Salve, sono una donna di 30 anni e da circa 9 soffro di un problema legato all'ansia. Inizialmente s

23 risposte
Salve, sono una donna di 30 anni e da circa 9 soffro di un problema legato all'ansia. Inizialmente succedeva solo sui mezzi pubblici, iniziavo ad agitarmi con la paura di dover andare in bagno per la minzione, probabilmente dovuto ad un "incidente" durante il quale sono dovuta scendere dal mio pullman per trovare un bagno. Da quella volta ho avuto sempre l'ansia, anche se andavo in bagno subito prima di salire su qualsiasi mezzo. La cosa si è poi diffusa anche nei momenti in cui dovevo stare ferma, ad esempio durante una riunione o una visita dal dentista. Cerco di non pensarci ma il battito inizia ad accelerare e sento il bisogno di fuggire. Certe volte mi sono allontanata, sono scesa dal pullman (creando non pochi problemi visto che vivo in provincia e i mezzi che prendo passano di rado e in zone scomode). Ho provato a parlarne con uno psicologo abbiamo provato la tecnica emdr da remoto, ha funzionato un pò ma non è passato del tutto. La mia dottoressa mi ha prescritto Giachela, ne prendo alcune gocce giorno. Il problema però rimane.. che ne pensate? Cosa potrei fare? Grazie mille
Dott.ssa Maria Grazia Antinori
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Gli attacchi di panico, le crisi di ansia hanno proprio le caratteristiche descritte, avviene un episodio particolare e da quel momento si ha paura che si ripetano le circostanze che hanno determinato il primo episodio.
Può essere un problema di controllo della minzione o magari la paura di bere acqua fredda o magari di stare in un luogo chiuso o aperto, di guidare, di inghiottire, insomma qualsiasi aspetto fisico o ambientale può diventare come una sorta di sirena che inizia a spaventarci, non serve una ragione logica e plausibile, è sufficiente che la persona associ una situazione a qualcosa di spiacevole e ogni volta che si trova in quella situazione inizia ad aver paura.
In sostanza il panico è la malattia della paura, ossia la paura di aver paura e non ci sono spiegazioni di buon senso che abbiano la meglio sul terrore.
La psicoterapia in genere agisce in modo positivo nell'arco di un tempo anche breve, si tratta di riconoscere il conflitto , il trauma emotivo che ha permesso l'attecchire del meccanismo della paura.
Maria Grazia Antinori, Roma

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Dott. Francesco Damiano Logiudice
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Dr. Michele Arnaboldi
Psicologo, Psicologo clinico
Bovisio Masciago
Buon pomeriggio,
quello che consiglio è un percorso psicologico per andare a lavorare ulteriormente su quelle che sono le cause dell’ansia e cercare di capire come gestire questa situazione, sicuramente il percorso che ha già fatto è stato in parte utile ma evidentemente c’è ancora da lavorare sopra questa problematica. resto a disposizione per dei colloqui online.
Dott. Michele Arnaboldi.
Dott.ssa Elisa Fedriga
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Iseo
Buongiorno,
Come suggerito dai colleghi è importante approfondire il lavoro fatto con emdr per non perdere anche i risultati raggiunti.
Dott. René Galante
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Padova
Gentile utente,
cercare di non pensarci è proprio uno dei meccanismi che rende ancora più salienti e presenti in lei certi pensieri. A dimostrazione di ciò, provi per un minuto a non pensare a qualcosa; vedrà che quel "qualcosa" le tornerà costantemente in mente.
E se provasse a cambiare il modo di rapportarsi ai pensieri che non la aiutano? Provi a "lasciarli" lì dove sono, senza volere cacciarli via a tutti i costi.
Cordialmente
Dott. Renè Galante
Dott.ssa Francesca Conti
Psicologo, Psicologo clinico
Roccafranca
Gentilissima, dalla sua storia emerge un vissuto di imbarazzo e preoccupazione relativamente alla possibilità che si possano ripetere alcune sgradevoli situazioni che ha sperimentato in passato. Ciò le sta impedendo di vivere appieno le giornate e le opportunità che la quotidianità le sta offrendo. Ne approfitto di questa sua preziosa condivisione per aggiungere come l'EMDR sia un metodo che FACILITA il trattamento di diverse psicopatologie e problematiche legate a situazioni stressanti. Dunque, sicuramente può essere di grande aiuto ma spesso questo metodo va integrato con altri strumenti se si vogliono osservare cambiamenti significativi e soprattutto duraturi. In questo momento potrebbe esserle utile confrontarsi con un professionista per approfondire le questioni di cui ha accennato sopra, oltre che per comprendere anche in che modo il percorso EMDR le possa essere stato d'aiuto in un primo momento.
E' importante essere pazienti ed ascoltarSi con grande attenzione, i sintomi spesso si fanno portatori di contenuti molto preziosi.
Restando a disposizione per una consulenza online, le invio un caro saluto.
Dr.ssa Francesca Conti
Dott.ssa Eleonora Donatelli
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Torino
Cara utente, mi dispiace per la situazione che sta vivendo e che la porta a limitare la propria libertà e a vivere come sotto minaccia silente. Quello che descrive ha tutte le caratteristiche di un disturbo d'ansia scatenato dall'aver associtao una situazione a qualcosa di spaventoso e che ad oggi ha esteso i suoi rami fino a ricoprire aree di vita del tutto altre dalla situazione iniziale. La psicoterapia in genere è la strada preferenziale da percorrere per avere una risoluzione a lungo termine su questo tipo di difficoltà, e richiede di arrivare a riconoscere il conflitto o il trauma che possono essere alla base, remota, di queste reazioni di paura e di evitamento. Un caro saluto, Eleonora Donatelli
Dr. Salvatore Ciro Conte
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Carissima, la ringrazio per la sua condivisione e comprendo come questa situazione possa essere difficile da gestire. La descrizione dei sintomi che fa è assimilabile ad un possibile disturbo d'ansia che in questo momento la sta limitando su alcune aree di vita. Mi sentirei di consigliarle di iniziare un percorso strutturato per la cura del disturbo d'ansia, ma riterrei opportuno che prima venga fatta un'attenta valutazione psicologica che permetterà di studiare un piano terapeutico funzionale alla sua richiesta. Spero possa trovare in questo portale un terapeuta che possa supportarla in questo percorso. Un caro saluto
Dott. Gianpaolo Bocci
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Latina
Buon pomeriggio,
per queste situazioni di ansia potrebbe provare a fare un corso di Training Autogeno.
E' una metodica efficace e che una volta appresa, potrà praticare in autonomia nei momenti e luoghi in cui lo ritiene opportuno.

