Salve, ho due figlie. La grande studia fuori casa e ancora non conclude il percorso triennale, dopo

23 risposte
Salve,
ho due figlie. La grande studia fuori casa e ancora non conclude il percorso triennale, dopo 7 anni. Non mi piace la sua compagnia in quanto bevono e fumano. Sono 7 anni che pago tutte le spese di mia figlia, sempre con la speranza che lei capisse e maturasse. Invece no, ogni parola detta da me, la considera un insulto e ritiene che sia il mio dovere mantenere lei. Sono stanca, ho provato in qualsiasi modo: prenderla con le buone, farla ragionare, ho alzato la voce e anche le mani... Inutile non ho mai risolto nulla! Mi considera una "pazza psicopatica". Secondo lei, la controllo troppo... Mi domando, come fa un genitore stare zitto e non intromettersi in una situazione del genere? Risponde male, molto male. Le piace fare la "vittima"... Non ha mai legato con ragazzi e ragazze educate sempre con gli "sbandati". Quest'anno non so nemmeno se ha fatto l'immatricolazion. Alla mia domanda risponde, dicendomi che non mi vuole dire nulla se io non cambio e non dimpstro rispetto per lei. Ma come si fa?
E per non finire, quest'anno si è diplomata anche l'altra mia figlia. Avevo pensato di fare studiare anche lei nella stessa città, nel indirizzo scelto da lei. Passa il test d'ingresso, facciamo l'immatricolazione e ora quando mancano pochi giorni dall'inizio dell'anno accademico mi dice che non si sente pronta. Ogni giorno una scusa: "non mi piace l'indirizzo che ho scelto, vorrei cambiare ed affrontare il test d'ingresso l'anno successivo in un'altra facoltà, non si sente pronta di andarsene da casa..."
Cosa devo fare, sono molto disperata. Nella vita ho sempre lavorato per offrire alle mie figlie la possibilità di studiare nei licei; suonare strumenti musicali e acquistarli da pianoforte, chitarra, violini ecc; seguire corsi di danza, palestra, piscina e alla fine dando la possibilità seguire gli studi economici in uno dei migliori Politecnici.
Cordiali saluti
Dott.ssa Barbara Piscitelli
Psicologo, Psicologo clinico
Napoli
Cara utente, grazie per aver raccontato la tua preoccupazione.
Compito di un genitore è quello di dosare comprensione, disponibilità e fermezza.
Credo che dovresti dare delle semplici, chiare regole a tua figlia da rispettare, ad esempio fare qualche lavoretto per contribuire alle spese dell'università dato che non da peso ed importanza ai sacrifici che tu fai per permetterle di studiare.
Non avere paura di importi ed essere "dura", ai ragazzi fa bene confrontarsi e, perché no, anche scontrarsi con le regole; purché siano chiare, precise e comprensibili.

Rivolgo a te una domanda: come ti fa sentire questa situazione? Cosa provi come madre?
Ti invito a rifletterci per trovare anche le giuste ed efficaci strategie.

Resto a disposizione per un eventuale consulto, anche online.
Dott.ssa Barbara Piscitelli

Risolvi i tuoi dubbi grazie alla consulenza online

Se hai bisogno del consiglio di uno specialista, prenota una consulenza online. Otterrai risposte senza muoverti da casa.

Mostra risultati Come funziona?
Dott. Francesco Damiano Logiudice
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Credo innanzitutto che sia importante che voi possiate instaurare un dialogo schietto e sincero mediante il quale poter condividere pensieri e vissuti emotivi circa la situazione da lei riportata al fine di trovare soluzioni che possano soddisfare le esigenze di tutti. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.

Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Dott.ssa Sara Bisconti
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Buongiorno, leggendo la sua domanda mi arriva la sofferenza e la frustrazione per ciò che sta vivendo. Essere genitori non è un compito semplice, il genitore perfetto non esiste, basta essere un genitore sufficientemente buono. Il percorso della genitorialità è complesso e in quanto tale spesso è difficile districarsi dall'intreccio tra le aspettative che si ha come genitore e ciò che realmente attua il proprio figlio. In questa situazione un percorso di sostegno psicologico potrebbe aprire nuove vie, magari al momento "invisibili" al fine di poter raggiungere un maggiore benessere personale e ricreare un clima familiare sereno. Resto a disposizione anche online, cordialmente Dott.ssa Sara Bisconti
Dott. Emiliano Perulli
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Lecce
Buongiorno,
potrebbe essere utile per lei aprire una riflessione profonda rispetto al rapporto che lei ha con le sue figlie.
Sembra che entrambe abbiano qualche difficoltà nello svincolarsi, pur manifestandole in modo differente; questo potrebbe essere un altro aspetto interessante sul quale credo sarebbe utile aprire una riflessione.
Un consulto psicoterapeutico potrà certamente aiutarla.
Cordialmente, EP
Dott.ssa Vittoria Savini Zangrandi
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Buongiorno, deve essere molto faticoso fronteggiare tale dinamica.
Nell'educazione dei figli è molto importante la coerenza e soprattutto saper dire qualche no, anche se a volte risulta veramente difficile.

Sarebbe importante riprendere in mano il proprio ruolo genitoriale, responsabilizzando la ragazza magari spronandola a contribuire alle spese e a capire cosa vuole fare nella vita.

Spesso ricevendo sempre ciò che si desidera non si impara il valore delle frustrazioni e ogni no non viene accettato.

