Sono un tipo abbastanza ipocondriaco e quindi mi sto fissando sulla pressione arteriosa, non ho anco

18 risposte
Sono un tipo abbastanza ipocondriaco e quindi mi sto fissando sulla pressione arteriosa, non ho ancora capito perché ho spesso la pressione sistolica oltre i 130 e a volte anche sui 140, ho fatto le analisi ma sono uscite ottime, vorrei provare a fare altre analisi piu specifiche tipo:
Cortisolo
Cortisone
Corticosterone
Aldosterone
Catecolamine
Per capire da dove nasce questo 10 in piu di pressione arteriosa che ho sempre, diciamo che quando mi rilasso senza gocce arrivo anche a 125 di pressione sistolica, la diasistolica è sempre bassa di solito sempre sui 60/70, poi quando prendo le gocce diazepam ovviamente si abbassa perché so che fanno lavorare meno il cuore e quindi abbassano la pressione, quando lo assumo me ne pento perché vorrei evitare di prenderlo, vorrei provare a calmarmi da solo... ecco perché quando lo prendo mi prende molto perché evidentemente anche poche gocce mi abbattono, le prendo in media una volta a settimana perché capita cosi, ma possono essere ogni 3/4 giorni come ogni 10 dipende, perché sempre max 7/8 gocce alla volta.
Riguardo alla visita psichiatrica l’ho fatta ma volevano darmi altro medicinale piu forte e ho desistito, ho una visita dallo psicologo per capire come combattere questi attacchi di panico e ansia senza medicinale, poi si vedrà.
In realtà assumo le gocce sopratutto perché quando capita questo fatto, che mi misuro la pressione e la vedo oltre i 130, la rimisuro e se sale, la misuro di nuovo, se poi arriva a oltre 140 vado in panico e quindi prendo le gocce, l’altra volta arrivo a 152 e mi impressionai cosi tanto da prenderne 15 di gocce.
Buongiorno, bene che abbia fissato un colloquio con uno psicologo perché, se le cose stanno come le ha descritte, è probabile che ci sia un fattore psicologico alla base di tutto, e su questo si può lavorare ottimamente. Non abbia timori, si affidi, e vedra’ che i risultati non tarderanno ad arrivare. Per quanto riguarda i suoi dubbi rispetto alla terapia farmacologica si confronti con lo psichiatra che glie l’ha prescritta. Rispetto infine alle questioni di carattere medico che la preoccupano, e alle analisi he vorrebbe effettuare, ne parli col suo medico di base. Tuttavia, in base agli elementi che ci da’ in questo suo messaggio, credo che la psicoterapia che sta per iniziare sia la strada d’elezione. Un saluto, e in bocca al lupo per il suo nuovo percorso terapeutico, Marta Corradi.

