Salve, ho 19 anni. Sono sempre stata descritta come una persona molto disciplinata e produttiva. I g

18 risposte
Salve, ho 19 anni. Sono sempre stata descritta come una persona molto disciplinata e produttiva. I genitori di tutti i miei amici mi hanno sempre invidiata per la capacità che avevo di fare atletica a livello agonistico per 18 ore alla settimana e contemporaneamente mantenere la media del 9,5 al liceo classico e studiare per i test di ingresso di ingegneria. Dopo due anni passati così tra settimane in cui il massimo delle ore dormite erano 15 (meno delle ore che mi allenavo) e costante ansia di non entrare a ingegneria, alla fine ce l’ho fatta e mi sono trasferita in un’altra città. Pensavo fosse questo cambiamento la causa e che dopo pochi mesi mi sarei abituata, ma ancora adesso non riesco neanche a svegliarmi quando sento la sveglia. Fino a settembre mi alzavo alle 4 di notte per studiare e andavo a dormire a mezzanotte… com’è possibile che io abbia perso del tutto questa capacità? Tra l’altro, pur avendo sempre procrastinato tantissimo, adesso mi ritrovo paralizzata senza riuscire neanche a pensare di studiare. Cosa dovrei fare?
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

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Gentilissima buongiorno, da quanto ci racconta lei è abituata a pretendere da sé l'eccellenza. I suoi primi 18 anni di vita, a casa con i genitori, è riuscita a mantenere altissimi standard, oggi che si è trasferita in un altra città non ci riesce più. E' cambiato il contesto, sono cambiate le motivazioni? Qualcosa è cambiato, insomma, si tratta di capire cosa. Ci chiede di capire cosa fare. Si prenda del tempo per conoscersi, per capire chi è lei e dove vuole arrivare veramente. Dopo una vita in cui ha dato il massimo in ogni campo forse è arrivato il momento di fare una pausa e pensare a sé. Resto a disposizione se volesse iniziare questo viaggio. Un caro saluto, dott.ssa Manuela Leonessa
Salve, dalle sue parole è come se fosse andata in distress, cioè è come se le alte prestazioni manentute per tanto tempo e che inevitabilmente stressano, l'hanno portata ad esaurire le sue energie. Mi domando quale sia stata la motivazione a mantere questi alti standard (sua per aderire ad un'immagine o per sentirsi efficace o per non deludere, oppure del contesto esterno?). In ogni caso il suo ritmo di sonno ora è sano, rispetto a quello che ha mantenuto fin ora, quindi questo lo vedrei come positivo. Magari allontanandosi da un contesto che la voleva così performante, riesce ad avere lo spazio per essere se stessa. L'inizio della carriera universitaria è un momento molto difficile. Si prenda il suo tempo per trovare il suo ritmo. Rimango a disposzione per qualsiasi approfondimento
Salve, complimenti per gli obiettivi raggiunti finora in campo sportivo ed universitario. Posso immaginare che tali risultati siano stati ottenuti con tanto impegno e qualche sacrificio che ora si fanno probabilmente sentire sul Suo corpo e sulla Sua mente. E’ probabile che la “paralisi” di cui Lei parla sia dovuta a qualche difficoltà ad adattarsi al cambiamento di vita oppure la sua origine è da individuarsi in altro. Il mio consiglio è di valutare queste ipotesi attraverso un colloquio psicologico. Mi auguro che ritrovi presto serenità e benessere. Un cordiale saluto.
È comprensibile che tu stia vivendo un periodo difficile. Il cambiamento di ambiente e lo stress accumulato potrebbero aver influito sul tuo benessere. Potresti considerare di parlare con uno psicologo o uno specialista per esplorare questi sentimenti di ansia e mancanza di motivazione. Inoltre, cercare un equilibrio tra studio e tempo libero potrebbe aiutarti a recuperare la tua motivazione e la tua disciplina. Se hai bisogno di un primo colloquio gratuito puoi contattarmi .Dott.ssa Elisabetta Pati
Salve, comprendo che stia attraversando un periodo difficile e le sono grato per aver condiviso queste sfide. La sua esperienza sembra essere caratterizzata da un notevole impegno e sacrificio nel passato, specialmente durante il periodo di preparazione per l'ingresso all'università. È importante comunque che lei riconosca che il corpo e la mente hanno i propri limiti, e sembra che lei abbia raggiunto un punto di stanchezza e sovraccarico.

Il cambiamento nella routine e nell'ambiente, come il trasferimento in una nuova città, potrebbe sicuramente aver influenzato il suo benessere psicologico. La difficoltà nello svegliarsi e la paralisi di fronte allo studio possono essere segnali di stress accumulato ed esaurimento molto importanti e le sconsiglio di sottovalutarli.

Le consiglio di cominciare ad adottare un approccio gentile compassionevole nei confronti di sè stessa, accettando il fatto che le sue esigenze, ma soprattutto i suoi limiti potrebbero essere cambiati. Potrebbe essere utile inoltre stabilire obiettivi realistici, dare priorità alle attività quotidiane e garantire un adeguato riposo. Il riposo è fondamentale per il recupero fisico e mentale.

