Salve dottori, sono un ragazzo di 20 anni, è da circa un mese e mezzo che alla mattina a intermitten

15 risposte
Salve dottori, sono un ragazzo di 20 anni, è da circa un mese e mezzo che alla mattina a intermittenza accuso sintomi di ansia con brividi di freddo e tremori soprattutto al petto e alle spalle, con annessa nausea a pranzo. Non riesco a capire cosa mi stia dicendo il mio corpo.
È da circa un anno e mezzo che ho dei problemi familiari e non, ragionando e guardando dentro di me sento che in questo periodo mi sono visto e sentito sempre più fragile a livello emotivo, ma non ho mai detto niente a nessuno e sono andato avanti con la mia vita. Potrebbe essere che abbia “somatizzato”, tutto ciò che mi è successo invece di prenderne coscienza e superarlo? questa è l’unica spiegazione che al momento riesco a darmi, dato che sono sempre stato una persona ansiosa ma solamente quando avevo impegni importanti (esami, lavoro). La mia mente è molto condizionata dai pensieri intrusivi che sono aumentati (paura di morire da un momento all’altro/avere una malattia mentale o fisica) e questi mi spaventano molto, forse perchè la paura mi porta a cercare sicurezze, che non fanno altro che aumentare e crearmi altre paure.
Tutto questo mio stato d’animo mi fa sentire in colpa con i miei genitori perché ho paura di deluderli e odio quando mi vedono così perché so che si preoccupano, ed è anche per questo che me la prendo con me stesso.
Scusate per la lunghezza della domanda,
Grazie della vostra disponibilità e buon lavoro
Gentile utente, il suo momento di fatica potrebbe essere la spiegazione dei suoi sintomi ansiosi. Non è possibile però darle una risposta certa. Occorrerebbero migliori informazioni. Potrebbe considerare la possibilità di intraprendere un percorso per poter dare un senso ed un significato a ciò che le accade. Cordialmente Dott.ssa Alessia D'Angelo

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Ciao e grazie di aver condiviso il tuo vissuto con noi!
la tua analisi mi sembra abbastanza approfondita e denota la tua voglia di uscir fuori da una situazione che ti porti dentro da tanto tempo, e forse ora è venuto il momento di affrontarla.
penso che in un terapeuta tu possa trovare un valido alleato per analizzare e risolvere queste tue sintomatologie.
ti faccio il più grande degli imbocca al lupo e ti ricordo che per qualsiasi approfondimento sono a disposizione anche online .
Dott.ssa Laura Bova
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Caro Utente, spiace molto per la fatica che stai vivendo... Considera che, in realtà, il tuo corpo sta prendendo coscienza e sta mandando un segnale importante da accogliere... Dici di essere sempre stato un po' ansioso, probabilmente gli eventi che hai vissuto nell' ultimo anno, hanno reso il tutto più difficile da "reggere". Potrebbe aiutarti un percorso in cui lavorare sull'ansia ma non solo come sintomo. Lavorare su di te, sul tuo modo di pensare e di essere (anche in relazione)... Sicuramente l'incertezza della realtà là fuori, fa paura ma è possibile lavorare su di sé per essere più flessibili, fiduciosi e sereni. Quello che provi dice tanto di come sei tu come persona per cui ti consiglio di regalarti uno spazio tutto tuo dove ritrovare la fiducia in te. Resto a disposizione anche solo per consigli, un caro augurio, Laura Mandelli
Salve grazie per la condivisione della sua esperienza. Quello che emerge e la necessità di approfondire all'interno di un percorso di psicoterapia. Un caro saluto
Dott.ssa Lina Robertiello
Gentile utente, le problematiche che sta affrontando potrebbero spiegare la sintomatologia che qui riferisce. Consideri la possibilità di contattare uno specialista con cui approfondire il racconto che qui ci consegna. Un caro saluto, dott.ssa Giada D'Amico
Una domanda sincera è l'inizio di un percorso di scoperta. Non si arrenda, e cerchi di rispondere al suo dubbio. Se ha voglia, sono pronta ad aiutarla per iniziare assieme un percorso di crescita partendo da queste sue inquietudini.
Buonasera,
dal momento che il sintomo è accompagnato spesso da un significato per ogni persona singolare, mi permetto di consigliarle di intraprendere un percorso con un professionista che l'accompagni in questo lavoro di decodifica.
Un saluto, dott.ssa Rossella Maria Sferrazzo
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Salve. Giustamente si chiede se sta somatizzando e cosa le stia dicendo il suo corpo. Nella mia lunga esperienza di psicoterapeuta corporea bioenergetica, i sintomi fisici aiutano a mettere dei limiti che non si riescono a mettere diversamente. Le paure, le angosce, le ansie, le fragilità in genere si attivano per aiutare ad esprimere la parte più profonda di sé, che in qualche modo si sta tradendo a favore delle aspettative del mondo. La paura di deludere gli altri disattiva il processo di individuazione e fa disperdere le energie che non riescono a convogliarsi in una direzione di affermazione ma vengono disperse in un bisogno di far felici gli altri e nel senso di colpa di non riuscirci. E, il suo corpo parla per lei, dicendole: "E io? Esisto?". Sono disponibile per approfondimenti. Distinti saluti
Ciao, dalle tue descrizioni sembra che tu stia vivendo sintomi di ansia che si manifestano con brividi di freddo, tremori, nausea e pensieri intrusivi. È possibile che i tuoi problemi familiari e personali abbiano avuto un impatto sul tuo stato emotivo. La somatizzazione, che consiste nell'esprimere stress emotivo o psicologico attraverso sintomi fisici, potrebbe essere un'ipotesi da considerare.
È importante che tu parli con un medico o uno psicologo per condividere i tuoi sintomi, preoccupazioni e pensieri. Questi professionisti saranno in grado di valutare la tua situazione in modo più approfondito e consigliarti sulle migliori strategie per affrontare la tua ansia. Potrebbero essere suggeriti trattamenti come la terapia cognitivo-comportamentale (CBT) o altre forme di supporto professionale.

