Salve, sono un uomo di 63 anni, ormai vedovo da 15,e con 3 figli ormai sistemati. Gia dai tempi in c

15 risposte
Salve, sono un uomo di 63 anni, ormai vedovo da 15,e con 3 figli ormai sistemati. Gia dai tempi in cui ero sposato, intorno ai 35 anni, ho avuto la percezione, poi sempre più forte, di essere donna. Analizzando il mio passato ci sono numerosi fatti che avvalorano questa ipotesi. Tutto questo per vari motivi non l’ho mai detto a mia moglie, la paura di rovinare il matrimonio era tanta. Sono riuscita a sopravvivere grazie ad alcuni stratagemmi: ad esempio portando mia moglie a fare acquisti di capi di abbigliamento, biancheria intima. Ero io che le portavo in camerino i vestiti da provare. Erano quelli che, ahimè, avrei voluto indossare io, il tutto tra i complimenti di mia moglie ma anche delle commesse. Facendo tante altre cose che di solito fanno le donne. Ma anche nel nostro rapporto stava cambiando qualcosa, mi piacevano più le carezze, le coccole, i baci, la tenerezza, non disdegnando anche del sesso orale, ma non la penetrazione. Poi purtroppo lei è morta, ho curato i miei figli. Adesso da un po’ di tempo è tornata forte, prepotente, questa voglia di voler gridare al mondo che sono una donna, poter vivere come una donna. Sogno spesso di svegliarmi con un bel corpo di donna. Devo dire che il mio orientamento sessuale è con le donne, ma ultimamente sogno anche di fidanzarmi con un uomo e con lui fare l’amore. Questa mia voglia di essere donna mi sta distruggendo sempre più. Cosa devo fare?
Buongiorno, mi spiace per questa sua sofferenza che dura da molto tempo.
Sono disponibile ad aiutarla mediante colloqui online. Ho già trattato percorsi di transizione.
Mi contatti senza problemi.
Cordiali saluti
Dott.ssa Laura Francesca Bambara