La procrastinazione, inoltre, potrebbe essere collegata a un senso di ansia o paura del fallimento. Ad ogni modo, esplorare queste emozioni potrebbe aiutarla a comprendere meglio ciò che potrebbe ostacolare il suo studio.
Per qualsiasi dubbio, curiosità o informazione, resto a sua disposizione. Un caro saluto, dott. Daniele D'Amico.
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Gentile ragazza, mi sembra di capire che lei abbia dato il massimo delle sue energie in questi anni tra studio e allenamento e ora che ha cambiato città e raggiunto il suo obiettivo non riesce ad avere più la stessa prestazione.
Saprà meglio di me che anche il fisico di un'atleta ha bisogno di riposo e forse è quello che si sta prendendo lei ora. Sarebbe anche opportuno indagare cosa prima la spingeva a sottoporre il suo fisico a questi ritmi così elevati e cosa invece è cambiato ora
Resto a sua disposizione
Dott.ssa Veronica Guidi
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Salve,
Mi fa molta tenerezza la sua descrizione. La ragazza che descrive si è impegnata al massimo per raggiungere i suoi obiettivi. Seppur sono traguardi ammirevoli non deve essere stato facile mantenere contemporaneamente tanti impegni con un profitto così alto. Ora che ha raggiunto i suoi obiettivi potrebbe essere il momento perfetto per prendersi una pausa dalla frenesia che la vita le ha riservato e godersi dei ritmi di vita più sostenibili a lungo tempo. Prendersi cura di se in questo tempo può contemplare anche hobby e interessi leggeri e uscite con amici.
Sarebbe opportuno esplorare quali possono essere i motivi che le fanno temere di approcciarsi nuovamente allo studio? Potrebbe essere collegato alle alte aspettative che ha/hanno su di lei? o piuttosto al fatto che il "ricominciare" per lei contempla stanchezza e sacrifici estremi più che equilibrio? In ogni caso resto a disposizione qualora volesse iniziare ad esplorare queste aree.
Saluti

Dott.ssa Chiara Anselmi
Buon giorno, mi dispiace e posso immaginare le emozioni negative che prova in questo momento, credo che una parte di lei non sia più in sintonia con le esigenze di mantenere gli elevati standard di prestazione che ha tenuto durante l'adolescenza ed ecco che il cervello la blocca. Sarebbe interessante dare spazio a questa nuova parte di lei...( ha bisogno di divertimento? Nuove conoscenze? Nuove scoperte?). Così integrando nella sua personalità questo nuovo aspetto potrebbe trovare un nuovo equilibrio. Rimango a disposizione per ulteriori chiarimenti anche on line. Un abbraccio.
Cara Utente, la ringrazio per aver condiviso la sua storia, che credo possa essere di aiuto anche ad altri suoi coetanei che vivono la stessa situazione. Sembra proprio che la sua mente, dopo un lungo periodo di ricerca della perfezione e dunque di stress, abbia bisogno di un periodo di riposo, di rigenerarsi. Leggendo la sua storia, sembra che abbia dedicato un tempo molto minore alle attività ludiche e ricreative. Questo potrebbe aver generato uno sbilanciamento delle sue energie, che ad oggi si manifesta in questo modo. Le mando un caro augurio e resto a disposizione.
Dr.ssa Ilaria Golino
Aspettative e risultati così elevati richiedono un enorme investimento e dispendio di energie. Cosa accade ora nel momento in cui si è "allontanata dalla sua famiglia"? La sua produttività a cosa rispondeva? Il suo fermarsi ora cosa le vuole dire?
A sua disposizione se volesse intraprendere un percorso ed esplorare e capire cosa le sta accadendo
Dott.ssa Monica D'Ettorre
Gentilissima, lei sente di aver perso le sue capacità? In seguito al trasferimento e l'inizio dell'università, ci sono stati altri cambiamenti nella sua vita, riguardo le amicizie, le relazioni, etc?
Si sente più libera di organizzare il suo tempo ora?
È fisiologico che in seguito a un grande cambiamento il corpo e la mente ci mettano un po' per adattarsi a un nuovo ambiente. Ed è anche fisiologico che il suo corpo chieda riposo. Se ci riflette, c'è stato un momento, dopo aver superato il test e aver messo fine allo stress attivante, in cui ha pensato "ora mi riposo"?
Mi ha colpita molto quando ha scritto "mi trovo paralizzata". Cosa le rimanda questo?
Potrebbe approfondire le dinamiche che stanno avvenendo in lei in una terapia; io sono disponibile online. Dott.ssa Anastasia Giangrande
Gentile utente, nel leggere il suo messaggio ho sentito molta tenerezza nei suoi confronti. Il suo corpo le sta dicendo che è stanca e che occorre fermarsi, forse anche per chiedersi cosa vuole lei per sè. Mi sembra importante che lei possa prendere questo periodo e questo messaggio che arriva innanzitutto dal suo corpo come un segnale importante dal quale iniziare anche un percorso di terapia.
Un caro saluto
Sara Genny Chinnici
Salve, iniziamo con una domanda molto semplice: sente che per lei quei ritmi erano sostenibili per un lungo periodo di tempo?

