Salve, sotto consiglio ortopedico ho fatto esame baropodometrico: ANALISI STATICA Dall'esame stati
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Salve, sotto consiglio ortopedico ho fatto esame baropodometrico:
ANALISI STATICA
Dall'esame statico effettuato sul paziente Garofano Matteo si evidenzia quanto segue:
Il baricentro corporeo (centro delle pressioni) nel poligono di appoggio risulta leggermente spostato a destra.
I centri di pressione dei singoli arti risultano disallineati. Il centro di pressione dell'arto destro risulta anteposto, quello sinistro retroposto.
Il punto di massima pressione M è posizionato, secondo la norma, nella parte retropodalica di destra.
La distribuzione del peso corporeo sui due arti rileva un moderato ipercarico a destra (55% del peso globale). Il valore del carico tra avampiede e retropiede a sinistra indica un lieve ipercarico avampodalico (avampiede 49%, retropiede 51%), mentre a destra indica un eccessivo ipercarico avampodalico (avampiede 53%, retropiede 47%).
Le superfici di appoggio dei due piedi sono abbastanza simili fra di loro (128cm a sinistra, 138cm2 a destra). Tra i due avampiedi è
rilevabile una eccessiva differenza di superficie, maggiore a destra; tra i due retropiedi non è apprezzabile differenza di superficie.
La rilevazione baropodometrica dinamica del paziente Garofano Matteo evidenzia quanto segue:
La superficie complessiva di appoggio del piede sinistro (155 cmz) è inferiore rispetto a quella del destro (185 cm2). La lunghezza dell'impronta podalica del piede sinistro è di 310 mm, quella del destro di 310 mm.
La distribuzione media del carico non evidenzia sostanziali differenze tra i due piedi (pressione media SX = 307 gr/cm2 - DX = 296 gr/cm2).
Il punto maggiormente interessato dal carico (P.Max) nel piede sinistro è di 2420 gr/cmz e nel destro è di 2168 gr/cm2.
La ripartizione del carico tra avampiede e retropiede, nel piede sinistro, evidenzia un rapporto di carico non conforme ai valori di normalità (avampiede = 72% - retropiede = 28%), così come nel destro (avampiede = 43% - retropiede = 57%). La distrubuzione latero-laterale del carico sul piede sinistro è del 70% nella parte laterale e del 30% nella sezione mediale, sul destro laterale del 20% e nella parte mediale del
80%.
La permanenza al suolo del piede sinistro è stata misurata in 1822ms per un totale di 78 fotogrammi, per il destro 2085ms in 91 fotogrammi. Durante la fase 29 del piede sinistro si registra il momento di massimo carico, mentre per il destro avveniva nella fase 28.
CONCLUSIONI
Lieveabbassamento delle testemetatarsali bil.; piede piatto bil. di I/II grado; lievevarismo di tibia e perone soprattutto asx; recurvatum del ginocchio bil.; lieve eterometria del bacino e degli arti inferiori; atteggiamento lordotico in lombare e cifotico in cervicale.
Questa postura può spiegare i miei mal di testa e problemi di spossatezza?. E come posso risolvere?
ANALISI STATICA
Dall'esame statico effettuato sul paziente Garofano Matteo si evidenzia quanto segue:
Il baricentro corporeo (centro delle pressioni) nel poligono di appoggio risulta leggermente spostato a destra.
I centri di pressione dei singoli arti risultano disallineati. Il centro di pressione dell'arto destro risulta anteposto, quello sinistro retroposto.
Il punto di massima pressione M è posizionato, secondo la norma, nella parte retropodalica di destra.
La distribuzione del peso corporeo sui due arti rileva un moderato ipercarico a destra (55% del peso globale). Il valore del carico tra avampiede e retropiede a sinistra indica un lieve ipercarico avampodalico (avampiede 49%, retropiede 51%), mentre a destra indica un eccessivo ipercarico avampodalico (avampiede 53%, retropiede 47%).
Le superfici di appoggio dei due piedi sono abbastanza simili fra di loro (128cm a sinistra, 138cm2 a destra). Tra i due avampiedi è
rilevabile una eccessiva differenza di superficie, maggiore a destra; tra i due retropiedi non è apprezzabile differenza di superficie.
La rilevazione baropodometrica dinamica del paziente Garofano Matteo evidenzia quanto segue:
La superficie complessiva di appoggio del piede sinistro (155 cmz) è inferiore rispetto a quella del destro (185 cm2). La lunghezza dell'impronta podalica del piede sinistro è di 310 mm, quella del destro di 310 mm.
