle conseguenze negative. Purtroppo dobbiamo capire che dove finiamo noi inizia l'altro con tutto il suo complesso sistema di pensieri ed emozioni che, spesso, non coincide con il nostro.
Le consiglio comunque un consulto psicologico per affrontare meglio la questione, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiar ei momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Concordo con i colleghi e aggiungo che tutte le emozioni sono degne di essere espresse e può essere funzionale farlo in uno spazio sicuro come quello terapeutico, così che lavorando sulla carica “distruttiva” si possa trasformarle.
Resto a disposizione sia in presenza che online per un percorso di supporto, il mio approccio è psico-corporeo. Dott.ssa M.Tiziana Maricchiolo
Gentile utente buongiorno.
Grazie per aver condiviso i suoi dubbi e le sue riflessioni. Senza dubbio, prestare attenzione alla comunicazione è molto importante perché essa è necessaria per vivere positivamente il contesto sociale di appartenenza, esprimere le proprie emozioni e i propri bisogni, veicolare informazioni e istruzioni, raggiungere soluzioni e compromessi.

Spesso, come lei ha notato, questi buoni propositi vanno in malora di fronte all'impulso emotivo che innesca comportamenti verbali inappropriati, inconsulti e assolutamente poco funzionali.
Quando ciò accade, la consapevolezza della comunicazione è decisiva. Innanzitutto, percepire l'importanza emotiva dell'argomento da affrontare: se sappiamo che sarà ambito di discussione e disaccordo, mantenere il controllo del tono di voce e assumere posizioni rilassate, ad esempio seduti comodamente in poltrona, può aiutare a cerare un contesto favorevole.
Nel discutere è importante non accavallarsi continuamente nel parlare. Cercare, invece, di alternarsi dando la giusta importanza all'ascolto dell'altra persona e, se necessario, facendo domande per comprendere meglio l'altrui opinione.
Dopo ciò, cercare di parlare in modo attivo e costruttivo, chiarendo i propri bisogni e i propri sentimenti, proponendo soluzioni, creando tante possibili opzioni e alternative al punto di vista principale.
Continuare ad alternare ascolto e discorso finché è opportuno, cercando di non controbattere sul momento.

Tuttavia, a volte, non si trova dall'altra parte una persona disposta ad assumere la stessa consapevolezza e dobbiamo assistere a manifestazioni espressive poco accettabili e comprensibili. Se si tratta di persone che conosciamo poco, o con cui non abbiamo grandi legami, non vale la pena insistere.
Al contrario, se le persone sono molto coinvolte nella nostra vita e parlare di certe cose è importante, il consiglio è di lasciare sfogare l'altra persona senza essere reattivi, manifestando tranquillità e magari, se riusciamo, provando a essere empatici, cioè a comprendere il perché di tanto astio o rabbia, diffidenza o pressapochismo.

Infine, se l'altro non vuole proprio ascoltare e si disinteressa della conversazione (come nel suo caso), il consiglio è di trovare metodi alternativi: per esempio provare a spiegare le ragioni scrivendo una lettera, un messaggio; oppure coinvolgere una terza o più persone in una discussione di gruppo; alternativa può essere anche approfittare di un momento di convivialità e positività, usando l'umorismo o il sarcasmo per affrontare anche argomenti più seri.