Mi sembra un ottimo punto di partenza per se stessa sapere che, in alcune circostanze, è in grado di svegliarsi alle 4 di notte per studiare o dormire meno ore di quante ne impiega per allenarsi, però è altrettanto importante che lei possa seguire questi ritmi di vita solo per alcuni periodi circoscritti di tempo.

Se, insomma, ha fatto diversi tour de force negli ultimi tempi, è utile che lei possa sentirli come sforzi che lei compie per periodi limitati nel tempo, piuttosto che come gold standard a cui attenersi.

Forse, se in questo momento non sente la sveglia e si sente paralizzata, il suo corpo le sta comunicando qualcosa e vale la pena ascoltarlo/ascoltarsi. Ad esempio: quali sono, in questo momento, i ritmi di cui ha bisogno? Sente di potersi “permettere” un qualche periodo di riposo? Se sì o no, perché?
Cordialmente,
dott.ssa Onorato
Buongiorno, dalle sue parole sembra emergere oggi una difficoltà a mantenere gli alti standard prestazionali che ha vissuto nei suoi primi anni di vita in casa con la sua famiglia. Comprendo pertanto quanto lei sia turbata dal non riuscire più a svegliarsi presto o non riuscire più molto a studiare oggi in questa nuova situazione. A mio avviso dovrebbe ascoltare ciò che le sta accadendo a livello emotivo e corporeo. E' come se ci fosse un passato con alte prestazione e un presente dove il corpo le stia dicendo che può scegliere una strada diversa. Si dia il tempo di trovare un nuovo equilibrio fra la tanta attività di prima e la poca attività di oggi. E' evidentemente un passaggio importante di vita. Se desidera possiamo approfondire insieme tali tematiche. Cordiali saluti. Dott.ssa Alessandra Domigno
Salve. E' importante che di fronte ad un cambiamento come quello che ha vissuto abbia scelto di iniziare ad interrogarsi sul perchè. Da quanto scrive si potrebbe pensare che ci sia qualche cose che il suo corpo e la sua mente stanno cercando di dirle. So che può suonare strano, ma non lo è affatto, può capitare che ci si concentri così tanto sulla performance, sulle attese e le aspettative proprie e altrui che si arrivi ad un "blocco non previsto", ma che le comunica qualcosa. Inoltre sarebbe interessante capire cos'è successo dopo il trasferimento e con l'inizio della facoltà che è stato fino ad ora un traguardo da raggiungere e che ora si trova a invece a vivere. Un percorso psicologico potrebbe aiutarla ad aprire una riflessione più ampia per capire qual'è la sua questione e perchè oggi non riesce più a corrispondere alle sue attese. Resto a disposizione. Un saluto, Dott. Conti
Gentile utente, da quello che descrive ha sempre avuto standard molto elevati da raggiungere, che le sono costati non pochi sacrifici. Di fronte ad un cambiamento così importante come quello che descrive, è comprensibile sentirsi bloccati; in questo contesto la procrastinazione si configura come una strategia per rimandare lo studio che, sulla stregua del suo vissuto, è probabilmente visto come unicamente come performance il cui risultato deve essere sempre parametrato su standard molto elevati. Potrebbe essere utile affrontare queste tematiche all'interno di un percorso di supporto psicologico in cui tener conto di una serie di aspetti che sono difficilmente gestibili attraverso una risposta in questa sede. Spero di esserle stata di supporto, resto a disposizione. Buona giornata
Buonasera.
Non siamo delle macchine. Il suo corpo le sta mandando dei segnali importanti: "ho bisogno di rallentare, di riposo, di recuperare energie". Spesso, proprio se presi da routine dure e frenetiche, ci si dimentica di ascoltare il proprio corpo e si sottovaluta l'importanza del riposo.
Quando la fatica mentale e fisica diventa tanta, tutto ciò ci impone un rallentamento che nel suo caso forse vuol dire anche un cambio di routine. Immagino non sia semplice, soprattutto quando si è abituati ad essere sempre performanti e produttivi. La vita però è anche imparare ad essere gentili con se stessi e a parlarsi in modo compassionevole quando si rallenta. Accogliere anche quella parte di sè che in questo momento ha bisogno di riposo, di ascolto e di coccole. Un riposo che forse prima d'ora le era stato poco concesso.
Il nostro sistema umano ha un potere incredibile, quello di mantenere il più possibile le energie per la sopravvivenza (anche tramite il sonno profondo).
Si prenda cura della sua salute mentale, anche se ciò potrebbe significare trovare nuovi equilibri, riallenare alcune capacità e/o svilupparne di nuove anche più funzionali ed adattive.
Rimango a sua disposizione, anche online.
Un caro saluto. Dott.ssa Martina Orzi

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