Rimango a disposizione per parlarne, anche online

Vittoria Savini Zangrandi
Dr. Gianmarco Mellini
Psicologo, Psicologo clinico, Neuropsicologo
Bibbiena
Carissima
Comprendo la frustrazione che possa emergere da una situazione simile. Purtroppo, vista anche la mia età, non posso mettermi nei panni di un genitore ma posso, se mi permetto, sottolineare come le modalità di confronto con i figli (e non) non devono portare a rinfacciarsi a vicenda cosa si fa o cosa non si fa. Consiglierei un percorso professionale in modo da indagare la modalità di comunicazione con sua figlia piu grande. Per sua figlia piu piccola consiglio in questo caso specifico di lasciarle il tempo di decidere. Andare fuori di casa per la prima volta è un'esperienza centrale nella vita di una persona e non deve nascere come obbligo morale. Lo stesso vale per la scelta dell'università e del proprio futuro professionale, a prescindere dalle opportunità che ha.
Rimango a disposizione se ne vuole parlare anche online.
GM
Dott.ssa Giulia Carnevale
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Buonasera e piacere. Mi sembra molto bello che lei oggi possa chiedere aiuto per affrontare delle situazioni che sembrano semplici, ma che in realtà sono molto più complesse. L'età in cui si trovano le sue figlie è molto particolare, piena di momenti di passaggio, di crisi e di ricerca di una propria identità. A volte alcuni comportamenti di ribellione nascondo una difficoltà più profonda che i ragazzi vivono nel momento in cui sono chiamati ad una crescita. Forse quello che le stanno dicendo le sue figlie è proprio che l'idea di riuscire a concludere gli studi da una parte e iniziare l'università dall'altra, quindi di crescere e iniziare un nuovo momento della loro vita le spaventa, hanno paura di non farcela e questo lo esprimono in modalità diverse.
Noi adulti possiamo imparare sempre di più a interessarci a ciò che vivono, a comprendere e ad aiutarli a superare questi momenti di passaggio così complessi.
Spero di esserle stata d'aiuto.
Prof. Antonio Popolizio
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, comprendo benissimo le sue emozioni e come le deluse aspettative possono farla star male. Tuttavia sono i figli che devono scegliere il loro percorso autonomamente sotto la nostra attenta osservazione. Forse la strada che sceglie per comunicare con loro non è quella più efficace e per questo motivo le suggerisco di provare a parlarne con uno psicologo per analizzare con la giusta attenzione se esiste la possibilità di intervento. Cordiali saluti. Professor Antonio Popolizio
Dott.ssa Chiara Schaula Bevilacqua
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Gentile utente grazie per la sua condivisione, cio' che descrive apre la necessità di una riflessione sul rapporto tra lei e le sue figlie, si diventa genitori portando le proprie esperienze di figlie e spesso il tentativo di riparare ciò che abbiamo ritenuto non idoneo da parte dei nostri genitori. Credo che possa essere utile poter capire come si è costruita la situazione attuale e quali parti, in relazione a quali bisogni personali o necessità, ogni partecipante ha posto in gioco. Delle volte si può accondiscendere perchè non farlo ci fa sentire cattivi, si può intrudere perchè timorosi.
Quello che sua figlia grande sembra porre in atto è una sorta di opposizione per ribadire la sua libertà dal controllo in una sorta di tentativo di separazione, al contrario la piu' piccola teme proprio l'allontanamento e chiede tempo. Credo che questa tematica della vicinanza-lontananza possa essere un tema saliente nella famiglia, potrebbe provare a sentire come si colloca nella sua storia di vita e come poi ha determinato il rapporto con le sue figlie. Sarebbe vantaggioso abbandonare un atteggiamento moralistico, per esempio quando osserva sua figlia andare con gli "sbandati" e provare a porsi in una prospettiva di comprensione, di ascolto, chiedendosi perchè succede. Le faccio i miei migliori auguri e rimango a disposizione per ogni domanda.
Dott.ssa Giada Piva
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Fossò
Buongiorno, mi dispiace leggere queste parole, si sente la sua tristezza e il rammarico nel vivere così. Fare il ruolo del genitore, come hanno detto i colleghi, non è per nulla semplice.
Le posso consigliare di adottare un atteggiamento più autoritario con la figlia più grande. Non urlare e sbraitare, ma assumere polso e decisioni più ferme. Forse sua figlia gioca su questo: sulla sua bontà. Provi ad imporsi, a farle capire che guadagnare dei soldi è difficile e faticoso. Le proponga di iniziare a svolgere qualche lavoretto per potersi pagare gli studi perchè lei non contribuirà più alle spese totali. Provi a renderla più indipendente, sempre con l'occhio di mamma che la protegge.
Spero di poterle essere d'aiuto. Se ha piacere mi contatti. Un caro saluto, Giada
Dott. Stefano Carinci
Psicologo, Psicologo clinico
Pescara
Salve, mi dispiace molto che lei stia vivendo questo disagio con le sue figlie. Potrebbe essere utile per lei cercare di utilizzare un nuovo modo di porsi nei loro confronti in quanto questo suo modo di fare potrebbe essere percepito eccessivamente controllante ed aggressivo. La sua attenzione verso il futuro lavorativo e universitario è legittima ed indispensabile, per questo sarebbe opportuno trovare un punto di equilibrio tra quello che lei vuole comunicare e quello che le sue figlie vorrebbero, come l'ascolto ed una vicinanza emotiva. Un percorso psicologico potrebbe esserle utile per chiarire queste sue dinamiche interne che si riflettono poi nel rapporto con le sue figlie. Un caro saluto
Dott.ssa Francesca Gottofredi
Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Bologna
Buongiorno,
dopo aver letto il suo racconto ho subito pensato ad un modello di famiglia iperprotettivo, tipico italiano, in cui si cerca di preservare e prendersi cura dei figli in toto, perdendo un po' la posizione di "genitore che dirige e decide". Ci sono delle strategie che si possono mettere in atto per riportare ordine. Se dovesse averne voglia potremmo farci una chiacchierata, magari potrebbe esserLe sufficiente anche un solo appuntamento.
Come genitore è importante imparare a calibrare la protezione e l’appagamento dei desideri infantili e adolescenziali con una buona dose di ‘negazioni’ che non per forza devono esser materiali/fisiche.