Spero di averle dato chiarimenti utili alla sua causa.
Un caro saluto, Dott. Antonio Cortese
Buongiorno, comprendo il suo senso di frustrazione di fronte a determinati stimoli, ed è proprio sull'origine di questi che potrebbe soffermarsi a lavorare, cioè su quale sua parte si attiva quando viene a contatto con le situazioni che le procurano questo genere di sofferenza. Purtroppo aspettarsi che il resto del mondo agisca come si desidererebbe è una aspettativa magica che espone appunto a grande frustrazione, gli altri non necessariamente cambiano secondo il nostro bisogno, soprattutto se noi stessi siamo i primi a non riconoscerlo fino in fondo, quindi potrebbe essere utile un lavoro sulle aspettative e i bisogni profondi che le generano queste sensazioni per riuscire ad attivare le risorse a sua disposizione e gestire meglio questo tipo di emozioni. Rimango a disposizione Dr.ssa Michela Campioli
Buongiorno, riconoscere la sua modalità comunicativa è l'inizio di un cambiamento. La comunicazione assertiva non ha lo scopo di ricevere risposte diverse da chi ci sta di fronte ma comunicare in modo chiaro, diretto e gentile per non avere conseguenze emotive negative che susciterebbe invece una reazione aggressiva.
Comprendo la sua frustrazione, ma le info che abbiamo a disposizione sono generali.
Provi a chiedersi se si sente così in tutte le sue relazioni, se ciò capita solo con una persona, se cade nella pretesa che vorrebbe che il suo punto di vista fosse anche il punto di vista dell'altro ... e provi a chiedersi perchè rimane in una relazione dove si sente così, nonostante gli sforzi che mette in atto.
La invito a prendere in considerazione un percorso di psicoterapia per comprendere meglio come funziona e come gestire la sua sensazione di impotenza e frustrazione.