Ricorda che non sei solo e che cercare aiuto è un passo importante verso il tuo benessere. Non devi sentirsi in colpa per provare questi sintomi o preoccupazioni. Parlarne con i tuoi genitori potrebbe essere un buon inizio per condividere il tuo stato d'animo e ottenere il loro sostegno.

Ti incoraggio vivamente a cercare una consulenza medica per ottenere l'aiuto adeguato. Spero che tu possa trovare il supporto di cui hai bisogno e che presto ti senta meglio.
Dr. Roberto Prattichizzo
Gentile utente, ha ragione...il nostro corpo ci parla, racconta aspetti del nostro mondo interiore (pensieri ed emozioni) che spesso cerchiamo di controllare perché altrimenti per noi sarebbero troppo dolorosi e/o faticosi da gestire. Cercare di risolvere da soli i nostri problemi a volte non ci dà la possibilità di ascoltarli e conoscerli per davvero perché abbiamo la tendenza a racchiuderli e limitarli razionalmente senza lasciare loro la possibilità di essere espressi e compresi, guardati da punti di vista diversi. I pensieri intrusivi e i sintomi fisici che lamenta meritano di essere ascoltati e approfonditi soprattutto se per lei sono diventati faticosi da tollerare e gestire, ma anche perché sono la causa di vissuti di colpa e delusione verso sé stesso. Mi dispiace molto del fatto di senta in colpa, ma la capisco...quando non stiamo bene ci preoccupiamo tanto per come gli altri possano vivere il nostro malessere. Ma vale la pena ascoltare prima di tutto la nostra sofferenza. Si prenda cura di sé stesso...se lo ritiene giusto e si sente pronto potrebbe iniziare un percorso di psicoterapia.

Un caro saluto
Dott.ssa Federica Del Giudice
Buonasera, grazie per aver condiviso la Sua esperienza in questo spazio. Nel Suo racconto c’ e’ uno sprazzo di soluzione al problema quando afferma di non aver dato spazio ai Suoi malesseri che poi hanno trovato uno spazio di tipo somatico, attraverso il corpo. Ora pero’ e’ il momento di prendersi cura di se’ mettendosi al primo posto, senza troppo preoccuparsi di come gli altri prenderanno i nostri problemi emotivi. Le suggerisco di intraprendere un percorso psicoterapeutico di approccio Breve Strategico, particolarmente efficace nei disturbi d’ansia e nei pensieri intrusivi. Si tratta di un medodo specifico e innovativo che si focalizza subito sull’estinzione dei sintomi e la soluzione del problema in tempi brevi. Sono disponibile anche online per ulteriori chiarimenti. Un caro saluto. Dott.ssa Angela Fortini
Gentile utente, da come scrive, sta iniziando a sentire un conflitto interiore, la cui entità può essere solo approfondita all'interno di colloqui clinici; una frattura interna, come la descriverebbe Carl Rogers, inizio di una interrogazione personale e prima condizione per intraprendere un percorso di conoscenza personale. Da qui, le suggerisco di affidarsi a un professionista per cominciare una psicoterapia personale: il setting terapeutico è il luogo ad hoc per approfondire la sua sofferenza e offrile un senso.
Cordiali saluti
Francesca Carubbi
Gentile Utente, da ciò che scrive è possibile che i problemi dell’ultimo anno ed i vissuti da essi scaturiti possano avere un ruolo significativo nello stato ansioso attuale. Le sue parole mi hanno fatto riflettere sul tema della fragilità, come se la fragilità sia una parte di se che non può accettare e tende a negare. Tale stato di fragilità, percepito ma allontanato, potrebbe riemergere ora come fragilità “fisica” che porta con se il tema della paura della malattia. Il circolo ansioso non fa che amplificare tali paure; l’iper-focalizzazione sul corpo potrebbe portarla a leggere ogni segnale di alterazione fisica come un campanello di allarme. Ciò aumenta ancor di più l’attenzione al corpo innescando un circolo vizioso che amplifica ogni volta lo stato ansioso e le paure. Credo che potrebbe aiutarla un percorso terapeutico in cui trovare uno spazio di condivisione dei vissuti di fragilità, delle aspettative famigliari e del senso di colpa, temi che sembrerebbero per Lei significativi. Cordialmente, Dott.ssa Laura Della Ratta
Buongiorno caro Utente, certamente il suo corpo le sta parlando e la sta aiutando a focalizzare maggiormente l'attenzione su di sè. Mi sembra di aver compreso che i problemi familiari che sta vivendo abbiano dato il via o accentuato questo suo stato di ansia. Leggo inoltre che di questi problemi non si è sentito di parlarne con la sua famiglia per non volerli preoccupare ed anzi sente sensi di colpa nei loro confronti. Penso che dovrebbe iniziare a pensare a lei e chiedere un sostegno psicologico per iniziare a comprendere cosa sta accadendo in lei. Se desidera io sono disponibile per incontri in presenza o online. Cordialità Dott.ssa Alessandra Domigno

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