Le auguro una buona serata,
Gianpaolo Bocci
Dott.ssa Francesca Gigliarelli
Psicologo clinico, Psicoterapeuta
San Benedetto del Tronto
Buonasera, mi spiace molto per il disagio che sta vivendo. Probabilmente il lavoro fatto con la collega, per quanto sicuramente utile come lei stessa dice, avrebbe bisogno di essere ripreso. Altrimenti se non vuole continuare con la stessa psicologa, le consiglio di trovare qualche altro collega. L'ansia è un disagio importante ma si può affrontare e superare. Un caro saluto
Buonasera, posso comprendere il disagio che prova, in quanto vivere in costante stato di ansia porta con sé paura, nervoso e stress. È importante, però, affrontare il problema: cercare di non pensare porta ad aumentare la sintomatologia legata all'ansia e alla paura. Sarebbe per lei opportuno iniziare nuovamente un percorso psicologico, così da lavorare su questa sua ansia, sulla problematica iniziale dalla quale è scaturito tutto. Potrà imparare strategie utili e funzionali per imparare a gestire le situazioni che teme, così da ritrovare autostima e sicurezza in se stessa.
Resto a disposizione per qualunque chiarimento un caro saluto dottoressa Paola De Martino
Dott.ssa Zena Ballico
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Milano
Gentile utente, l’ansia va trattata sempre perché compromette la qualità della vita. Le suggerisco di affiancare alla terapia farmacologica una buona psicoterapia, in modo da poter rielaborare i vissuti emotivi sottostanti agli stati ansiosi.
Cordiali saluti
Dott.ssa Zena Ballico
Dott.ssa Claudia Castellani
Psicologo, Psicoterapeuta
Forte dei Marmi
Buonasera

Le consiglio di intraprendere un percorso di psicoterapia psicoanalitica per cercare di capire la causa della sua ansia.
Resto a disposizione per eventuali chiarimenti in merito.
Saluti
Dott.ssa Claudia Castellani
Dott. Stefano Ventura
Psicologo, Psicoterapeuta
Roma
Gentile amica,
ci descrive una situazione davvero difficile. Comprendo bene come possa sentirsi, sempre in allarme per qualcosa che solitamente preoccupa assai poco... non ci dice molto dell'incidente, è comprensibile. Certo occorrerebbe ripartire da lì, e comprendere meglio cosa significa per lei temere di dover correre in bagno a fare pipì: cosa può accadere se la trattiene, ma soprattutto chi è lei se non riesce a trattenerla ed è obbligata a chiedere aiuto. Questo problema potrebbe essere la porta che la condurrà ad una conoscenza più profonda di se stessa, e a un maggior equilibrio.
Una psicoterapia, quindi, le sarebbe di grande aiuto.

