Salve Dottore, illustro il mio caso, 4 anni fa ho fatto quadrectomia al seno per morbo di paget e in
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Salve Dottore, illustro il mio caso, 4 anni fa ho fatto quadrectomia al seno per morbo di paget e in seguito l istologico diceva carcinoma in situ..mi sono sottoposta a 25 sedute di radio, il tumore non era ormonale.Dopo 4 anni durante i controlli c'è una recidiva in cui con mammografia e anche eco si evidenziamo microcalcificazioni con multi aree raggruppati di mm..faccio biopsia risultato carcinoma infiltrante her +++ g3 non ormonale, inizio la chemioterapia preventiva con 4 rosse EC e sono alla 5 bianca di 12 di trastuzumab e paclitaxel insieme settimanalmente..Ho fatto ecografia di controllo alla 4 bianca , non ho ecografia di riferimento perché ne ho fatte parecchie ma non me le ritrovo in risonanza prima della chemioterapia risultavano multiple aree in QSE ed QII, sempre nel QII margini sfumati del dt max 15mm ,in tac (sempre prima della chemioterapia) con e senza contrasto aree di 8 e 11 mm ovviamente non palpabili,invece nell ecografia di oggi me ne trovano 5 sempre di piccoli dimensioni di raggruppamenti..Come mai con chemioterapia non spariscono queste microcalcificazioni? Secondo voi la malattia va a progredire? Grazie a chi risponderà
Cara amica, l'esame che rappresenta lo standard nel monitoraggio di una terapia neoadiuvante come la tua per il tumore della Mammella, è la Risonanza Magnetica con mezzo di contrasto. Dunque sicuramente i colleghi, al termine della terapia in corso, ti prescriveranno una nuova Risonanza Magnetica.
L'Ecografia è l'esame di scelta per un monitoraggio intermedio: tuttavia sarebbe preferibile confrontarla con un'ecografia precedente (magari effettuata dallo stesso operatore).
Gli elementi che tu riporti sono un po' confusi per due ragioni: in primis perché le Microcalcificazioni sono soprattutto un reperto mammografico (si vedono meglio alla mammografia che all'ecografia); in secondo luogo citi la TC con mezzo di contrasto, che non è un esame effettuato con l'intento vedere la mammella, ma viene prescritto per stadiare la malattia (TC total body): dunque non è particolarmente utile confrontare l'ecografia con la TC.
Infine le Microcalcificazioni (trattandosi di depositi millimetrici di calcio), non possono disgregarsi con la terapia. Immaginale come microscopici sassolini inerti, segno indiretto della presenza di un tumore, ma non direttamente correlati alla cellularità: in altre parole se la terapia uccide tutte le cellule tumorali, comunque le Microcalcificazioni resterebbero al proprio posto.
Alla luce di queste considerazioni, dati gli elementi a disposizione, il quadro sembrerebbe quello di una risposta (ancora) parziale al trattamento (e va bene lo stesso) ma non certo quello di una progressione di malattia!
Un caro abbraccio, faccio il tifo per te!
L'Ecografia è l'esame di scelta per un monitoraggio intermedio: tuttavia sarebbe preferibile confrontarla con un'ecografia precedente (magari effettuata dallo stesso operatore).
Gli elementi che tu riporti sono un po' confusi per due ragioni: in primis perché le Microcalcificazioni sono soprattutto un reperto mammografico (si vedono meglio alla mammografia che all'ecografia); in secondo luogo citi la TC con mezzo di contrasto, che non è un esame effettuato con l'intento vedere la mammella, ma viene prescritto per stadiare la malattia (TC total body): dunque non è particolarmente utile confrontare l'ecografia con la TC.
Infine le Microcalcificazioni (trattandosi di depositi millimetrici di calcio), non possono disgregarsi con la terapia. Immaginale come microscopici sassolini inerti, segno indiretto della presenza di un tumore, ma non direttamente correlati alla cellularità: in altre parole se la terapia uccide tutte le cellule tumorali, comunque le Microcalcificazioni resterebbero al proprio posto.
Alla luce di queste considerazioni, dati gli elementi a disposizione, il quadro sembrerebbe quello di una risposta (ancora) parziale al trattamento (e va bene lo stesso) ma non certo quello di una progressione di malattia!
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