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Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Buona sera. Penso sia arrivato il momento di esplorare bee questo suo sentire e capire cosa davvero vuole fare. Cominci ad informarsi su come si fa, cosa comporta, ecc. Lavoro di psicoterapia e informazioni precise su osa significa fare transizione l'aiuterà a prendere la sua decisione con serenità e determinazione. Qualunque sarà la sua scelta finale. Michela Romano
Gentile utente, racconta una storia carica di sofferenza, ma anche di responsabilità e affetti, una storia complessa che non si può ridefinire in poche righe di un messaggio. Lo spunto che mi sento di darle in questa sede è di pensare che nessuno di noi è un' "isola", piuttosto, invece, siamo tutti "arcipelaghi" composti da diverse parti che si completano, integrano o entrano in conflitto tra di loro. L'Io, la nostra parte razionale, la nostra identità finale, è il risultato di questo complesso dialogo fra le nostre tante parti. Capisco che in questo momento, e per tanto tempo della sua vita, sia stato spaventato da questo femminile che si affacciava in modo tanto eclatante, ma forse è venuto il momento di prestare ascolto alle esigenze di questa parte di sè. Prestare ascolto non significa, necessariamente, trasformarsi in una donna nel concreto, intendo piuttosto che in una esperienza psicoteraputica potrebbe dare ascolto a questi sogni, ai simboli che portano con sè e ascoltare i messaggi interiori di questo femminile.
Salve, credo che l'unica strada da percorrere per la sua serenità sia l'incontro con uno psicologo per affrontare finalmente le sue emozioni e chiarire i suoi reali desideri e inclinazioni. Non esiti perché ha la possibilità di definire cosa accade e avere una qualità di vita decisamente migliore. Cordiali saluti. Professor Antonio Popolizio
Buongiorno, sento nel suo messaggio una enorme sofferenza sopportata a lungo e forse in solitudine. Ma mi arriva anche il desiderio di cominciare a prendersene cura, scoprendo, grazie all'aiuto di uno specialista, quali sono i suoi reali desideri. Sono disponibile se vuole per un percorso. Un caro saluto Sara Genny Chinnici
Gentile utente, posso solo immaginare quanto possa essere doloroso sentirsi così. Non deve essere affatto facile. La prima cosa che mi sento di dirle e di cercare online il servizio più vicino a lei che si occupa di orientamento di genere/transizione di genere, li troverà tutto il supporto specialistico di cui ha bisogno. Cordialmente dott.ssa Alessia D'Angelo
Caro utente, forse dopo essersi preso cura tanto degli altri ora è giunto il momento di prendersi cura anche di se stesso. Perciò le consiglierei di affrontare un percorso psicoterapeutico attraverso il quale possa finalmente accogliere dubbi, paure, resistenze, sofferenze, e che possa dare finalmente voce ai propri reali desideri.
Cordialità BL
Caro utente! immagino quanto sia stata, ed è tuttora, difficile questo suo vissuto interiore.
Direi che è il momento che si prende spazi per lei, per capire ad affrontare le sue sensazioni ed emozioni., per fare questo dovrebbe iniziare un percorso psicologico.
Un abbraccio
Buongiorno, dal suo racconto si percepisce il suo malessere nel essere rimasto per molto tempo intrappolato in questo corpo che non sente suo. Immagino che per lei non sarà stato per niente facile avendo anche dei figli.
Quello che le posso consigliare è di iniziare il prima possibile un percorso terapeutico che le permetterà di prendersi cura di se aiutandola nella gestione ed esternalizzazione delle emozioni, della vergogna e lavorando anche sul giudizio altrui.
Un caro saluto
Dott.ssa Deborah Longo
Buongiorno,
la sua situazione non è singolare e questo non sminuisce per nulla i suoi tormenti e la difficoltà del suo percorso che credo sia giunto finalmente a maturità.
Purtroppo i condizionamenti sociali arrivano a distruggere o compromettere in maniera irrimediabile la vita delle persone inducendole a fare investimenti affettivi e sessuali non sempre in sintonia con il proprio sé.
Vorrei però che inquadrasse il lato positivo della situazione: oggi i problemi di identità sessuale sono socialmente assai più accolti e compresi rispetto a pochi anni fa ed oggi a 63 anni c'è ancora una speranza di vita tale che può serenamente pensare di vivere per sé e non in funzione dei preconcetti esogeni il resto dei suoi giorni.
La sua maturità le ha già dato molte risposte, un percorso terapeutico potrà aiutarla ad inquadrare meglio la sua identità e viverla in pieno, per il resto sono certa che ha saputo dare così tanto amore ai suoi figli che comprenderanno di buon grado le sue esigenze e sapranno supportarla senza smettere di riconoscere l'ottimo padre che è in lei.
Salve la sofferenza di cui lei parla potrebbe avere una chiara definizione e mi dispiace molto che debba soffocare questa sensazione di inadeguatezza. Le consiglio di parlarne con chi affronta queste tematiche.
Quando vuole potrà contattarmi
Salve, dal racconto che precede la domanda, posso solo immaginare la profonda sofferenza e l'immenso impegno che lei abbia dovuto mettere nel portare avanti la sua vita. Sia prima della morte di sua moglie, che dopo quando si è poi dovuto occupare da solo dei figli, forse reprimendo ancor di più l'espressione della sua identità di genere. Credo infine che ora possa essere un altro periodo di forte conflitto, tra il suo desiderio di trovare un compagno e la necessità di non rovinare tutto quanto ha costruito in una vita di impegno e sacrificio verso l'esterno: in primis verso i suoi 3 figli.
Per tutto ciò credo sia fondamentale che lei possa contare su un suo spazio privato e professionale, nel quale aprirsi e poter esprimere ciò che sente e pensa, per elaborare i suoi pensieri e trovare pian piano la giusta via. Per poter decidere come riuscire a vivere più liberamente i prossimi anni di questa seconda parte dell'esistenza. Le faccio i miei auguri e la invito a contattarmi anche per una consulenza on line, qualora sentisse il bisogno di farlo.
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Salve, credo che sia arrivato il momento di "urlare" liberamente al mondo ciò che prova e sente e se vuole insieme creeremo la strada migliore affinchè il mondo sia pronto ad ascoltarla e viverla. Cordialmente Dr.ssa Avaltroni
Salve, in ogni perdita c'è una rinascita: la morte di sua moglie forse le renderà possibile far uscire questa sua identità che da molti anni tiene sopita. Finché siamo vivi non è mai troppo tardi per prendersi cura di noi stessi e cercare di esplorare i nostri bisogni reali e tutte le possibilità che ci sono per Lei. resto a disposizione in presenza o online.
Dott.ssa Daria Venturini

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