La distribuzione media del carico non evidenzia sostanziali differenze tra i due piedi (pressione media SX = 307 gr/cm2 - DX = 296 gr/cm2).
Il punto maggiormente interessato dal carico (P.Max) nel piede sinistro è di 2420 gr/cmz e nel destro è di 2168 gr/cm2.
La ripartizione del carico tra avampiede e retropiede, nel piede sinistro, evidenzia un rapporto di carico non conforme ai valori di normalità (avampiede = 72% - retropiede = 28%), così come nel destro (avampiede = 43% - retropiede = 57%). La distrubuzione latero-laterale del carico sul piede sinistro è del 70% nella parte laterale e del 30% nella sezione mediale, sul destro laterale del 20% e nella parte mediale del
80%.
La permanenza al suolo del piede sinistro è stata misurata in 1822ms per un totale di 78 fotogrammi, per il destro 2085ms in 91 fotogrammi. Durante la fase 29 del piede sinistro si registra il momento di massimo carico, mentre per il destro avveniva nella fase 28.
CONCLUSIONI
Lieveabbassamento delle testemetatarsali bil.; piede piatto bil. di I/II grado; lievevarismo di tibia e perone soprattutto asx; recurvatum del ginocchio bil.; lieve eterometria del bacino e degli arti inferiori; atteggiamento lordotico in lombare e cifotico in cervicale.
Questa postura può spiegare i miei mal di testa e problemi di spossatezza?. E come posso risolvere?
In presenza di sintomi sistemici com stanchezza, cefalea, astenia, occorre mettere in relazione i vari recettori che hanno influenza sulla postura: recettore oculare, recettore stomatognatico oltre il recettore podalico. Se la cefalea è soprattutto mattutina è probabile un'interferenza del recettore stomtognatico, se è più rilevante dal pomeriggio è più probabile un'interferenza del recettore oculare. Ci sono tests clinici e strumentali che permettono di rilevare l'eventuale interferenza dei due recettori. Riguardo il recettore oculare (il più importante perchè determina il nostro orientamento nello spazio) và valutata, oltre la componente esterocettiva (la qualità della visione), anche la componente propiocettiva legata ai muscoli oculari che sono collegati alle catene miofasciali posteriori. Riguardo la "lieve eterometria" arti inferiori, occorre una Rx degli arti inferiori per valutare se è presente una reale differenza di lunghezza arti ( in tal caso occorre rialzo) o se, come è probabile e frequente, è solo una lieve dismetria e non eterometria ( differenza lunghezza apparente) legata a retrazioni miofasciali a livello del bacino, che possono essere risolte da un trattamento osteopatico in 2-3 sedute. Occorre una valutazione globale prima di inserire eventuali solette nelle scarpe
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Gentile Utente, sicuramente molto importante l’esame baropodrometrico che ha eseguito. Le consiglio infatti una visita posturologica informazionale, così da fare una valutazione funzionale-posturale e propriocettiva (anche in relazione all’esame eseguito) e correggere eventuali atteggiamenti pusturali disfunzionali in atto, che le potrebbero creare alcune sintomatologie. Inoltre si ricordi che la postura e il riflesso (quindi l’effetto) di aspetti che viviamo dentro di noi, ecco perché le consiglio anche un’approfondimento personale. Saluti Dott. Maurizio Di Benedetto
Buongiorno, la risposta è no.
Non esiste correlazione fra i dati indicati e i sintomi da lei riportati.
Le situazioni che lei indica possono avere una causa multifattoriale e non solo di pertinenza fisica.
Saluti.
Non esiste correlazione fra i dati indicati e i sintomi da lei riportati.
Le situazioni che lei indica possono avere una causa multifattoriale e non solo di pertinenza fisica.
Saluti.
Salve, l'analisi posturale evidenzia una problematica podalica che probabilmente si può definire come un adattamento rispetto ad una condizione posturale pregressa. Questa condizione posturale però potrebbe spiegare la materializzazione di un adattamento posturale che si estende fino alla cervicale e che dunque spiega una possibile compressione sul rachide cervicale che crea mal di testa. Ritengo che possa essere utile rivolgersi ad un osteopata in modo da comprendere la modalità di trattamento della problematica riscontrata.
Resto a disposizione, Giulia Li Calzi Osteopata.