A presto!
Dott.ssa Francesca Gottofredi
Dott.ssa Camilla Ferrari
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Buongiorno, dalla sua descrizione emerge un forte senso di tensione, rabbia e preoccupazione, essere genitori non è un compito facile e si cerca sempre di farlo al meglio; ma magari quel meglio non corrisponde alle esigenze dei propri figli, in quanto hanno richieste differenti da quelle dei genitori. Sicuramente un maggior dialogo potrebbe favorire la relazione e il capirsi reciproco. In questa situazione penso che un sostegno psicologico possa dare una mano a lei, per aiutare a liberarsi un po' da questa rabbia e tensione che manifesta, ma anche per trovare e capire nuove strade percorribili con le sue figlie. Rimango a disposizione, anche online se volesse. Cordialmente Dott.ssa Camilla Ferrari
Dott.ssa Federica Lanzafame
Psicologo, Sessuologo, Psicologo clinico
Milano
Buongiorno, grazie per aver condiviso con noi il suo malessere.
Mi spiace molto per la situazione che sta affrontando.
Essere genitori non è così semplice, nonostante si abbiano le migliori intenzioni per offrire le migliori possibilità ai figli.
Come suggerito dai colleghi, un dialogo schietto, diretto e sincero con le sue figlie è sicuramente necessario e potrebbe essere un primo passo per modificare alcune dinamiche che si sono create.
Pensi anche alla possibilità di approfondire questi temi con un professionista, in uno spazio dedicato.
Rimango a disposizione, anche online.
Un caro saluto, dott.ssa Federica Lanzafame
Prenota subito una visita online: - 60 €
Per prenotare una visita tramite MioDottore, clicca sul pulsante Prenota una visita.
Dott.ssa Sara Bachiorri
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Mi dispiace sentire che stai attraversando un periodo così difficile con le tue figlie. Capisco che tu sia preoccupata per il loro comportamento e il loro atteggiamento nei confronti del loro percorso di studi.

È comprensibile che tu abbia lavorato sodo per offrire alle tue figlie le migliori opportunità educative e che tu voglia che loro ne approfittino al massimo. Tuttavia, è importante ricordare che ognuno ha il proprio percorso e le proprie scelte da fare. Non puoi controllare le decisioni delle tue figlie, ma puoi cercare di guidarle e supportarle.

Prima di tutto, cerca di mantenere la calma e di comunicare con le tue figlie in modo aperto e rispettoso. Esprimi le tue preoccupazioni e i tuoi sentimenti nei confronti delle loro scelte, ma evita di attaccarle personalmente. Cerca di ascoltare anche il loro punto di vista e di capire le ragioni dietro le loro decisioni.

Puoi cercare di incoraggiare un dialogo sincero e aperto, in cui tu possa condividere le tue preoccupazioni e le tue aspettative riguardo ai loro studi. Tuttavia, è importante anche rispettare le loro scelte e le loro esigenze personali. Potresti suggerire loro di riflettere sulle loro decisioni e di valutare attentamente ciò che desiderano studiare e come vogliono affrontare il loro percorso accademico.

Inoltre, potresti considerare l'idea di coinvolgere un consulente scolastico o un orientatore che possa aiutare le tue figlie a esplorare le loro opzioni e a prendere decisioni più consapevoli riguardo al loro futuro accademico.

È importante anche prendersi cura di te stessa durante questo periodo stressante. Cerca supporto da parte di amici, familiari o professionisti come uno psicologo o uno psicoterapeuta. Possono aiutarti a gestire le tue emozioni, a trovare strategie di comunicazione più efficaci e a trovare un equilibrio tra il tuo ruolo di genitore e le esigenze delle tue figlie.