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Gentile utente,
Ha sicuramente preso un'ottima decisione! Iniziare un percorso terapeutico le consentirà di lavorare sulle sue questioni, come l'ipocondria e l'ansia, e di trovare nuove soluzioni.
Buon inizio, cordiali saluti
Alessia Vaudano
Buonasera, ha fatto bene a prendere appuntamento con uno psicoterapeuta in quanto la componente ansiosa può sicuramente portare a comportamenti erronei anche nell'uso dei farmaci che peggiorano la situazione. Si affidi e segua le indicazioni degli specialisti che la seguono senza timore.
Salve, nella sua domanda non ci scrive la sua età e fattore molto importante non ci dice che cosa è successo nella sua vita quando sono iniziati i sintomi ipocondriaci e che sta succedendo in questo periodo quando ha pensato di scrivere su questo portale. Forse ha perso fiducia nei confronti dello psichiatra perchè gli voleva cambiare la cura dandola un pò più forte? Cmq cerchi di ricontattarlo per farsi rivedere la cura, inoltre mi sembra importante per lei niziare ad eseguire un lavoro psicologico su di sè, la potrebbe aiutare ad elaborare con una psicoterapeuta le cause dei suoi sintomi e soprattutto della sua ipocondria, l'ossessività di misurarsi in continuazione la sua pressione, forse quando elaborerà le cause i suoi sintomi potrebbero anche regredire, la saluto cordialmente, dott. Eugenia Cardilli.
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Buonasera, provi a mettere a fuoco eventi che hanno preceduto l insorgenza dei sintomi ipocondriaci da lei descritti.
I sintomi si presentano nel momento in cui non c'è una corrispondenza con aspetto emozionali.
Le auguro una buona serata.
Paola Uriati
Buongiorno. Sicuramente c'è un loop nel quale lei entra e che ripete perdendo il controllo razionale (per. Es misurare più e più volte la pressione è un'azione irrazionale). Tuttavia avendo iniziato un percorso psicologico avrà modo di affrontare la sua esperienza non più da solo, ma con uno specialista che saprà senz'altro guidarla
Salve, gentile utente, il controllo della pressione in maniera quasi ossessiva rientra nelle problematiche di bisogno di controllo riguardo la propria salute fisica. Il cuore è la sede delle nostre emozioni , per cui quale organo migliore per esprimere la nostra ansia? Credo che abbia fatto bene ad intraprendere un percorso psicologico dal quale ne trarrà senz'altro beneficio.
Gentile utente, il nostro corpo e la nostra mente comunicano ininterrottamente attraverso gli scambi ormonali possibili tramite l’asse ipotalamo- ipofisi -surrene. La psiche può essere influenzata da parametri corporei e viceversa. Le sarà senz’altro utile un intervento integrato nel quale oltre agli aspetti di dosaggio farmacologico lei possa attivare un percorso terapeutico specifico e personale. Buone esperienze di vita. Dott.ssa Guzzino
Salve. la sua sintomatologia ,da come la descrive, probabilmente necessita una consultazione sia psicologica che medica. va molto bene che lei lo stia già facendo!abbia maggiore fiducia nei suoi referenti medici e vedrà che piano piano trover' il sollievo che cerca.
Cordiali Saluti. Dottor Emanuele Grilli
Gentile utente, la decisione di rivolgersi allo psicologo, visto il suo voler capire come combattere gli attacchi di panico e l'ansia senza medicinali, è un'ottima scelta. Le sue tentate soluzioni di far fronte all'ansia la portano a prendere le gocce. Le tentate soluzioni creano il problema stesso. Cordiali saluti.
Dott.ssa Maria Antonietta Fasanella
Gentile utente, l'ipocondria già di per sè un disagio che merita attenzione sul piano psicologico perchè parla di un nostro sistema di allarme che si attiva presto e costantemente sulla nostra integrità fisica. Fa bene a volerci lavorare sul piano psicologico per mettere a fuoco da cosa si sta proteggendo e cosa sta cercando di evitare. I farmaci, poi, non sono il male assoluto; se gestiti bene, prescritti in modo mirato, circoscritto, per una fase di vita possono essere di aiuto. E' chiaro che prenderli a vita sarebbe da evitare, per quanto possibile. Un caro saluto, Luisa Fossati
Ottima decisione l'intraprendere un percorso psicoterapeutico, il suo è fondamentalmente un problema d'ansia da risolversi in ambito psicologico. Se la terapia si rivelerà efficace come penso, si attenuersnno molti dubbi riguardo alla terapia farmacologica prescrittale dallo psichiatra. Saluti. Dr.dsa Daniela Benvenuti-Padova
Salve, bene che abbia preso appuntamento con uno psicoterapeuta, si affidi. In bocca al lupo,
Marta Calderaro
Gentile utente, sono in atto alcuni meccanismi che Lei stesso riconosce: una iperfocalizzazione sugli aspetti viscerali e somatici, sganciata (apparentemente) dal contesto, riconfigurata disidentitariamente come incipiente malattia, instaura un circolo vizioso che alimenta l'arousal e di conseguenza la sensazione di panico. A quel punto l'unico modo che ha per porvi rimedio è il farmaco, salvo poi pentirsi con ricadute anche a livello di stima personale (vorrebbe calmarsi da solo, ma fallisce). La decisione di fissare un colloquio psicoterapeutico in questo caso è corretta e responsabile. Immagino abbia già escluso fattori organici alla base della sintomatologia con una visita cardiologica (che sarebbe consigliata in caso contrario, così come è scongiliabile invece il fai da te nella ricerca di analisi aggiuntive). Con il percorso potrà ricontestualizzare la sintomatologia. Emergeranno significati che non Le si erano appalesasti che consentiranno di storicizzare identitariamente il sintomo dandogli un senso. La tonalità affettiva della paura e dell'anticipazione di una malattia incipiente, a seguito di rifigurazioni da parte del terapeuta, sfumerà in funzione di una nuova modalità di incontrare il mondo e di una maggiore familiarità con il Suo corpo e con le sensazioni viscerali. Lavori con fiducia e otterrà risultati. In bocca al lupo! Cordialità, DMP
Buongiorno,
sembrerebbe una situazione perfetta per una psicoterapia cognitivo-comportamentale. Si rivolga ad un professionista in tal senso.
dott Tealdi
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Gentile paziente,
credo che un buon lavoro psicoterapeutico possa aiutarla a rivedere e gestire con più tranquillità tutta la questione e ridurre i suoi episodi di elevata ansietà circa la propria salute. Chieda al suo terapeuta un lavoro integrato che comprenda una parte cognitivo-comportamentale, considerata elettiva per la cura dell'ipocondria. Ci sono anche ottimi testi di auto aiuto per i pazienti e le famiglie con persone che manifestano sintomi ipocondriaci, da utilizzare in affiancamento ad una buona terapia. Se è interessato mi scriva e le invio qualche riferimento. Buon percorso!
Gentile utente, vari studi hanno dimostrato che il nostro corpo e la nostra mente comunicano ininterrottamente e si influenzano reciprocamente. Le sarà senz’altro utile un intervento integrato nel quale oltre agli aspetti di dosaggio farmacologico lei possa attivare un percorso terapeutico specifico e personale. In tal senso la letteratura consiglia una psicoterapia affiancata da ipnosi. Per chiarimenti sono a sua disposizione.
Un saluto Antonella
Buongiorno, se le indagini mediche hanno escluso una causa organica, ha fatto benissimo a fissare un colloquio psicologico. Si dia tempo e cerchi di dare la massima fiducia al professionista, vedrà che andrà molto meglio.
Buon fortuna per tutto.
Dott.ssa Federica Leonardi

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