con i migliori auguri,
dr. Ventura
Dott.ssa Francesca Gottofredi
Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Bologna
Buongiorno,
Le consiglierei vivamente di procedere con una terapia di desensibilizzazione strategica.
Ha mai provato la Terapia Breve Strategica? Risulta esser molto efficace con questo tipi di problematiche.
Se ne ha voglia possiamo sentirci. A presto
Dott.ssa Angela Ricucci
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Bergamo
Gentile utente, la ringrazio per aver condiviso con noi la sua situazione.
Anche io le indicherei di recarsi dalla sua psicoterapeuta e riprendere da dove vi siete lasciate, oppure anche da qualcun altro, come si sente lei.
Si tratta di qualcosa che può essere curato con un lavoro nel profondo, e proprio perché ne soffre di molti anni non deve avere fretta e aver fiducia in colei/colui cui si affiderà...
un caro saluto e i migliori auguri!
Dott. Eugenio Pagliarulo
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Salve,
dalle sue parole si percepisce la difficoltà determinata da tali paure. Penso, ad esempio, alla difficoltà che questo può averle causato sul piano delle relazioni e quindi nell'incontrare le persone, sul piano lavorativo e degli spostamenti quotidiani. Penso inoltre alla sofferenza che può averle generato anche su un piano personale: a volte le paure e l'ansia possono farci sentire un po' "persi" e con poche soluzioni intravedibili. Colpisce il fatto che tale disagio permane da nove anni, un tempo certamente considerevole in cui si può immaginare siano successe molte cose, anche in relazione alla problematica che riporta.
Credo che sia importante per lei dedicarsi uno spazio di riflessione per prendersi cura di sé, di queste paure e di questi nove anni, affinché possa arrivare a ricostruire il percorso fatto finora. Fare questo potrebbe metterla nella condizione di trovare delle soluzioni, attraverso la comprensione di se stessa e di ciò che sta vivendo e ha vissuto. Credo anche che, se sta seguendo una terapia farmacologica, per il suo benessere psicofisico sarebbe utile rivolgersi ad uno psichiatra in quanto specialista per valutare e monitorare l'andamento della terapia farmacologica.
Credo dunque che attivare uno spazio di psicoterapia, affiancato dalla terapia farmacologica, potrebbe essere una strada utile e funzionale.
Non esiti a contattarmi qualora volesse approfondire questo discorso, sono a disposizione.
Un saluto,
Dott. Pagliarulo
Dott.ssa Marta Cavagna
Psicologo, Psicologo clinico
Treviglio
Buongiorno gentile signora,
Mi dispiace molto per la situazione che lamenta in quanto è più che comprensibile il disagio e l’imbarazzo che questa le provochi.
Quanto descrive sembra essere proprio riconducibile ad un disturbo d’ansia che si è innestato dapprima limitatamente ad alcune aree della sua vita, per estendersi poi ad aree più ampie ma continuando a compromettere la sua quotidianità.
Poichè il lasso di tempo da cui dice di soffrire di questi eventi è relativamente ampio ed ha già iniziato un percorso specifico che la possa aiutare in questo, non mi sento di consigliarle altro continuare la terapia psicologica iniziata, affincandola a quella farmacologica. Tenga conto che per questo tipo di problematiche si può fare molto e si può avere buona remissione dei sintomi che si scatenano, solo se vi è un intervento specifico e tempestivo.
L’EMDR che le è stato proposto e alla quale si è sottoposta è sicuramente una buona metodologia di intervento, ma non fornisce risposte immediate in tutti i soggetti; in alcuni casi richiede costanza e diverse sedute affinché il ricordo traumatico (nel suo caso legato all’”incidente” sul pullman da lei descritto possa essere assimilato come non pericoloso per la nostra mente.

Resto a disposizione per qualsiasi altro chiarimento, cordiali saluti.
Dott.ssa Marta Cavagna
Dott.ssa Federica Faro
Psicologo, Psicologo clinico
Napoli
Gentile Utente, La ringrazio per aver condiviso la sua esperienza, e capisco quanto possa essere frustrante convivere con l’ansia in situazioni quotidiane come l’uso dei mezzi pubblici o la partecipazione a riunioni. Il tipo di ansia che descrive, che si manifesta con la paura di dover andare in bagno e con la necessità di fuggire da situazioni che percepisce come “intrappolanti”, è un fenomeno comune che si associa spesso all’ansia anticipatoria e al timore di perdere il controllo. Il fatto che questo problema si sia originato da un episodio specifico, come l’“incidente” che ha menzionato, indica che il suo corpo e la sua mente potrebbero aver associato quella situazione a un pericolo, portandola a evitare situazioni simili in futuro. Il percorso che ha intrapreso, inclusa la terapia EMDR e l’uso di Giachela, è un passo importante verso la gestione dell’ansia.
In conclusione, quello che sta vivendo è comune tra le persone che soffrono di ansia, e anche se sembra persistente, ci sono molteplici strategie che possono portare a una maggiore gestione dei sintomi e, con il tempo, a una riduzione del loro impatto sulla sua vita quotidiana.