Ricorda che sei una madre amorevole che ha sempre fatto del suo meglio per le tue figlie. Non puoi controllare le loro scelte, ma puoi offrire il tuo sostegno e la tua guida mentre affrontano le sfide della vita. Spero che tu possa trovare la forza e la pazienza per affrontare queste difficoltà e lavorare verso soluzioni positive per te e le tue figlie.
Prenota subito una visita online: Consulenza online - 35 €
Per prenotare una visita tramite MioDottore, clicca sul pulsante Prenota una visita.
Dott.ssa Maria Francesca Russo
Psicologo, Psicologo clinico
Napoli
come mai sua figlia non la ascolta? qualche cosa c'è che non funziona nella relazione e su questo tema credo sia importante aprire una riflessione. i figli a volte, con i loro comportamenti esprimono dei segnali di comunicazione che vanno chiariti e elaborati insieme. .un percorso psicologico può aiutarla a trovare la via per migliorare la comunicazione all'interno della famiglia, se vuole, sono a sua disposizione per aiutarla.
Dott.ssa Anastasia Giangrande
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Gentilissima, il rapporto con i figli, in questo caso le figlie, è sempre molto complesso. Si tende a proiettare molto di se su di loro, e spesso i figli sperimentano la lotta tra interiore tra il "far bene" secondo i genitori o andare totalmente nel verso opposto pur di trovare in qualche modo se stessæ. Trapela dalle sue parole quanto lei abbia avuto cura dello sviluppo delle sue figlie e gli sforzi che ha fatto per far coltivare loro quante più qualità possibile. Il fatto che si sia esposta qui fa pensare anche che sia pronta per un dialogo aperto con le sue figlie. Potrebbe non essere semplice da affrontare, per cui potrebbe pensare di affrontare questi temi all'interno di uno spazio privato quale è quello terapeutico. Resto a disposizione per iniziare un percorso online, dott.ssa Anastasia Giangrande
Dott. Diego Emmanuel Cordoba
Psicologo, Psicologo clinico
Bergamo
Cara madre, capisco la tua frustrazione e preoccupazione per le tue figlie. È davvero difficile quando ci si scontra con la mancanza di rispetto e la ribellione dei propri figli. Tuttavia, è importante ricordare che ogni persona è un individuo a sé stante e ha il diritto di fare le proprie scelte, anche se non sempre sono quelle che vorremmo per loro.
Il tuo ruolo di genitore è quello di supportare le tue figlie e cercare di aiutarle a prendere le decisioni migliori per il loro futuro, anche se non sempre sono d'accordo con te. Cerca di mantenere la calma e di ascoltarle senza giudicare, anche se può essere difficile.
Per quanto riguarda tua figlia che ha problemi con lo studio e il comportamento sbagliato, potresti cercare di parlarle in modo aperto e sincero, facendole capire le tue preoccupazioni e offrendole il tuo sostegno per cercare di risolvere la situazione insieme.
Per la tua altra figlia, che sembra avere dubbi sull'indirizzo di studio scelto, potresti essere comprensiva e cercare di capire cosa la sta bloccando. Forse ha bisogno di tempo per riflettere e prendere una decisione consapevole. In ogni caso, cerca di sostenerla e di aiutarla a trovare la strada giusta per lei.
Ricorda che le tue figlie hanno bisogno del tuo amore incondizionato e del tuo sostegno, anche quando sembrano non apprezzarlo. Cerca di mantenere il dialogo aperto e di essere presente per loro in ogni momento.
Ti auguro tanta forza e coraggio per affrontare queste sfide e spero che le cose possano migliorare con il tempo. Sii forte e non perdere mai la speranza! Rimango a tua disposizione per un eventuale colloquio di conoscenza.
Dott. Cordoba
Dott.ssa Alice Anzuini
Psicologo clinico, Psicologo
Roma
Buongiorno. Premessa: nessun genitore è infallibile né possiede la sfera di cristallo per predire le future scelte dei propri figli.
Le sue figlie sono diverse e vivono momenti differenti, non mettiamole a paragone.
Riguardo la primogenita, è veramente sicura che averle dato tutto la stia aiutando? Provi a togliere, invece che continuare ad alimentare. Magari la ragazza inizierà a comprendere il valore, la difficoltà, la complessità degli studi.
La secondogenita si approccia ad una nuova tappa, le va data fiducia e libertà di scelta. Tra l'altro in famiglia i membri si influenzano a vicenda. Interroghiamoci su quanto l'esperienza della prima figlia stia influenzando e inibendo quella della seconda che la vive di riflesso.
dtt.ssa Anzuini
Dott.ssa Simona Cappello
Psicologo, Psicologo clinico
Cornaredo
Buonasera,
Capisco quanto la situazione con le tue figlie ti stia mettendo alla prova. Hai fatto tantissimo per loro, mettendo a disposizione tutte le tue energie, sacrifici e risorse per offrire loro il meglio. La tua dedizione e il tuo impegno sono davvero ammirevoli. È normale che tu ti senta frustrata, soprattutto quando i risultati non sono quelli che ti aspettavi, e vedere una figlia che non riesce a completare il suo percorso deve essere davvero difficile.