Resto a disposizione per eventuali chiarimenti o dubbi
Cordiali saluti
Dott.ssa Daniela Chieppa
Gentile utente, innanzitutto la ringrazio per aver condiviso con noi la sua esperienza. La frustrazione nelle situazioni che descrive è assolutamente comprensibile, così come gli sfoghi rabbiosi che permettono di abbassare il suo probabile nervosismo. Tuttavia la rabbia non penso produca poi reazioni a lei più favorevoli, quindi potrebbe esserle di giovamento lavorare con un/una professionista per elaborare diverse strategie di comunicazione e di tolleranza della frustrazione per vivere meglio.
Le suggerirei dunque di valutare un consulto psicologico al fine di rielaborare il suo vissuto e le emozioni connesse, sviluppando insieme al professionista strategie utili per far fronte a situazioni di difficoltà e sentirsi più efficace nella sue reazioni e relazioni.
Nella speranza che questo confronto possa esserle utile, resto a disposizione anche online.
Un caro saluto.
Dott.ssa Elena Sinistrero
Gentile utente, certo è difficile comunicare quando non ci vuole ascoltare. E talvolta nonostante i nostri sforzi non riusciamo ad affermare le nostre idee o a far comprendere il nostro punto di vista, e comprendo la frustrazione che può sopraffarci dopo tanta fatica per essere finalmente assertivi. Se è vero da un lato che è giusto affermare correttamente e assertivamente il proprio pensiero, dall'altro è altrettanto vero che non possiamo far ammettere al nostro interlocutore che abbiamo ragione, non ne abbiamo il potere... anche quando abbiamo ragione. Esprimerci con educazione e fermezza è però il primo passo perso il nostro benessere personale e la nostra congruenza e di solito a breve porta i suoi frutti e ci evita quel pensiero rimurginante che tante volte ci affligge e ci crea ansia.
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la rabbia è una emozione molto interessante perchè ci segnala un lato del carattere che abbiamo sviluppato nell'infanzia per garantirci l'amore. il punto difficile è comprendere che la rabbia non va oppressa ma va canalizzata verso una forma risolutiva che è piu coerente con al nostro bisogno reale. se vuole posso aiutarla
Buongiorno, è normale che le tematiche che ci riguardano più strettamente ci attivino in misura maggiore rispetto ad altre... Potrebbe essere interessante, con l'aiuto di un collega, comprendere come mai una situazione di impotenza percepita sia così intollerabile da farla "scoppiare".
Dott. Marco Cenci
Buonasera, la comunicazione assertiva si sperimenta e si fa propria nel momento in cui si comprende quali emozioni nasconde l'aggressività. Spesso l'aggressività è l'espressione in comportamento di vissuti emotivi ben più profondi, importanti da esplorare e accogliere per comprendere meglio il proprio modo di funzionare.
L'aggressività nella comunicazione sottende emozioni forti, energiche e di attacco. Spesso può essere protettiva rispetto ad emozioni più dolorose come la vergogna, la tristezza, l'umiliazione, la ferita del non essere visto.
E' importante lavorare sulla consapevolezza dei significati che questo suo modo di comunicare può avere in certe situazioni e sviluppare strategie funzionali di regolazione emotiva.
Inoltre, il voler essere ascoltati rimanda spesso al bisogno di essere visti dall'altro. Quando non si sente ascoltato come si sente? cosa la porta a pensare di sè e dell'altro? soprattutto se impatta con il suo benessere, è importante esplorare questo tema in colloquio e capire cosa c'è che non funziona in alcuni scambi.
Il bisogno di essere visti sottende anche una serie di desideri e aspettative rispetto al comportamento che si vorrebbe da parte dell'altro.
Rimango a sua disposizione, anche online.
Un caro saluto, Dott.ssa Martina Orzi
Buongiorno, i suoi dubbi sono legittimi. Una psicoterapia è consigliata perché, se da una parte "guarisce" gli stati d'animo che non la fanno stare bene, dall'altro "educa" alla consapevolezza e alla conoscenza di sé. La conseguenza di questa "educazione" è che poi lei è in grado di fronteggiare tutto ciò che la vita ci riserva quotidianamente, in modo adeguato. Se non trova riscontro con lo psicoterapeuta che sta frequentando o dovesse frequentare, conviene cambiare. Ognuno ha un suo metodo di lavoro e non è detto che quel metodo vada bene per lei. A disposizione per qualsiasi chiarimento, la saluto cordialmente. dr.ssa Elena Santomartino, psicologa psicoterapeuta
Buongiorno e grazie per la domanda. Il quesito è molto complesso. Le rilancio questa domanda: è davvero così importante ascoltare la risposta di chi non ci ascolta? Potrebbe partire da qui. Cordiali saluti
Gentile utente, affrontare una comunicazione con qualcuno che non ascolta è molto difficile. La comunicazione assertiva aiuta a comunicare opinioni, pensieri, desideri e diritti rispettando l'altro in un clima di uguaglianza. La comunicazione assertiva aiuta anche a rispondere alle critiche negative e manipolative. Succede frequentemente che anche se si ha una comunicazione assertiva l'altra persona non sia disposta ad ascoltare e questo può portare a frustrazione. Ciò che però è importante quando si comunica assertivamente è esprimere comunque i propri bisogni, desideri, diritti. La difficoltà più grande è gestire la frustrazione o le altre emozioni che emergono. Imparare a riconoscere e gestire le proprie emozioni è un percorso che porta a conoscere se stessi. Una determinata emozione potrebbe essere il risultato di qualcosa di più profondo che andrebbe indagato in un percorso specifico con un professionista.
Un caro saluto
Dott.ssa Ludovica Grespan
Quando ci troviamo di fronte a situazioni in cui gli altri non ci ascoltano o non sono disposti a considerare le nostre opinioni, può essere difficile mantenere la calma. È importante ricordare che non possiamo controllare le azioni o le scelte degli altri, ma possiamo controllare la nostra reazione. Cerca di esprimerti in modo assertivo, ma anche di essere aperta all'ascolto reciproco. Se non riesci a raggiungere un accordo o a far valere le tue esigenze, potrebbe essere utile cercare un mediatore o un professionista che possa aiutare a facilitare la comunicazione. Inoltre, lavora su te stessa per sviluppare la resilienza e la capacità di accettare che non possiamo sempre cambiare le persone o le situazioni. Dott.ssa Francesca Gottofredi
La comunicazione assertiva è certamente un'abilità preziosa, ma è importante anche riconoscere che ci sono situazioni in cui potrebbe essere difficile mantenere la calma. Quando ci troviamo di fronte a comportamenti che compromettono la nostra vita e l'altro non sembra disposto ad ascoltare, può essere utile cercare di mantenere la calma e comunicare con fermezza ma rispettosamente i nostri bisogni e le nostre preoccupazioni. Se nonostante ciò l'altro continua a non ascoltare, potrebbe essere necessario valutare altre strategie, come coinvolgere un mediatore o cercare supporto da parte di persone fidate. Resto a disposizione per ulteriori consigli o supporto.
Un caro saluto,
Dott. Moro
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