Salve, ho 34 anni e da circa 13 prendo il sereupin, perché soffrivo di attacchi di panico e ansi

3 risposte
Salve, ho 34 anni e da circa 13 prendo il sereupin , perché soffrivo di attacchi di panico e ansia, ora pensando di stare decisamente meglio rispetto a prima e nella previsione di avere in futuro una gravidanza sotto consiglio dello psichiatra sto diminuendo. Sono arrivata a un gg metà pastiglia un gg 1/4. Il problema è che ora mi sento morire. Mi sveglio con L ansia e vado a letto con L ansia. Non riesco a fare le cose e a spegnere il cervello. Non voglio ricominciare il sereupin ma ho paura di doverlo fare per forza. Cosa mi consigliate?
In gravidanza si possono assumere con tranquillità farmaci antidepressivi. Non sospenda perché crede che ci sia incompatibilità, anzi la sospensione di un trattamento psicofarmacologico in gravidanza può aumentare l’incidenza di disturbi psichiatrici nel post-pattume e tutto quello che ne consegue (basso peso alla nascita, difficoltà nell’allargamento, DPP).
Si documenti al riguardo e chieda al suo specialista o faccia riferimento agli enti preposti per la farmacovigilanza in gravidanza. I farmaci in gravidanza sono trattamenti ormai sicuri.
Spero di esserle stato d’aiuto.

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Ne riparli al più presto col suo psichiatra per valutare se può essere indicato nel suo caso assumere un antidepressivo in gravidanza. Sarebbe importante associare poi percorso psicoterapeutico. Le auguro di star meglio al più presto
Dott. Raffaele Falato
Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico di medicina generale
Firenze
Salve,
quello che sta vivendo è molto comune durante la sospensione della paroxetina, soprattutto dopo tanti anni di assunzione. I sintomi che descrive sembrano una sindrome da sospensione, non per forza una ricaduta vera e propria. In questi casi si può valutare una riduzione ancora più lenta, magari stabilizzando un dosaggio basso per un periodo prima di scendere ulteriormente. Oppure, se i sintomi sono troppo intensi, può essere utile riprendere temporaneamente una dose minima e poi scalarla con più gradualità. Il fatto che voglia sospendere in vista di una gravidanza è comprensibile, ma anche in quel caso esistono strategie e alternative sicure, da valutare con lo psichiatra. Non è detto che debba tornare alla terapia completa: serve solo un piano più delicato.

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