Tuttavia, voglio che tu riconosca l’incredibile lavoro che hai fatto. Hai cercato di dare loro tutte le opportunità possibili per crescere, imparare e diventare autonome. Questo è un atto di amore profondo, che va oltre le difficoltà del presente. La tua capacità di donare loro tanto, nonostante le circostanze, è qualcosa che merita davvero di essere lodato.

Detto ciò, è comprensibile che tu ti senta sopraffatta e stanca. Essere madre, soprattutto in momenti come questo, può essere estremamente faticoso, e la frustrazione per la mancanza di reciprocità può portarti a sentirti sola. Ma a volte, può essere utile prendersi un momento per riflettere, non solo su come stanno andando le cose con loro, ma anche su te stessa. Potresti provare a pensare a come ti senti in questo momento della tua vita. Le tue figlie stanno crescendo e facendo le loro scelte, non sempre quelle che ti aspetteresti o che vorresti, ma questo non significa che il tuo amore e i tuoi sacrifici non abbiano avuto un impatto su di loro.

Forse è il momento di sederti con loro come una persona che sta cercando di capire come loro vedono la propria vita. Chiedere loro come si sentono riguardo al futuro, alle scelte che stanno facendo, potrebbe aprire uno spazio di dialogo che potrebbe essere utile. A volte, una conversazione sincera può rivelare tante cose e aiutarle a riflettere su ciò che stanno vivendo.

Per quanto riguarda la tua figlia minore, capisco la tua preoccupazione per la sua indecisione, ma forse è più utile darle lo spazio di esplorare senza pressione. Ogni persona ha il suo tempo per maturare, e a volte il percorso giusto si trova solo dopo aver preso una pausa per riflettere. Non c’è nulla di sbagliato nel non sentirsi pronti, e darle il tempo di capire ciò che vuole davvero potrebbe essere il modo migliore per aiutarla a fare una scelta consapevole.

Infine, voglio dirti di non essere troppo severa con te stessa. Sei una madre che ha dato tanto, e anche se le cose non vanno come avevi sperato, il valore di ciò che hai fatto per loro non diminuisce. A volte, lasciare che le figlie trovino il loro cammino, senza forzarle o giudicarle, può essere un segno di grande forza. Il tuo ruolo, anche se non sempre riconosciuto, rimane incredibilmente prezioso. Ricordati di prenderti cura di te stessa, di riflettere sui tuoi bisogni e di riconoscere tutto l’amore che hai dato.

Spero che tu possa trovare serenità e un po’ di pace con questa situazione. Le tue figlie sono fortunate ad avere una madre così dedita e premurosa, e sicuramente il tuo amore continuerà a fare la differenza nelle loro vite, anche se in modi che non sempre riesci a vedere ora.
Buona serata,
Dott.ssa Simona Cappello
Dott.ssa Sara Dassiè
Psicologo, Psicologo clinico
Codognè
Gentile utente, capisco che si trovi in una situazione molto difficile e frustrante, e riconosco quanto possa essere doloroso vedere le sue figlie comportarsi in modo che percepisce come irresponsabile o addirittura dannoso per loro stesse. La sua voglia di vedere le sue figlie crescere e maturare è naturale e comprensibile, soprattutto dopo aver investito tanto nel loro futuro, sia a livello materiale che emotivo.