Resto a disposizione, Giulia Li Calzi Osteopata.
Salve, i problemi di carico non sembrano particolarmente rilevanti. Il mal di testa potrebbe essere causato invece dall'atteggiamento cifotico del tratto cervicale, consiglio un lavoro posturale al fine di recuperare le curve fisiologiche della colonna vertebrale.
Io in genere insieme all'esame baropodometrico faccio dei test clinici e dei colloqui specifici con il paziente per capire la sua storia e vedere la sua bioenergetica posturale. Da un esame bartometrico semplice non si può assolutamente definire la causa del suo mal di testa. La invito a fare una consulenza online e maniatale da poter approfondire il tutto. Tra l'altro mi sembra molto strano il fatto che insieme a cosa sono popolatrici si sia fatta una valutazione globale scritta bevende definita dove il professionista mette a punto una ipotesi di causa.
Salve
Avrei bisogno di avere maggiori informazioni Mi invii il suo numero di telefono su questo sito Senza impegno economico Grazie
Avrei bisogno di avere maggiori informazioni Mi invii il suo numero di telefono su questo sito Senza impegno economico Grazie
Con una buona rieducazione posturale, dalla testa ai piedi. L'appoggio, se disfunzionale, è causativo o adattivo? Il piede è causa o si adatta ad una problematica posturale discendente? Mal di testa e astenia sì, possono essere conseguenza di accorciamento di diverse catene muscolari, una fra tutte, quella posteriore.
Buongiorno,
Sì, è possibile seppure le informazioni che lei ha riportato sono esigue per darle un parere certo.
Non è affatto inusuale che le cause di alcuni dolori e fastidi non facilmente correlabili ad un motivo specifico, siamo da ricercare in zone anatomiche anche distanti da quelle dove insorge il fastidio: quando un disturbo non viene risolto all'origine, il corpo "distribuisce" quel problema in altre zone attraverso un complesso sistema di tessuti detto semplicemente "fascia".
Sarebbe interessante capire se esiste una disfunzione in un'altra zona del corpo (iniziata ovviamente prima dei suoi mal di testa) che, oltre a scaricarsi verso la testa (ad esempio modificando la circolazione intracranica) va a scaricarsi anche lungo le gambe, fino ai piedi; oppure se sia presente una problematica che ha origine dai piedi o da un piede soltanto, congenita o per trauma subito (ad esempio distorsioni, fratture o interventi chirurgici) e che si ripercuote verso l'alto fino alla testa.
Resto in attesa di un suo eventuale riscontro è a disposizione per offrirle maggiori informazioni in merito.
Cordiali saluti
Dott. M. Giaccio
Sì, è possibile seppure le informazioni che lei ha riportato sono esigue per darle un parere certo.
Non è affatto inusuale che le cause di alcuni dolori e fastidi non facilmente correlabili ad un motivo specifico, siamo da ricercare in zone anatomiche anche distanti da quelle dove insorge il fastidio: quando un disturbo non viene risolto all'origine, il corpo "distribuisce" quel problema in altre zone attraverso un complesso sistema di tessuti detto semplicemente "fascia".
Sarebbe interessante capire se esiste una disfunzione in un'altra zona del corpo (iniziata ovviamente prima dei suoi mal di testa) che, oltre a scaricarsi verso la testa (ad esempio modificando la circolazione intracranica) va a scaricarsi anche lungo le gambe, fino ai piedi; oppure se sia presente una problematica che ha origine dai piedi o da un piede soltanto, congenita o per trauma subito (ad esempio distorsioni, fratture o interventi chirurgici) e che si ripercuote verso l'alto fino alla testa.
Resto in attesa di un suo eventuale riscontro è a disposizione per offrirle maggiori informazioni in merito.
Cordiali saluti
Dott. M. Giaccio
Buongiorno,
il referto dell’esame baropodometrico mette in evidenza una serie di squilibri posturali e di carico che possono effettivamente ripercuotersi su tutto il corpo.
Quando il corpo cerca di compensare piede piatto, disallineamenti di bacino e differenze di carico sugli arti, si creano tensioni ascendenti che arrivano fino alla colonna cervicale. Queste tensioni, unite all’atteggiamento lordotico (lombare) e cifotico (cervicale), possono portare a:
mal di testa di tipo muscolo-tensivo,
senso di spossatezza o fatica posturale,
dolori cervicali e dorsali,
rigidità generale.