Resto a sua disposizione per ulteriori chiarimenti.
Dott.ssa Rossella Carrara
Psicologo, Psicologo clinico
Bergamo
Buonasera, riprenda il percorso psicologico. Cordiali saluti.
Dott.ssa Susanna Manzato
Psicologo, Psicologo clinico, Sessuologo
Verona
Buongiorno,
da quanto descrive, il suo problema sembra essere legato a una risposta ansiosa condizionata da un’esperienza negativa vissuta in passato. È comprensibile che, con il tempo, l’ansia si sia estesa ad altre situazioni simili, generando un circolo vizioso che alimenta il timore di perdere il controllo.

Il trattamento farmacologico, come quello prescritto dalla sua dottoressa, può offrire un aiuto nel controllo dell’ansia, ma è importante che sia affiancato da un supporto psicologico adeguato per intervenire sulle cause sottostanti del disturbo.

Le consiglierei di confrontarsi con uno specialista della salute mentale per valutare le opzioni terapeutiche più adatte al suo caso, in modo da migliorare la qualità della sua vita e ridurre progressivamente il disagio legato a queste situazioni.

Resto a disposizione per eventuali chiarimenti.

Cordiali saluti.
Dott.ssa Veronica Savio
Psicologo, Psicologo clinico
Medolla
Gentile utente,
quello che descrive è un vissuto molto comune tra chi soffre di disturbo d’ansia con componenti fobiche, spesso legato alla paura di perdere il controllo in contesti pubblici o poco gestibili. Il fatto che l’episodio iniziale sia stato seguito da una generalizzazione della paura ad altre situazioni statiche (riunioni, visite mediche) è tipico dei meccanismi dell’ansia anticipatoria.
Ha fatto molto bene a chiedere aiuto e a iniziare un primo percorso, anche con l’utilizzo dell’EMDR, che può essere uno strumento molto valido. Tuttavia, quando il disagio persiste nel tempo o si amplifica, può essere utile un lavoro psicoterapeutico più continuativo e strutturato, in presenza o in modalità online, per affrontare sia il sintomo che le sue radici emotive più profonde.
Un percorso psicologico personalizzato può aiutarla a: comprendere meglio i meccanismi alla base dell’ansia; lavorare sulla gestione delle emozioni e delle situazioni percepite come minacciose; recuperare fiducia e autonomia nella quotidianità.
La terapia può affiancarsi – quando necessario – al supporto farmacologico prescritto dal medico, ma è fondamentale per ottenere un cambiamento più stabile e duraturo nel tempo.
Rimango a disposizione per eventuali chiarimenti.
Dott.ssa Veronica Savio
Dott.ssa Sara Petroni
Psicologo clinico, Psicologo
Tarquinia
Gentile utente,

quello che descrive è un disturbo d’ansia che sembra essersi sviluppato a partire da un singolo episodio traumatico, cioè un momento in cui ha vissuto una sensazione di perdita di controllo (non riuscire a trattenersi, dover fuggire, sentirsi osservata). Da quell’esperienza il corpo ha “imparato” ad associare determinate situazioni — mezzi pubblici, luoghi chiusi, momenti in cui non può alzarsi liberamente — a un pericolo, anche se razionalmente sa che quel pericolo non c’è più.

Il bisogno urgente di urinare o la paura che possa accadere è in realtà una manifestazione fisica dell’ansia anticipatoria: non è un problema medico ma una risposta di allerta che si autoalimenta (“e se succedesse di nuovo?” → aumento del battito → tensione muscolare → stimolo reale alla vescica).

Ha già fatto passi importanti: affrontare il problema, chiedere aiuto e provare un trattamento EMDR. È probabile che, per un disturbo così specifico, serva un percorso integrato che combini:

psicoterapia cognitivo-comportamentale o ad approccio integrato, focalizzata sull’esposizione graduale alle situazioni temute e sulla ristrutturazione dei pensieri catastrofici (“devo fuggire”, “non posso controllarmi”);

tecniche di regolazione fisiologica dell’ansia, come training di respirazione, rilassamento muscolare o mindfulness, da praticare ogni giorno per abbassare la soglia di allerta;

un eventuale supporto farmacologico, da modulare insieme al medico, che può aiutare a ridurre la sintomatologia acuta ma va sempre accompagnato da un lavoro psicologico.

Ciò che spesso fa la differenza è imparare a stare nell’ansia senza scappare, anche per pochi minuti, in modo da “insegnare” al cervello che non serve fuggire. È un processo graduale, ma con il giusto sostegno può portare a risultati stabili e duraturi.

Sta già andando nella direzione giusta: ora il passo successivo è trovare un professionista con cui continuare il lavoro in presenza e costruire un piano di esposizione mirato.

Dott.ssa Sara Petroni

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