Nel caso della sua prima figlia, il fatto che sembri non apprezzare i suoi sforzi e le sue parole può essere un riflesso di una fase di ribellione, un periodo in cui sta cercando la sua indipendenza e, probabilmente, anche la sua identità. È comune che le persone di questa fascia di età (in particolare intorno ai 20 anni) attraversino momenti di conflitto interno e di distacco dai genitori. Tuttavia, la difficoltà nella comunicazione con lei è comprensibile e si può avvertire come un forte ostacolo. Quando la figura del genitore viene percepita come troppo invadente o critica, può scattare un meccanismo difensivo che porta a rifiutare qualsiasi tipo di dialogo. La sua reazione, che la considera "psicopatica" e si difende con il ruolo di "vittima", potrebbe essere un segno che ha bisogno di trovare un proprio spazio per evolversi, ma allo stesso tempo non riesce a gestire il conflitto con la sua famiglia.

Il fatto che abbia cercato di darle più opportunità possibili (studio, attività extra scolastiche, ecc.) è un grande atto d'amore da parte sua, ma non possiamo forzare nessuno a maturare secondo i nostri desideri. Se ha provato a parlare con lei in diversi modi, uno degli approcci che potrebbe provare è quello di stabilire dei limiti chiari, ma al tempo stesso rispettare il suo bisogno di autonomia. Dovrebbe forse iniziare a riflettere su come stabilire una distanza emotiva che le consenta di crescere senza continuare a sentirsi coinvolta direttamente in ogni sua scelta, pur non rinunciando ad esprimere il suo affetto e la sua disponibilità a supportarla, anche se non in modo invasivo.

Per quanto riguarda la seconda figlia, la sua indecisione potrebbe essere legata a una paura del cambiamento o, più probabilmente, a una sensazione di insicurezza, un fenomeno abbastanza comune tra i giovani che si trovano di fronte a decisioni importanti e sfide personali. È possibile che non si senta pronta o che stia cercando di "procrastinare" per evitare il confronto con l’incertezza del futuro. Questo comportamento potrebbe anche derivare dalla sua paura di non essere all'altezza delle aspettative, sia familiari che sociali, che possono essere molto forti, soprattutto quando si è cresciuti in un ambiente che ha investito tanto in loro.

La sua sofferenza e frustrazione sono comprensibili, ma è importante anche riconoscere che i figli, purtroppo, non seguono sempre il percorso che speriamo per loro. A volte, l’approccio migliore è quello di dare loro lo spazio necessario per esprimere i loro timori e le loro paure, senza forzarli, ma permettendo loro di sentirsi liberi di fare delle scelte senza essere giudicati.

Un passo importante potrebbe essere quello di cercare un supporto esterno (ad esempio una consulenza familiare o psicologica) che aiuti a mediare le difficoltà comunicative e a ridurre la frustrazione che lei sta vivendo. A volte, l'aiuto di un professionista può essere fondamentale per ricostruire un dialogo più sereno con i figli, ma anche per aiutarla a gestire meglio il suo stato emotivo.