La postura è come una catena: se la base (i piedi) non è stabile e ben allineata, tutto l’assetto sopra cerca di compensare.
Per migliorare la situazione potrebbe eseguire una valutazione posturale iniziale completa, così da proporre esercizi mirati di rinforzo e di mobilità. E cosa importante, da non sottovalutare, un igiene posturale quotidiana: evitare di stare troppo a lungo nella stessa posizione, correggere la postura alla scrivania, camminare ogni giorno.
Con un programma mirato è possibile ridurre le tensioni cervicali, migliorare la distribuzione del carico e di conseguenza diminuire mal di testa e spossatezza. Serve costanza, ma i miglioramenti sono concreti.
Se vuole, posso predisporre un programma personalizzato di esercizi di rieducazione posturale per riequilibrare i carichi e scaricare la zona cervicale.
Un caro saluto,
Dott.ssa Ciacci Stefania
il referto dell’esame baropodometrico mette in evidenza una serie di squilibri posturali e di carico che possono effettivamente ripercuotersi su tutto il corpo.
Quando il corpo cerca di compensare piede piatto, disallineamenti di bacino e differenze di carico sugli arti, si creano tensioni ascendenti che arrivano fino alla colonna cervicale. Queste tensioni, unite all’atteggiamento lordotico (lombare) e cifotico (cervicale), possono portare a:
mal di testa di tipo muscolo-tensivo,
senso di spossatezza o fatica posturale,
dolori cervicali e dorsali,
rigidità generale.
La postura è come una catena: se la base (i piedi) non è stabile e ben allineata, tutto l’assetto sopra cerca di compensare.
Per migliorare la situazione potrebbe eseguire una valutazione posturale iniziale completa, così da proporre esercizi mirati di rinforzo e di mobilità. E cosa importante, da non sottovalutare, un igiene posturale quotidiana: evitare di stare troppo a lungo nella stessa posizione, correggere la postura alla scrivania, camminare ogni giorno.
Con un programma mirato è possibile ridurre le tensioni cervicali, migliorare la distribuzione del carico e di conseguenza diminuire mal di testa e spossatezza. Serve costanza, ma i miglioramenti sono concreti.
Se vuole, posso predisporre un programma personalizzato di esercizi di rieducazione posturale per riequilibrare i carichi e scaricare la zona cervicale.
Un caro saluto,
Dott.ssa Ciacci Stefania
Buongiorno Matteo,
grazie per aver condiviso il referto così dettagliato.
Da quanto emerge, ci sono diversi elementi posturali – come il disallineamento del carico, il piede piatto e l’asimmetria tra arti inferiori – che possono effettivamente contribuire a creare tensioni cervicali, affaticamento e anche mal di testa.
Il mio lavoro si concentra proprio nel collegare questi dati a come si muove il corpo nel quotidiano, per capire dove nasce davvero il disagio e costruire un percorso personalizzato di riequilibrio.
Per iniziare in modo semplice, le propongo una breve telefonata conoscitiva di circa 10 minuti: mi permetterebbe di farle qualche domanda in più, chiarire meglio il suo caso e valutare insieme se iniziare con una valutazione posturale completa.
Sono disponibile anche domani: mi faccia sapere se c’è un orario comodo per lei.
Un cordiale saluto,
Davide Rigamonti – Specialista in postura, movimento e gestione dello stress
grazie per aver condiviso il referto così dettagliato.
Da quanto emerge, ci sono diversi elementi posturali – come il disallineamento del carico, il piede piatto e l’asimmetria tra arti inferiori – che possono effettivamente contribuire a creare tensioni cervicali, affaticamento e anche mal di testa.
Il mio lavoro si concentra proprio nel collegare questi dati a come si muove il corpo nel quotidiano, per capire dove nasce davvero il disagio e costruire un percorso personalizzato di riequilibrio.
Per iniziare in modo semplice, le propongo una breve telefonata conoscitiva di circa 10 minuti: mi permetterebbe di farle qualche domanda in più, chiarire meglio il suo caso e valutare insieme se iniziare con una valutazione posturale completa.
Sono disponibile anche domani: mi faccia sapere se c’è un orario comodo per lei.
Un cordiale saluto,
Davide Rigamonti – Specialista in postura, movimento e gestione dello stress
A mio avviso no. I problemi di spossatezza dipendono in gran parte dall'alimentazione. La emicrania da posture errate a lavoro e in famiglia.
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