Rimango a disposizione per ulteriori chiarimenti.
Un caro saluto,
Dott.ssa Sara Dassiè
Dott.ssa Francesca Lupo
Psicologo, Psicologo clinico
Genova
Buongiorno, ho letto il suo messaggio poco fa e vorrei risponderle.
Mi dispiace che si senta in questo modo, indubbiamente non dev'essere facile.
Io le parlo non solo da psicologa, ma anche da figlia. In effetti, a detta sua, ha sempre dato la possibilità alle sue figlie di portare avanti le loro passioni, fornendo loro anche i mezzi adeguati. Aspetto questo, molto apprezzabile e non scontato. Questo direi che un figlio dovrebbe prima o poi riuscire a riconoscerlo, e rispettarlo.
Nel suo racconto, ha riportato che la figlia le abbia manifestato la necessità di vedere rispetto da parte sua. Non so a che cosa si riferisse in particolare. Forse c'è qualcosa a livello comunicativo che non funziona particolarmente, che non è funzionale. Lei stessa, ad esempio, ha scritto di aver alzato anche le mani in alcuni momenti. Nell'educazione dei figli non si è da soli, nel senso che oltre al genitore, alla coppia genitoriale c'è anche l'altra parte, ossia il figlio stesso. Non è un processo che avviene solo univocamente per così dire.
Quello che conta è porsi come alleati e non come nemici. Questo, come nel vostro caso, non è così semplice da ottenere perché vi sono elementi poco comprensibili proprio dall'interno, elementi poco chiariti tra le parti in causa.
Sicuramente, quello che potrebbe servire intanto, potrebbe essere un confronto diretto in cui si potrebbe chiedere che cosa s'intenda con alcune frasi, che cosa s'intenda fare effettivamente e alludendo al fatto che come famiglia, dovete essere alleati, e trovare una direzione che sia quanto più giusta possibile e funzionale. Potrebbe essere anche uno spazio aperto alle scuse e al fare marcia indietro su alcuni comportamenti.
Se anche questi procedimenti risultassero particolarmente ostici o non dessero alcun risultato, si potrebbe pensare di rivolgersi a qualcuno che vi possa fornire strategie adeguate e modalità funzionali, di modo da individuare maggiore equilibrio e benessere.
Vedrà che, con il giusto approccio e anche se magari non nell'immediato, le cose riuscirete a metterle più in ordine.
Resto a disposizione, spero di esserle un po' servita, buona giornata.
Dott.ssa Giada Casumaro
Psicologo, Terapeuta, Professional counselor
Rovereto sulla Secchia
Salve, provo a risponderle considerando comunque la complessità e le poche informazioni a mia disposizione.
Ha fatto sicuramente un lavoro splendido di mamma ma i figli ad un certo punto hanno bisogno di fare e sbagliare con la loro testa e le loro gambe. Sono abbastanza grandi per iniziare a prendersi delle responsabilità. Le soluzioni possono essere diverse ma sarebbe opportuno parlarne e non dirgliele solamente senza un ragionamento e una discussione. Serve tempo per integrare determinate scelte o prese di posizione.
Se ha voglia sono qua per lei per ritagliarci degli incontri in cui approfondire meglio.
Dott.ssa Casumaro Giada

Stai ancora cercando una risposta? Poni un'altra domanda

  • La tua domanda sarà pubblicata in modo anonimo.
  • Poni una domanda chiara, di argomento sanitario e sii conciso/a.
  • La domanda sarà rivolta a tutti gli specialisti presenti su questo sito, non a un dottore in particolare.
  • Questo servizio non sostituisce le cure mediche professionali fornite durante una visita specialistica. Se hai un problema o un'urgenza, recati dal tuo medico curante o in un Pronto Soccorso.
  • Non sono ammesse domande relative a casi dettagliati, richieste di una seconda opinione o suggerimenti in merito all'assunzione di farmaci e al loro dosaggio
  • Per ragioni mediche, non verranno pubblicate informazioni su quantità o dosi consigliate di medicinali.

Il testo è troppo corto. Deve contenere almeno __LIMIT__ caratteri.


Scegli il tipo di specialista a cui rivolgerti
Lo utilizzeremo per avvertirti della risposta. Non sarà pubblicato online.
Tutti i contenuti pubblicati su MioDottore.it, specialmente domande e risposte, sono di carattere informativo e in nessun caso devono essere considerati un sostituto di una visita specialistica.